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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 19 Feb 2007 21:52:08 CET


Riporto le notizie tratte dal Gazzettyino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)

Parla il 29enne Puma del FemiCz Rovigo, unico straniero di una grande
nazionale a militare nel Super 10. Dominguez pensa intanto alla Coppa
Latina
«Sei Nazioni, apri le tue porte all'Argentina»
Contepomi: «Sul campo da 10 anni lo meritiamo, il problema è solo
geo-economico. Possibili sedi a Bruxelles e nei Paesi Baschi»

A Novembre ci ha bastonato al Flaminio. Da anni batte o compete
regolarmente con le migliori nazionali al mondo. I suoi vivai hanno
formato un quarto della rosa (6 su 24, più Canavosio infortunato) che
gioca per l'Italia nell'Rbs Sei Nazioni. Eppure...
Eppure mentre gli azzurri strappavano applausi a Twickenham,
l'Argentina a pochi chilometri di distanza doveva accontentarsi di
vincere due amichevoli con Northampton (40-17) e Leicester (41-21).
«Purtroppo il Sei Nazioni siamo abituati a guardarlo in tivù, non a
giocarlo» dice con orgoglio e un pizzico d'amarezza Manuel Contepomi,
29 anni, trequarti centro del FemiCz Rovigo, 28 caps con i Pumas. Il
suo gemello Felipe è profeta del Leinster in Irlanda. I suoi compagni
di squadra argentini sono sparsi fra Inghilterra e Francia. Lui, dopo
aver giocato due stagioni e sacrificato una spalla a Bristol, si sta
rilanciando in chiave World Cup a Rovigo. Unico straniero (insieme a
Gonzalo Bonorino, Capitolina) di una grande nazionale a giocare
quest'anno nel Super 10.

«Peccato non essere nel Sei Nazioni - continua, aiutato nella
traduzione italiana dal compagno rossoblu Juan Pablo Orlandi - È il
torneo più bello del mondo per pubblico, città, tifosi, tradizione.
Piacerebbe a tutti i Pumas disputarlo, più del Tri Nations. Se ci
ammettessero, oggi potremmo potenzialmente battere tutte le rivali.
L'abbiamo già fatto nei test-match. Purtroppo però l'Argentina è in
Sudamerica, non in Europa come l'Italia. E il Sei Nazioni resta un
sogno».

Un sogno potrebbe diventare realtà. Soprattutto ora che la maggior
parte dei Pumas gioca in Europa e il ct Marcelo Loffreda (dato a
Leicester dopo il Mondiale) ha stabilito qui in modo lungimirante il
loro quartiere generale. Come dimostrano i raduni autunnali (in
Svizzera) e le amichevoli durante il Sei Nazioni (in Inghilterra e il
3 marzo con i Barbarians Francesi).

«Stanno cercando una possibile sede del Sei Nazioni per l'Argentina -
prosegue Contepomi - Capitan Augustin Pichot ha visionato lo stadio di
Bruxelles, in Belgio. Un'altra ipotesi sono i Paesi Baschi, in Spagna,
al confine con una delle zone francesi più rugbistiche e dove vivono
molti argentini. Da almeno dieci anni, in campo, l'Argentina dimostra
di meritare l'ingresso in una grande competizione internazionale, ma
il problema non è sportivo. Oggi il rugby è professionismo, business.
L'Argentina al Sei Nazioni può dare un'altra squadra competitiva dal
punto di vista tecnico, ma cosa può dare dal punto di vista economico?
Inoltre ci sono i problemi del calendario e della formula. Quando (e
se) verranno sciolti questi nodi si potrà parlare di Pumas nel Sei
Nazioni».

I dirigenti argentini e internazionali ci stanno lavorando. Idem l'ex
apertura azzurra Diego Dominguez, oggi manager di Sportive, capace di
portare un milione di euro nelle casse della Fir con il nuovo sponsor
di maglia (Cariparma, gruppo Credite Agricole). La sua idea sarebbe di
resuscitare la Coppa Latina (Italia, Francia, Argentina) agganciata al
calendario del torneo, trasformandola in un primo passo dell'ingresso.
Un po' come è successo per l'Italia.

