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[RUGBYLIST] R: R: R: Re: Malagò e la Scuola

gima_g a libero.it gima_g a libero.it
Sab 2 Ago 2014 15:47:28 CEST



MA DI CHE STATE PARLANDO !!!!!!!!!Gli insegnanti di Scienze Motorie sono pagati solo per poche oltre l'orario curriculare ed in queste ore fare PV, PC Rugby od Okey è indifferente !!!!!!Deve essere la Federazione tramite i Comitati ad intervenire con incentivi verso gli insegnanti oltre che affiancare loro dei tecnici se è interessata a sviluppare il nostro sport in quella scuola . NON CI SONO ALTRE STRADE.E' inutile girare intorno al problema chi prima lo capisce ed ha la possibilità di investire entra nella scuola le altre Federazioni staranno a guardare e ciao.
un abbraccio a tutti
Giorgio



----Messaggio originale----

Da: jxcira a tin.it

Data: 30/07/2014 14.49

A: <rugbylist a rugbylist.it>

Ogg: [RUGBYLIST] R:  R: Re:  Malagò e la Scuola







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Parole giustissime in specie quelle relative agli insegnanti che
dovrebbero essere più vicini possibile agli allievi e responsabilizzati per
obiettivi. Purtroppo siamo in periodo di taglio indiscriminato dei fondi alla
scuola salvo concessione da parte del Ministero istruzione di singoli
finanziamenti per progetti molto speciali. I fondi ministeriali allo sport ed
in particolare all’attività motoria sono stati tutti tagliati, non vengono
abitualmente ripresentati per gli stessi alunni e si procede in molte scuole al
ridimensionamento continuo dei progetti motori favorendo poi in uscita verso il
liceo le discipline sportive di maggioranza. Talvolta per conservare un’attività
motoria va affiancato all’insegnante un esperto del CONI ed assicurare con il
comune il trasporto degli alunni etc.. Purtroppo in Italia non c’è quasi mai
una soluzione complessiva alle cose ma tanti pezzetti di soluzione alcuni dei
quali tu stesso Jeppo descrivi. Oltre alla difficoltà di rifinanziare i corsi per
insegnanti guardiamo anche ai compensi. Se confrontiamo i compensi dei nostri
insegnanti di specialità rispetto agli altri paesi europei nessun paese come il
nostro ha professionisti (comunque essi siano) così mal pagati e che lavorano
troppo poco. Una scure sulla spesa pubblica per la scuola come quella calata per
l’Italia secondo me non c’è stata in nessun altro paese. Certo,
l’organizzazione delle attività è molto importante  ma a mio parere si devono anche
cercare nuove fonti di finanziamento e di manutenzione delle strutture, persino
il microcredito, e comunque occorre coinvolgere i genitori. I contributi
debbono venire anche da loro ma soprattutto da ditte locali e dal credito
cooperativo che per statuto (ma non solo per statuto) deve investire a piccole
dosi sul territorio, sulle sue strutture e quindi in primo luogo sulla scuola. In
Toscana, per esempio, questo mi sembra assai diffuso. Ma in tutta Italia per
esempio nelle belle arti e nella cultura si sta cercando di bypassare (nel caso
specifico, con la nuova legge di Franceschini) gli ostacoli alla buona gestione
locale coinvolgendo i privati sui monumenti e sui musei.      

 





Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it
[mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Andrew

Inviato: mercoledì 30 luglio 2014 11.34

A: rugbylist a rugbylist.it

Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: Re: Malagò e la Scuola





 





Uno dei principali problemi che ho
incontrato nelle scuole elementari è che i docenti responsabili per
l'educazione motoria non sono sempre a tempo pieno presso la scuola. A meno che
questi responsabili particolari sono disponibili, le classi non possono
prendere parte di educazione motoria. Il 75% di questi 'responsabili' non fare
altro che sedersi e guardare, in genere correggere compiti, ecc..

ad esempio; Ho accettato di collaborare
con una delle nostre scuole elementari locali per insegnare 5 lezioni per
classe di attività motorie utilizzando Tag Rugby in alcune lezioni. Ci sono un
totale di 14 classi. Gli insegnanti responsabili per educazione motore non sono
sempre a scuola a tempo pieno, in modo che le lezioni sono 2 o 3 il Lunedi
mattina; 2 o 3 il Mercoledì, un po’ il Giovedì, ma con una pausa per il pranzo
e poi ultima lezione nel pomeriggio, e alcune lezioni di Venerdì mattina e
Sabato mattina. La scuola non è in grado di essere flessibili nella
pianificazione calendario, come esiste lo stesso caos con altri soggetti; ossia
italiana; matematica, lingua, ecc.

