Dal Gazzetino del 10 maggio 2010

Topolino, Vicenza centra la doppietta – Veneto “padrone” dell’ultimo Super 10 – MISCHIA APERTA – Regular season agli archivi – Petrarca punta sui precedenti: è la bestia nera di Franco Smith – Trofeo Topolino al Lions Mogliano – Candiago dopo la retrocessione: «Troppe occasioni sprecate» – Torneo “Città di Rovigo”

Topolino, Vicenza centra la doppietta

Quasi 15mila persone tra sabato e domenica hanno partecipato a Treviso
al Trofeo Topolino la più importante rassegna italiana di minirugby:
296 le squadre, 5200 gli atleti. Hanno vinto: Pol. Lazio (under 6),
Lions Mogliano (u.8), Amatori Vicenza (u. 10 e u.14) e Leonorso Udine
(u.12).
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Veneto "padrone" dell’ultimo Super 10
Tre squadre in semifinale, non succedeva da 12 anni

Ivan MALFATTO

Tre squadre venete più il Viadana. Anzi «tre venete più una squadra di
formazione straniera», per dirla con la battuta di un dirigente di
club che chiede di restare anonimo, ma la cui ironia è inconfondibile.
     Alla fine il Super 10 ha emesso questo verdetto. Treviso, Rovigo
e Petrarca si giocheranno l’ultimo scudetto degno di questo nome
insieme al Viadana (2 giocatori formati in Italia nel XV l’ultimo
turno, contro i 6-7 delle altre semifinaliste). Un vero dominio del
Veneto. A cui per essere assoluto è mancata solo la salvezza del
Casinò di Venezia (sfumata in maniera rocambolesca, e per i veneziani
discutibile, al 9’ di recupero contro il Parma). Quello stesso Veneto
che era stato escluso con voto scellerato del consiglio federale (poi
rimediato) dalla Celtic League. Al quale ora le norme dettate dalla
Fir impediscono di fare sinergia per affrontare il gravoso impegno
celtico. Dove l’ultima novità in fatto di regole sembra sia che
stranieri come Brendan Williams (7 volte metaman del campionato) non
sono di sufficiente livello per disputare la Celtic.
     Questo dominio è anche un ritorno. Nell’era play-off iniziata
nel 1988 per otto volte tre squadre venete sono approdate in
semifinale (anche San Donà ai tempi gloriosi). Ma ben cinque volte nei
primi sei anni. Poi era successo nel ’96 e nel ’98. Il "Veneto
padrone" mancava quindi da 12 anni. Ma sommando le otto volte in cui
sono state solo due squadre, si arriva a 16 edizioni dei play-off su
23 con almeno il 50% di venete. E nelle sette rimanenti c’è sempre
stato Treviso (mai fallita una semifinale) a tenere alta la bandiera.
Tutto questo per ribadire (ma ce n’era bisogno?) che il cuore del
rugby italiano continua ad essere qui. Anche oggi che a "tirare" è
solo la nazionale e non i club. Qualsiasi strategia di sviluppo il
movimento si voglia dare non può prescindere dalla centralità del
Veneto.
     D’altronde la Fir per rimediare al pasticcio della finale
scudetto ancora da assegnare (Arena di Milano non a norma) dove è
corsa? A Padova. Dove il 29 maggio al Plebiscito si terrà l’ultimo
atto dell’ultimo vero campionato italiano. Vedremo protagoniste due
squadre venete?
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MISCHIA APERTA di Antonio LIVIERO

