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[RUGBYLIST] (Zatta/Dondi) SELEZIONI

A Zibana azibana a tin.it
Gio 2 Nov 2006 17:49:16 CET


Troppo buono Angelo a pensare io conosca la materia.
Scozia, Galles ed Irlanda affrontano le Coppe con selezioni. Non so se sotto l'egida delle proprie federazioni o per accordi fra i CLub nell'ambito delle regioni.
Per noi sarebbe più difficile fare selezioni regionali per il fatto della concentrazione dei club al Nord. Ma con buon senso e buona volontà si potrebbe trovare una soluzione.
Rimango comunque del parrere che dovrebbero essere gli stessi club a gestire l'iniziativa tranite la Lega. 
Sarà possibile ?
Io ho qualche dubbio vedendo che le due squadre di Parma non trovano un accordo di fusione che darebbe a Parma una squadra all'altezza della passata tradizione.
Non mi occupo più di rugby se non seguendolo in televisione e mi é difficile dire di più. C' é sempre Guazzini da interpellare....
Stiamo a vedere ma i passivi che stanno subendo le nostre squadre non sono accettabili.

Antonio
  ----- Original Message ----- 
  From: Angelo.Volpe 
  To: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Thursday, November 02, 2006 12:04 PM
  Subject: [RUGBYLIST] (Zatta/Dondi) SELEZIONI


  Ringrazio chi ha dato seguito con un proprio commento alla mia idea di formazione e utilizzo delle selezioni al posto delle squadre di club nelle coppe europee. Mi pare che nella maggioranza l'idea sia stata giudicata fattibile. Fatta eccezione per Antonio che invece l'ha bocciata nel complesso. 
  Poiche' Antonio (Zibana) non è certo l'ultimo arrivato e conosce bene la materia e i soggetti coinvolti nella mia informalissima proposta, sono propenso a pensare che non abbia parlato a sproposito, ma si sia basato su considerazioni concrete. Non so se esistano già dei progetti in tal senso ma mi chiedo davvero perchè la strada delle selezioni non sia praticabile.
  In definitiva, qual'è l'ostacolo maggiore? Senza dubbio l'aspetto economico. Attualmente ogni singolo club partecipante alle coppe percepisce un contributo piuttosto rilevante. Non ho dati certi ma credo che possa aggirarsi intorno a 100-150.000 euro a stagione. Non sono pochi per i magri bilanci delle nostre squadre e dunque è chiaro che tale introito fa gola a tutti e possa sembrare irrinunciabile. Ma se la Fir incamerasse tali sovvenzioni e li riutilizzasse, magari anche aggiungendone di propri per retribuire l'utilizzo di ciascun giocatore, non saremmo più o meno alla pari? Non credo che i club ci perderebbero granchè. Anzi,... I main sponsor delle formazioni coinvolte potrebbero vedere i loro loghi commerciali sulle maglie in giro per l'europa...
  Insomma, se sei squadre partecipanti alle coppe portano in dote ciascuna 150.000 euro e a sua volta la federazione ridistribuisse tale somma come quota pro capite per ogni giocatore convocato, i conti potrebbero tornare? Sì o no?

  Posso pensare ad esempio ad un criterio geografico, ma potrebbero essere altri (mi baso sugli attuali club che fanno le coppe):
  selezione Bianca (o Dogi): Treviso e Petrarca
  selezione Rossa (o Lupi): Gran Parma e Overmach
  selezione Verde (o Zebre): Viadana e Calvisano.

