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R: [RUGBYLIST] Accedemie e quant'altro

Claudio Zamboni claudiozamboni a hotmail.com
Gio 18 Giu 2009 18:36:07 CEST


Purtroppo capita anche questo: veder piangere un Nazionale giovanile perche' la sua societa' di appartenenza gli nega la possibilita' di allenarsi oltrequanto stabilito dalla dirigenza.
Tre sere a settimana in campo, due in palestra.
Stop
Divieto assoluto di attivita' esterna al club (piscina o palestra anche se pagate dal giocatore)
Come si pretende poi che si possa crescere?
La soluzione adottata dal nostro azzurrino e' di allenarsi di nascosto, seguendo i consigli del "suo" preparatore atletico della Nazionale che avendolo preso in simpatia lo segue al cellulare e tramite internet.
Ogni commento e' superfluo

------Messaggio originale------
Da: allrugby
A: RugbyList
Inviato: 18 Giu 2009 16:56
Oggetto: [RUGBYLIST] Accedemie e quant'altro

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 Pur avendo un bacino di raccolta di molto inferiore a quello delle
 squadre d'elite, non posso credere che in Italia non esistano talenti
 in erba.
 Mi riesce difficile pensare che da noi non esistano i Williams gallesi
 o gli O'Connor di fresca memoria australiana, o un novello Ivan.
 Certo, se chi ha una base molto vasta riesce a tirare fuori qualche
 fuoriclasse e, tanto per fare un esempio,  3 campioni per ruolo a
 cicli di breve durata, non vedo perchč in Italia, almeno i "semplici"
 campioni non riescano a saltar fuori con la frequenza che ci si
 potrebbe attendere.
 Gli osservatori, dei quali sarą giocoforza dotata anche la FIR, come,
 dove e con che frequenza operano? Vanno in periferia? Si giovano
 dell'anonimato per decidere con serenitą?Accademie o non accademie,
 tutto il movimento dovrebbe essere tenuto sotto scrupoloso ed assiduo
 controllo, anche per evitare che un altro probabile o possibile
 Dominguez scappi dalla rete solo perchč un pochino esile o sotto la
 statura "minima" per essere considerato.
 Se non riusciamo a cavarcela per insipienza, per inesperienza, per
 un'errata valutazione delle risorse o per quant'altro ancora,
 basterebbe fare una cosa molto semplice: copiare i modelli vincenti
 altrui e semmai adattarli alle ns. esigenze, senza fini di campanile e
 senza paura di piacere o dispiacere al club di turno.
 Con i mezzi a disposizione, credo che la federazione abbia tutte le
 carte in regola per voler migliorare (ripeto: volere!).
 Gli esperimenti non possono durare a lungo: č ora di riflettere, ma di
 corsa, e di prendere decisioni serie e responsabili.
 Ma dubito ci sia la volontą di operare in tal senso: le acque torbide,
 infatti, in caso di insuccesso, permettono sempre di nascondersi e di
 scaricare le responsabilitą sulle spalle altrui, creando un circolo
 vizioso dove i meriti sono di pochissimi e le colpe di tutti gli
 altri.
 Ciao.
 Franco (TV)
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