C’è stato un tempo in cui subire una meta da fase statica veniva
considerata una mezza vergogna. I tifosi si arrabbiavano: non era
dignitoso capitolare con la difesa piazzata. Oggi assistiamo a un
capovolgimento di valori e giudizi: le marcature in prima fase,
comprese ovviamente quelle da palloni di recupero, sono apprezzate e
ricercate. E piuttosto frequenti.
     Le tre mete dell’Irlanda al Galles nel Sei Nazioni di quest’anno
sono tutte frutto di sequenze semplici, prive di punti d’incontro.
Anche nel clou del Super 10 tra Benetton e Viadana 5 marcature a una
fase. Così come l’unica meta della semifinale di Heineken Cup
Biarritz-Munster, 2 delle 3 mete del Clermont nei quarti e quella del
tolosano Heymans contro lo Stade Français sempre nei quarti. Non è
certo una tendenza di adesso. Per restare alla Heineken Cup
impossibile dimenticare quella conquistata dallo Stade Toulousain nel
2003 con un numero straordinario di Jauzion finalizzato da Clerc in un
unico movimento da touche.
     Alcuni motivi sono contingenti: rispetto alle sequenze a più
fasi, il caso e il fattore imprevedibilità incidono al minimo. Si può
controllare meglio la situazione, al riparo da gambe e braccia che
spuntano ovunque nel gioco a terra rallentando la liberazione e dunque
l’attacco. Ma si evitano anche decisioni discrezionali degli arbitri
non sempre comprese e condivise dalle squadre. Ci sono poi fattori di
fondo: le fasi dinamiche che un tempo erano indispensabili per
squilibrare le difese, congestionano spesso il gioco. Le regole che
hanno favorito la conservazione, inducono infatti le difese a
destinare pochi giocatori nelle zone di placcaggio per dirottarli
piuttosto sulla larghezza, dove si formano muri super blindati. Di
riflesso si è tornati a considerare con interesse i lanci di gioco da
touche e mischia, dove ci sono intervalli più larghi e spazi davanti
alla linea di difesa.
     Certo non bastano più le qualità individuali per fare un break o
debordare. Occorrono combinazioni sofisticate, nelle quali il
piazzamento dei sostegni e i loro angoli di corsa sono determinanti
nell’ingannare i difensori e aprire varchi. Ci sono schemi classici e
programmati. In cui il punto di attacco della linea è deciso in
partenza. E ci sono combinazioni a più varianti dove si sceglie ad
azione in corso in base al piazzamento della difesa. I francesi la
chiamano intelligenza situazionale. Nel primo caso tutti conoscono
alla perfezione i propri compiti. Se si viene fermati o si perde la
palla è più facile reagire. Però le azioni diventano prevedibili, le
difese sono in grado di anticiparle. Nel secondo l’alchimia è più
difficile perchè le situazioni non sono mai le stesse. Però quando
riesce è la più efficace. Qui il rischio è anche quello di dover
adattare tempestivamente la difesa in caso di perdita del possesso.
Solo quel geniale maniaco dell’attacco di Patrice Lagisquet, ai tempi
del Biarritz, cercava di prevedere, nella speranza di poterli
"programmare", gli errori della propria squadra.
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                                   Edizione di Treviso

Regular season agli archivi con i leoni largamente primi
Sabato la semifinale: sarà ancora derby contro Padova

Benetton in pole: non accadeva da 5 anni
Miglior attacco con 568 punti e anche miglior difesa

Ivan MALFATTO

Primo posto al termine della Regular Season. Alla fine il Benetton ha
messo tutti in riga, rifilando 6 punti di margine in classifica alle
più dirette inseguitrici, Femi CZ Rovigo e Montepaschi Viadana,
arrivate seconde alla pari. Un risultato che non accadeva dalla
stagione 2006/2007, l’ultima che ha visto Treviso davanti a tutti al
termine della Regular Season.
     Nelle 9 edizioni con il Super Ten, il Benetton ha chiuso 4 volte
al comando la prima fase e in 3 occasioni ha poi vinto lo scudetto.
L’unico assalto fallito, dopo aver chiuso in testa la Regular Season,
è stato nella stagione 2004/2005 quando mise dietro a sé il Viadana e
poi però a vincere il titolo fu Calvisano.
     Ora ad attendere il Benetton in semifinale ci sarà il Petrarca
Padova: gara di andata a Padova sabato prossimo e ritorno a Treviso
sabato 22 maggio. L’altra semifinale sarà Montepaschi Viadana-Femi CZ
Rovigo, andata a Viadana, ritorno a Rovigo, due partite che stando al
programma federale dovrebbero essere giocate nelle prossime due
domeniche. Tutte 4 le gare di semifinale saranno trasmesse in diretta
televisiva su RaiSportPiù.
     Per Treviso un avversario non facile da affrontare. A parte il
discorso derby, il Benetton a Padova ultimamente ha sempre perso.
L’ultimo successo dei trevigiani in terra patavina risale infatti al 3
settembre 2005, quasi 5 anni fa. Questo basta e avanza per capire le
difficoltà incontrate da Treviso nella trasferta di Padova. Ma anche a
Treviso non è stata sempre una passeggiata.
     Il Benetton ha concluso la sua stagione regolare vincendo in
maniera molto larga a L’Aquila, una sfida che è rimasta in equilibrio
un quarto d’ora appena, poi Treviso ha dilagato. Alla fine ha segnato
ben 9 mete. Solo contro la Futura Park Roma il Benetton in questa
stagione aveva segnato di più (61 punti), ma il 59-12 inflitto agli
abruzzesi è il punteggio con il massimo divario.
     Oltretutto l’ultimo turno ha consegnato al Benetton anche altri
due primati che identificano ancor meglio il cammino dei trevigiani in
prospettiva playoff, quello del migliore attacco (568 punti segnati) e
quello della migliore difesa (274 punti subìti). In queste graduatoria
sempre Viadana dietro a Treviso con 430 e 276 punti rispettivamente.
     Da sabato si comincerà pertanto a fare veramente sul serio e le
vittorie saranno determinanti.
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Petrarca punta sui precedenti: è la bestia nera di Franco Smith