Aggiungete a questo situazione un altro in
cui il dirigente scolastico non solo "comande" questa scuola, ma
anche un altro nello stesso circolo didattico aggiungendo l’obbligo visitare
anche l'altra scuola elementare nel villaggio vicino. Stessa situazione
calendario con gli insegnanti che vanno e vengono.

In genere questa situazione è gestibile se
un club può trarre profitto da un insegnante (si ricordi che nelle scuole
elementari il 'coach' deve essere un insegnante di educazione fisica laureata/qualificata)
chi è disoccupato o pensionato. Molto pochi club possono trovare questa persona
in particolare e dei fondi per consentire loro di lavorare con un programma
così incoerente.

Questa è quindi una situazione in cui
F.I.R. dovrebbe rivedere i propri obiettivi e il finanziamento che è dedicato a
questi piani, e di offrire un supporto professionale e spese decente a quelli
personale qualificato trovati dai club?

E il momento di rivedere le qualifiche
attuale del personale a tempo pieno in F.I.R., e di imporre anche ‘indicatori
di performance’? A meno che non ci sono obiettivi specifici controllati da un
organismo indipendente, allora come possibile che la gente può essere ritenuti
responsabili? Nella storia della F.I.R. quanti dipendenti sono stati
effettivamente licenziato perché semplicemente non hanno raggiunto i loro
obiettivi?

Invece di pagare per i dipendenti a
viaggiare per il mondo alla ricerca di talenti da importare, forse è il momento
di credere che 'la beneficenza comincia in casa'.

Jeppo







 







From: ilfalco7 





Sent: Wednesday, July 30, 2014 7:30 AM





To: mailto:rugbylist a rugbylist.it






Subject:
[RUGBYLIST] R: Re: Malagò e la Scuola









 









 





Jeppo
ha compreso appieno il nostro disastro educativo. Se non si riforma in modo
profondo compreso la parte architettonica la scuola non ne veniamo fuori. Si
salvano le scuole dei piccoli centri che spesso si appoggiano ad impianti
vicini ma nelle città è un disastro. E personalmente penso che le societa e la
fir non sanno entrare nel mondo della scuola e non spendono risorse e
conoscenze x un progetto strutturato che possa essere adattato a diverse realtà
territoriali.





 







Inviato da Samsung Mobile.















--------
Messaggio originale --------





Da:
Andrew 





Data:28/07/2014
09:45 (GMT+01:00) 





A:
rugbylist a rugbylist.it 





Oggetto:
Re: [RUGBYLIST] Malagò e la Scuola 





 







Non credo che stiamo discutendo la scelta dello sport, ma cercando
invece di sottolineare l'importanza del gioco (play) come veicolo per
migliorare le abilità motorie e di coordinamento. Bambini in età prescolare non
dovrebbero mai essere messi in una situazione in cui vi è un accesso limitato
alle molte esperienze, in particolare quando la possibilità di interagire con
gli altri e imparare l'importanza della condivisione e lavoro di squadra.
Questa dovrebbe essere una priorità in gruppi pre-scuola, asilo ecc., anche se
ci possono essere pressioni dei genitori di partecipare ad altre attività più
specifiche. Sarebbe difficile negare un bambino di 6 anni di età la possibilità
di provare uno sport come il rugby quando suo fratello o sorella sono in campo
divertendo in maniere meraviglioso osservato dal bambino più piccolo.

Personalmente ritengo che non ci sia abbastanza enfasi in Italia
per quanto riguarda l'insegnamento semplici abilità motorie, e la mancanza di
impegno dimostrato da insegnanti e infatti pianificatori è evidente; cioè
l'autorità locale ha costruito una nuova scuola elementare nel nostro paese,
senza alcuna disposizione per giocare all'aperto. I bambini passano quindi il
loro tempo di ricreazione mattina e il pomeriggio seduti nella loro aula.

