Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
 

[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 15 Gen 2007 13:42:51 CET


Come di consueto, copio ed incollo dal Gazzettino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Nelle coppe europee un solo successo per le italiane, Leinster e
Llanelli già qualificati, Toulouse e Cardiff fuori
L'Arix espugna Albi, Treviso perde Picone

Solo un successo per le italiane, ancora una volta con l'Arix Viadana
che ha vinto ad Albi, in Francia. Buone prestazioni per Benetton,
Calvisano e Carrera, sconfitte ma uscite a testa alta.
Intanto Treviso ha due nuovi infortunati, Orlando e Picone; il primo,
rientrato da una settimana dopo lo strappo muscolare che lo aveva
bloccato per 4 mesi, ha riportato una contrattura alla gamba destra,
per Picone si parla di sub lussazione alla spalla destra. Guai che non
ci volevano per i biancoverdi, da ottobre con l'infermeria già
affollatissima e costretti, anche dal regolamento federale, a fare
affidamento su molti ragazzi, certamente di qualità ma ancora
inesperti, soprattutto in relazione all'alto livello internazionale.
Comunque a Treviso aspettano con impazienza di voltare pagina dopo le
sconfitte in Europa. Il general manager Vittorio Munari ha chiesto a
tutti (fisioterapisti compresi) di stringere i denti per onorare
l'ultima uscita di Coppa (sabato a Perpignan) e aggiudicarsi il derby
col Rovigo. Subito dopo la squadra potrà dedicarsi alla Coppa Italia
per ritrovare tutti i suoi effettivi e preparare al meglio la volata
del Super 10.

HEINEKEN CUP Comincia a delinearsi il quadro delle qualificate. Già ai
quarti, con un turno di anticipo, Leinster e Llanelli, ad un passo il
Biarritz. Eliminate squadre illustri come Cardiff, Perpignan e
Toulouse.

Poule 2: Leinster-Edinburgh 49-10, Agen-Gloucester 26-18 (Bortolami,
capitano e Nieto 80' giocati, cartellino giallo per quest'ultimo);
Leinster 20, Agen 13, Gloucester 11, Edinburgh 5.Poule 3:Ospreys-Stade
Français 22-22 (Parisse 80', Mirko Bergamasco entrato al 55'),
Calvisano-Sale 11-29 (per Calvisano una meta di Cittadini, un drop di
De Marigny e un piazzato di Scanavacca); Stade Français 17, Ospreys
16, Sale 15, Calvisano 0.Poule 4: Bourgoin-Munster 27-30 (Del Fava
entrato al 69'), Leicester-Cardiff 34-0 (Castrogiovanni titolare per
64'); Munster 22, Leicester 19, Cardiff 5, Bourgoin 2. Poule 5:
Ulster-Llanelli 11-35, London Irish-Toulouse 24-26 (Perugini entrato
al 47'); Llanelli 23, Toulouse 13, Ulster 10, London Irish 8.Poule 6:
Biarritz-Overmach Parma 45-3 (Masi entrato al 45' e Canale autore dei
3 punti parmensi con un piazzato), Border Reivers-Northampton 19-29;
Biarritz 25, Northampton 20, Border Reivers 5, Overmach Parma 0.

CHALLENGE CUP Bath e Clermont Auvergne già ai quarti, anche per Brive
e Saracens ormai è quasi fatta.

Poule 1: Dragons-Bristol 17-11 (Pozzebon entrato all'inizio della
ripresa), Bayonne-Bucuresti 38-31; Bristol, Dragons 20, Bucuresti 8,
Bayonne 7.Poule 2: Saracens-Narbonne 47-20 (Ongaro in panchina), Gran
Parma-Glasgow 17-47 (per il Gran una meta, due trasformazioni e un
piazzato di Wakarua, quindi una meta di Alcacer); Saracens 24, Glasgow
20, Narbonne 5, Gran Parma 1.Poule 3: Newcastle-Brive 24-17 (Orquera
80' giocati e 5 punti, una trasformazione e un piazzato). Poule 4:
Connacht-Bath 24-36, Montpellier-Harlequins 27-37 (Stoica entrato al
75'); Bath 21, Harlequins 16, Connacht 8, Montpellier 5.Poule
5:Worcester-Clermont Auvergne 22-35 (Canale 80', Troncon in panchina),
Albi-Arix Viadana 17-27 (per l'Arix, 3 mete di Pedersen tutte
trasformate da Howarth autore anche di due piazzati); Clermont
Auvergne 23, Worcester 15, Arix Viadana 10, Albi 0.