(a.z.) Play off agguantati con i denti e solo grazie al successo del
Rovigo a Prato.
     Il Petrarca sorride e attende la semifinale col Benetton. «È la
squadra più forte – dice il tecnico Pasquale Presutti – e non abbiamo
nulla da perdere. Con questo noi ci proveremo. Abbiamo una settimana
di tempo per recuperare le energie fisiche, perchè mentalmente ci
siamo ritrovati: cercheremo di fare del nostro meglio, ma è evidente a
tutti che non siamo noi i favoriti». Ma che pensa che il Petrarca sia
appagato, sbaglia. I bianconeri padovani, pur consci della superiorità
della Benetton, sono consapevoli che al Plebiscito possono rendere la
vita dura a tutti. Ne sa qualcosa Franco Smith, che da quando allena
Treviso, a Padova non ha mai vinto. Del resto la stessa finale di
Coppa Italia, giocata sul neutro di Rovigo, ha evidenziato che quando
queste due squadre si affrontano non c’è mai nulla di assolutamente
scontato.
     Il Petrarca sarà privo delle due ali titolari, Ricciardi e
Faggiotto, ma ritroverà Acuna. E sarà senz’altro uno stimolo
supplementare per i bianconeri il fatto di sapere che la finale per lo
scudetto si giocherà proprio al Plebiscito.
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Oltre 5.200 giovanissimi hanno animato la 32. edizione il Nordest fa
incetta di titoli: manca solo quello Under 6.