Questo è forse dove il problema comincia ...

Jeppo







 







From: Giovanni Ciraolo 





Sent: Saturday, July 26, 2014 1:24 AM





To: rugbylist a rugbylist.it






Subject:
[RUGBYLIST] R: R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola









 









Il
vostro dibattito è a tratti molto interessante ma, mi chiedo, non è che state
sottovalutando l’aspetto psicologico – imitativo nell’apprendimento e scelta di
uno sport?

In
molti casi, i bambini e gli adolescenti nell’orientarsi verso una disciplina
sportiva lo fanno per imitare qualcuno o tutti: c’è sempre qualche “fico”che ha
una personalità più attraente e autorevole e che genera il bisogno di fare come
lui. Questo è evidentissimo a partire dalle classi pre – liceali dove i nostri
adolescenti giuocano a calcio non perché necessariamente sia lo sport più
piacevole ma in quanto … così fan tutti! Poi se invece ho uno zio-cugino che
stimo moltissimo e che gioca a rugby sarò chiaramente invogliato anch’io a
giocare a rugby. Non sempre in modo lineare in una situazione socio-sportiva
come la nostra che ha forti contenuti di dispersione e insufficiente
responsabilità.  

In
età infantile la scelta di uno sport invece di un altro può essere
semplicemente il frutto di un consiglio prettamente medico. Ad una bassissima
età può essere consigliato lo sci per l’ottimo contributo che dà allo sviluppo
neuro-muscolare e successivamente si può proporre il nuoto per altre ragioni. A
mio parere non si deve parlare di una pluralità di sport ma piuttosto di discipline
adatte a sviluppare qualcosa in un certo momento oppure no. Per quella che è
poi  la scelta sportiva principale oltre l’adolescenza vanno, ripeto,
presi in grande considerazione gli aspetti imitativi. L’agonismo per essere
soddisfacente richiede guide e sacrifici ma questi devono essere dosati nel
tempo altrimenti si creano dei piccoli mostri che soddisfano non il giovane ma
i suoi genitori (e forse nemmeno loro).

g.ciraolo     


 





Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it
[mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Andrew

Inviato: venerdì 25 luglio 2014 20.58

A: rugbylist a rugbylist.it

Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola





 







Abbiamo bisogno di mettere le cose in prospettiva.







I bambini all'età di pre-scuola; cioè 3/4/5
anni, non sono in
grado, e quindi non capirà;
un gioco così complesso come il rugby. 

Essi non sono in grado di comprendere qualsiasi gioco
che richiede l'attività di
squadra, sono solo in grado di percepire
le competenze orientati a motore individuali.






Fino a quando sono circa 8/9 anni;
il loro mondo è intrinseca. Non dobbiamo essere portati
via da l'idea che ci porteremo RUGBY in
gruppi pre-scuola. 





Quello che possiamo fare però è strutturato e specifiche
attività di competenza motore
con una varietà di strumenti che possono includere una palla ovale (e magari una rotonda, una
forma quadrata, un ostacolo,
un frisbee, una pallina da ping pong ecc;) 

Se la scuola o il gruppo per bambini è fortunato
ad avere un gruppo disposto e
preparato di educatori, da un
club di rugby; per aiutare,
poi è l'offerta.





Jeppo 





 







From: Salvatore
Messina 





Sent: Friday,
July 25, 2014 7:51 PM





To: rugbylist a rugbylist.it 





Subject: Re: [RUGBYLIST] R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola









 











Non sono assolutamente d'accordo! Iniziare a 6 anni con una sola
disciplina è un gravissimo errore e crea grossi problemi. I bambini DEVONO
iniziare con psicomotricità e poi multidisciplinare. Solo DOPO aver praticato
vari sport sceglieranno quello che più gli piace e sopratutto quello che più si
adatta alle proprie caratteristiche.





Continuare
su questa strada non solo ci troverà contro l'intero mondo scolastico ma ci
porterà a fare lo stesso errore commesso dalla attuale gestione delle accademie
FIR.





