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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 3 Dic 2007 13:49:04 CET


Riporto gli articoli apparsi oggi sul Gazzettino in tema di rugby.
Ciao.
Franco (TV)

Masi a segno in Francia, la Tarvisium fa felice il Benetton nell'under 19


BARBARIANS SHOWE' finita 22-5 per i Barbarians la sfida col Sudafrica
a Twickenham. Per i Baa-Baas mete di Giteau, Williams, Elsom, per gli
Springboks di Pieterse.
TOP 14 FRANCESE4. turno Tolosa (Perugini 80')-Albi 33-12,
Bourgoin-Clermont (Canale 80') 14-20, Stade Français (Mirco Bergamasco
80')-Dax 22-19, Brive-Montpellier (Bortolussi, 80' e 2 cp) 6-9,
Auch-Montauban 19-13, Bayonne-Biarritz (Masi 80' e 1 m.) 10-14,
Castres-Perpignan 0-16. Toulouse 18, Clermont, Stade Français 13.

MARCATORI S10 -Punti: Wakarua (Rolly) 85, Raineri (AlmavivA) 74,
Fraser (Cammi) 72, Goosen (Benetton) 70, Irving (Overmach) 61. Mete:
Sgarbi (Benetton) 5, Acuna, Koyamaibole (Carrera), Perziano (Casinò di
Venezia), Williams (Benetton) 3.

COPPERiprendono le coppe europee. Heineken Cup: Benetton-Dragons
(sabato, ore 14.30), Saracens-Montepaschi (sabato, ore 15 locali).
Challenge Cup: Carrera-Montpellier (sabato, ore 15), Overmach-Auch
(sabato, ore 15), Worcester-Gran Parma (sabato, ore 15 locali),
Leeds-Calvisano (domenica, ore 15 locali).

SERIE A DONNECagliari-Benetton 0-44, Sitam-Pesaro 44-7, Monza-Biella
12-5, Roma-Piacenza 8-5. Benetton 35, Sitam 24, Monza 22, Roma 19,
Pesaro 18, Biella 9, Piacenza 5, Cagliari 4.

SERIE C Elite:Casale-Lemene 37-12, Belluno-Monselice 15-33,
Jesolo-Montebelluna 5-9, Vicenza-Oderzo 5-16, Montereale-Villadose
8-31, Conegliano-Alpago 21-16. Casale 32, Monselice 30, Belluno 28,
Montebelluna 23, Oderzo 22, Villadose 21, Lemene 20, Jesolo 18,
Conegliano 15, Alpago 8, Vicenza 6, Montereale -4.Civ:Valdagno-Lido
6-28, Pordenone-Cus Verona 71-17, Pedemontana-Valsugana 24-0,
Valpolicella-Monsters 7-29, SudTirolo-Frassinelle 7-42,
Trento-Valeggio 22-10. Lido 35, Pordenone 34, Pedemontana 31,
Monsters, Valdagno 21.

UNDER 19 Girone 1:Benetton-L'Aquila 71-5, Capitolina-Tarvisium 17-20,
Carrera-Viadana 27-17, Calvisano-Parma 22-5, Benevento-Noceto 16-14.
Benetton 40, Capitolina 33, Calvisano 29, Tarvisium 28, Benevento,
Carrera 22, L'Aquila 17.Girone 2:Orved-Casale 80-5, Cus Genova-Mirano
60-0, Femi Cz-Brescia 34-3, MarchiolSanMarco-Modena 6-12, Grande
Milano-Gran Parma 6-36. Gran, Modena 36, Orved 34, Cus Genova 23, Femi
Cz 21.

a cura di Ennio Grosso
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 La Fir ha varato il programma di incentivi annunciato dal presidente
Dondi al "Gazzettino". I contributi saranno di 50, 100 e 150mila euro
a stagione
Soldi alle squadre che faranno giocare italiani
È il primo provvedimento del genere in un grande sport di squadra.
Riusciremo ad avere una Nazionale meno zeppa di stranieri?

Cinquantamila euro ai club del Groupama Super 10 che schiereranno per
l'intera stagione 13 atleti di formazione italiana sui 22 della
lista-gara. Centomila euro a chi ne inserirà 14, ben 150 mila
(l'equivalente di uno sponsor medio) a chi arriverà a 15.
È la "rivoluzione italiana" del rugby. O almeno il primo passo. A cui
dovranno seguirne altri perchè diventi efficace e non si spenga in una
sorta di "restaurazione". L'ha compiuta sabato a Roma il consiglio
federale varando il "Progetto Italia". Esso prevede dal campionato
2008/09 il ritorno all'obbligo dei 12 italiani di formazione nelle
liste-gara del Super 10 (17 in A, 20 in B e C), più l'incentivo
finanziario a chi ne utilizzerà 13, 14 o 15 per tutte le partite. Si
tratta di quel milione di euro per l'italianizzazione dei club
annunciato dal presidente Giancarlo Dondi al "Gazzettino" il 12
novembre. Per la prima volta la federazione di un grande sport di
squadra investe in tale direzione. Un primato di cui il rugby può
essere orgoglioso.

