<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:12pt"><div>Che cosa sia successo nello spogliatoio azzurro durante l'intervallo fra il primo ed il secondo tempo è difficile dirsi. Fra le ipotesi che si possono considerare c'è anche, probabilmente, quella non drammatica leggendo il comunicato della società, dell'abbandono del torneo Celtico Pro12 da parte del Benetton Treviso. Certo che rientrare in campo "in bambola" dopo 40' più che onorevoli, contro una Francia agguerrita in tutti i reparti, che lasciavano ben sperare per i secondi, non lo si poteva prevede.</div><div>Invece quei "maledetti" 13' rimarranno per lungo tempo, ne sono certo, nella mente di tutti coloro che fanno parte del movimento rugbistico del nostro Paese, ma maggiormente in quella dei 15 in campo allo Stade de France. Tre mete che
sono state una mazzata tremenda, lo ripeto, soprattutto sul capo dei giocatori che, però contrariamente a quanto avvenuto in altre simili circostanze in passato, hanno reagito con fierezza tanto da minacciare più volte l'area di meta francese per raggiungerla solo a pochi minuti dal termine dell'incontro, evitando una umiliante "débâcle".</div><div>Se fra 15 giorni contro la Scozia gli Azzurri sapranno esprimersi con lo stesso coraggio con il quale hanno tenuto il campo negli ultimi 27' contro i transalpini il successo non mancherà di sorridergli.</div><div>romano </div></div></body></html>