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Reply: RI: [RUGBYLIST] Rugby Parma

Ferrini Federico ferfed50 a yahoo.it
Mar 3 Ago 2010 12:49:45 CEST


Antonio, sono proprio contento di rileggerti e non nascondo che ci contavo.

Penso che quello che accade a Parma, Colorno e Noceto, come pure in Toscana (e germogli si intravedono anche altrove) possa avere più chiavi di lettura e non tutte preoccupanti o negative.

La scommessa sta nel riuscire a superare i limiti culturali ed organizzativi, oltre che economici, che da tempo rappresentano le contraddizioni e le zavorre del nostro movimento.

La crisi economica, la necessità di "crescita" del movimento (pena la sua sopravvivenza stessa), l'evento "Celtic" conseguente, e ... quant'altro possiamo a buona ragione dire, rendono necessari ed irrinunciabili cambiamenti anche profondi sia di organizzazione e di regole, sia di culture e di "atteggiamenti mentali", di approccio alle varie questioni, e questo a partire dalla quotidianità dei nostri Club. 
E' per esempio irrinunciabile che nei nostri campionati giochino quanti più giovani italiani possibile e che si inverta la logica illusoriamente perversa dello "straniero a tutti i costi", che sembrava dovesse garantire vittorie e sponsor.

Si tratta di essere realmente disponibili a cambiare, a provarci davvero, per poi verificare nei fatti la utilità di quanto proposto e sperimentato, e di essere disponibili anche alle necessarie modifiche.

La logica delle franchigie (logica difficile e complessa, tutt'altro che facile ed ancora di più abbastanza distante dalla nostra storia) ha già rappresentato, in tutti i paesi rugbisticamente evoluti (credo in tutti o quasi) un modello efficace. Questo soprattutto quando ha consentito anche il mantenimento delle identità (e delle differenze).

Penso valga la pena di documentarsi e di rifletterci in modo sereno.

Sono assolutamente d'accordo poi con quanto sostenuto da Angelo su L'Aquila ... e non solo....!!

un caldo saluto

Federico



Il giorno 03/ago/2010, alle ore 10.11, volpe_angelo a fastwebnet.it ha scritto:

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> 
> Caro Antonio, mi fa piacere che tu sia ancora dei nostri e che continui a leggerci, ed ora anche a scrivere. Tra l'altro, se leggi la list è evidente che non ne sei uscito. Ripeto che questo mi fa solo piacere.
> Per quanto riguarda Parma, pensa a cosa sta attraversando L'Aquila che rischia di sparire del tutto. Quindi soluzioni tampone, anche se forse dolorose, non possono essere che ben accette se possono salvare una società dalla scomparsa. Altrimenti un intero patrimonio di sport, agonismo e cultura rugbystica andrebbero perse.
> 
> Tornando ancora su L'Aquila, mi viene da pensare che la fuga degli sponsor sia legata al fatto che ormai L'Aquila non fa più notizia sui giornali. L'anno scorso quando era sulla bocca di tutti era una bella vetrina commerciale e d'immagine figurare come sponsor della società e come salvatore della patria. Adesso che sul terremoto e su L'Aquila sta scendendo l'oblio mediatico, che le inaugurazioni sono state fatte, che la gran parata di politici è finita, che i magnamagna della corruttela sono terminati.... gli sponsor se la danno a gambe perchè ormai le luci della ribalta si sono spente. Sbaglio? Chi è aquilano e segue la vicenda più da vicino potrebbe dirmi se sbaglio o in quello che penso c'è un fondo di verità.
> 
> Un saluto affettuoso.
> 
> Angelo
> 
> 
> 
> 
> Da: "A Zibana" <azibana a tin.it>
> Data: 02 agosto 2010 17.01.21 GMT+02.00
> A: <rugbylist a rugbylist.it>
> Oggetto: [RUGBYLIST] Rugby Parma
> 
> 
> Coobiz.it - Gestisci la tua azienda in rete - http://www.coobiz.it
> Non seguo più con grande interesse le vicissitudini del nostro rugby.
> Sono però molto triste nell'apprendere quanto accade a Parma.
> La fusione fra parma e Noceto é certamente la sola possibile soluzione per evitare la sparizione della squadra a cui sono legeto dal 1949.
> Non mi potevo aspettare che questa crisi coinvolgesse tanti club.
> Mi domando se la partecipazione alla Celtic possa essere causa di qauets aincontrollabile situazione.
> Meno male che il mio interesse nel rugby si sia tanto affievolito.
> Mi auguro che pur essendo uscito dalla List questa mia possa essere letta.
>  
> Antonio 
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