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[RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Sab 17 Nov 2007 20:15:23 CET


La battuta su Semenzato dalle tue parole sarebbe facile e cioe' mi manda 
Picone! A prescindere dalle facili battute, concentriamoci sul confronto. 
Sgarbi e' chiuso dai vari Borges, Haidtmann, Mauger, Horak, ma perche' 
accade questo? E' forse un problema economico all'inverso? Le societa' hanno 
troppi ricavi non ben utilizzati che spingono a battere cassa all'estero? E 
quali sono le entrate oggi di un club come Benetton? Chi e' Sgarbi e chi 
sono gli altri giocatori (vedi Nitoglia, Derbyshire, Galante, Staibano 
etc..) che Berbizier non ha avuto voglia di portare in Francia? Abbiamo 
forse avuto un vantaggio di schierare nei primi tre match di world cup dei 
'senatori' della nazionale un po' impacciati psicologicamente, e con tanta 
paura di sbagliare, invece di lanciare dei giovani entusiasti? Non credo...a 
giudicare dalle difficolta' con Romania e Portogallo! Le altre nazionali si 
basano generalmente su due, massimo tre squadre portanti, noi invece 
dobbiamo attingere enne giocatori a destra e sinistra, e non siamo in grado 
di formare gruppo pienamente unito! Perche' Sgarbi dovrebbe essere chiuso 
dall'ingaggio di giocatori di primo livello come Borges che sono nel pieno 
della carriera e quindi credo costino di piu' o molto di piu' che non 
sviluppare italiani ai quali si concede talvolta inizialmente 800-1000 euro? 
E' facile spendere per un grosso player, se ci sono i soldi, basta mettere 
una firma in calce a contratto! E' difficile invece costruire, formare piano 
piano un  uomo con tanti sacrifici!
Giovanni

----- Original Message ----- 
From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
To: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Saturday, November 17, 2007 7:22 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta


A volte Semenzato sembra chiedersi se è proprio lui che sta
"combattendo" in campo in quel momento o se c'è solo per caso. Certo,
davanti a lui cìè Picone (infortunato) che non è davvero da buttar
via. Una volta presa coscienza che dev'essere "Lui" a comandare, credo
avremo veramente un bel mediano di mischia.
Sgarbi, invece, si trova chiuso dai vari Borges, Haidtmann, Mauger,
Horak, De Jager & Co. Un vero peccato perchè, come ribadisco, è un
giovanottone intelligente dal fisico prestante ed ottimo placcatore.
La differenza fisica tra Benetton e Perpignan è anche un fatto
puramente atletico ed individuale: gente esplosiva come Tuilagi e
Vaki, oggi, ha seminato il panico pur senza fare troppi danni (difesa
Benetton molto puntuale). Date a quella gente un metro di vantaggio e
non ci sarà quasi più niente da fare.
Benetton, come ripeto, un po' carente in prima linea, dove , forse,
gli sforzi estivi per trovare atleti di livello non hanno prodotto
quanto ci si aspettava. Da rivedere.
Squadra, il Benetton, comunque ancora "imballata", che gira a tratti,
ma che in quando ha girato ha messo in mostra quello che potrebbe e
dovrà dare.
Ciao.
Franco (TV)

Il 17/11/07, Giovanni Ciraolo<jxcira a tin.it> ha scritto:
> Cerco di capire cosa manca alle nostre squadre per poter uscire dal motivo
> della sconfitta onorevole. Occorre entrare nella logica della competizione
> sempre, e sottilneo il sempre, ad armi pari con gli avversari. A mio 
> parere
> manca questo: 1) occorre far giocare i giovani italiani migliori al posto 
> di
> stranieri giudicati, quasi  sempre a torto, superiori a loro o piu'
> affidabili. Avevo segnalato nei giorni scorsi Talotti e Benatti per il 
> giro
> nazionale maggiore, mi fa piacere quel che riporta Riccardo da Glasgow.
> Constato senza addebitare colpe ad individui come tali giocatori non sono
> ancora nel grande giro azzurro, e soprattutto non vengono schierati come
> titolari fissi. Se ad un giovane non si da' piena ed incondizionata 
> fiducia,
> preferendogli nelle occasioni critiche degli stranieri di medio livello,
> tutta la squadra rimarra' allineata ad un medio livello. I giovani
> rischieranno di non maturare, finendo per fragilizzarsi anche fisicamente.