Trofeo Topolino al Lions Mogliano

Alberto POLITA

Anche il sole ha voluto prendere parte alla festa. Solo pochissime
gocce di pioggia hanno infatti bagnato la giornata clou della 32sima
edizione del Trofeo Topolino, il torneo nazionale dedicato a bambini e
ragazzi dai 5 ai 14 anni che ogni edizione aumenta sempre più la
partecipazione il successo. Impossibile non emozionarsi nella carovana
festosa in Ghirada, con centinaia di piccoli atleti a sfidarsi in
contemporanea nei vari campi, oppure con la magnifica cornice colorata
dello stadio di Monigo, teatro delle finalissime, davvero strapieno in
ogni ordine di posto. L’organizzazione è filata liscia come l’olio,
5.200 i partecipanti per un’edizione da record. “Sabato c’è stata la
pioggia ma è andata bene lo stesso – racconta Giovanni “Ciccio”
Grespan, responsabile del torneo per la Benetton – Il numero dei
partecipanti è cresciuto, ma siamo riusciti a gestirli tutti
benissimo, anche grazie al contributo dei tanti volontari che stanno
vicini a questo sport. I piccoli giocatori si sono tutti divertiti,
l’importante è quello. Coi ragazzi non si hanno mai problemi, al
massimo sono gli adulti a farseli”. Se la pioggia spaventava le
centinaia di genitori presenti infatti, diversamente la pensavano i
piccoli partecipanti da tutta Italia, che non vedevano l’ora di
mettere in mostra le loro abilità di campioni nel fango. Quest’anno
poi, c’erano squadre anche da Croazia, Austria, Russia, Svizzera e
pure Inghilterra, col Richmond dell’ex leone Michael Lynagh nel quale
giocano i figli. Tornando alle finali, è stato un trionfo dell’area
veneto-friuliana. Fatta eccezione per i campioncini Under 6 della
Lazio, che hanno battuto 4-1 i pari età di Milano nel primo
match-clou. Hanno tenuto invece alto i colori della Marca Trevigiana i
leoncini del Mogliano Under 8, capaci di battere per 7-0 il Parma.
Successo applaudito da tutto lo stadio con tanto di corsa liberatoria
finale verso le tribune. Salendo di età, cioè all’Under 10, è stata
l’Amatori Vicenza ad aggiudicarsi il torneo, battendo in finale il Cus
Verona. Mentre la coppa per l’Under 12 è finita in Friuli, grazie al
successo per 3-1sul Milano dell’Udine trascinato da Iannik Abanga,
italo-francese 10 centimetri più alto dei coetanei, tutto possesso,
mete e altruismo. Doppietta vicentina infine nella finale più attesa,
quella Under 14, dove una meta in volata di Francesco Tarussio,
capelli alla Valderrama, ha permesso ai “mici” di battere il Valsugana
per 7-3. Dopo le premiazioni il regalo più ambito: i campioni del
Benetton hanno distribuito autografi.
     Ai migliori giocatori del torneo è andata la “Targa Grillotalpa
Sky”. Sono: Lorenzo Bottaro (Lazio jr under 6); Alessandro Garbisi
(Scuola rugby Lions Mogliano under 8); Jacopo Trulla (Amatori rugby
Vicenza A under 10); Antonio Rizzi (Leonorso Udine under 12);
Francesco Tarussio (Amatori Vicenza A under 14). Il Vecio Rugby ha
infine premiato i più giovani: Martina Tagliaferri e Giacomo
Terenghini, entrambi dell’Under 6 Milano.
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                                   Edizione di Venezia

Rugby: Il capitano ripercorre l’intera stagione

Candiago dopo la retrocessione: «Troppe occasioni sprecate»

Il dopo-partita di Casinò di Venezia-Banco Monte Parma è segnato
dall’attonito sconcerto dei padroni di casa, che sabato pomeriggio
all’ultimo minuto di gara, e per la differenza di un solo punto, hanno
visto crollare gli sforzi di un’intera stagione, e compromettersi le
prospettive sportive personali e del sodalizio sportivo amaranto-oro.
La sconfitta per 21 a 20 che condanna il Casinò alla retrocessione dal
Super Dieci, è commentata a caldo dalla terza linea Edoardo Candiago
una colonna portante della squadra, nella quale è rientrato nelle
ultime tre giornate dopo un lunghissimo stop per infortunio.
“Fisicamente ho recuperato bene anzi la condizione è migliorata di
gara in gara“ dice Candiago interrogato innanzitutto sullo stato di
salute del ginocchio operato, prima di passare al match. “Nel primo
tempo abbiamo avuto almeno due buone occasioni per avvantaggiarsi, ma
dovevamo avere più testa, più lucidità per metterle a frutto. A|
livello difensivo invece siamo stati ingenui nella meta subita,
favorita da una incomprensione generale e dalla successiva immobilità
dello schieramento difensivo”. Nel secondo tempo però eravate in
vantaggio fino quasi alla fine. “Sì ma anche lì abbiamo preso una meta
in prima fase assolutamente da evitare, quando eravamo impegnati a
tenere il pallone in attacco fino al fischio finale – prosegue
Candiago. All’ultimo minuto dell’ultima partita, per un punto siete
retrocessi: pensavate che poteva finire così? “E’ sbagliato dire che è
successo tutto contro Parma – afferma – il mea culpa va riferito anche
alle vicende di Roma, Prato, L’Aquila, solo per citare le ultime gare,
di una stagione che era iniziata ancora peggio e che eravamo quasi
riusciti a raddrizzare”.
     L’analisi tecnica di Edoardo Candiago è seguita dalle
dichiarazioni più generali del presidente Tommaso Pipitone, che a
pochi minuti dal termine della gara si chiede se continuare ancora la
sua avventura alla guida del VeneziaMestre Rugby 1986. “Dovrò
rifletterci con più calma, ma adesso davvero non so se farò il
presidente anche nella prossima stagione – dice Pipitone – non è
nemmeno detto che iscriveremo la prima squadra al campionato…”
Tornando alla gara contro Parma, quale è il suo giudizio? “I ragazzi
hanno dato tutto – dice Pipitone – meritavamo di vincere una gara
pesantemente condizionata dal pessimo arbitraggio, che ci ha
penalizzato fino alla fine”.
     Poca voglia anche di festeggiare la premiazione di Ivan
Gianesini come miglior giocatore dell’anno, a giudizio del Club Amici
di Renzo sorto per ricordare l’ex presidente Renzo Doria e attivo
nella promozione del rugby e nella solidarietà ai malati di tumore.
     Michele Salin
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                                    Edizione di Rovigo

