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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 8 Mar 2010 21:46:31 CET


Dal Gazzettino.
Ciao.

Italia-Sudafrica diventa un libro

(im) Italia-Sudafrica del novembre scorso a Udine diventa un libro
fotografico. Di 140 pagine, 200 immagini in formato 20×30 e la
realizzazione della Graphistudio di Arba, leader del settore.
L’assessore regionale Elio De Anna e le altre autorità lo
presenteranno venerdì alle 11,30 a Pordenone nella sede della
Friuliadria.
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Attesa per oggi la decisione sull’ingresso dell’Italia

Calvario Celtic. È la volta buona?

PARLA ZATTA «I Benetton si chiedono che cosa sta succedendo»

 «I signori Benetton si chiedono: cosa sta succedendo? Loro sono
attori principali nella vicenda Celtic League. Molto più di me che
gestisco semplicemente da presidente il club. Per gente abituata a
programmare con largo anticipo il futuro di aziende e attività
trovarsi spettatori passivi di una situazione così stagnante è un
inconcepibile».
      Amerino Zatta lo dice con tutto il garbo di cui è capace. Ma si
capisce lo sconcerto che Luciano Benetton e la sua famiglia stanno
provando in questa telenovela Celtic League. «Di cui abbiamo iniziato
a parlare nel settembre 2008. Un anno e mezzo dopo siamo ancora qui ad
aspettare, senza sapere nulla di preciso» continua il presidente della
franchigia che dovrebbe rappresentare l’Italia nella manifestazione
insieme agli Aironi. Uno sconcerto, quello dei Benetton, comprensibile
se si pensa che sono pronti ad assumersi il rischio di un investimento
di sei milioni di euro a stagione. Mica bruscolini, anche per il
“ricco” mondo del rugby italiano.
      Quindici giorni fa eravamo qui a dire: siamo ottimisti, è fatta,
manca solo l’ufficialità. Oggi siamo qui a ridire le stesse cose.
«L’ottimismo rimane – continua Zatta – Me l’ha ribadito sabato il
presidente della Fir Giancarlo Dondi. L’unico che ha condotto la
trattativa e quindi l’unico che sa come stanno esattamente le cose».
Dondi ha dato oggi come ultimatum ai celtici, impegnati nelle lotte
della Scozia per contare di più dentro il board, per una risposta
definitiva. «Più in là è impossibile andare – continua Zatta –
Comincia ad esserci sofferenza in tutta la struttura. Viviamo in una
sorta di sabbie mobili. Programmare undici trasferte estere, una
squadra più competitiva possibile, i contratti con i giocatori e tutto
il resto in tempi così brevi sarà dura».
      Quindi oggi o mai più per l’Italia in Celtic. Se sarà mai più,
significherà il disimpegno del Benetton, che da cinque anni sogna
l’Europa, dal campionato italiano (budget sotto il milione di euro,
via tutti i big, si fa solo con i giovani del vivaio). «Non so cosa
dire – conclude Zatta – Mi auguro solo che nel momento in cui oggi le
persone staranno leggendo questo articolo in Fir sia già arrivato l’ok
all’Italia in Celtic». Sarà vero?
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Coppa Italia. In semifinale tre venete

(e.g.) Benetton-Montepaschi e Petrarca-Femi CZ sono gli accoppiamenti
delle semifinali di Coppa Italia. Girone 1: Benetton-Femi CZ 38-21,
Consiag-Magnetofield 61-17. Benetton 20, Femi CZ 14. Girone 2: Casinò
Venezia-Montepaschi 27-31, L’Aquila-Futura Park 22-10, riposava
Petrarca. Petrarca 16, Montepaschi 15.
      SEI NAZIONI UNDER 18 – Dopo il netto 60-3 subìto nell’esordio a
Dublino dall’Irlanda, nella seconda giornata del Sei Nazioni l’Italia
Under 18 è stata sconfitta dall’Inghilterra 28-12. Per l’Italia 4
piazzati di Menniti.
      EUROPEO UNDER 18 – Dal 27 marzo al 3 aprile il Veneto ospiterà
l’edizione 2010 dell’Europeo Under 18. Si giocherà sui campi di
Casale, Conegliano, San Donà, San Michele al Tagliamento e Treviso sul
cui terreno di Monigo si disputeranno le varie finali.
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MISCHIA APERTA
di Antonio Liviero