> Come dicono gli inglesi, no pain, no gain!! 2) Perche' (vedi match 
> Benetton
> con Perpignan e considerazioni di Franco) non riusciamo a trovare
> l'equilibrio tra fisicita' e tecnica? Alcuni dei nostri talenti migliori
> tecnicamente, penso a Semenzato come archetipo, non vengono 
> sufficientemente
> responsabilizzati, mentre i giocatori piu' fisici (ad es.: certi avanti 
> del
> Calvisano o Parma) non vengono aiutati a maturare tecnicamente. Non ci 
> sono
> troppi stranieri in Italia! Ci sono troppi trainers 'frileux' (come
> direbbero in Francia) che non danno sufficiente fiducia ai nostri
> connazionali; ben vengano dunque gli stranieri se giocano prevalentemente 
> da
> riserve di classe e maestri tecnici nell'ultima parte della loro carriera;
> diverso e' il discorso se gli stessi giocatori 'esteri' impediscono la
> maturazione dei nostri negli incontri di alto livello. 3) Infine, come si
> puo' tollerare che i nostri giocatori siano inferiori fisicamente alle
> squadre avversarie? Questo proprio non sta ne' in cielo ne' in terra! Lo
> sviluppo delle metodiche di allenamento e della medicina sportiva nel 
> nostro
> paese e' di livello perlomeno pari agli altri paesi concorrenti. Urge un
> cambiamento a livello di grandi clubs ed una gestione piu' professionale 
> del
> lavoro!
> Giovanni
>
> ----- Original Message -----
> From: "MELEGARI Riccardo" <riccardo.melegari a arix.it>
> To: "Gaetano Palmiotto" <gaetano.palmiotto a fastwebnet.it>;
> <rugbylist-bounces a rugbylist.it>; <rugbylist a rugbylist.it>
> Sent: Saturday, November 17, 2007 3:47 PM
> Subject: R: [RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta
>
>
> > Viadana si confronta a viso aperto con Glasgow, alla tredicesima 
> > stagione
> > in HK, e rimane assolutamente in partita fino a che sul 24 a 24 
> > l'arbitro
> > gallese si inventa, cito il quotidiano locale. Scottsman ben due
> > cartellini gialli ed il Viadana subisce due mete di troppo per quel che 
> > si
> > e' visto in campo.per poi riportarsi sotto e costringere I Warriors 
> > nella
> > propria 22 negli ultimi dieci minuti per il 41 a 31 finale.
> > Buona la prova dei giovani in campo Talotti, uscito poi per infortunio,
> > Redolfini Santamaria De Bonis e Cagna a cui aggiungerei anche  Persico 
> > per
> > la sua breve esperienza ad alto livello. Finisce 5 mt a 4 con qualcosa 
> > di
> > serio da recriminare da parte del Viadana. Un punto nella classifica non
> > ripaga il Viadana dell'ottimo lavoro della mischia, cambiata per 7/8 in
> > completo ossequio al turn over pensato da Love per il prosieguo ottimale
> > della stagione, rispetto al Biarritz con un'inedito Benatti a numero 8
> > ritornato ai livelli di forma della RWC 2003 dopo quasi 3 anni alle 
> > prese
> > con seri infortuni.. Pur ancora con grandi differenze di budget mettendo
> > le Coppe come obiettivo di crescita globale, i Clubs italiani 
> > partecipanti
> > tutti aggiungo purche' lo vogliano e con le rappresentative europee di
> > fascia media, possono ben figurare, ed in casa poter aspirare a qualcosa
> > in piu' Se invece si vogliono evitare infortuni e semplicemente fare 
> > onore
> > di firma per i contributi relativi forse non meritiamo l'opportunita' 
> > che
> > l'Europa ci offre.
> > Scusate la lunghezza dalla piovosa GlasgoW. Siamo sulla via di ritorno 
> > se
> > gentilmente qualcuno aggiorna sulle altre italiane, ringrazio
> > anticipatamente.
