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Reply: RI: [RUGBYLIST] Craig Green, addio all'Italia?

antonio mangano antoniomangano1962 a libero.it
Mer 13 Dic 2006 18:04:39 CET


Volevo dire che quando la partecipazione alla Celtic delle italiane venne meno, fallì anche e soprattutto per una serie di implicazini economiche e logistiche (fideiussioni, stadi etc) che per certi versi danno idea quale sia il gap che ci separa dai grandi eventi rugbystici. Bisogna capire che per far crescere il movimento npon lo si può legare solo ed esculsivamente ad un evento per esempio il VI nazioni. All'appassionato bisogna soddisfare la passione durante tutto l'arco dell'anno. E bisogna VINCERE!!!! Altrimenti non si attirano sponsor. La bellezza del nostro sport e delle sue usanze e tradizioni attira nella prima fase del contatto tra un neofita spettatore, tra uno sponsor, tra uno sportivo e tutto l'ambiente. Dopo se non si vince il rischio è di passare per lo sport degli sfigati e perdenti. Solo la vittoria e il conseguente entusiasmo genera l'attenzione dei media. Spiegatemi altrimenti per quale motivo un qualunque operatore della comunicazione dovrebbe occuparsi della ennesima rotonda sconfitta? Secondo me questo è uno dei punti che andrebbero attenzionati il resto viene molto dopo.  
----- Original Message ----- 
From: "Melegari Riccardo" <riccardo.melegari a arix.it>
To: "'daniele resini'" <daresini a tin.it>; <gaetano.palmiotto a fastwebnet.it>
Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Wednesday, December 13, 2006 4:30 PM
Subject: R: Reply: RI: [RUGBYLIST] Craig Green, addio all'Italia?


> Francamente non riesco a capire perche' quando si parla di questi temi,
> peraltro ampiamente dibattuti nei mesi scorsi, si debba andare a vedere a
> casa degli altri cosa si fa e non si fa, tradotto: generalizzare senza
> sapere. Ed oltretutto affermare che vi e' scarsa professionalita' nella
> gestione manageriale delle squadre, di assenza di strategie di marketing e
> comunicazione o di campagne promozionali, piano.......  piano..............
> Partiamo invece dai fondamentali.
> Le squadre di Clubs italiane sono le uniche a competere a livello europeo
> senza l'aiuto finanziario e strategico della propria Union ed oltretutto con
> regolamenti completamente diversi. Morale: l'Albi a Viadana in Challenge
> 2006 schierava 11 stranieri ed il Clermont  6 o 7 (alla faccia di numeri
> selezioni ed Accademie, stiamo parlando di clubs francesi attenzione) ed in
> saccoccia qualcosa come 3 volte, l'Albi ben altro il Clermont, l'intero
> budget del Viadana (preciso intero nel senso che il ns. budget e'
> comprensivo dall'under 7 ai seniores passando per la serie C mentre il loro
> e' riferito solo ai Senior). Lascia stare che poi abbiamo anche vinto,
> perche' da sempre questa societa' trova stimoli esaltanti nei confronti con
> i grandi perche' i tanti anni di serie C e B hanno forgiato questo sogno di
> poter batterli giocando al 200% rischiando altri infortuni che si aggiungono
> ai gia' numerosi, ed a Clermont sabato pagheremo senz'altro tributo; questa
> e' la ns. natura, questo e' il ns. orgoglio.
> Pertanto le tue considerazioni, pur cosi' generaliste ma in piccola parte
> anche condivisibili, sono assimilabili alla conversazione di due poveri
> negretti magri stecchiti che parlano di Torte alla frutta senza mai aver
> visto un Arrosto semplice semplice!
> O, un po' piu' comunemente la storia della Pagliuzza e della Trave.......di
> evangelica memoria.
> Craig "toni" Green da quale grande Campione prima e capace allenatore poi,
> qual'e',
> ha compreso che il Gap dei Clubs con l'Europa si sta allargando e Lui che
> non e' un perdente tentera' qualche altra via all'estero.
> Quello che i Clubs potevano fare l'hanno fatto, adesso aspettiamo qualche
> iniziativa politica possibilmente anche finanziata per uscire da questa
> empasse.
> Scusate la lungaggine.
> Riccardo Melegari
> Arix spa
> 
> 
> -----Messaggio originale-----
> Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
> Per conto di daniele resini
> Inviato: mercoledì 13 dicembre 2006 12.03
> A: gaetano.palmiotto a fastwebnet.it
> Cc: rugbylist a rugbylist.it
> Oggetto: Re: Reply: RI: [RUGBYLIST] Craig Green, addio all'Italia?
> 
> Vorrei spendere un paio di parole (non lo faccio spesso in list) sulla
> questione coppe e risultati catastrofici.
> Sabato ero a Parma e il divario, riserve o non riserve caro Gaetano,
> era forse maggiore del punteggio finale (contro la quart'ultima della
> premiership). D'altra parte, basta leggere le formazioni di squadre
> come Wasps per renderci conto che il problema è quello della qualità
> generale delle squadre dei club italiani. Green, da questo punto di
> vista, dice solo mezza verità. Il Benetton, quando vinceva in Heineken,
> in prima linea aveva gente come Moscardi, Properzi, Ribbens, aperture
> come Franco Smith e mediani come un certo Richards e, comunque,
> organici nettamente superiori a quelli attuali.
> Diciamo che se ci sono pochi stranieri da mettere in campo e questi
> sono anche le seconde o terze scelte, allora in Europa vai solo a
> prendere batoste.
> Se Benetton tira a risparmiare sui giocatori e su tutto il resto (foto
> comprese), non è certamente colpa di Dondi.
> Certo, la federazione sta lasciando marcire il campionato rimandando
> scelte ormai decisive, come le selezioni, ma anche come una politica
> autentica di crescita dei vivai, di selezione e trattamento
> "professionale" dei giovani talenti, scegliendo semplicemente di
> ignorare - e non coinvolgere - le Società.
> Da un certo punto in poi, sponsor come Benetton, invece di fare il
> salto di qualità che la sfida europea richiedeva, ha deciso di tagliare
> i bilanci.
> Altre società, come Calvisano e Viadana, non hanno strutturalmente le
> forze e l'attrazione per gestire grandi budget.
> Ma il problema sta ancora a monte.
> Quale possibilità ha di attrarre denaro un mondo in cui la
> professionalità è ancora sostanzialmente una sconosciuta. La
> comunicazione, cuore della visibilità anche degli sponsor, oltre che
> della qualità di questo sport, non appartiene a questo mondo. Né delle
> società né della Fir.
> Management zero. Campagne promozionali, zero. Stampa, zero, a meno che
> non si tratti di giornalisti compiacenti.
> Facciamo due più due: un mondo che rimane al palo del professionismo
> moderno in tutti i settori, inevitabilmente non ottiene risultati.
> I soldi non arrivano automaticamente se vinci, come il pubblico. Certo,
> di gente allo stadio ne andrebbe un po' di più, ma a Parma, se non
> c'erano gli inglesi in trasferta, a vedere i numeri di Carlos Spencer
> ci sarebbero stati quattro gatti che non sarebbero certo raddoppiati se
> il Parma avesse perso di dieci punti.
> 
> Daniele Resini
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