«Noi battendo in campo Francia, Inghilterra e le altre - è l'analisi
di Contepomi - abbiamo dimostrato la credibilità tecnica del progetto.
E per un Paese come l'Argentina, dove il rugby è dilettantismo, era la
cosa più difficile. Parallelamente c'è stata l'emigrazione dei
migliori giocatori nei club europei, che ha risolto il problema
logistico e reso più difficile un ingresso nel Tre Nazioni, altro
affascinante sogno. Ora tocca ai dirigenti trovare la strada economica
e politica. Non so se ci riusciranno. Quello di cui sono certo è che
io da giocatore non vivrò questo momento, ma sarei felice di aver
contribuito a realizzarlo, insieme a mio fratello Felipe».

Ivan Malfatto
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Intervista a Contepomi
 L'ITALIA
«Può battere Scozia e Galles usando mischia e occupazione»


Come ha visto l'Italia in questo Sei Nazioni?
«Male con la Francia, bene con l'Inghilterra - risponde Manuel
Contepomi - Ora ha la potenzialità per battere il Galles e la Scozia,
che a Edimburgo però si trasforma ed è un osso molto duro. Con
l'Irlanda sarà più difficile, ma può giocarsela».

Cosa deve fare per imporsi a Murrayfield?

«Usare le sue armi migliori: mischia, percussioni con gli avanti,
placcare tutto e giocare il più possibile nel campo avversario, come
ha fatto contro gli inglesi».

L'occupazione sarà ancora determinante?

«Sì, gente come Wilkinson, Parterson e compagni è programmata per
occupare la metà campo rivale e tornare sempre nella propria con dei
punti. Ce l'hanno nella testa, come attitudine e progetto di gioco.
Per batterli bisogno impedirglielo».

Fra gli azzurri chi le è piaciuto di più?

«Parisse, è un giocatore di livello eccezionale. Poi i due centri
Mirco Bergamasco e Canale. Sono cresciuti, hanno cuore, passione e
sanno sempre guadagnare la linea del vantaggio. Mi piace il loro modo
di interpretare il ruolo che ricopro anch'io». (im)
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Continua l'intervista a Contepomi

 IL CAMPIONATO
«Buoni stranieri e cura dei vivai per avvicinarlo alla Premirship»


Nazionale forte, Super 10 debole: deluso da questa situazione trovata in Italia?
«Più che delusione questa differenza di valori mi provoca rabbia - è
il commento di Manuel Contepomi - perchè l'Italia avrebbe tutte le la
possibilità di fare un campionato di alto livello come la Premiership
e il Top 14, ma non le sfrutta. È tempo che si metta a lavorare in
tale direzione, se vuole elevare ulteriormente il suo livello di
competitività».

In che maniera?

«Muovendosi su un doppio binario. A breve termine aprendo il
campionato ai migliori stranieri. Sono sicuro che in Italia molti di
loro verrebbero a giocare, come succedeva in passato. La differenza
negli ingaggi non è alta come si crede ed è compensata dal tipo di
impegno e dalla qualità della vita che si trovano qui. La formula a 10
squadre va bene. Il modello potrebbe essere quello della Premiership:
uno straniero in campo e poi tutti gli oriundi o comunitari che si
vogliono in rosa».

E a lungo termine?

«Bisogna lavorare sui vivai perché da qui a 10 anni la Nazionale non
abbiamo solo 6 giocatori italiani di formazione in squadra, come
succede nel Sei Nazioni di oggi». (im)
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 Raduno negato dai club a 3 scozzesi, Hadden furioso


