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[RUGBYLIST] la crisi della dirigenza sportiva

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Dom 10 Lug 2016 23:06:22 CEST


La controprestazione del nostro basket che non va a Rio mi fa pensare. Tra l’altro, il basket è tecnicamente parlando lo sport più vicino al rugby. Il fatto che le nostre squadre nazionali perdano terreno rispetto a nuovi paesi emergenti non è casuale. Questi paesi hanno dirigenze sportive (anche di club) formate da persone che possiamo definire simili ai nostri nonni del miracolo economico, i quali vinsero un numero incredibile di medaglie a Roma nel 60. Organizzammo allora una Olimpiade che era un modello di realizzazione, oggi  nella capitale sarebbe già complicato scavare e riempire i buchi intorno al Foro Italico. Quali risorse c’erano allora in una Italia che emergeva agli occhi del mondo? C’era innanzitutto la speranza, cioè grandi aspettative verso il futuro come avrebbe detto Dickens. C’era poi un gap di capitale umano che progressivamente si annullava rispetto alle nazioni di testa. E c’era la rassegnazione storica e sociale del nostro popolo che si andava cancellando. Alcuni nipoti di quei nonni di allora non sembrano oggi alla loro altezza. Forse in alcuni casi si compra una società di club per fare uno, dieci, cento business plan in modo da avere uno, dieci, cento finanziamenti da parte di banche a caccia disperata di clienti in una economia a tasso zero dove tutto può nascere e talvolta può non essere mai esistito. I budget ci sono, eccome, anche nei nostri club storici dell’ovalia! Spesso non sono inferiori agli altri paesi. Ma talvolta non ci sono i ritorni, causa l’ossessione della leva finanziaria che produce un aumento di perdite.

In questa economia dove molti progetti non riescono a vivere, c’è una cosa interessante. Vedo che le nostre universitarie seven hanno battuto le neozelandesi, ma ci sono stati altri eventi simili dello stesso tipo di recente; ovviamente sarebbe ridicolo trarne considerazioni generali, visto che tra l’altro nel caso specifico il Giappone ci è davanti, ma è certo che lo sport femminile allargato al resto del mondo di lingua italiana ha tanta fame di vincere e sembra possedere un numero di ottano più elevato. Per avere grossi successi sportivi ci vuole la combustione di tante risorse. I nostri nonni/e le possedevano al cento per cento. Troppo grande era il ricordo della guerra. I loro figli hanno avuto la birra a metà. I nipoti di oggi talvolta hanno troppi business plan in mente, e non sanno focalizzare completamente ciò che vogliono. 

g.ciraolo               

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