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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 2 Lug 2007 20:00:57 CEST


Riporto fedelmente quanto anche oggi il Gazzettino scrive in fatto di
rugby, ringraziando la testata per la disponibilità e la cortesia che
dimostra, diversamente da altra testata locale (Tribuna di Treviso:
accessibile on line solo a pagamento).
Ciao.
Franco (TV)

Questi All Blacks ci perseguitano

Italia-Nuova Zelanda è ormai una classica della Coppa del Mondo. Si è
giocata 4 volte in 5 edizioni nel girone eliminatorio, e la quinta
sarà a settembre in Francia. Non sono stati sempre massacri. Nel '91
in Inghilterra gli azzurri cedettero 21-31. Ma siccome il troppo
storpia, soprattutto quando ci sono di mezzo gli All Blacks, e non è
simpatico mettere ogni volta di fronte a una haka squadre che non
hanno mai superato il primo turno, forse sarà il caso, in vista della
World Cup 2011 inoltrare all'organizzazione una richiesta formale per
evitare che la cosa si ripeta. Anche perchè fra quattro anni il
mondiale tornerà a disputarsi in Nuova Zelanda, e non vorrei che anche
i kiwi fossero scaramantici. E si ricordassero che nel loro primo (e
finora unico) trofeo continentale, conquistato nel 1987 in patria,
aprirono la loro fantastica cavalcata proprio contro l'Italia.
Si trattava di un altro rugby, non c'era il professionismo. Ma le
distanze tra noi e loro erano sempre abissali. Gli azzurri si
presentarono in ritiro al Nevegal in ritardo di preparazione e senza
la stella Stefano Bettarello. Il mediano di apertura rodigino in forza
al Treviso, che a Pasqua era stato il primo italiano a indossare la
gloriosa maglia dei Barbarians, non prese parte al raduno per non
abbandonare a lungo il suo laboratorio tessile. Di conseguenza venne
clamorosamente escluso dalla spedizione agli antipodi. I tecnici
Bollesan e Franceschini cercarono di rimediare al calo di forma
sistemando ai piedi di una salita una macchina da mischia color
vermiglio, ironicamente battezzata la "signora in rosso", e fancendola
spingere senza sconti. Il gruppo fu sottoposto anche a una dieta
ferrea, tanto che capitan Innocenti si trovò costretto a prendere la
parola a nome della squadra: "Almeno dateci da mangiare".

All'alba del 22 maggio gli italiani che affrontarono la levataccia per
la diretta televisiva dall'Eden Park di Auckland, credettero di essere
ancora nel mondo dei sogni per metà del primo tempo. Il passivo era di
appena 6-0 (meta tecnica) e 15 di quei 20 minuti gli azzurri li
trascorsero a sorpresa nel campo degli All Blacks. Il ciclone si
scatenò all'improvviso: la nube nera spazzò via tutto alla velocità
del fulmine. L'Italia non trovò più la palla, crollò la difesa a raso
e al largo. Alla meta del debuttante Michael Jones, alla mezz'ora, ne
seguono altre 11. Kirwan, che nelle prime due stagioni a Treviso non
aveva ancora mostrato tutto ciò di cui era capace, raccolse la palla
davanti alla propria linea di meta, e con una discesa irresistibile
dribblò sette italiani prima di depositarla dalla parte opposta del
campo a conclusione di un viaggio di 90 metri. Da fine del mondo. Finì
70-6. Gli azzurri la presero molto male. Innocenti dopo la disfatta
agitò la frusta: «Tra noi ci sono troppi perdenti, da capitano spero
in una reazione ma da giocatore ne dubito» disse in una rumorosa
intervista al collega Luciano Ravagnani sul Gazzettino.