L’ascesa di Ghiraldini. Placcaggi decisivi e gioco polivalente

Un placcaggio vale più di una meta, sostiene McCaw. Se il capitano
degli All Blacks ha ragione, e ce l’ha sempre di più nel rugby di
oggi, allora la vittoria dell’Italia sulla Scozia è stata decisa al
71’ dal placcaggio di Ghiraldini, con l’aiuto di Gower, sulla linea di
meta.
      La partita era sul 16-12. In quarta fase ecco l’assalto di
Jacobsen servito a due metri dalla meta. Il pilone si è abbassato,
Ghiraldini lo ha impattato sulla spalla interna. Ma la spinta lo ha
fatto indietreggiare di un passo all’interno dell’area di meta.
Piegate le gambe si è allora riproiettato immediatamente sulla linea
mentre Gower metteva una mano sulla palla e con l’altro braccio si
appendeva a peso morto alla schiena dello scozzese. Spenta l’avanzata,
Ghiraldini ha tolto il braccio sinistro di Jacobsen dalla palla. Il
pilone è andato giù. E l’ovale avrebbe probabilmente toccato la linea
di meta se non avesse incontrato l’astuta mano dell’avanti azzurro
piazzata a un centimetro dal gesso.
      «Il placcaggio alto è molto fisico e mi piace perchè non ferma
solo l’avversario ma anche la palla» mi dice Leonardo. Sta vivendo un
momento molto positivo della carriera. Le vittorie sulla Scozia e,
prima ancora, su Samoa da capitano, gli hanno fatto scoprire una nuova
dimensione. «Cerco di avere la parola giusta per ogni compagno –
racconta – ma non preparo discorsi, le frasi vengono da dentro. Più
che altro cerco di dare l’esempio». La disponibilità e la rapidità nel
gioco aperto sono le qualità più apprezzate di lui a livello
internazionale. “Pas mal ce talloneur” ha commentato con stupore
Fabien Galthié in telecronaca davanti a milioni di francesi. In realtà
Ghiraldini, svezzato dall’età di otto anni alla scuola Petrarca con
l’imprinting di Giorgio Sbrocco, è uno dei rari azzurri davvero
polivalenti. Eppure nonostante sia un giocatore da rugby totale e
pensato, ama le fasi oscure e di sacrificio. Più ancora del
placcaggio: «L’ingaggio mi dà sensazioni forti, l’avanzamento della
mischia chiusa è galvanizzante. Ci vogliono cuore, tecnica. E
intelligenza». Nelle touche invece non va sempre bene quest’anno. I
suoi lanci sono stati a volte criticati. «Non sento la pressione,
altrimenti sbaglierei sempre» assicura. Ma un’analisi attenta delle
touche perse dimostra che le cause sono diverse: a volte problemi di
chiamate, altre di intervento dei sostegni.
      Comunque ho l’impressione che, a 25 anni, il meglio del
tallonatore del Treviso non l’abbiamo ancora visto. Nelle giovanili ha
imparato a giocare in tutti i ruoli. Specie terza linea. Calciava,
persino. E bene. «Imitavo Mehrtens» confessa. Meglio ancora gli riesce
il calcio in touche. Ho saputo anche del suo side step folgorante di
quand’era ragazzo. Un repertorio che prima o poi tirerà fuori. Perché
Ghiraldini è un meticoloso con il culto del lavoro. Uno che la sera va
a letto presto. E se gli si chiede di raccontare una storia di rugby
lui parla degli allenamenti nel ritiro azzurro di Aosta che lo hanno
portato al mondiale in Francia. Niente fiction insomma, ma tanta
concretezza.
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Benetton Treviso: bilancio largamente positivo per i biancoverdi che
puntano a mettere in bacheca un trofeo che manca da cinque anni

Smith: «Sabato con Viadana una semifinale stimolante»

