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[RUGBYLIST] IL NUOVO NUMERO DI RUGBY CLUB

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Sab 10 Ott 2009 17:38:17 CEST


Per quanto riguarda il rugby, il passaggio al professionismo favorisce l'integrazione etnica all'interno di ogni squadra di giocatori provenienti da esperienze e culture o nazionalità differenti. L'idea di chiudere le frontiere alla circolazione dei giocatori è praticabile, ma non dà buoni risultati. Nel periodo di Ceaucescu, si cercò di proteggere il rugby in Romania facendone una vetrina (tra le altre) del regime, e questo è stato un fatto negativo per il rugby rumeno. Lo stesso accadde in Italia nel periodo mussoliniano. Anche Vichy in Francia tentò con il rugby un'operazione di propaganda nazionalista. Ma il nazionalismo, oggi, non ha più senso, e credo che la stessa Mac ne possa convenire. Tra l'altro, scopriamo che il rugby viene praticato in paesi e da settori della popolazione apparentemente senza tradizione. In Argentina, il rugby una volta era giocato da élites che desideravano distanziarsi dalla 'plebe'. Oggi non è più così. Il rugby è praticabile da tutti. Luca Tramontin ha descritto, se non sbaglio, come viene praticato il rugby nei Balcani. E' bene che tra giocatori e tecnici vi sia il più ampio scambio di esperienze, contributi, ingaggi, aldilà di ogni frontiera.
Qualche perplessità invece indubbiamente la nutro per squadre composte in grande maggioranza da giocatori stranieri. Lo scambio internazionale ci vuole, le frontiere devono rimanere aperte, ma come tutte le cose, ciò richiede dei limiti. Da noi, in Italia, manca, a mio parere, un sistema Lega che faccia da contrappeso alle Federazioni sportive. Da questo squilibrio si genera una certa avversione viscerale verso i poteri sportivi, che pregiudica l'adozione di regole condivise e ben concertate, anche sul tema del ricorso agli stranieri. 
G.Ciraolo 

  ----- Original Message ----- 
  From: Angelo Volpe @fast 
  To: list@ 
  Sent: Saturday, October 10, 2009 12:55 PM
  Subject: Re: [RUGBYLIST] IL NUOVO NUMERO DI RUGBY CLUB


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  Mac, francamente non ti capisco. Non è la prima volta e non sarà l'ultima, ma ogni volta riesci a stupirmi. 
  In un mondo sempre più globalizzato stiamo ancora a parlare di argini ferrei tra uno stato e l'altro, di "ognuno a casa sua" e di altre amenità simili. Mac, cosa diavolo c'entra la democrazia in cui tu dici di non credere? E se non credi nella democrazia, in cosa credi? Quale sarebbe il principio o il valore universale che dovrebbero governare il mondo e i rapporti tra gli uomini se non ti garba la democrazia?
  Io non conosco nulla di regolamenti delle serie minori (quelle del pane e frittata o della pasta e fagioli), ma il buon senso mi suggerisce che in ambito dello sport inteso come divertimento e passione o voglia di amicizia e di stare insieme, di integrazione e di conoscenza reciproche, di condivisione di interessi, di abilità e di competenze... tutti questi paletti auspicati e/o invocati sono semplicemente assurdi. Ibrahim o John o Dimitri o Pablo dovrebbe essere liberi di mettersi una maglia e un paio di scarpe con i tacchetti e di giocare e divertirsi con un pallone ovale in nome dello sport universale o semplicemente perchè sono cittadini del mondo.

  Angelo
    ----- Original Message ----- 
    From: ANNA CINZIA MATTEI 
    To: rugbylist a rugbylist.it 
    Sent: Saturday, October 10, 2009 7:31 AM
    Subject: RE: [RUGBYLIST] IL NUOVO NUMERO DI RUGBY CLUB


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    A me questo post fa venire l'orticaria,
     
    in questo meraviglioso paese vorremmo tutti farci una Legge Costituzionale "personale", un Codice Civile" personale", un Regolamento Organico Sportivo "personale" che ci interessa
    un Codice della Strada fatto apposta per noi ECCETERA ECCETERA....
     
    Anche in questo caso, a me uno straniero mi farebbe comodo MA ESISTONO LE REGOLE E ALLORA BISOGNA FARE "UN'ALTRA REGOLA CHE COSTITUISCA UNA REGOLARE ECCEZIONE ALLA REGOLA" E POI 
    me ne fanno comodo due a allora UN'ALTRA ECCEZIONE ALLA REGOLA CHE COSTITUISCA UN'ECCEZIONE ALL'ECCEZIONE....
     