Sei giorni dopo a Christchurch c'era ad attenderci l'Argentina e
serviva uno scatto per sperare nella qualificazione. Il capitano lo
ottenne.
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 Cammi Calvisano e Casinò di Venezia protagoniste del mercato nella
settimana appena terminata. Il Calvisano, dopo l'apertura Gerard
Fraser, l'ala azzurra Marco Stanojevic e il pilone inglese Alastair
McKenzie, ha ingaggiato l'estremo australiano Ben Batger, 23 anni,
Nazionale Under 19 e Under 21 dei Wallabies, in passato giocatore
dell'Eastwood e in Super 14 dei Brumbies. Calvisano che però dopo
Valerio Bernabò, seconda linea in partenza per Brive, potrebbe veder
partire anche la seconda-terza linea neozelandese Milton Ngauamo,
atleta che militava nel XV bresciano da alcune stagioni.
Il Casinò di Venezia ha invece ingaggiato per due stagioni l'ala del
Treviso Massimiliano Perziano, 34 anni, 8 scudetti col Benetton
(record italiano). In settimana erano stati annunciati il
seconda-terza linea australiano Simon Hockings e, da Padova, ha fatto
arrivare il pilone Giovanni Boccalon, 35 anni, Nazionale A. Per la
matricola del Super Ten si stratta del quinto e sesto arrivo estivo
dopo quelli del mediano Harley Crane, del seconda linea Aaron Rameka,
del pilone Sebastian Levaggi e del seconda linea Federico
Minello.Intanto è stato ufficializzato il passaggio, già anticipato
dal nostro giornale, dell'azzurro Del Fava dal Bourgoin all'Ulster.

E.G.
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Italia senza Patrizio. L'Australia riapre i giochi

TRI NATIONSL'Australia rimette tutto in discussione, non solo per il
Tri Nations, ma anche per quello che sarà l'esito della Coppa del
Mondo. La Nuova Zelanda è stata battuta sabato dai Wallabies
dimostrando di non essere così imbattibile. L'Australia ha ribaltato
il 9 (6-15) del primo tempo vincendo 20-15. Nell'ultimo quarto di gara
uomo in più per i padroni di casa (giallo ad Haymans) e due mete di
Ashley-Cooper e Staniforth che impattano quelle dei primi 40' dei
neozelandesi Woodcock e Gear. A completare 2 piazzati di Mortlock e 2
trasformazioni di Giteau per l'Australia, una trasformazione e un
piazzato di Carter per gli All Blacks. Alla fine dell'andata
Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica appaiate con 5 punti. Ma dopo
questa sfida sembra esserci più incertezza per il Mondiale,
manifestazione in cui le nazioni dell'Emisfero Nord paiono invece
fuori dai giochi.
NAZIONALE E' iniziato ieri sera a La Salle, in provincia di Aosta, il
raduno in preparazione alla Coppa del Mondo. Quaranta giocatori
convocati dal ct Berbizier, numero che verrà ridotto a 30 unità entro
il 14 agosto. Unico assente, ieri, il centro del Carrera Enrico
Patrizio bloccato da lievi problemi di salute.

In agosto due test-match di preparazione: sabato 18, allo Stadio
Perucca di Saint Vincent, contro il Giappone di John Kirwan, venerdì
24, a Belfast, contro l'Irlanda.

UNDER 18La Selezione azzurra Under 18 ha chiuso con due vittorie
(16-13 sui Leopards e 53-14 sul Mpumalanga) e due sconfitte (14-23
contro i Blue Bulls e 17-19 contro i Falcons) il tour in Sudafrica.

CURRIE CUP Secondo turno: Valke-Cheetahs 11-45, Lions-Sharks 14-7,
Griquas-Blue Bulls 26-18, Boland-W. Province 15-10. Cheetahs 10, Blue
Bulls, Lions, W. Province 5, Boland, Griquas 4, Sharks 1, Valke 0.

Ennio Grosso
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Padova
NOSTRO SERVIZIO
Tre ...

Padova
NOSTRO SERVIZIO

Tre i colpi già messi a segno dal Carrera Petrarca per la prossima
stagione. Si tratta dell'ala statunitense di origine tongana Mike
Palefau, del seconda linea scozzese Stuart Grimes e del pilone
italiano Tino Paoletti.

