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I: I: [RUGBYLIST] la "cultura" italiana ed il caso Aironi

Salvatore Messina totorugby a yahoo.it
Gio 12 Apr 2012 10:49:43 CEST


Ovviamente è ORRIBILE ma non è quello che penso io. Purtroppo è l'analisi della società italiana vista direttamente "dalla strada" tutti i giorni.

Quello che non dobbiamo assolutamente fare è chiuderci in una torre d'avorio dichiarandoci "isola felice" ma affrontare legalmente il problema. Per troppi anni ci siamo cullati nel nostro bel paese DELEGANDO altri a rappresentarci perché troppo impegnati in cose più importanti. La politica, che sia quella sportiva o quella della civis publica nasce dal confronto quotidiano dei cittadini a partire dai rapporti con il vicino di casa nella riunione di condominio.

Come possiamo pensare di continuare in un paese in cui non si riesce a mettersi d'accordo sul colore della facciata del proprio palazzo? Come possiamo pretendere di raggiungere una giustizia sociale quando nascono corporazioni distinte anche tra gli installatori di condizionatori d'aria? 

Un esempio. Nel raggio di 30 km ci sono 3 società di rugby che non hanno ciascuna più di 3 anni di attività e prima nella zona non si sapeva neppure cosa fosse il rugby. Una ha un ottimo settore giovanile e una dirigenza affiatata ed entusiasta, una ha una buona squadra seniores ed un presidente di grande esperienza di gioco e un'altra, la più giovane, ha un buon numero di ragazzi ed un allenatore di grande capacità ed esperienza ed un dirigente che conosce il rugby italiano fin dalle sue origini. Ognuna ha delle ottime potenzialità ma non riesce e, difficilmente, riuscirà mai ad esprimersi perché i problemi di base consumano energie preziose. Se, invece, si unissero potrebbero costituire un movimento di grande interesse in una zona, secondo me, strategica. Non lo fanno ne penso lo faranno mai perché la prima non vuole avere a che fare con il presidente della seconda, la seconda ha un presidente/allenatore/padre/magazziniere accentratore che non
 riesce a collaborare con nessuno tranne che con se stesso e la terza pensa che il rugby ed i ragazzi che ci giocano adesso siano come 30 anni fa. Risultato? Forse fra una decina d'anni avremo ancora tre società di C che addestrano rugbysti senza nessuna velleità agonistico/sportiva ma che potranno dire, assistendo ad una partita del 6N: "Io gioco a rugby". Che male non fa ed è sicuramente un vanto nei confronti di sport più ricchi e di massa, oltre che un modo valido per formare cittadini responsabili, ma non permetterà mai al nostro movimento di vincere questo benedetto 6N.

Più di 10 anni fa in Italia si pensava che bastasse solo allargare la base e la qualità sarebbe apparsa. Oggi siamo davanti alla dura realtà che 80.000 rugbysti all'Olimpico non creano qualità........
Per creare qualità dobbiamo iniziare a costruire qualcosa di solido, tutti assieme, e questo potrebbe essere il momento di far capire al nostro paese cosa significhi veramente "lo spirito del rugby". Cominciando dai nostri figli più piccoli, facendo un esame di coscienza su che cosa realmente ci aspettiamo dal rugby, criticando chi non rispetta le regole e non raggiunge gli obbiettivi prefissati, arrivando anche a farsi da parte per lasciare spazio a chi ha più capacità di noi.
 
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY


Salvatore Messina

----- Messaggio inoltrato -----
Da: mattia basile <mattia.basile a fastwebnet.it>
A: rugbylist a rugbylist.it 
Inviato: Mercoledì 11 Aprile 2012 19:33
Oggetto: Re: I: [RUGBYLIST] la "cultura" italiana ed il caso Aironi
 
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
__________________________________________


Re: I: [RUGBYLIST] la "cultura" italiana ed il caso Aironi 
Orribile cosa scrivi salvatore
Istinti animaleschi
Mi dissocio da cosa scrivi, 
Mi sembra un involuzione dell’etica che siamo riusciti a costruire
Meno che mai nello spirito del rugby, che premia la collaborazione (socializzazione) e non “mors tua vita mea” (individualità)

mattia


Il 11/04/12 13.51, "Luca Bonisoli" <qso a libero.it> ha scritto:


Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
>__________________________________________
>>________________________________
>  Disagree:
> 
> può darsi valga per te, ma non per me.
> 
> Resto sulla mia posizione.
> 
> Ciao
> 
> Luca
> 
> Il 11/04/2012 12.49, Salvatore Messina ha scritto: 
>
>
>>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
>>__________________________________________
>> 
>>  
>> 
>>
>>Purtroppo la situazione economico/morale è così drammatica che NON abbiamo ancora capito che l'unica scelta morale del cittadino è quella di affogare o tirare fuori le unghie e far affogare gli altri perché sulla scialuppa non c'è posto per tutti.
>> 
>>
>> 
>> 
>>Quanti di noi hanno la forza di compiere questo "suicidio" per il bene collettivo? Fare rinunce per un ideale e non per un tornaconto futuro personale? Sacrificare per esempio il futuro di un figlio pur di non entrare nella spirale delle raccomandazioni?
>> 
>>
>> 
>> 
>>Onestamente...... e chi è senza peccato scagli la prima pietra.....
>> 
>>
>> 
>> 
>>Il resto è solo un: "You're nothing but a lot of talk and badge!!! " Come recitava De Niro......
>> 
>> 
>> 
>>
>> 
>> 
>>PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
>> 
>> 
>> 
>>Salvatore Messina
>> 
>> 
>>
>> ----- Messaggio inoltrato -----
>> Da:Luca Bonisoli <qso a libero.it> <mailto:qso a libero.it> 
>> A: rugbylist a rugbylist.it 
>> Inviato: Mercoledì 11 Aprile 2012 12:15
>> Oggetto: Re: [RUGBYLIST] la "cultura" italiana ed il caso Aironi
>>  
>> 
>> Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
>> __________________________________________
>> Basterebbe questo che hai scritto: se una nazione fa vanto e sfoggio, e 
>> mena orgoglio di un patrimonio che non capisce, di un territorio che 
>> umilia, allora questa nazione è giustamente derisa.
>> 
>> E' grottesco.
>> 
>> Ma è così.
>> 
>> Luca
>> 
>> 
>> Il 11/04/2012 12.08, Luqa ha scritto:
>> >
>> > Si, condivido il fatto che l'italia è un paese che per la cultura ha un
>> > tratta,mento ridicolo:
>> > fa vanto e sfoggio, e mena orgoglio del proprio patrimonio, ma a
>> > domanda su cosa realmente ha e cosa rappresenta, il più delle volte la
>> > risposta è solo un 'espressione beota , un sorriso stupito.
>> >
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