> > Riccardo Melegari
> > -----Original Message-----
> > From: "Gaetano Palmiotto" <gaetano.palmiotto a fastwebnet.it>
> >
> > Date: Fri, 16 Nov 2007 22:30:54
> > To:<rugbylist a rugbylist.it>
> > Subject: [RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta
> >
> >
> > Finisce 41-31 per Glasgow una gara che ha visto il Viadana partire
> > fortissimo: meta di Pedersen tr. da Howarth al 4'.
> >
> > Glasgow reagiva e prima O'hare, poi Parks e Morrison segnavano tre mete
> > trasformate; nel mezzo un cp di Parks: al 23' 24-7. Sul finire del tempo
> > seconda meta per Pedersen tr da Howarth e si chiudeva 24-14.
> >
> > Nella ripresa Viadana partiva ancora alla grande: prima un cp di 
> > Howarth,
> > poi una meta trasformata di Birchall riportavano il Viadana sul 24-24.
> >
> > Partita equilibrata fino al 60' quando Pinder e Barclay assestano un
> > uno-due micidiale con cp del solito Parks in mezzo: 41-24.
> >
> > Chiude in crescedno Viadana che all'80' segna la meta del bonus con
> > Bortolussi e guadagna il primo meritato punto.
> >
> > Peccato che 5 minuti di follia nel primo e 5 nel secono siano costati 
> > ben
> > 28 punti. Sicuramente c'è da lavorare su alcune cose, ma quest'anno non 
> > ci
> > sono disfatte e credo che Viadana in casa sarà ostica per tutti-
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: Alberto Bertolazzi <mailto:a.bertolazzi a whitestar.it>
> > To: rugbylist a rugbylist.it <mailto:rugbylist a rugbylist.it>
> > Sent: Friday, November 16, 2007 5:35 PM
> > Subject: [RUGBYLIST] il boom del rugby
> >
> > Ecco una notizia da commentare. Sarà esagerazione giornalistica, un 
> > fuoco
> > di paglia o quello che volete, ma la sensazione che qualcosa attorno al
> > rugby sta cambiando ce l'ho da quando l'Italia è entrata nel 6Nazioni.
> > Probabilmente è grazie alla tv, eppure quando parlo di rugby mi sembra 
> > di
> > essere meno solo di dieci anni fa. Ecco l'articolo, l'ha pubblicato il
> > Corriere della Sera oggi.
> >
> >
> > ROMA – A volte basta un prato. Prendete Corviale. Bistrattata periferia 
> > di
> > Roma. Eco-mostri e campi verdi, in un mix inusuale e sconcertante. E un
> > campo da rugby, tra abnormi palazzoni di cemento armato. Dopo vent'anni 
> > di
> > battaglie, arrabbiature e delusioni, Salvatore Gallo ha ottenuto quel
> > campo, verde di prato e con tanto di illuminazione artificiale e 
> > tribune,
> > per la sua squadra, il Villa Pamphili Rugby.
> >
> > RIQUALIFICARE CON LO SPORT – Da quando il Comune, anche per 
> > riqualificare
> > il quartiere, ha affidato le chiavi dell'impianto alla società (era il 
> > 25
> > giugno scorso, con cerimonia alla presenza del sindaco Veltroni e di
> > Andrea Lo Cicero, pilone azzurro e beniamino degli appassionati) nel
> > quartiere si respira un'aria diversa. Le iscrizioni al club, in poche
> > settimane, sono esplose, con un boom che ha dell'incredibile tra i
> > giovanissimi. Ecco i numeri: nelle giovanili, dall'Under 7 all'Under 13, 
> > i
> > tesserati sono passati da 40 a 300 (!); per la prima volta nella storia
> > del club sono state organizzate le squadre Under 15, 17e 19; in prima
> > squadra, che milita in serie C, i tesserati sono triplicati (e il Villa
> > Pamphili, in classifica, oggi lotta con le prime).
> > EFFETTO CAPITALE – Un caso? Per niente. La moltiplicazione dei rugbisti 
> > in
> > erba – facilitata, nel caso del Villa Pamphili, dal campo da gestire in
> > proprio – è una costante del movimento: lo stesso boom si registra anche
> > all'AlmavivA Capitolina, in zona Tor di Quinto, alla Rugby Roma, alla
> > Lazio. Per non dire della zona dei Castelli, tradizionale zona di
> > reclutamento per il rugby. «E' l'effetto della popolarità che ha 
> > raggiunto
> > questo sport - spiega Alessandro Di Leo, dirigente-giocatore del Villa
> > Pamphili - ma anche della crisi del calcio, che non insegna più niente.
