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[RUGBYLIST] Notizie dal Gazzettino

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 26 Giu 2006 14:04:14 CEST


Come di consueto, copio ed incollo dal Gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)

Una via d'uscita dal gioco a terra

Frustrante, ripetitivo, noioso. È il giudizio di molti addetti ai
lavori sul gioco attuale. Per la precisione sotto accusa è il rugby "a
quattro zampe" caro all'ex presidente della federazione francese
Albert Ferrasse. Cioè le fasi a terra. Ma è come se le critiche
riguardassero la globalità del gioco, tanto è il peso assunto dai
punti d'impatto e dalle ruck. Fasi oscure, fallose, che rallentano
l'azione si dice. Un mito come Jean-Pierre Rives ci scherza su: «Il
pallone bisogna mostrarlo, anzichè nasconderlo. Di questo passo invece
gli metteremo una campanella, così se non riusciamo a vederlo almeno
lo sentiremo».
Strano. Anni fa sotto accusa c'era il mucchio selvaggio dal quale il
pallone spesso non usciva. Le nuove regole sulla zona di placcaggio
hanno reso queste situazioni più leggibili e dato continuità
all'attacco. Le fasi si sono però moltiplicate all'infinito perchè è
aumentata la densità dei difensori al largo e dunque si sono ristretti
gli intervalli. Per superare la barriera di opposizione ora si è
costretti a utilizzare gli "odiati" (dai cultori del tutto alla mano)
piedi o a ricorrere a quello che la piazza trevigiana chiama, con
orrore, "autoscontri". Spesso un passaggio e un placcaggio, e avanti
come un disco rotto. Nel finale del campionato francese si è arrivati
a contare persino sequenze di quattro ruck consecutive a zero
passaggi.

La sirena d'allarme è suonata da un pezzo. Non è questo che si
intendeva per spettacolo. Non è il rambo rugby, dicono, che possiamo
proporre alle fidanzate e alle mamme. Ma il numero esorbitante di ruck
è solo un aspetto del guaio. Ce n'è un altro ben esemplificato dalla
finale dell'ultima Coppa del Mondo tra Australia e Inghilterra: su 139
ruck una sola palla è stata recuperata dai difensori. Tanto che il
presidente dell'International Board, lo scozzese Syd Millar, ammise
che bisognava «rivedere qualcosa nelle regole». La chiave dell'arcano
sono proprio gli scarsi recuperi. Se così stanno le cose, se è
impossibile o quasi sottrarre il pallone al placcato, allora i
difensori, anzichè affollare inutilmente le ruck, preferiscono
distribuirsi lungo l'asse laterale. Ciò crea le condizioni per la
tempesta di punti d'impatto che, tra l'altro, ha finito per escludere
le taglie leggere spesso a scapito di agilità e genio.

E per questo che il Board ha costituito un gruppo di otto persone, tra
le quali Pierre Villepreux, Rod MacQueen e il capo della commissione
arbitri, Paddy O'Brian. A febbraio hanno lavorato per un decina di
giorni con gli studenti dell'università di Stellembosch studiando e
sperimentando lo sviluppo del gioco con nuove regole. Torneranno al
lavoro ad agosto. Non c'è solo la questione dei punti d'incontro sul
tavolo. Si parla anche d'altro. Ad esempio dell'autorizzazione al
crollo del maul, della possibilità di non schierare lo stesso numero
di giocatori in touche. Ma è chiaro che la questione nevralgica è la
zona di placcaggio. La proposta è quella di togliere l'obbligo di
essere sugli appoggi per giocare il pallone, ma di consentire il
tallonaggio alla mano fino alla formazione della mischia aperta.
L'obiettivo sarebbe quello di un riequilibrio tra i vantaggi degli
attaccanti e quelli dei difensori. Aumentando le probabilità di
recupero al suolo da parte dei difensori. Dice Villepreux:
«L'adattamento degli attaccanti a questa nuova situazione dovrebbe
portarli a cercare di stare in piedi e a far vivere al palla prima di
finire a terra. Il gioco ne guadagnerebbe».
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   Il trequarti del Benetton seguirà anche un master universitario.
Pez al Bayonne, Coletti al Pau. Super 10 depauperato, Nazionale con
benefici e rischi

Pozzebon a Bristol, la fuga azzurra continua

L'Italia potrebbe schierare una formazione con 13/15 che giocano
all'estero. Uniche eccezioni due neozelandesi!