  Non pensate che ne verrebbero fuori delle formazioni competitive, almeno nella misura che permetta di non perdere sistematicamente le partite 50-60 a zero e tentare il passaggio del primo turno?
  Ringrazio chi volesse esprimere la propria opinione, anche se in disaccordo (anzi, soprattutto se in disaccordo).

  angelo
    ----- Original Message ----- 
    From: Angelo.Volpe 
    To: allrugby ; rugbylist a rugbylist.it 
    Sent: Monday, October 30, 2006 5:44 PM
    Subject: [RUGBYLIST] Re: Notizie del lunedì (Zatta/Dondi)


    Anch'io ieri ho ascoltato il servizio di Pacitti su Radio1.  Ero in macchina e stavo seguendo la gara di Valentino Rossi. Ohibò, ho pensato, rugby sulla Rai?? Che succede? Meraviglia delle meraviglie. E devo dire che sono rimasto molto perplesso nel sentire l'intervista a Dondi. Il quale dice, quasi con candore, che le squadre italiane per quanto riguarda le partite di coppa non sono tenute a rispettare la regola dei 12 giocatori di formazioneitaliana. La Fir lascia libere le squadre di immetterne di più, se lo vogliono. Il che mi porta a pensare a due soluzioni:
    1- è possibile tesserare più giocatori stranieri e farli giocare a piacimento solo nelle coppe europee
    2- è possibile tesserare più giocatori stranieri e farli giocare a rotazione in campionato a patto di non superare la famosa quota dei 12 italiani a referto.
    Se non ho preso lucciole per lanterne, questa sarebbe la soluzione proposta da Dondi alle società che devono attrezzarsi per le coppe europee.
    Come dire che un club dovrebbe avere risorse economiche tali da potersi permettere di tesserare un certo numero di giocatori ma di tenerne in tribuna una parte.
    Lo spirito dei 12 italiani a referto mi pare sia quella di salvaguardare i giocatori italiani che si vedrebbero portare via il posto in formazione dagli stranieri (di qualunque tipo). Bene, ok. Ha un senso e potrebbe portare a qualcosa di buono se non fosse che di solito parte di quei 12 sono i titolari fissi della panchina e generalmente non entrano mai. Ma evidentemente fatta la legge, trovato l'imbroglio. E a suggerire il modo di aggirare la regola è il presidente federale in persona. Fenomenale. Certo, formalmente la regola dei 12 a referto è rispettata, ma in pratica si suggerisce ai club come aggirarla. A parte la valutazione etica che ognuno è libero di fare in proposito, viene da chiedersi quanti e quali sarebbero i club italiani in grado di mettere a contratto un giocatore, pagarlo regolarmente, e farlo giocare solo saltuariamente, ossia in coppa o a rotazione nelle partite di campionato. Follia pura.

    A questo punto mi pare sarebbe più serio e più saggio abbandonare la strada delle regole dettate e poi aggirate. Mi sembrerebbe il caso di intraprendere seriamente e concretamente la strada delle selezioni (Nord ovest, nord est, centro, ecc.... o semplicemente selezione Bianca, Rossa o Verde...) da iscrivere alla Heineken e alla Challenge Cup. Due, tre o quattro da suddividere tra le due manifestazioni europee. L'ostacolo attuale è quello di mettere d'accordo i club nella suddivisione della parte economica spettante alle squadre partecipanti. E allora perchè non creare le selezioni direttamente da parte della Fir, saltando l'accordo impossibile tra i club? La Fir, individuato uno specifico per le coppe selezionatore alla stregua della nazionale, come per la nazionale paga una quota per ogni giocatore selezionato. Forse non tutti lo sanno, ma attualmente la convocazione di un proprio tesserato frutta al club di appartenenza un gettone di 5.000 euro per ogni convocazione. Un club che arriva ad avere 7-8-10 convocati mette in tasca 35-40-50 mila euro ad ogni impegno della nazionale. Fate un po' i conti di cosa significa alla fine della stagione per le casse di quel club..... Significa, credo, ripagarsi buona parte degli ingaggi ai giocatori....
    E allora sull'esempio della nazionale, perchè non creare 3 o 4 selezioni, iscriverle alle Coppe, per esempio due (o una) in Heineken e due in Challenge, e reclutare i 100 giocatori necessari con lo stesso criterio adottato per la nazionale? 25 giocatori X 4 selezioni = 100 (italiani e stranieri). I club che forniscono i giocatori ci guadagnano una cifra quale rimborso da parte FIR e non potranno di certo lamentarsi e noi, come Italia, potremo finalmente esprimere quattro formazioni di vertice formate da giocatori provenienti potenzialmente da tutte le squadre italiane, senza limitazioni di stranieri e italiani.
    Il budget della federazione credo non abbia problemi ad affrontare un investimento del genere perchè pingue come non mai a causa dei diritti del 6 nazioni. In più non dimentichiamoci delle sovvenzioni che arrivano dall'ERC (?) che potrebbero finire sempre alle società in ragione e proporzione ai giocatori forniti. 
    Vi sembra impossibile  (a parte la difficoltà nell'esporre il progetto)? Io credo di no, laddove ci sia davvero la volontà di uscire dall'imbuto che vede i club italiani non in grado di competere con quelli stranieri. Certamente mi sembra molto più serio che suggerire di tesserare più giocatori e di farli giocare solo per le Coppe o tenerli a rotazione in tribuna.