Ennio Grosso

Primo posto del girone a punteggio pieno, 4 successi – tutti con il
bonus – su altrettante gare giocate. Ben 148 punti all’attivo (37 di
media partita) e 22 mete realizzate, appena 54 punti (13,5) subìti e 5
mete al passivo. Questi sono solo alcuni dei numeri della fase di
qualificazione della Coppa Italia del Benetton, un ruolino di marcia
che ha lasciato poche, se non addirittura nulle, possibilità agli
avversari incontrati.
      I campioni d’Italia hanno preso veramente sul serio questa
rassegna e dopo aver conquistato a mani basse la Super Coppa lo scorso
settembre a Parma, Treviso vuole portare a casa anche questa
manifestazione, vincere quella coccarda che manca dalla bacheca in
Ghirada dal 2005 quando i biancoverdi vinsero la finale di Jesolo
contro il Viadana (vittorioso ieri a Venezia 31-27), proprio
l’avversario che troveranno a contendere, sabato alle 15 a Monigo, la
finale di Rovigo del 21 marzo.
      “Ho sempre ribadito che questo sarebbe dovuto essere l’anno più
concreto – ammette l’allenatore dei trevigiani, Franco Smith – la mia
terza stagione come tecnico di Treviso doveva essere quella esecutiva,
ovvero quella in cui dare dimostrazione di una vera e propria
supremazia con molti risultati positivi e finora ci stiamo sicuramente
riuscendo”.
      Sul vostro cammino c’è ancora Viadana…
      “Sappiamo che per alzare la Coppa dovremo battere ogni
avversario che ci sta davanti. Viadana, o un’altra squadra, poco
importa, per trionfare bisogna sconfiggere chiunque, pertanto ben
venga questa sfida, ancor più stimolante visto che si tratta di una
delle antagoniste più importanti a livello italiano”.
      Un cammino di tutto rispetto nel quale è evidente che non vi
siete mai risparmiati.
      “Non abbiamo sottovalutato alcun avversario, con tutti abbiamo
sempre cercato di dare il massimo; magari non tutto è andato
esattamente come volevamo, ma ci eravamo imposti di fare il nostro
gioco e direi che in queste prime 4 gare abbiamo fatto vedere delle
buone cose.
      Sono un po’ dispiaciuto per le due mete subìte nell’ultimo
incontro con Rovigo, ma l’atteggiamento dei ragazzi mi pare positivo.
L’obiettivo è quello di migliorare sempre, ogni partita fare un
passetto in avanti e in prospettiva del finale di stagione la squadra
è sulla buona strada”.
      Come vede questa semifinale contro Viadana?
      “Lo ripeto, è una gara stimolante per la quale nutro fiducia:
giochiamo in casa e questo è sicuramente un punto a nostro favore, ma
sono ottimista soprattutto perché vedo una squadra caricata, che sa
dove vuole arrivare e questo è un aspetto molto importante”.
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COPPA ITALIA Il quindici veneziano cede nel finale al forte Viadana

Il Casinò non sfigura

Michele Salin

Solo quattro punti nel finale dividono gli aspiranti “celtici” del
Viadana dai veneziani del Casinò in corsa per conquistare una agognata
salvezza nel massimo campionato. L’ultima giornata del secondo
raggruppamento della Coppa Italia non riserva dunque clamorose
sorprese, rispettando alla fine il facile pronostico della vigilia. Il
Viadana era venuto in Laguna “nascondendo” in panchina la formazione
titolare, a dimostrazione dello scarso interesse per una Coppa Italia
che fa da riempitivo per il campionato di Super Dieci che riprenderà
sabato 27 marzo dopo la lunga sosta agonistica imposta dallo
svolgimento del Torneo Rbs Six Nations. Dall’altra parte il Casinò di
Venezia voleva approfittare di questo probante test per verificare la
tenuta in vista dello sprint per la salvezza che lo aspetta al
rientro, quando dovrà fare visita al diretto avversario del Plusvalore
Gran Parma. Ne è uscita una gara in bilico fino al termine, che i
virgiliani riuscivano a conquistare grazie alla maggiore potenza del
pacchetto e all’esperienza dei suoi uomini entrati nella ripresa come
il fuoriclasse Erasmus o l’ex amaranto-oro Krause capaci di dare la
sterzata vincente alla squadra allenata da Franco Bernini.
      Il Casinò di Venezia si avvantaggiava per primo all’undicesimo
con la meta di Vittorio Candiago e la successiva trasformazione di
Davide Duca, che esibiva una buona vena nei calci dalla piazzola tanto
da concludere il match con cinque realizzazioni su cinque in
condizioni ventose, imitato dalla parte opposta dall’omologo Wilson.
Nel secondo tempo il Viadana incrementava il punteggio grazie a ben
due mete di mischia, al 3′ e al 38′ che scavano la differenza contro
un avversario sempre comunque in partita. Da segnalare pere il Casinò
l’infortunio a un occhio di Ruehan Van Jarsveeld e il ritorno seppure
come riserva del capitano Edoardo Candiago.


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