Sei Nazioni e Super 14, emisferi a confronto. A nord continua il
braccio di ferro club-federazioni sull'uso degli internazionali. A sud
le franchezza neozelandesi sono costrette a rinunciare a 22 giocatori
All Blacks per le prime 8 settimane pur di assecondare il
programma-diktat della Federazione.
La Union neozelandese ha studiato un protocollo che prevede l'utilizzo
con il contagocce degli All Blacks per limitarne il logorio e arrivare
alla Coppa del Mondo al top della condizione. Nel 3. round del Super
14 Chiefs, Highlanders e Crusaders, campioni uscenti, hanno tutti
perso in Sudafrica senza battere ciglio. Nella struttura verticistica
del rugby neozelandese c'è una causa comune da perseguire: la
competitività della nazionale, bandiera e risorsa di tutto il
movimento. Il modello anglo-francese, invece, è agli antipodi e la
poca sintonia tra club e nazionali potrebbe avere riflessi negativi
nella Coppa del Mondo. Rob Andrew (Rfu) ha chiesto Tom Walkinshow
(Premiership) di tenere a riposo per una giornata i giocatori
dell'Inghilterra che nel 3. turno del Sei Nazioni saranno nel XV, ma
il patron non ha dato garanzie.

A subire lo strapotere dei club della Premiership è anche la Scozia,
sabato rivale degli azzurri. I tre nazionali John Hamilton
(Leicester), Sean Lamont (Northampton) e Rory Lawson (Gloucester) non
hanno avuto il permesso di partecipare alle sessioni anti-Italia.
Coach Frank Hadden è andato su tutte le furie. Più elastici i club
scozzesi: il pilone Euan Murray (Warriors) è stato a riposo per
recuperare in vista della temuta sfida con la prima linea azzurra. Per
la Scozia, poi, un'altra tegola: Simon Webster è stato toccato duro in
Magners Cup. In evidenza, invece, nell'ultimo turno del torneo celtico
l'apertura Dan Parks e gli avanti Ally Kellock e Andy Henderson,
protagonisti della bella vittoria di Glasgow su Llanelli (30-14).

SUPER 14 -3. turno, Stormers-Chiefs 21-16, Bulls-Force 27-30,
Hurricanes-Blues 23-22, Reds-Brumbies 3-6, Cheethas-Waratahs 30-26,
Lions-Crusaders 9-3, Sharks-Highlanders 23 a 16. Classifica: Sharks
12, Cheetahs 10, Western Force, Blues, Brumbies, Hurricanes 9, Lions
8, Crusaders, Highlanders 6, Reds, Waratahs, Bulls 5, Chiefs, Stormers
4.

Piergiorgio Grizzo
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150 sterline per una curva e club preoccupati

Tutto esaurito per Italia-Galles e Italia-Irlanda, grazie all'anticipo
di due giorni nella messa in vendita on line dei biglietti e grazie
all'accaparramento da parte di stranieri e bagarini, ma i tifosi
italiani sono scontenti. C'è chi si è arrabbiato perchè su internet ha
trovato biglietti per le curve a 150 sterline (prezzo di vendita 22
euro). Chi l'ha presa con ironia e ha spedito al "Gazzettino" una
lettera firmata Gennarino Esposito bagarino professionista, nella
quale ringrazia (ironicamente appunto) per i buoni affari fatti
concludere alla categoria dei bagarini. Chi, come alcuni club veneti,
ha inviato lettere preoccupate al Civ, perchè non ha ancora ricevuto i
biglietti prenotati e deve organizzare i pullman per la trasferta.
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Un consiglio federale burrascoso sabato a Bologna ha votato ...


Un consiglio federale burrascoso sabato a Bologna ha votato la
riduzione da 12 a 11 dei giocatori italiani obbligatori in lista nelle
squadre di Super 10. Si tratta della ratifica di quanto proposto dal
presidente della Fir Giancarlo Dondi nell'ultima assemblea della Lire
tenuta sempre a Bologna.
A sorpresa, però, tra è passata una norma che considera di formazione
italiana tutti i giocatori che hanno indossato la maglia azzurra,
equiparati compresi. Tanto per fare qualche esempio, Wakarua, De
Marigny, Griffen e altri. anche loro faranno così parte degli 11
italiani. Si tratta di un autentico ribaltone rispetto alla decisione
esattamente contraria presa dal consiglio federale in novembre, che
potrebbe avere ripercussione con il Coni. Infatti sarà difficile
spiegare all'ente che giocatori formati in paesi esteri vengono
considerati prodotti del vivaio.