    Certo come proposta è semplicemente buttata lì e sicuramente presenta falle o punti oscuri, ma è solo una proposta per avviare la discussione, non pretendo certo di avere la soluzione in tasca.

    angelo
    (scusate la lunghezza)


    From: allrugby 
      To: rugbylist a rugbylist.it 
      Sent: Monday, October 30, 2006 2:46 PM
      Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì


      Copio id incollo dal Gazzettino di oggi.
      Mi sembra che l'intervista al presidente della Benetton Amerino Zatta
      capiti a fagiolo, anche in relazione ai turni di coppa disputati, per
      una discussione in list.
      Ciao.
      Franco (TV)

      Ma che emozioni con Mulieri e Perziano


      Il Treviso soffre molto nella conquista. La mischia difetta di
      potenza: è stata maltrattata sia dal Perpignan che dal Castres. E deve
      ancora arrivare, nel doppio confronto di dicembre, la più potente del
      girone: quella del London Wasps. La touche balbetta, e la lunga
      squalifica di Tejeda aggrava i problemi nel lancio. Con la pressione
      addosso, ovvio che le cose si complichino per la cerniera. Il gioco al
      piede è il grande assente e sembra più facile sbarcare sulla luna che
      occupare il campo. Regge invece la linea difensiva, capace di pressare
      e di recuperare palloni interessanti. E non difetta la qualità nella
      circolazione della palla. Peccato che le occasioni di sfruttarla siano
      così rare e di bassa qualità.
      ***

      Due delle tre mete segnate (tutte in prima fase) a Castres dimostrano
      che la classe e l'ispirazione della linea arretrata è intatta. Azioni
      pregevoli. La prima, quella di Maci Perziano, è nata da uno strepitoso
      rilancio di Mulieri. Sul calcio di Lassucq sopra i pack riuniti per un
      maul, ha raccolto Semenzato a metacampo e ha passato all'indietro per
      l'ala all'altezza della linea dei 15 metri. Mulieri ha innescato una
      corsa trasversale fatta di soffici appoggi che ha debordato l'intera
      barriera difensiva transalpina che saliva da lontano: superato in
      orizzontale anche il secondo centro Carballo, ha scartato raddrizzando
      la corsa con una sorprendente accelerazione dopo aver fintato un
      passaggio a Sartoretto. Una volta guadagnata la linea dei 10 metri ha
      saltato Goosen per imboccare direttamente all'esterno Maci piè
      veloce.Si sa che Perziano come respira l'aria della Francia si
      galvanizza. Sembra che si diverta da matti. Specie se gli servono una
      palla veloce. Quando riceve ha davanti a sè 40 metri di campo. Si
      allarga leggermente verso la linea di touche, stampa sul prato sette
      falcate perentorie, alza la testa. Cerca con lo sguardo Jean-Baptiste
      Peyras. Lo fissa negli occhi. E quando lo affronta sulla linea dei 22
      metri: sorpresa. Maci raddrizza il tronco, calcia l'aria col destro,
      un po' alla Campese. E contemporaneamente esegue un buffo saltello
      sull'altro appoggio. Una sberleffo. Perchè quando ricade sulla
      caviglia sinistra orienta il corpo verso l'interno, ma con un cambio
      di passo fulminante se la fila dalla parte opposta. L'estremo del
      Castres abbranca l'aria, finisce con la faccia sull'erba, tenta una
      disperata manata sulla caviglia della lepre trevigiana che però si è
      già tolta dalla traiettoria, affonda i bulloni a un paio di centimetri
      dalla linea di touche e conclude la sua corsa con un tuffo trionfale.
      «Terrible» ripetono in tribuna i telecronisti francesi. Seigne in
      panchina osserva con calma: «Bella meta, il Treviso ha molta velocità
      all'esterno».
      ***