Ennio Grosso
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Umaga, missione compiuta

(im) Missione compiuta per l'ex capitano degli All Blacks Tana Umaga.
Era arrivato a Tolone il 27 ottobre con un contratto di 350mila euro
per due mesi, alla fine 50mila euro a partita giocata, e l'imperativo
di riportare ai vertici il glorioso club (3 titoli di Francia), oggi
precipitato in Seconda Divisione (Pro D2). C'è riuscito, perchè con
lui Tolone ha vinto 7 partite su 8 (l'unica persa, con Tarbes, Umaga
era infortunato) e si è portato dal nono al terzo posto, in piena zona
promozione dietro ad Auch e Beziers. Inoltre il campione neozelandese
ha lasciato un ricordo indelebile, come testimoniano la cittadanza
onoraria assegnatagli e lo scenario dell'ultimo match, vinto 32-10
domenica con Grenoble: 13mila spettatori allo stadio Mayol, il canto
dell'haka diffuso dagli altoparlanti e un "Merci Tana" su maxischermo.
«Si è trasformato da stella a soldato semplice - spiega il tecnico
Gilbert Doucet, ex Roma e Calvisano - Raramente ho incontrato una
persona così semplice nonostante il suo palmares». La classe non è
acqua, non solo in campo.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Nuove regole vecchie difficoltà


Bassi, tocco, pausa, ingaggio. Dall'inizio di gennaio le entrate in
mischia avvengono con un comando supplementare dell'arbitro al quale i
piloni, dopo il posizionamento e la flessione sulle gambe, devono
toccare la spalla del diretto avversario. Il braccio viene poi
ritirato per una breve pausa durante la quale il direttore di gara
dovrebbe poter osservare le posizioni delle teste di mischia prima
dell'ingaggio.
Una misura sollecitata per un paio di motivi ufficiali. Il primo
riguarda la salute delle prime linee, i rischi di infortuni gravi in
seguito alle tensioni e alle torsioni che si possono generare
all'impatto. Secondo motivo, collegato al primo ma anche alle esigenze
del gioco: mettere ordine alle mischie chiuse gravate da crolli,
spinte trasversali, rotazioni. In sostanza, riducendo la distanza
disponibile per l'entrata dei pack si punta a diminuire l'intensità
dell'impatto. Inoltre il tocco e la pausa dovrebbero consentire
all'arbitro di cogliere le scorrettezze all'origine.

Per capire i possibili effetti della nuova regola sul gioco è presto.
Magari tra due o tre mesi si potranno avere le prime indicazioni, poi
alla Coppa del mondo, e nell'anno seguente, si vedranno gli
adattamenti più ponderati e duraturi. Per ora solo impressioni. Sabato
a Treviso tra Benetton e Castres nel primo tempo si è assistito a una
serie importante di crolli in mischia. E se il buongiorno di vede dal
mattino... Inoltre mi ha sorpreso vedere il tocco così furtivo, quasi
uno sfioramento fulmineo della spalla dell'avversario tanto da far
venire in certi casi il sospetto che fosse realmente avvenuto. E
subito dopo, una pausa quasi inesistente con le mischie all'impatto
anticipando l'arbitro. In simili condizioni ho forti dubbi che
quest'ultimo possa concentrarsi meglio sulla posizione delle prime
linee. Anzi, secondo me ha un'incombenza in più: controllare che il
contatto preliminare sia effettivamente avvenuto.

All'apparenza dunque nulla è cambiato. E su questo ho avuto il
conforto di una lunga chiacchierata con Laurent Seigne, chiarissimo
luminare della mischia. «Siamo nella prima fase dell'applicazione
della regola, bisognerà vedere più avanti che cosa succederà - dice il
capo allenatore del Castres-. Per il momento i crolli mi sembrano
identici a prima. E onestamente credo che gli arbitri avessero già le
regole necessarie per gestire la mischia. Ad esempio, quando si entra,
le spalle devono essere più alte del bacino. Basta fare rispettare la
norma». Quanto agli infortuni gravi va detto che sono piuttosto rari
(ma finché ce ne sarà anche uno solo per me sarà di troppo) e che ad
alto livello sono da considerarsi inesistenti. Per cui sul rugby che
si vede alla tivù, grazie al cielo, nulla di diverso.

E tuttavia Seigne, ordinando un caffè e guardando serio negli occhi il
suo assistente Mola come se stesse per confidargli una profezia. Pensa
che ci sarà una seconda fase di applicazione della regola, «che questa
sì potrebbe portare a cambiamenti nel gioco della mischia». Si tratta
di sviluppi legati a piani diversi da quelli che hanno ispirato la
nuova regola. Attengono il lato profondo e invisibile del reparto,
l'effetto usura del combattimento collettivo, le ricadute sul gioco,
l'essenza stessa di questa fase di conquista. Questione più complessa.
Ne riparleremo.

(antonio.liviero a gazzettino.it)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Presidente della Lire Sandro Manzoni, il Benetton Treviso è ...


