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<DIV><FONT face=Arial size=2>Una cosa buona in questo Italia-Romania e' mi
sembra che i nostri abbiano reimparato a soffrire.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Molto meno buono il fatto che non sembrano
ancora godere del proprio gioco, perche' quest'ultimo si basa troppo sulla
volonta' dei singoli, sulle vulnerabilita' psicologiche contro le quali si
deve combattere costantemente. Troppo poco viene affidato
all'iniziativa comune, ad intercetti derivanti da concentrazioni
intelligenti di gioco che spingono l'avversario a trasmettere troppo
profondamente e male. Anche i piloni devono poter andare in meta in velocita',
anche le terze linee devono poter operare tatticamente, anche l'estremo deve
poter rendersi una variabile nascosta che va in meta con un semplice
cambio accelerativo oppure non conta piu' nulla in quel momento,
insomma dobbiamo uscire da certe predeterminazioni.
Occorre interpretare il gioco avversario per poterlo intercettare
proprio nel momento che sembra a lui piu'
favorevole. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Secondo me, in questo, la presenza di
Pez e' comunque da preferire a quella di altri perche', a
prescindere dall'imprevedibilita' del suo piede, oggi molto piu' stabile di
una volta, questo giocatore ha carattere, ed ha un buon bagaglio di appoggi
tecnici; pur non entusiasmando nella visione complessiva, Pez non
si arrende mai, soprattutto le sue giocate migliori avvengono nei finali di
match, con un gioco che esercita dunque un significato specifico per
il morale della squadra. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ho spesso notato questo in RDS, anche in
alcuni match internazionali. Preferisco Pez ad altre aperture, di stile
migliore, ma piu' infruttifere, a mio avviso, sia nei calci che
nella penetrazione.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>I nostri devono tornare a penetrare
rapidamente, quindi il pack deve ritrovare la sua multiformita', le seconde
linee trovarsi al largo al momento giusto ed anche il
gioco a terra deve esercitare un impatto morale continuo, insomma
conquista, conquista, conquista e poi velocita', perche' a quel punto
un semplice passaggio fantasioso, un semplice tocco di rugby champagne puo'
bastare.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Non parliamo male della Romania, fino a poco tempo
fa eravamo quasi fifty-fifty con loro, insomma non
sono pivellini!</FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Il fatto di aver vinto in condizioni arbitrali
instabili e' motivo, secondo me, di serenita'. Lasciamo perdere i
referees, sempre a disagio in coppa del mondo, e pensiamo solo al nostro
gioco.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Archiviamo questo match, non entusiasmante, ma
come molti altri simili che abbiamo sostenuto con questa squadra romena, degna
del massimo rispetto.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Con il Portogallo ci potrebbe essere soprattutto un
progresso tecnico, credo meno rush iniziale ed una
difesa stabile, soprattutto continua, insomma un pack da portare
progressivamente in crescendo nel corso del match piu' che
all'inizio. Senza troppi schemi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Se progrediamo con il Portogallo, se recuperiamo un
vero impatto frontale, curando molto la conquista e la velocita', allora la
gara con la Scozia non sara' uno spareggio, ma piuttosto un match come
molti altri di Coppa del Mondo, da giocare fino in fondo, tra due
squadre mature ed in cerca di dispiegamento, in cerca di se'
stesse.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Non guardiamo troppo ai punteggi. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>L'importante e' giocare a rugby, in tutte le fasi,
senza blocchi, senza artifizi, divertendo il pubblico ed
anche soprattutto noi stessi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Bisogna godere, se no che si gioca a
fare?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Giovanni</FONT> </DIV></BODY></HTML>