      Non aveva ancora visto la terza meta. Quella di Legg. Nata da un
      pallone bonificato dagli avanti con una ruck a fondo touche dopo un
      lancio maldestro. Picone dà ad Ansell rimasto fuori dallo schieramento
      della rimessa laterale, in posizione di primo attaccante. Passaggio a
      Goosen sui 40 metri, Legg si inserisce a vuoto fissando i centri
      francesi mentre il sudafricano serve alle sue spalle Mulieri. Ma si
      pronuncia Muliaina. L'ala trevigiana si esibisce in un gioco di
      appoggi interno-esterno degno dell'all black. Prende l'intervallo e
      accelera. Sfugge alla francesina di Peyras, poi piazza un frontino su
      Marticorena che arriva a chiudere dall'interno. Sulla linea di meta
      gli si para infine davanti Christophers. Ma a questo punto
      Mulieri-Muliaina non può più sbagliare: è il vertice di un rombo con
      Perziano a destra, Goosen sull'asse e Legg all'interno. Deve solo dare
      la palla. La mesce, facile, all'inglese che trotterella in mezzo ai
      pali: quattro passaggi, meta in prima fase. Un sorso di champagne dopo
      tanta acqua. A Treviso il palato non si guasta mai, nemmeno nelle
      giornate peggiori.
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      COPPE - 2. TURNO Il presidente del Benetton spiega perchè dal 2004/05
      Treviso ha perso 9 match consecutivi in Heineken. Ultimatum a Dondi
      «La regola dei 12 italiani ci affossa in Europa»
      Zatta: «Se la Fir non ci pone alle stesse condizioni degli altri sarà
      sempre peggio. Loro corrono in Ferrari, noi su una Fiat»

      Due stagioni fa il Benetton Treviso vinceva 3 partite su 6 del suo
      girone, battendo Bath e Bourgoin (2 volte), e sfiorava lo storico
      passaggio ai quarti in Heineken Cup. Da allora non ha più vinto in
      coppa (9 sconfitte consecutive) e venerdì sera ha beccato 41 punti a
      Castres. «Una vera umiliazione - confessa il presidente trevigiano
      Amerino Zatta - se penso che fino al 2004/05 questa era un'avversaria
      che potevamo battere...».
      Come mai questo crollo? Perchè la squadra italiana leader in Europa,
      per un periodo ha avuto quasi il 50\% di successi, non è più
      competitiva? E con essa l'intero movimento, visti i risultati anche di
      questo 2. turno di Eurocoppe dove solo l'Arix Viadana (in Challenge)
      ha sconfitto la neopromossa Albi, mentre tutte le altre hanno preso
      batoste?

      «Perchè con la regola dei 12 atleti di formazione italiana, di cui un
      under 21, obbligatori a referto non è possibile essere competitivi in
      Europa - continua Zatta - La prossima stagione quando diventeranno 13
      sarà ancora peggio. Due anni fa, quando il Benetton batteva il Bath e
      il Bourgoin, giocava con 5 stranieri e il resto di atleti con
      passaporto italiano. Venerdì a Castres noi avevamo i 12 italiani
      previsti, loro 15 non francesi su una rosa di 35 della rosa. Già
      facevamo fatica a competere quando avevamo le stesse regole degli
      altri, adesso è impossibile».