La novità più grossa riguarda però Pasquale Presutti, che non è più
solo l'allenatore, ma anche il direttore generale, a seguito delle
dimissioni di Alejandro Canale. Cosa è successo realmente? Tra Canale
e Presutti ci sono state per tutto l'anno delle incomprensioni.
Tuttavia, all'indomani della vittoria dei padovani sull'Aquila che
garantiva l'accesso ai play off, Canale aveva confermato Presutti. Poi
l'italoargentino ha cambiato idea e si è presentato dal presidente
Fulvio Lorigiola per chiedere la testa del tecnico. Cosa che è stata
rifiutata. A quel punto Canale si è dimesso e la società ha chiesto a
Presutti di fare anche il direttore generale.

«Vorrà dire che trascorrerò un paio d'ore al giorno anche dietro alla
scrivania - dice l'interessato - Sono in pensione e il tempo non mi
manca. Mi aiuteranno Corado Covi, Guido Zorzi e Piergiorgio Menapace.
Non sono preoccupato perchè il Petrarca è una delle società meglio
organizzate d'Italia. Su Canale non vorrei aggiungere nulla. Parliamo
della squadra».

Finora avete fatto tre acquisti. Giocatori che la soddisfano?

«Senza dubbio. Palefau è un finalizzatore. Corre i 100 metri in 10,8,
è potente e giovane, visto che ha 25 anni. Ci serviva un trequarti di
quel tipo. Grimes è un seconda linea di grande esperienza, che vanta
71 caps con la Scozia, e Paoletti è un ottimo pilone. Siamo andati a
rinforzarci in quei settori dove nella scorsa stagione abbiamo
denunciato i limiti più vistosi».

Quindi ritenete di poter essere ancora più competitivi.

«L'obiettivo naturalmente è quello, perchè in un gruppo già buono
abbiamo inserito tre rinforzi reali».

Campagna acquisti già conclusa?

«No. Io considero un nuovo arrivo anche Silao Leaega, giocatore di
carisma che ci è molto mancato nei play off. Inoltre inseriremo nella
rosa delle prima squadra alcuni giovani del nostro vivaio, come Del
Corso, Innocenti, Gatto e Zampiron. E ci stiamo muovendo, senza fretta
visto che il Super 10 inizierà a metà ottobre, per cercare anche
qualche altro giocatore».

Mettere i giovani nella rosa ha senso solo se poi si fanno giocare.

«Perfettamente d'accordo: devono avere il loro spazio. Nel Carrera
Petrarca ci sono alcuni giocatori non più giovanissimi, che l'anno
scorso nella fase finale del campionato erano stanchi. Potendo contare
anche sull'apporto di questi ragazzi, tutti potranno arrivare a fine
stagione con ancora benzina da spendere. Teniamo presente che oltre al
Super 10 c'è la Challenge Cup da onorare. Ci teniamo a fare bella
figura in Coppa».

Il Carrera si è rinforzato, ma anche altre squadre sono molto attive
sul mercato.

«Giusto così. Sarebbe un bene per tutto il movimento se ci fossero più
formazioni a lottare fino in fondo per i play off, e non sempre e solo
Treviso, Calvisano e Viadana, con il quarto posto che va un anno a una
squadra e l'anno dopo a un'altra. Entrambe le formazioni di Parma
vogliono essere maggiormente competitive, e secondo me anche la Roma
si può inserire nel lotto delle migliori. Insomma: prevedo che sarà
più difficile che nel passato entrare tra le prime quattro».

Al di là delle lacune tecniche che avete in parte colmato con l'arrivo
di Grimes, Paoletti e Palefau, dove deve migliorare la sua squadra?

«Risposta facile. Sulla disciplina. L'anno scorso abbiamo preso troppi
cartellini gialli. Forse perchè ci mancava quella sicurezza che hanno
le squadre abituate a stare ai vertici. Se acquistiamo più fiducia,
possiamo davvero fare bene».

Alberto Zuccato
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