Sul tema ci sarebbe stato un forte contrasto tra il vice presidente
federale Alfredo Gavazzi, favorevole all'allargamento agli equiparati,
e lo stesso Dondi, che si sarebbe dichiarato contrario. Dopo la
decisione presa dal consiglio, secondo quanto trapelato a margine
dell'assemblea, Dondi avrebbe abbandonato polemicamente la riunione
subito dopo il voto.
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 Sole ko, ritorna Zanni

(im) Josh Sole non recupera l'infortunio al gomito, al suo posto torna
in azzurro Alessandro Zanni, che dopo 3 settimane di stop ha
recuperato dal trauma cranico e ha giocato in Coppa Italia. Questa la
principale novità per l'Italia, da ieri sera in raduno a Roma per il
match di sabato con la Scozia. Oggi ultimo esame per scongiurare ogni
problema di Mauro Bergamasco e alle 23,30 nazionale ospite in tivù a
La7 della trasmissione "Le partite non finiscono" che tratterà il tema
"Calcio e rugby, due mondi a confronto". Fermi i francesi, sul fronte
inglese Castrogiovanni e Bortolami sono stati tenuti a riposo dai loro
club, titolari Ongaro (ha giocato 73' e si è beccato un giallo per
fallo professionale) e Nieto (80' in campo) nella scontro incrociato
fra le loro squadre.
GUINESS PREMIERSHIP -15. turno, London Irish-Bath 15-7,
Northampton-Harlequins 15-28, Worcester-Leicester 6-13, Wasps-Sale
28-16, Bristol-Newcastle 22-21, Saracens-Gloucester 24-22. Classifica:
Leicester 51 p., Bristol 50, Wasps 44, Gloucester 42, Saracens 41,
Harlequins, Sale 34, L. Irish, Bath 30, Newcastle 26, Northampton 20,
Worcester 17.
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Il Barone" narrante

Dopo le biografie di Maci Battaglini (Marco Pastonesi) e Carlo
Checchinato (a più mani) il genere si arricchisce con l'autobiografia
di Andrea Lo Cicero. Il pilone azzurro e dell'Infinito L'Aquila che è
anche uno dei giocatori più conosciuti dal pubblico extrarugbistico
per le sue frequenti apparizioni tivù e sui media in genere.
S'intitola "Il Barone". Lo Cicero l'ha scritta per la Baldini Castoldi
Dalai (pp. 125, euro 17,50) attraverso la penna dallo stile asciutto e
scorrevole di Paolo Cecinelli, telecronicronista di La7.
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Contrasto in touche occhio ai sostegni


Nel rugby moderno il jackpot lo si fa in touche. E non solo per la
ragione aritmetica che un pallone "rubato" vale doppio: un più da una
parte è un meno dall'altra. Ma perchè ciò avviene nella zona
privilegiata di qualunque strategia offensiva. La mischia, per dire,
non offre le stesse possibilità di recupero del pallone né gli stessi
spazi di manovra al largo. Inoltre bisogna aggiungere che un pallone
scippato in rimessa laterale offre il vantaggio di affrontare una
linea di opposizione non correttamente piazzata.
Un sistema efficace di contrasto in touche richiede un grosso lavoro
sul campo e soprattutto davanti al video per decodificare le
combinazioni degli avversari. Per sapere in anticipo dove lanciano e
come, svelarne i codici, e preparare un'opposizione sulle tre zone di
salto, o almeno sulle prime due. Soprattutto si analizza la maniera di
saltare e il piazzamento dei sostegni. Lo schema classico di una
rimessa laterale a schieramento completo prevede un lanciatore e tre
saltatori. Restano quattro sostegni: uno all'inizio sui 5 metri, un
altro in fondo e due in mezzo. Sono questi ultimi che si muovono in
funzione della combinazione annunciata che indica la zona di lancio,
il tipo di salto e di presa. Che si posizionano a seconda del sostegno
alla torre che sta davanti o a quella dietro. E offrono così a chi
contrasta, gli indizi più preziosi per non essere in ritardo nel
piazzamento. Tanto che si vedono sempre più squadre schierare i propri
giocatori completamente rivolti verso gli avversari per controllarne
meglio piazzamenti e spostamenti. L'obiettivo di chi difende è di
contrastare ogni blocco su ogni lancio, tranne che a ridosso della
linea di meta, dove è preferibile prepararsi per arginare l'eventuale
maul o un attacco a raso. «Oggi un buon giocatore di touche è quello
capace di comprendere in fretta dove avverrà il lancio, di carpire le
informazioni necessarie sul comportamento dei saltatori e dei
sostegni» osserva il tecnico del Castres, Laurent Seigne.