Presidente della Lire Sandro Manzoni, il Benetton Treviso è uscito
dalla lega perchè non si sente più tutelato...
«Non c'è nessun motivo logico per l'uscita. Il Benetton non può
perdere 71-5 in Europa e poi dire che è colpa della regola dei 12
italiani a referto. Regola istituita nel 2004/05 proprio quando
presidente della Lire era il presidente del Treviso Amerino Zatta.
Perchè allora non l'ha bloccata lui?».

Da quando la regola esiste, e i migliori italiani giocano all'estero,
la competività in Europa è però crollata. Quest'anno 28 sconfitte
(molte pesanti) e 2 vittorie (contro una neopromossa francese).

«Lo sappiamo tutti che in Italia ci sono al massimo 60 giocatori
buoni. Se vogliamo essere competitivi in Europa, l'unica è
raggrupparli in due selezioni Nord e Sud come fa l'Irlanda, il cui
modello ammiro molto. Ma proprio il Benetton, quando è emersa l'idea
Celtic League, ha sempre detto di volerci andare con la sua squadra e
di essere contrario alle selezioni».

Uno dei nodi dello strappo, anche da parte di Calvisano, è proprio
l'ipotesi Celtic League sfumata.

«Ogni tanto salta fuori questa favola. Ma ci ha parlato il Benetton
con il presidente della Celtic? Io sì. Mi ha detto che non ci
vogliono. O che al massimo prenderanno un'italiana, per arrivare a 12
squadre. Allora chi ci andrà, Treviso o Calvisano?».

L'altro è l'appiattimento della Lire sulle posizioni della Fir:
allineata invece che contropotere.

«È vero, Zatta in quell'esecutivo di Padova dove annunciava l'uscita
dalla Lire mi ha detto chiaro: io ce l'ho con la Fir, non con la Lire.
Ma allora perchè attacchi me e l'associazione dei club che
rappresento?»

Ridotta a otto club dove andrà la Lire?

«Lunedì 22 gennaio a Bologna ci saranno l'esecutivo e poi l'assemblea
dove il presidente Fir Giancarlo Dondi parlerà del campionato futuro.
Tutti i club vogliono mantenere il Super 10 e sono contrari alle
selezioni, tranne in caso sperimentale per le coppe. Ho lavorato mesi
a questo vertice. È quel confronto sui progetti che il Benetton chiede
da tempo a gran voce. Ma proprio Treviso non ci sarà a sentirne gli
esiti...»

Ivan Malfatto
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Presidente del Benetton Treviso Amerino Zatta, perchè non si ...


Presidente del Benetton Treviso Amerino Zatta, perchè non si sente più
tutelato dalla Lire e l'ha abbandonata?
«È un organismo che abbiamo contribuito a creare, in cui ancora credo,
ma che riteniamo troppo appiattito sulle posizioni della Fir. La Lire
è nata per organizzare e gestire un movimento del quale la
federazione, con il suo consiglio, deve dettare la filosofia-guida, i
progetti a lungo respiro. Due compiti istituzionali precisi e
distinti, che non si stanno realizzando. Perciò siamo usciti».

Non condividete l'attuale gestione del rugby di vertice.

«No. Continuiamo a curare i settori giovanili per poi vedere i
giocatori andare all'estero a 20-22 anni, perchè in Italia non c'è un
palcoscenico adeguato. Per lo stesso motivo non siamo in grado di
attrarre i migliori stranieri e ora anche gli allenatori validi se ne
vanno, come a fine stagione capiterà al nostro Toni Green. Cosa
possiamo fare, allora, se non lanciare un grido d'allarme e uscire
dalla Lire?».

Un grido che chiede cosa?

«Forse anche sbagliando, il Benetton continua a chiedere da tempo
quali sono i progetti della Fir per un movimento composto certo da
società di base, ma anche da quelle di vertice. Le uniche, queste
ultime, a spendere soldi per l'alto livello, visto che la federazione
al contrario li riceve dal Sei Nazioni. Chiediamo rispetto per tali
club che spendono. Chiediamo a quali regole, progetti, strategie di
lungo termine andranno incontro. Appena lo sapremo prenderemo atto e
decideremo di conseguenza».

Avete chiesto ufficialmente questi progetti?

«Due volte, in assemblee dov'erano presenti per la Fir i consiglieri
Cesare Barzoni e Roberto Besio. Ci dicono che le proposte devono
venire dai club. Salvo poi quando le abbiamo fatte (Celtic League)
sentir rispondere che bisognava decidere collegialmente, con una
votazione che ha bocciato per 7-3 il progetto, facendoci perdere un
treno decisivo per l'Europa. Abbiamo preso atto, aspettato progetti e
riforme. Ma due anni dopo siamo ancora qui ad aspettare. Intanto
l'Europa del rugby si è allontanata sempre più...»

I.M.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------



Maggiori informazioni sulla lista Rugbylist