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[RUGBYLIST] Re: NO, così non ci sto.....

Maci maci a maidiremeta.it
Dom 15 Feb 2009 21:58:30 CET


Se veramente facessimo un gruppo nazionale come quello che proponi dovremo
anche aspettare che cresca, ti immagini perdere 20-25 partite di fila come
quella di oggi mentre il gruppo cresce? quanti pensi sarebbero disposti ad
aspettare? Te lo dico io: purtroppo pochi!

Ormai il piano Nick Mallet e' chiaro: apertura e mediano di mischia piu'
giovani e forti gioco ispirato al Galles. Ne abbiamo di strada da fare...

Ciao, Maci

Message: 3
Date: Sun, 15 Feb 2009 19:39:35 +0100
From: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
Subject: Re: [RUGBYLIST] NO, così non ci sto.....
To: <Rugbylist a rugbylist.it>
Message-ID: <00a501c98f9c$bff0f6c0$0201a8c0 a giovannip999uu>
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A mio parere non ci sono titolari inamovibili in una squadra di rugby...ma
il problema vero è forse che in attacco l'Italia è davvero tornata indietro.
L'ultimo pezzo di match è da nazionale di Johnstone. Mete così stupide non
le prendevamo l'anno passato. Berbizier ha molto lavorato sulla difesa, ma
tutto quello che abbiamo guadagnato sull'organizzazione, la posizione ed i
placcaggi lo abbiamo perso dove si eccelleva tre anni fa: la touche, in
primo luogo, e la forza di spinta degli avanti, in particolare una certa
efficacia in chiusura delle seconde linee.
Mentre le altre squadre nazionali sono omogenee, cioè al massimo prendono i
loro giocatori da due o tre teams, la nostra nazionale appare in attacco una
fisarmonica di giocatori scollegati tra loro. Non ho visto un raddoppio
rapido e pericoloso, tutto sembrava affidato alla fantasia di singoli come
Griffen. Gli irlandesi sono rapidissimi, pur fisicamente non superiori ai
nostri, ma solo loro possono conquistare improvvisamente spazio con un
miss-pass o con un loop? Queste cose fondamentali si vedono in ogni match,
top 10 incluso, perché in nazionale questo non accade? Quello che ci vede
manchevoli contro una nazionale rapida come l'Irlanda è l'impotenza ad
allargarci in difesa di fronte al gioco piatto dell'avversario e la nostra
incapacità di aggiungere un uomo in attacco per creare sovrapposizione.
Calciamo un pò alla viva il parroco anche in prossimità della linea di meta.
La nostra capacità di doppiare sembra tutta basata sulle mosse del numero 8,
uno dei migliori giocatori europei, ma non basta. La palla la passiamo in
anticipo invece che, come gli irlandesi, all'ultimo momento del placcaggio,
quindi i nostri giocatori non solo non trovano sostegni adeguati, ma
soprattutto non riescono a sostenere sé stessi. Con il nostro gioco
largamente concentrato nel centro della difesa avversaria, e privo di rapide
liberazioni, ci si aspetterebbe almeno qualche schema di pivot correttamente
eseguito a vantaggio del centro o dell'estremo, ma non si vede nemmeno
questo.
Se fossi in Nick Mallett, cercherei di formare una squadra molto più
giovane, veloce, intraprendente, e con un'ossatura molto essenziale e capace
di eseguire perfettamente i fondamentali del rugby, che l'attuale nazionale
un pò troppo culturistica non sempre riesce a portare a termine. Insomma
proporrei il pack del Calvisano con qualche innesto (Milani, Ceccato,
Sbaraglini, Intoppa, Ghiraldini, Borsi, Sidoli, Beccaris, Fiulippucci, Dal
Maso etc..), dei mediani italiani esperti (Patelli, Mazzariol, Buso) e dei
tre quarti estratti dal Viadana con inserimenti vari di Benetton e Petrarca
(Accorsi, Pratichetti, Duca, Nitoglia, Sgarbi, Bortolussi, Rubini).
Limiterei al minimo il peso dei giocatori famosi (Parisse, Bergamasco,
Perugini). Nessun giocatore dovrebbe essere inamovibile. Seguiamo l'esempio
della Francia nel rinnovare, chi va piano va sano e va lontano.
Giovis
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