<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:12pt"><div>Ora che mi sono tolto di dosso la sbornia (scic!) per la vittoria del Concorso provo a ribadire quello che vado dicendo e scrivendo da lunghissimo tempo per un "lancio " definitivo della pallaovale in Italia. Per chi lo mettesse in dubbio cito come testimone Jeppo che, a suo tempo, si trovō d'accordo. </div><div>1) il Rugby č una disciplina sportiva che non č ancora entrata nella cultura del nostro Paese, pertanto difficilmente le mamme mandano i propri figli al campo, e mi allargo anche alle ragazzine, visti i buoni risultati del movimento femminile di vertice ottenuti proprio nel 6Nazioni appena conclusosi. Un filo di speranza comunque me la dā il pubblico che riempie l'Olimpico (per il semplice fatto che i genitori o quelli che lo diventeranno in futuro
possano percepire i valori che esprime questo sport) in occasione degli incontri della nazionale. Ma mi chiedo: fino a quando durerā se in avvenire le cose non miglioreranno?</div><div>2) La scuola: chi di dovere, mi riferisco alla Fir, si deve adoperare per sensibilizzare il Ministero della Pubblica Istruzione suggerendo un programma che parta dalle elementari (rugby touch maschietti e femminucce ovviamente insieme) per passare alle medie inferiori con il "Rugby7", ormai diventato Sport Olimpico. Mentre alle medie superiori si potrebbe cominciare con il "15" o continuare con il "Seven".</div><div>Fra le Nazioni che partecipano al 6Nazioni credo che solo l'Italia non preveda il Rugby come disciplina sportiva da praticare nell'ambito scolastico. </div><div><br></div><div>romano</div></div></body></html>