 





Su
M.O. di questa settimana c'è una bella intervista a Skrela, l'attuale capo
della scuola di formazione della Federazione Francese che affronta le stesse
tematiche confrontandosi con il sistema anglosassone.





 





Salvatore Messina





 











Il Mercoledì 23 Luglio 2014 18:42, "gima_g a libero.it" <gima_g a libero.it> ha scritto:



 





ecco
la verità !!!!!!!  



vedete
che in molti la PENSIAMO NELLO STESSO MODO ?





Adesso
dovremmo cercare di far dire la loro anche a chi legge ma non vuole esternare
pubblicamente. Probabilmente potrebbe crearsi un gruppo per far sentire la
propria voce anche ai piani alti e chissà che dopo le cose, con persone
diverse, possano cambiare.





Un
abbraccio a tutti





 





Giorgio

----Messaggio
originale----

Da: solorugby a libero.it

Data: 22/07/2014 11.48

A: "rugbylist rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>

Ogg: [RUGBYLIST] R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola



L'attuale
progetto scuola non serve al rugby italiano. Serve solo all'ideatore del
progetto , che per mantenerlo viene pagato profumamente dalla FIR. I risultati
sono pessimi. Un serio progetto scuola federale deve avere il suo massimo
sviluppo  a partire dalla prima elemenatare, se no addirittura dalla
scuole materne. Solo così si potranno avere dei risultati superiori a quel
minimo 3% attuale. Il progetto FIR dovrebbe prevedere un protocollo d'intesa
con il MIOR nel quale la FR si dovrebbe impegnare , in collaborazione con le
società, a fornire gli insegnanti/educatori alle scuole primarie e
dell'infanzia a titolo gratuito e così, statene certi , che quel 3% supererebbe
almeno il 20%.





Saluti
GA





----Messaggio
originale----

Da: giorgioxt a email.it

Data: 21/07/2014 19.11

A: "rugbylist rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>

Ogg: Re: [RUGBYLIST] I: Re: Malagò e la Scuola



Ciao da Giorgio





Il
giorno 21/lug/2014, alle ore 17:22, Salvatore Messina ha scritto:























Quantificare la riuscita o meno di un progetto di sport scolastico
con quanti ragazzi vadano poi a praticare uno sport agonistico presso il club è
sbagliato e fuorviante.

















 





C'è
un malinteso : i dati che ho fornito, presi in un convegno del CIV , si
riferivano quanti ragazzi coinvolti nel "Progetto Scuola" - che và
avanti da oltre 5 anni - diventavano poi tesserati (e quindi a giocare sul
serio per un club qualsiasi) risultato , meno di 3 su 100 - chiedersi se
funzioni, soprattutto visto i costi , mi pare il MINIMO.





 





I
club (almeno quelli veneti che conosco) NON sono coinvolti nel 
"progetto scuola" FIR; quasi tutti fanno interventi nelle scuole di
proselitismo ed informazione.





 





Ripeto
: io sono completamente scettico sul fatto che la scuola possa risolvere i
problemi del nostro sport, soprattutto visto l'offerta che hanno avuto i miei 3
figli , hanno fatto 





licei
diversi o istituto tecnico , in tutti i tre casi le ore REALI di E.F. sono
state meno di un terzo di quelle ad orario, vuoi perché serviva il bus per
andare alla palestra, vuoi perché alcuni supplenti facevano solo TEORIA, vuoi
per pura e semplice poca volontà.





 





Io
vedo il problema da due aspetti : 





-
Da genitore , se potessi non li avrei per nulla mandati ad E.F. ! il lavoro che
hanno fatto nel club, dal minirugby in poi è stato MOLTO ma MOLTO PIU' SERIO,
ATTENTO E BEN FATTO





-
Da appassionato di rugby , il mio obiettivo è di avere quanti più bambini e
ragazzi possibile ad allenarsi e giocare sui nostri campi, anche perché
l'approccio al rugby è MOLTO semplice : non può lasciare tiepidi, il ragazzino
o bambino o lo rifiuta del tutto subito o si innamora . Credo poi che sia
veramente impossibile costringere qualcuno al rugby se non lo ama .













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