Il tema dell'identità nazionale è diventato uno di quelli caldi nel
mondo dello sport. Nel calcio il presidente della Fifa Joseph Blatter
ha detto che va difesa, «perchè schierando stranieri nei posti chiave
come sperate di far crescere giovani da Nazionale?». Nel volley il
presidente della federazione mondiale Ruben Acosta ha proposto al
consiglio di ridurre nelle squadre gli stranieri a 3 (2 in campo, 1 in
panchina) affermando: «Non penso sia educativo vedere club con 6
stranieri su 7 atleti in campo». Nel rugby la questione è diventata
preoccupante da quando la Nazionale è stata imbottita di oriundi per
affrontare la Coppa del Mondo '99 e non ha più fatto marcia indietro.
Negli anni successivi i club hanno preso la stessa china (gli
stranieri costano meno, i vivai non sfornano talenti a sufficienza) e
siamo arrivati al punto attuale. Con l'Italia che ormai è una
"multinazionale" (nell'era Berbizier ha ospitato giocatori originari
di 7 Paesi esteri) e i XV dei club imbottiti anche di 11 stranieri
(ultimo esempio il Rovigo vittorioso a Venezia).

È il momento di voltar pagina. I 50-100-150 mila euro del "Progetto
Italia" sono uno stimolo per farlo. Ci si aspettava una sua miglior
articolazione (contributo finalizzato ai giovani di interesse azzurro,
non indistinto). Il progetto va accompagnato dalla politica del
ritorno dei nostri big oggi all'estero, da una scelta più italiana
nelle future convocazioni del ct e da altri indirizzi. Intanto però il
primo passo è stato fatto. E la direzione imboccata sembra proprio
quella giusta.

Ivan Malfatto
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 Elio De Anna tra i prìncipi con la bicicletta di Moser


Il '77 è un anno magico per il rugby italiano. A ottobre arrivano in
Italia per la prima volta gli All Blacks. Nello stesso giorno, il 22
ottobre, un'altra storica prima: un italiano è convocato con il Resto
del Mondo per affrontare una nazionale. È Elio De Anna, trequarti ala
del Rovigo. Per stile è una sorta di Lomu ante litteram: una miscela
di potenza e velocità. Viene dall'atletica e vanta un personale 10"9
su 100 metri. La Fir lo sceglie per rappresentare l'Italia nel gala
della federazione francese al Parco dei Principi in occasione del
centenario della nascita del rugby a Parigi.
Elio deve vincere prima una sfida personale: quella con il ginocchio
sinistro. Una distorsione ai legamenti lo tiene bloccato. Il recupero
è lento. Un giorno gli telefona lo sponsor del Rovigo, Teofilo Sanson:
«Elio, lassa perdar. L'unica xe la bicicleta». Gli manda una bici
identica a quella di Moser e gli mette a disposizione, Bertocco, il
massaggiatore del campione trentino, che abita a Fiesso D'Artico. Due
settimane prima di Parigi riesce disputare 20 minuti a Piacenza. Poi
l'intera partita in casa contro l'Intercontinentale. Negli spogliatoi
il verdetto: «Ora sto bene, vado a Parigi. Chissà».

Più che altro quella di giocare è una speranza. Gli europei nella
selezione mondiale sono appena tre, in quanto gli anglosassoni non si
considerano tali: oltre a De Anna, il rumeno Florica Murariu e lo
spagnolo Ignacio Alvarez Cienfuego. Il coach John Dawes, capitano dei
Lions nel vittorioso tour del '71 in Nuova Zelanda, in allenamento lo
schiera sulla fascia sinistra con il XV titolare. Ma all'annuncio
della formazione, a sorpresa c'è l'australiano Crowne ala destra e il
gallese Gareth Evans a sinistra."Ma dov'è Evans?" chiedono i
giornalisti.

"Arriva domani mattina" spiega senza il minimo imbarazzo Dawes. Ma
subito aggiunge: Ilio Daiana (così lo chiama) entra nel secondo tempo.