> > Invece sul campo da rugby i valori ci sono ancora. Qui si insegna lo
> > spirito di squadra e il rispetto dell'avversario». E capita anche che
> > giochino uno affianco all'altro, i figli del «Serpentone» (l'obbrobrio 
> > di
> > cemento di cui sopra) e quelli delle zone residenziali del quartiere.
> > Borghesia e popolino, come ai tempi del decollo di questo gioco, nella
> > Gran Bretagna dell'Ottocento, post rivoluzione industriale.
> > ISCRIZIONI A PIOGGIA - E a Milano? Il discorso non cambia: iscrizioni a
> > pioggia. I tesserati sono passati da 5779 nel 2004 a quasi 10mila. «A
> > settembre sono arrivati tra i 50 e i 60 nuovi tesserati, tra mini rugby 
> > e
> > giovanili – spiega Stefano Curioni della Asr Milano, storica società 
> > della
> > zona Lambrate – Rispetto alla scorsa stagione c'è il 50% di ragazzi in
> > più». Gli Under 7 sono passati da 10 a 20; gli Under 9 da 15 a 30; 
> > nell'Under
> > 11 siamo stati costretti ad attrezzare tre quadre. «Il risultato – 
> > spiega
> > Curioni – è che noi Old, ovvero noi rugbisti di 40 e più anni, siamo 
> > stati
> > costretti a cercarci un altro campo per allenarci». Da notare che,
> > malgrado tutta questa gioventù che preme ai cancelli, ora che giocare a
> > rugby è finalmente diventato di moda, gli anziani dell'Asr non ne 
> > vogliono
> > sapere di appendere gli scarpini al chiodo. E la sera sono più di 45 a
> > faticare sul campo. E c'è altro: «Il buon momento del rugby – dice
> > Curioni, che è anche professore associato all'Università Bocconi - lo
> > misuriamo anche dall'attenzione degli sponsor. Quando sentono parlare di
> > rugby ci ascoltano. Un po' di tempo fa non perdevano tempo». Tutti 
> > segnali
> > eloquenti, ancora di più perché Roma e Milano non sono i serbatoi 
> > naturali
> > per il rugby, molto più popolare, in Italia, in Veneto e Abruzzo.
> > LA PROFEZIA – Insomma, a giudicare dai numeri, non sembra lontano quel
> > giorno profetizzato da John Kirwan, ex All blacks e fino a due anni fa
> > allenatore della nazionale azzurra: «La più bella vittoria l'avremo
> > ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al
> > rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il
> > rispetto, la disciplina e la capacità di soffrire. Questo è uno sport 
> > che
> > allena alla vita». La federazione, alla fine della scorsa stagione, 
> > indicò
> > già un primo grande balzo: da 47 mila tesserati in pochi mesi si era
> > passati a 62 mila. Un incremento di oltre il 30%. E il bello deve ancora
> > venire, visto che quei dati sono relativi al giugno scorso, prima 
> > dell'ondata
> > di settembre-ottobre (non a caso nel periodo in cui in Francia ci si
> > sfidava per la Coppa del Mondo).
> > IL FANGO E LA GLORIA – Ma di chi è il merito dell'esplosione del rugby?
> > Curioni è convinto che gran parte del sostegno arrivi della nazionale, 
> > che
> > ha fatto a volte molto bene (Sei Nazioni), altre meno (Mondiali), ma che 
> > è
> > andata in tv con regolarità, mostrando la bellezza del gioco. E merito 
> > lo
> > hanno anche i giocatori più forti, diventati testimonial della 
> > pubblicità
> > e personaggi tra i giovanissimi. E la crisi del calcio? «Beh, sì.
> > Dipenderà anche da quello. La cosa che notiamo è che molte famiglie
> > preferiscono mandare i figli a giocare a rugby piuttosto che a calcio».
> > Meglio il fango e qualche livido (da mostrare con orgoglio ai compagni 
> > di
> > scuola, tra l'altro) della sconfortante aggressività che ruota attorno 
> > al
> > pallone. Quello rotondo.
> > Paolo Ligammari
> > 16 novembre 2007
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