Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
 

R: Re: [RUGBYLIST] da Il Giornale - lunedi 16/11

wing a tiscali.it wing a tiscali.it
Mar 17 Nov 2009 23:44:52 CET


Egregio sig.Signori
è vero il più bello spettacolo è stato quello del pubblico ma forse 
noi popolo del rugby non ne parliamo perchè ci siamo abituati o forse 
perchè pensiamo che è così che dovrebbe essere una giornata di sport. 
Certo è che proprio i pallonari sono quelli che si sono stupiti che 
80.000 persone potessero divertirsi e stare assieme senza picchiarsi. 
E' altrettanto vero che noi siamo rimasti basiti davanti ai numeri non 
ai comportamenti. Per quanto riguarda gli ultimi 15 minuti di mischie, 
mi spiace dirlo, lei non ha capito niente. Noi poveri adoratori di 
questo sport "minore" amiamo vedere la nostra squadra che, sebbene 
ormai sconfitta, non è doma e combatte sulla linea di meta come se da 
questa azione dipendesse l'esito della partita. E' un segno di rispetto 
verso gli avversari e verso gli 80.000 che hanno pagato il biglietto 
per vedere giocare a rugby. Certo questo comportamento è molto diverso 
da quello di certe squadre (Milan?) che sul 2-0 a dieci minuti dalla 
fine si siedono e perdono 3-2 o da certi comportamenti remissivi che a 
partita persa si limitano a non subire ulteriori danni. Mi piace 
sottolineare anche che sono tutte davanti a noi le squadre che ci 
battono. Non giochiamo con l'Islanda o con le Far Oer per inanellare 
inutili vittorie per poi prenderle dal Brasile facendo la figura dei 
pinocchietti. Fermo restando che il rugby non si presta a risultati 
fasulli se una squadra è più forte vince e basta e allora il valore di 
chi esce sconfitto si vede dalla differenza punti. 
Un consiglio: prima di esprimere giudizi parli un pò di rugby con chi 
ha giocato.
Massimo

----Messaggio originale----
Da: antoniomangano1962 a libero.it
Data: 17/11/2009 16.02
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] da Il Giornale - lunedi 16/11

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Voltaire diceva che anche se non sono d'accordo con te farò di tutto 
per 
farti esprimere il tuo pensiero. Detto questo, siccome oggi con il 
caldo che 
fa a Messina, sono più che illuminato di immenso posso 
tranquillamente 
chiedermi cosa volesse esprimere con il suo articolo Signori. E' un 
pezzo di 
cronaca? E' un commento? Probabilmente è una riflessione. Ma mi 
chiedo 
quando è stata fatta anche perché non è periodo di peperoni. Cosa può 
avere 
scaturito tutto ciò? Forse una combinazione micidiale di latte, caffè 
e 
Marlboro fuori orario? Non so cosa pensare. Poveretto...
----- Original Message ----- 
From: "Valerio Vecchiarelli" <v.vecchiarelli a libero.it>
To: "R.L. LR." <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Tuesday, November 17, 2009 2:17 PM
Subject: [RUGBYLIST] da Il Giornale - lunedi 16/11


> _______________________________________________
>
>
> Ma l'ennesima sconfitta smorzi i toni dei cantori
> di Riccardo Signori
>  a..
> Cari amici del rugby, siete splendidi, meravigliosi, deliziosi ed 
> invidiabili, ma adesso smettiamola con le favole. L'altro giorno 
San Siro 
> ha mostrato una straordinaria festa di popolo, ottantamila persone 
(più 
> oltre 2 milioni davanti alla tv, tra La7 e Sky) per gustarsi una 
partita 
> di rugby in Italia sono da Guinness, ma poi fermiamoci e torniamo 
alla 
> realtà. Nel rugby conta vincere, come in qualunque altro sport. Ce 
lo ha 
> spiegato Martin Castrogiovanni, il pilone azzurro, appena conclusa 
la 
> partita: «Grazie dei complimenti, ma a noi interessava il 
successo». C'era 
> da abbracciarlo, nonostante la stazza e il sudore fresco.
> Dopo esserci sorbiti una settimana di sbattimento di giornali e 
> televisioni, come si trattasse della finale olimpica o di un 
campionato 
> del mondo, dopo aver ascoltato commenti da far rimpiangere 
perfino 
> l'insuperabile poetica di un Caressa, non ne potevamo più di una 
> adulterazione della realtà così sfacciata. Qualcuno dovrebbe 
spiegare 
> perché, davanti al rugby, ci inchiniamo tutti, anche se la 
nazionale 
> nostra non vince una partita nemmeno per sbaglio. Davanti al calcio 
siamo 
> molto più spicci, critici, talvolta (almeno alcuni di noi) 
impietosi. 
> Qualcuno dovrebbe spiegare qual piacere ci poteva essere nel vedere 
per 
> cinque minuti di fila il pigia-pigia di due pacchetti di mischia 
che non 
> riuscivano a smuoversi nemmeno di tre centimetri. Il tutto 
accompagnato 
> dal fastidioso refrain di un commentatore tecnico che la menava 
sulla 
> «meta tecnica sì-meta tecnica no», come se da quella dipendesse 
il 
> risultato di un match fossilizzato sul 20-6. Appunto 20-6, come se, 
nel 
> calcio, all'ultimo minuto ci fosse la possibilità di segnare un 
rigore sul 
> 3-0: bene, bravi, ma a cosa sarebbe servito il 3-1?
> Immaginiamo la replica: non capisci cosa significhi realizzare una 
meta 
> contro gli All Blacks, il rugby ha una purezza e una durezza che 
non 
> comprendi, la nostra nazionale prima era nessuno, adesso si può 
permettere 
> una partita ambiziosa anche contro i miti ovali... Bene, ma non ci 
sarebbe 
> stato niente di male nell'ammettere che lo spettacolo migliore è 
venuto 
> dal pubblico, la partita è stata vagamente noiosa e deludente, non 
basta 
> la Haka per divertire, il rugby in Italia ha sprecato una grande 
occasione 
> e la nostra nazionale ha subito l'ennesima batosta.
> Il calcio ha, e avrà, tutti i difetti del mondo, ma il glorioso e 
> ambizioso mondo degli sport vari deve conquistarsi con i fatti 
tutta la 
> simpatia in lui riposta. E, allora, mettiamola così: nella stagione 
d'oro 
> delle donne e nell'anno horribilis degli uomini azzurri, anche il 
rugby si 
> è adeguato. Però avvisate i suoi cantori.
>
> __________ Information from ESET NOD32 Antivirus, version of 
virus 
> signature database 4543 (20091026) __________
>
> The message was checked by ESET NOD32 Antivirus.
>
> http://www.eset.com
>
>
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