Sarà il solo europeo contro la Francia di capitan Fouroux reduce da un
memorabile slam nel 5 Nazioni. Con il Resto del mondo giocano per la
prima volta insieme all'estero un bianco e un nero sudafricani: il
capitano degli Springboks Morne Du Plessis e Timothy Konki, un furetto
bantu schierato al centro. Tra gli altri ci sono le stelle inglesi
Ripley, Wheeler e Burton, il neozelandese McDonald e il puma Hugo
Porta, che rimane in panchina. Una partita caratterizzata dal gioco
aperto e di qualità, con l'estremo Aguirre gran protagonista. De Anna
entra al 50' al posto di Crowne. L'amalgama tra i vari Paco, Imbernon
e Skrela non lascia troppe speranze alla selezione in maglia iridata.
E l'ala azzurra ha poche occasioni. Nel finale Konki gli serve però
una magnifica palla in velocità. Il "tornado" di Cordenons supera di
forza la linea francese ed esplode finalmente la sua potenza: una
progressione di 30 metri accompagnata dal boato della folla. Guarda
dritto, la palla stretta al petto con la destra, il braccio sinistro
pronto a sparare il suo fulminante frontino. Gli si mette di fronte
quel satanasso di Aguirre. Elio lo punta. Ed esegue il cambio di
velocità a colpo sicuro. Ma la gamba sinistra non risponde. Non è il
ginocchio a tradirlo, è la muscolatura che non reagisce alla
sollecitazione. De Anna scivola sull'erba umida e l'azione sfuma. Alle
spalle c'era il pilone del Gloucester Burton, famoso per le corse in
sostegno a tutto campo. "Daiana, peccato. Ti avevo già visto dentro"
gli dice. E aggiunge: "L'avresti meritata". La partita è della
Francia: 29-18.
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LA DIFFICILE DECISIONE PER LA PANCHINA
Henry ci riprova, duello con Deans per gli All Blacks


Saranno quattro i candidati allo scottante posto di head coach degli
All Blacks per il quadriennio 2008-2011. L'attuale tecnico Graham
Henry ha infatti confermato la sua ricandidatura aggiungendosi quindi
a Robbie Deans (Crusaders), Colin Cooper (Hurricanes) e Ian Foster
(Chiefs). Anche altri tre tecnici, che per la legge sulla privacy
vigente in terra kiwi avevano chiesto di mantenere top secret le loro
generalità, avevano fatto domanda, ma il comitato che dovrà scegliere
il nuovo Ct ha rigettato le loro richieste. Considerate le quasi nulle
possibilità sia di Cooper che di Foster, si preannuncia un testa a
testa tra il vecchio marpione Henry ed il rampante Deans.
Graham Henry è stato titubante fino all'ultimo momento se
ripresentarsi come candidato, dopo avere sostenuto un lungo dialogo di
verifica con i massimi vertici federali per appurare le reali cause
del fallimento al recente Mondiale transalpino. Ed alla fine ha optato
per cercare di continuare quello che ha definito «un compito da
portare a termine» con la chiara intenzione di puntare alla vittoria
nel Mondiale del 2011 assieme ai suoi due fedelissimi assistenti Wayne
Smith e Steve Hansen.

La ricandidatura di Henry ha lasciato di stucco buona parte del mondo
ovale neozelandese dopo che il tecnico aveva sempre chiesto di «essere
giudicato per il risultato al Mondiale del 2007». L'opinione pubblica
del suo paese intanto gli ha già girato le spalle e tra questi in
prima linea i media che quotidianamente invocano l'arrivo di Deans.
Henry dalla sua può contare su di un ruolino di marcia a dir poco
notevole avendo guidato in questo quadriennio gli All Blacks a
quarantadue vittorie in quarantotto test. Ma il presidente della
Nzrfu, Jock Hobbs, ed i suoi accoliti non se la sono sentita di
confermarlo prima di avere interpellato anche altri pretendenti.

Deans ha un record di tutto rispetto nel Super 12/14 ed è l'uomo del
momento talmente tanto richiesto che, se non dovesse essere nominato
coach degli All Blacks, avrebbe già il posto assicurato alla guida dei
Wallabies. Questi ultimi nel caso Deans rimanesse in patria hanno già
opzionato l'attuale allenatore dei Blues di Auckland, David Nucifora.

Assieme all'immagine commerciale degli All Blacks, così economicamente
allettante, ora i dirigenti federali chiedono a Babbo Natale di
portare il dono più gradito sotto l'albero di Natale 2007: il coach
invincibile che faccia vincere agli All Blacks la Coppa del Mondo del
2011.

Giampaolo Tassinari
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