      L'attacco alle nuove regole volute dalla Fir è esplicito. Come quello
      alle risposte date dal presidente federale Giancarlo Dondi su
      RadioRai, a una domanda fatta dal sempre attento Paolo Pacitti sui
      risultati delle italiane. «Dondi ha risposto - continua Zatta - che
      nessuno vieta ai club italiani di organizzarsi per le coppe come fanno
      i club europei. Vero. Ma non dice che gli inglesi, i francesi e gli
      altri hanno le stesse regole sia in coppa che nei loro campionati, non
      due regole diverse. Se dovessi seguire il consiglio di Dondi, dovrei
      allestire e pagare due rose distinte. Una per il campionato con i 12
      italiani, una per le sole 6 partite di coppa con gli stranieri.
      Assurdo! Sia dal punto di vista organizzativo che degli investimenti.
      Sarebbe come correre su una Ferrari in Europa e su una Fiat nel
      campionato, mentre gli altri corrono sempre in Ferrari».

      Zatta è amareggiato da tutto ciò. Afferma con rabbia che che «è da
      masochisti fare l'Heineken Cup a queste condizioni». Si dice convinto
      che «fino a quando la federazione non prenderà adeguati provvedimenti
      saremo sempre penalizzati in Europa». Paventa una fuga degli ultimi
      sponsor innamorati del rugby (compresi i Benetton?) se le cose non
      cambieranno: «I club devono costruire i giocatori fino ai vent'anni
      per poi vedere che se ne vanno all'estero, come fanno ormai tutti i
      migliori italiani, e scoprire che ciò va a beneficio della Nazionale,
      la quale se li trova belli e pronti per l'alto livello. A cosa serve
      allora continuare a investire?».

      Il numero uno trevigiano non ha dubbi, andando avanti di questo passo
      «i club spariranno, o si limiteranno a svolgere attività amatoriale».
      Bisogna quindi scegliere: o si costruisce un movimento forte,
      competitivo (anche in Europa), con un campionato credibile che riporti
      indietro i migliori italiani e si cambia rotta; oppure no e in coppa
      andrà sempre peggio. «Qualunque delle due strade Dondi voglia
      imboccare, deve dirci qual è il suo progetto - chiude Zatta - Vuole
      sostituire i club con le selezioni? Ce lo dica chiaramente. Poi
      potremo non sposare la sua linea, ma almeno sapremo dove vuole portare
      il rugby. E ci comporteremo di conseguenza».

      Ivan Malfatto
      .......................................................................................................................
      Il Galles vuole escluderci dal barrage
       (im) Colpo di mano del Galles nell'ultima riunione dell'Erc, tenuta
      martedì a Dublino. Al momento di discutere l'aumento dei soldi da far
      affluire nelle casse delle italiane che partecipano alle coppe europee
      (dall'attuale 9\% degli introiti complessivi si vuole arrivare nel
      giro di due anni al 12,5\% parificando l'Italia alle tre celtiche) il
      rappresentante gallese si è detto favorevole solo a una condizione:
      eliminare il barrage di accesso all'Heineken Cup fra un'italiano e una
      gallese dando quel posto al Galles. Evidentemente il ko subito dai
      Dragons in casa con il l'Overmach Parma brucia ancora. Il colpo di
      mano sembra sia fallito, ma dimostra l'ostilità dei gallesi (anche in
      chiave Celtic Legaue) nei confronti dell'Italia.
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      GLI ALTRI GIRONI. IN HEINEKEN LE FRANCESI GUIDANO 4 GIRONI SU 6
      Drop di Parisse, quattro azzurri in meta


      Un solo successo per le squadre italiane nel secondo turno delle coppe europee.
      L'Arix Viadana ha vinto in casa contro l'Albi 26-13. A non essere
      travolto nonostante il ko, come al solito, il Benetton, uscito
      sconfitto da Castres 41-22. Quasi 70 punti subìti, invece, da Ghial
      Calvisano e Skg Gran Parma, 50 quelli al passivo per l'Overmach Parma
      (debutto da titolare per il pilone di San Donà Alberto De Marchi), 53
      per il Carrera Petrarca. Anche in questo secondo turno drammatica la
      differenza tra i punti segnati e quelli subiti. In Heineken Cup le
      italiane hanno segnato 40 punti e ne hanno subiti 158, in Challenge
      Cup i punti fatti sono stati 38 contro 135 al passivo, per un totale
      di 78 all'attivo e 293 al passivo.