La diaspora continua. Walter Pozzebon, 27 anni, trequarti del Benetton
Treviso con 21 caps azzurri, titolare all'ala nell'Italia A che sabato
contro la Russia, la prossima stagione giocherà al Bristol, in Guiness
Premiership. Giovedì sera ha trovato un accordo biennale con il club
che l'anno scorso è giunto penultimo nel massimo torneo inglese. Oltre
a giocare seguirà un master universitario, visto che prevede di
laurearsi in scienze della comunicazione a Padova in autunno.
Un'apprezzabile scelta di vita e studio, oltre che di rugby, la quale
infoltisce le fila di una vera e propria fuga degli azzurri verso
l'estero.
Nell'ultimo Rbs Sei Nazioni erano 10 su 22 i convocati dal ct Pierre
Berbizier che giocavano in campionati stranieri. La prossima stagione,
guardando l'ipotetica formazione riportata nella tabella sopra,
potrebbero addirittura essere 13/15 dei titolari. A cui vanno aggiunte
molte riserve. Ironia della sorte gli unici due azzurri dell'ipotetico
XV che giocano in club italiani sono in realtà...neozelandesi: Paul
Griffen (Calvisano) e Josh Sole (Viadana). Per il resto sono tutti
sparsi tra Francia e Inghilterra. Compresa l'apertura Ramiro Pez, che
sembrava dovesse tornare in Italia come hanno fatto Persico, De
Marigny, Paoletti, Pilat, e invece andrà al Bayonne. C'è un punto di
domanda nella tabella sotto il nome di Denis Dallan. L'ex ala del
Treviso non ha ancora trovato club, ma vuole andare all'estero. Ha
offerte da club di seconda fascia e avrebbe declinato quella di una
società inglese che gli chiedeva di rinunciare alla Nazionale. Scelta
fatta l'anno scorso da Roland de Marigny a Leeds, che ora ingaggiato
dal Calvisano vuole riconquistare la maglia azzurra. Maglia a cui ha
rinunciato Alessandro Troncon, secondo il sito del Clermont, sua nuova
squadra francese.

Nel complesso il "campionato degli italiani all'estero" l'anno
prossimo sarà giocato da una ventina di atleti. Comprese seconde
scelte come il pilone di San Donà Marco Coletti, 22 anni, che
dall'Overmach Parma passerà al Pau in 2. divisione francese. O il
trevigiano Pietro Travagli che da Viadana andrà a Bath. Con quali
conseguenze? Negative per il Findomestic Super 10, ancora più
depauperato e sempre meno super. Positive per la Nazionale, che avrà
giocatori abituati a match di alto livello settimanali. L'Italia spera
di trarne beneficio, come nello scorso Sei Nazioni, ma dovrà fare
anche attenzione. Il 2006/07 è stagione premondiale. I nazionali
inglesi e francesi saranno preservati, o impegnati con più frequenza
con Inghilterra e Francia. Il calendario però non concede soste ai
club. Così l'utilizzo di italiani, rumeni, georgiani, e atleti di
seconda fascia sarà maggiore. Aumenterà così il rischio di infortuni e
di trovare in azzurro rugbisti sì più abituati all'alto livello, ma
anche più spremuti di quelli che giocano in Italia.