 Al Torneo "Città di Rovigo" organizzato dai veci rossoblu 500 atleti,
24 squadre, 36 match e nessuna classifica.

Il cuore degli old e lo spirito del rugby

Roberto ROVERSI

 Quasi 500 giocatori in campo, 24 squadre a darsi battaglie, 36
partite tirate e alla fine nessuna classifica, perché quando il rugby
è pura passione e divertimento le graduatorie non contano.
     Sono questi numeri della 9^ edizione del Torneo Internazionale
Città di Rovigo riservato agli old che si è disputato sabato
pomeriggio sui tre campi del Battaglini. Nella “casa” del rugby
rodigino sono arrivate squadre da mezza Italia per dar vita ad una
delle edizioni più riuscite di questa manifestazione organizzata dai
“Veci Rossoblù” ai quali non hanno fatto mancare un aiuto sia la Femi
Cz Rovigo che la Lotario Monti.
     La formula del torneo prevedeva tre partite con un tempo unico
da 20 minuti per tutte le squadre. I “Veci Rossoblù” se la sono cavata
alla grande, vincendo tutti e tre i match nei quali sono stati
impegnati. L’organizzazione degli ex Bersaglieri funzionato alla
perfezione, sia in campo che fuori vista la splendida riuscita del
mega terzo tempo che si è tenuto al Censer, con oltre 600 persone,
dove sono avvenute le premiazioni con la presenza del Presidente della
Provincia, Tiziana Virgili, e dell’Assessore Comunale, Riccardo Rizzo.
In serata, proveniente da Prato, è arrivata anche la squadra della
Femi Cz con la presidente Susanna Vecchi.
     Una bella giornata di rugby che ha visto anche un momento di
solidarietà con il ricavato di una lotteria destinato all’iniziativa
che prevede la costruzione di un campo da rugby per i giovani a
L’Aquila. Ma per i “Veci Rossoblù” non è una novità pensare a queste
cose, come testimoniano le due borse di studio intitolate a Doro
Quaglio e Ludovico Goggia.
     Roberto Roversi

     I RISULTATI. Rovigo–Torino 15-0; Rovigo-Verona 10-0;
Rovigo-Civitacastellana 15-0; Civitacastellana-Verona 10-0;
Civitacastellana-Torino 0-0; Torino-Triari Roma 0-0: Triari
Roma-Monfalcone 5-0; Prato-Triari Roma 10-5; Prato-Monfalcone 1-0;
Brescia-Prato 5-0; Monfalcone-Brescia 5-0; Brescia-Verona 5-0;
Firenze-Ferrara 20-20; Firenze-Jesi 0-0; Ferrara-Jesi 5-0; Cologno
M.-Jesi 10-5; Cologno M.-Villa Pamphili 0-0; Firenze-Cologno M. 5-5;
Monza-Villa Pamphili 5-0; Monza-Vicenza 1-0; Crema-Monza 5-0;
Vicenza-Crema 0-0; Crema-Ferrara 1-0; Vicenza-Villa Pamphili 5-0;
Pagnacco-Anzio 10-0; Cecina-Anzio 30-0; Padova-Anzio 15-5;
Padova-Cecchina 10-10; Mirano-Cecchina 10-0; Cecina-Pagnacco 30-0;
Imola-Cecina 0-0; Genova-Imola 0-0; Cecchina-Genova 5-0; Genova-Mirano
15-0; Pagnacco-Padova 5-0; Imola-Mirano 15-0.

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