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[RUGBYLIST] Ultime su Celtic League

Piero Filotico pierofilotico a gmail.com
Dom 4 Ott 2009 09:48:22 CEST


"Gli Enti avevano dato tutte le garanzie richieste" dice Alemanno, sindaco di Roma. "La Provincia di Roma e gli altri enti locali hanno dato alla Federazione tutte le garanzie per il sostegno della candidatura romana," ribadisce il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti.
Ma in che casino è stato capace Dondi di cacciarsi?
Non ho notizie fresche sulla questione: qualcuno ha aggiornamenti?
Grazie. Piero
Treviso brucia Roma è rissa sulla Celtic league
Repubblica - 03 ottobre 2009   pagina 62   sezione: SPORT 

ROMA IN attesa dei futuri scontri olimpici tra Roma ed il nord, arriva il primo ko della Capitale incassato contro Treviso. Ieri, infatti, la Federazione rugby ha fatto retromarcia sulla Celtic League, bocciando la franchigia romana già scelta a luglio, i Praetorians,e designando al suo posto la Benetton Treviso, ufficialmente per le garanzie ritenute non sufficienti dal presidente Fir, il parmigiano Dondi. Apriti cielo. La bocciatura ha unito per una volta la politica romana: destra e sinistra si sono ritrovate insieme contro il nord. «Un' offesaa Romaea tutto il centro sud» ha tuonato Alessandro Cochi, delegato allo Sport del Comune di Roma, addirittura minacciando ritorsioni sul Sei Nazioni. «Credo che vi siano le premesse per ridiscutere la destinazione dello Stadio Flaminio quale casa del rugby». In sintonia anche Regione e Provincia: «Decisione che lascia allibiti. Non vorremmo sia motivata da valutazioni o, peggio, da pressioni politiche che ben poco hanno a che vedere con lo sporte con quei principi di correttezzae ' fair play' che fanno proprio del rugby un simbolo e un esempio» ha detto Marrazzo. Il nord ha risposto attraverso il ministro leghista Zaia: «Un atto di giustizia nei confronti del rugby veneto e della sua tradizione». Per il sindaco Alemanno, già reduce da una settimana difficile per le polemiche sui nuovi stadi di Roma e Lazio, un altro duro colpo: «Non drammatizziamo l' esclusione dei Pretoriani dalla Celtic League, ma un chiarimento ci vuole. Gli Enti avevano dato tutte le garanzie richieste, non comprendiamo il perché dell' esclusione». Il sindaco però ha sconfessato Cochi sul futuro del Sei Nazioni: «Voglio un chiarimento con la Fir, ma è evidente che il Sei nazioni deve rimanere a Roma, per il bene del rugby». - PAOLO ROSSI 
Ma esplode il caso rugby: niente Celtic League E ora a rischio anche lo stadio Flaminio
Repubblica - 03 ottobre 2009   pagina 3   sezione: ROMA 

UN COLPO difficile da digerire. La decisione della FedeRugby di escludere la selezione dei Pretoriani Roma dalla partecipazione alla Magners Celtic League del prossimo anno ha messo in agitazione il mondo dello sport romano e non solo del rugby. Anche perché solo due mesi e mezzo fa la stessa Federazione aveva accettato la candidatura romana e invece ieri ha detto che non si fidava più. La selezione romana dei Pretoriani non potrà dunque partecipare alla Celtic League, il campionato che riunisce team scozzesi, gallesi e irlandesi e che dalla prossima edizione ospiterà anche due selezioni italiane. Lo stesso presidente della Federazione rugby, Giancarlo Dondi, al termine del Consiglio si è detto dispiaciuto: «Non capisco perché Roma - ha detto non si sia presentata con qualcosa di più concreto come hanno fatto altri. In queste condizioni non abbiamo potuto fare altro che revocare la candidatura di Roma. Mi spiace per la città e non vorrei che a questo punto dovesse perdere anche il Sei Nazioni, visto che il Flaminio non è ancora a posto, nonostante siano anni che chiediamo che venga almeno riverniciato». Sull' esclusione e sulla minaccia di abbandonare Roma, nel pomeriggio si sono succedute le reazioni delle istituzioni locali. Il delegato capitolino allo Sport, Alessandro Cochi ha dichiarato: «Consideriamo un' offesa a Roma e a tutto il centro sud, la decisione di escludere i Pretoriani dalla Celtic League. La Federazione italiana rubgy deve assumersi la proprie responsabilità. A questo punto credo che vi siano le premesse per ridiscutere la destinazione dello Stadio Flaminio quale casa del rugby». «La Provincia di Roma e gli altri enti locali - dice invece il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti- hanno dato alla Federazione tutte le garanzie per il sostegno della candidatura romana, consapevoli che per la Capitale e il suo hinterland la partecipazione alla Celtic League avrebbe costituito una preziosa occasione di crescita e sviluppo. È incomprensibile bocciare la candidatura dei Pretoriani». E il sindaco Gianni Alemanno ha rincarato la dose: «Ho parlato al telefono con il presidente Dondi e gli avevo dato ampia garanzia sul fatto che i finanziamenti ci siano. Siamo disposti a produrre qualsiasi documentazione necessaria». Molto irritato anche il presidente della Regione, Piero Marrazzo: «Lascia allibiti la decisione con cui la Federazione rugby ha respinto la candidatura dei Pretoriani - ha detto. -Non vorremmo pensare che la "bocciatura" della squadra romanaa favore di una compagine del Nord sia motivata da valutazioni o, peggio, da pressioni politiche che ben poco hanno a che vedere con lo sport e con quei principi di correttezzae fair play che fanno proprio del rugby un simbolo e un esempio». - EDUARDO LUBRANO 

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