      E' stata poi la giornata del clamoroso drop segnato da Sergio Parisse
      in Stade Français-Ospreys. Anche in questo turno non sono mancate le
      sorprese. Ha tirato un po' su la testa il Tolosa. In Heineken Cup a
      guidare i 6 gironi sono 4 francesi, una gallese e una irlandese; in
      Challenge Cup comandano 3 inglesi e due francesi.

      HEINEKEN CUP Poule 1:Partita intera e una meta per l'azzurro Pablo
      Canavosio in forza al Castres nel match vinto contro Treviso
      41-22.Poule 2:Gloucester-Agen 26-32 (Bortolami, capitano degli
      inglesi, uscito ad un quarto d'ora dalla fine), Edinburgo-Leinster
      25-24; Agen 9, Leinster 6, Edinburgh 5, Gloucester 1.Poule 3:Stade
      Français-Ospreys 27-14 (gara intera per i fratelli Bergamasco e
      Parisse, Mirco autore di una meta e Parisse di un drop (!) da 25
      metri), Sale-Calvisano 67-11; Stade Français 9, Sale 6, Ospreys 4,
      Calvisano 0.Poule 4:Munster-Bourgoin 41-23 (Pucciariello entrato a
      sostituire temporaneamente Horan negli irlandesi, Del Fava 80' nel XV
      francese), Cardiff-Leicester 17-21 (negli inglesi Castrogiovanni
      uscito a metà ripresa); Munster 9, Cardiff, Leicester 5, Bourgoin
      0.Poule 5:Llanelli-Ulster 21-15, Tolosa-London Irish 37-17 (nel Tolosa
      80' per Perugini); Llanelli 9, Tolosa, Ulster 5, London Irish 1.Poule
      6:Overmach Parma-Biarritz 7-50 (per Dellapè gara intera),
      Northampton-Border Reivers 37-13; Biarritz 10, Border Reivers,
      Northampton 5, Overmach Parma 0.

      Il prossimo turno nel weekend dell'8-10 dicembre: sabato 9 Ghial
      Calvisano-Ospreys, Overmach Parma-Northampton (entrambe alle 14),
      domenica 10 London Wasps-Benetton (ore 15 locali).

      CHALLENGE CUP Poule 1:Bristol-Dragons 11-7 (80' per Stanojevic nel
      Bristol), Bucuresti-Bayonne 32-27; Bristol 9, Dragons 6, Bucuresti 5,
      Bayonne 2.Poule 2:Narbonne-Saracens 20-37 (76' giocati per Ongaro, al
      rientro nei Saracens), Glasgow-Gran Parma 69-7; Saracens 9, Glasgow 6,
      Narbonne 4, Gran Parma 1.Poule 3:Nel Brive, che ha battuto il
      Newcastle 41-12, 80' di gioco per Orquera autore anche di una meta e
      due trasformazioni.Poule 4:Harlequins-Montpellier 57-10, Bath-Connacht
      21-19; Harlequins 9, Bath 8, Connacht 2, Montpellier 1.Poule
      5:Clermont Auvergne-Worcester 29-23 (nei francesi Troncon ha giocato
      77' da capitano e ha segnato pure una meta, tribuna invece per
      Canale), Arix Viadana-Albi 26-13; Clermont Auvergne 9, Worcester 6,
      Arix Viadana 4, Albi 0.

      Prossimo turno: sabato 9 dicembre Brive-Carrera (ore 15), domenica 10
      Arix Viadana-Clermont Auvergne (ore 14) e Saracens-Gran Parma (ore 15
      locali).

      Ennio Grosso
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