Ivan Malfatto
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 Un Paese in mischia, da mezzo secolo

(im) Vent'anni dopo la città in mischia arriva il paese del rugby. La
prima è stata Rovigo. Raccontata negli anni '80 dal "maestro", Luciano
Ravagnani, nel suo intreccio di umori e passioni che gravitano attorno
alla palla ovale. Il secondo è Paese, in provincia di Treviso.
Raccontato oggi tra storie e storia da uno degli "allievi", Elvis
Lucchese. Due libri usciti a distanza di tanto tempo, ma con lo stesso
filo conduttore, oltre al colore rossoblu delle maglie: l'identità
geografica. Metafora e canovaccio ideali per raccontare un un club
fatto di uomini e un rugby fatto di luoghi prima ancora che di
partite, risultati, scudetti, promozioni, punti in classifica,
dilettantismo, professionismo e quant'altro. È proprio facendosi
guidare da questa ispirazione che Lucchese, collega del "Corriere del
Veneto", ha scritto "Il Paese del rugby, 1956-2006. Storia e racconto
di mezzo secolo di palla ovale rossoblu". Un volume di 122 pagine
edito in proprio dallo stesso club per alimentare quel prezioso
cemento sociale e nutrimento individuale che è la memoria. Dal giorno
di primavera del 1956, quando Bepi, Lalo e gli amici scoprono questo
affascinante sport, all'inizio della stagione 2005/06, quando Dodo
purtroppo passa la palla della sua giovane vita troppo presto, il
racconto si sviluppa fra volti, storie ed emozioni. Impreziositi dai
contributi di testimoni d'eccezione, i giornalisti Giandomenico
Mazzoccato, Andrea Passerini, e del rugbista-giornalista Walter
Pozzebon, che proprio da qui ha spiccato il volo verso i successi
internazionali con la maglia azzurra e del Benetton. Segno che tutto
il mondo (del rugby) è davvero Paese.
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MERCATOL'Arix Viadana ha ingaggiato Jaco Erasmus (3. linea, Roma),
Lance Persico (3. linea, Roma), Miguel Alonso (pilone, VeneziaMestre)
e insegue Mariani e Milani dell'Aquila. Il Ghial Calvisano ha
ufficializzato Marc Delpoux (ex Narbonne) nuovo tecnico. L'Overmach
Parma ha ingaggiato Luca Bot, già tecnico delle giovanili del
Benetton, per affiancarlo ad Alessandro Ghini al posto di Vincenzo
Troiani. Bot allenerà la mischia parmense. Matteo Mazzantini sarà il
nuovo mediano di mischia del Gran Parma. Sostituirà Filippo Frati
passato al Colorno.
NAZIONALE ABattendo 32-29 la Russia, l'Italia A ha concluso al 2.
posto l'edizione inaugurale dell'Irb Nations Cup di Lisbona. Per gli
azzurri mete di Spadaro (2), Nitoglia e Mandelli, quindi tre
trasformazioni e due piazzati di Orquera.

UNDER 21L'Italia evita l'ultimo posto al Mondiale under 21 battendo a
Thiers (Fra) la Georgia per 12-9 (4 cp Rebuschi). La Francia conquista
il titolo battendo 24-13 il Sudafrica. Altre finali: 9. posto
Figi-Scozia 21-19, 7. Argentina-Galles 28-12, 5. Inghilterra-Irlanda
34-8, 3. Australia-Nuova Zelanda 24-18..

TEST MATCHSuccesso prestigioso della Francia a Città del Capo contro
il Sudafrica per 36-26, mete 4-1. Per la Francia m. Clerc (2), Heymans
e Traille, 2 tf e 2 cp Yachvili, 1 dr Fritz e Traille; per il
Sudafrica una m. di Russell e 7 cp Montgomery. La Nuova Zelanda vince
in Argentina 25-19. Per gli All Blacks 3 mete di Carter, Hamilton e
MacDonald, quindi lo stesso Carter ha segnato anche due trasformazioni
e altrettanti piazzati; per l'Argentina una meta di Durand, inoltre
una trasformazione e 4 piazzati di Todeschini. Infine vittoria
casalinga dell'Australia che a Perth ha superato 37-15 l'Irlanda. Per
i Wallabies 5 mete di Gerrard, Gregan, Holmes, Latham e Shepherd,
quindi 3 trasformazioni e 2 piazzati di Mortlock; per l'Irlanda due
mete di Best e O'Gara, per quest'ultimo anche una trasformazione e un
piazzato.

PACIFIC 5 NATIONS4. turno: Fiji-Samoa 23-20, All Blacks
Junior-Giappone 38-8. All Blacks J. 20, Tonga 9, Fiji, Samoa 6,
Giappone 0.

Ennio Grosso



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