    Perdonatemi se lo dico (e Sonego non me la prenderò se mi blocchi) ma HO IL VOLTASTOMACO!!! 
     
    In tutti i settori: quello sportivo purtroppo è uno dei primi... ESISTONO DA NOI DEI VOMITEVOLI GROVIGLI DI ECCEZIONI ALLE NORME DOVE ALLA FINE PAGANO SOLO I POVERI FESSI
     
    Fosse per me, le regole sarebbero poche e chiare e senza eccezioni,
    Ibraim sarebbe nato e cresciuto (bene) nel proprio Pease e avrebbe la possibilità di giocare nella propria Nazionale...
    Fosse per me ogni Popolo sarebbe sufficiente a sé stesso, (ma poi i politicanti e i figli dei politicanti di che campano?!)
     
    Tanu, gli Argentini dovrebbero stare in Argentina,
    altro che dimostrare che "sono qua per altri motivi"...
     
    Con il sistema che abbiamo noi corrotto fin nel più piccolo atomo del midollo per i "numerosi" (la maggioranza) furbi credi che sarebbe tanto difficile dimostrare che sono venuti qua a fare il cameriere 
    e non per giocare pagati in nero per la Società di serie C con ambizioni di promozione???
     
    Resterebbero esclusi dall'ingranaggio semiserio del nostro Paese ai confini della distensione I SOLITI POCHI POVERI FESSI "che non hanno capito il sistema"...
     
    La natura umana è perversa ed l'Italia è uno dei posti dove la natura umana dà il meglio di sé....
     
    MAC

    -----------------

     

Eccoti accontentato, caro Marco Rossini.
Spero faccia piacere anche agli amici  listaroli e che il maestro Mazzocato
mi perdoni.....

................................

brahim  ha  tredici anni..
Un po' mingherlino per la sua età  ma ottimista  in attesa dello sviluppo
fisico  incipiente.
Innamorato pazzo del rugby.

Nel grosso cortile della casa colonica dove abita con la famiglia (papà
lavora in campagna) ha il suo angolo di prato con tanto di sacchi per il
placcaggio.
Il giorno che capiterà, dice lui,  vuole assolutamente giocare mediano di
mischia.

Ha appeso un  vecchio copertone al muro, non più alto di un metro.:
(vabbè....qualcuno glie lo ha suggerito....ma non stiamo ad indagare....
;-)  ....)  Anzi no: indaghiamo.......
Del resto Rossini padre, faceva fare le stesse cose ad Isolato "Cocò" nella
palestra dell'oratorio di Vanchiglia. Invece del pneumatico disegnava con il
gesso sul muro, un quadrato (  correva il mese di settembre 1970)
-------
Anche adesso  Ibrahim, con il pallone a terra a diverse distanze prova a
fare le sue immaginarie "aperture". Da fermo. poi col  tuffo: dritto e
rovesciato.  ....da destra....da sinistra....
Non si stanca mai.
E la palla, infallibilmente  entra in quel copertone rimbalzando dal muro.
Poco tempo fa hanno riparato il pozzo di quella cascina sostiuendo i tubi .
Recuperati  questi e con l'ausilio di  qualche giunto "innocenti" ecco fatta
la porta.
Adesso sono i suoi drop a deliziarmi:   gli stessi drop che ho sempre voluto
e desiderato fare io.
Qualche volta  riuscendoci.
Tante volte no.
Saluti dalla bassa Valle scrivia
Ruggero Rizzi
(....scusate.....adesso che ci penso:    Ibrahim non è
italiano......Speriamo lo stesso che esaudisca il suo desiderio)



Il giorno 09 ottobre 2009 11.48, gaetano.palmiotto a fastwebnet.it <
gaetano.palmiotto a fastwebnet.it> ha scritto:

> _______________________________________________
>
>
> Quello degli "stranieri" di Serie C è davvero un problema che ho sollevato
> già un pò di tempo fa.
> In alcune aree l'immigrazione sfiora il 20%, davvero difficile pensare di
> non dare accesso al gioco del rugby ad una fetta così grande di popolazione.
> E' tra l'altro un paradosso che sia proprio il rugby, sport aperto per
> eccellenza, a darsi questi limiti. Credo che per evitare che una squadra di
> serie c "compri" il campionato come accaduto in casi passati è sufficiente
> che lo straniero dimostri di essere in Italia per motivi di lavoro diversi
> dal rugby.
>
>
>
>
>
>
> ---------- Messaggio inoltrato ----------
> From: "tonotto a libero.it" <tonotto a libero.it>
> To: RUGBYLIST <rugbylist a rugbylist.it>
> Date: Fri, 9 Oct 2009 11:37:51 +0200 (CEST)
> Subject: R: [RUGBYLIST] IL NUOVO NUMERO DI RUGBY CLUB
> _______________________________________________
>
>
>
> bello, splendido, ottima iniziativa. ma perchè non fai una cosa simile per
> gli appassionati della RL, stile racconto del lunedì...e tu ruggero potresti
> fare altrettanto per il rugby a torino e ovviamente chiunque potrebbe
> mandare il suo raccontino inerente alla realtà che ha vissuto (passato è
> meglio che attuale). il tutto al posto di quella cosa vomitevole che è la
> diatriba celtic league.
>
> altra cosa: ora in C e B può giocare solo uno straniero...ora so che
> questop è a salvaguardia dei nostri giovani e un pò anche per obbligare le
> soc.tà a costruirsi il vivaio (certe realtà fanno venire i brividi....) ma
> se un poveraccio viene dall'argentina (paese di migranti) o da qualsiasi
> altro paese fuori cortina, e decide dopo che si è un pò sistemato...di
> giocare a rugby, che fa? io istituirei una commissione o delle regole più
> precise (che sò sei in una regione da 10 anni bon te puoi giocare ovunque in
> quella regione----hai un lavoro a tempo indeterminato, casa e famiglia,
> idem) così conosco già più di un caso di ragazzotti semplici e innamorati
> del rugby che a meno di 25 anni devono per forza appendere le scarpe al
> chiodo....
>
> saluti ovali a tutti
>
> rossini marco
>
> ----Messaggio originale----
> Da: giandoscriba a giandomenicomazzocato.it
> Data: 09/10/2009 11.17
> A: "RUGBYLIST"<rugbylist a rugbylist.it>
> Ogg: [RUGBYLIST] IL NUOVO NUMERO DI RUGBY CLUB
>
> *Ho nelle mani, questa volta in anteprima, l'ultimo, splendido numero di
> Rugby Club, la bella rivista diretta da Doriano Basili e Pier Giorgio
> Grizzo.*
> *C'è un motivo se  non ho avuto bisogno di andare in edicola. L'editore me
> ne ha mandato qualche copia perché in questo numero appare un mio
> racconto/ritratto della Treviso rugbistica.*
> *Non una cronaca, ma una serie di flashback indotti alla memoria di un
> vecchio innamorato quale io sono. *
> *Ho messo vicino situazioni e tempi diversi, ho cercato di dire che cosa
> rappresenta, nella doppia profondità dello spazio e del tempo, il rugby in
> questa città. Ho cercato di dipanare il filo di Arianna di tantissimi nomi e
> volti che hanno segnato epoche diverse.*
> *Se, anche grazie alle belle fotografie di Marco Sartori, riuscirò a
> trasmettervi qualche emozione mi sentirò ripagato ad usura.*
> *(Un grazie lo devo anche dire al mio amico Toni Liviero il quale ha
> insistito perche scrivessi questo testo e mi ha detto chiaro che voleva lo
> scrittore più che il giornalista, una analisi in filigrana lontana dalla
> cronaca e impastata di cultura storica).*
> *Un abbraccio a tutti*
> *gian domenico mazzocato*
> **
> **
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> SITO DELLO SCRITTORE
> GIAN DOMENICO MAZZOCATO
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    > Date: Fri, 9 Oct 2009 14:07:41 +0200
    > Subject: Fwd:Re:[RUGBYLIST] IL NUOVO NUMERO DI RUGBY CLUB
    > From: paolo.valbusa a libero.it
    > To: rugbylist a rugbylist.it
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    > 
    > A me i fatti narrati da Ruggero fanno venire in mente i racconti del grande Giovannino Guareschi, il cantore della Bassa (Val Padana non Valle Scrivia ma sempre Bassa è). Anche fisicamente il Nostro gli assomiglia un po'. Aggiungetegli solo un bel paio di mustacchi....
    > Un saluto a tutti.
    > Paolo
    > 
    > 
    > 
    > ---------- Initial Header -----------
    > 
    > >From : rugbylist-bounces a rugbylist.it
    > To : "RUGBYLIST" rugbylist a rugbylist.it
    > Cc : 
    > Date : Fri, 9 Oct 2009 13:50:03 +0200
    > Subject : [RUGBYLIST] IL NUOVO NUMERO DI RUGBY CLUB
    > 
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