Insomma la touche da duello spalla a spalla tra le torri è diventato
un affare di spionaggio, di giocatori-detective, una sfida continua
tra montacarichi. Il primo blocco di contrasto cerca di anticipare
quello avversario per disturbare il lancio e costringere il
tallonatore a una parabola a scavalcare di più difficile esecuzione.
Il secondo blocco va invece ad ostacolare la ricezione. «Il problema
per chi contrasta - spiega ancora Seigne - è di identificare il
saltatore e prendergli la spalla, anticipandolo leggermente». In
questo caso è importante il sostegno posteriore che, a braccia tese,
catapulta in avanti la propria torre. Il rischio su cui insistono gli
allenatori, è di anticipare troppo. E di venire scavalcati. Se il
lancio avviene direttamente nella prima zona è decisivo il tempo di
reazione: il balzo deve essere immediato, appena la palla lascia le
mani del tallonatore. Diverso è quando il lancio avviene in mezzo o in
fondo. In questo caso ci si può organizzare. C'è chi si piazza appena
alle spalle del saltatore avversario per vedere tutta al scena con uno
colpo d'occhio.

Ma non è così facile, perchè la squadra che lancia cerca di complicare
le cose, ad esempio trasformando il saltatore in un sostegno. O
muovendolo sull'allineamento. C'è poi il "fattore ricevitore", di
solito il mediano di mischia. Il quale dalla stagione 2004-05 può
entrare nell'allineamento, dopo che la palla è stata lanciata,
diventando un saltatore aggiunto o un sostegno, o semplicemente
un'esca per ingannare gli avversari. Naturalmente chi difende può fare
altrettanto, ma a rischio di farsi sanzionare se il ricevitore
avversario rimane fuori.
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 Nel consiglio di Bologna scontro Dondi-Gavazzi. Coppa Italia: Treviso
riapre i giochi, cadono Padova e Rovigo. La selezione del Civ vince a
Tolosa
Bufera Fir, negli 11 italiani compresi anche gli equiparati


COPPA ITALIA3. turno di Aams Coppa Italia con riscatto di Benetton e
Gran Parma che riaprono i giochi nel girone A. Nel B comanda il Cammi,
già qualificato per le semifinali, mentre per il Carrera brutto
scivolone interno.
Girone A:Benetton Treviso Amatori Catania 485, Vibu Gran Parma
AlmavivA Capitolina 4013, ha riposato l'Arix Viadana; AlmavivA 10;
Arix 6; Benetton, Vibu 5; Amatori Catania 4. Prossimo turno:
ArixBenetton, Amatori CataniaVibu, riposa AlmavivA.Girone B:Cammi
Calvisano Femi Cz Rovigo 359, Carrera Padova Overmach Parma 1837, ha
riposato l'Infinito L'Aquila; Cammi 15, Overmach 10, Femi Cz 5,
Infinito 1, Carrera 0. Prossimo turno: Femi Cz Carrera, Infinito
Overmach, riposa il Cammi.

SERIE CFermo il campionato, ieri due recuperi. Elite:
Frassinelle-Tarvisium 22-19; CIV: West Verona-Cus Verona 13-17.

UNDER 19Carrera Padova-Orved San Donà 34-0, Mirano-Benetton 10-15,
Tarvisium-MarchiolSanMarco 8-3, Femi Cz Rovigo-Roccia Rubano 43-19,
Cus Firenze-Prato 41-25; Carrera 67, Benetton 61, Tarvisium 53, Femi
Cz 40, Prato 34, Orved 32, Cus Firenze 27, Mirano 26, MarchiolSanMarco
23, Roccia 2.

CIVNel match disputato durante lo stage di Tolosa, la selezione Civ
under 16 si è imposta sui pari età del Tarn per 24-15.

E.G.
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