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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 9 Lug 2007 20:53:57 CEST


Come di consueto, vi riporto quanto scritto oggi dal Gazzettino in
tema di rugby.
Forse, già a partire da domani, riuscirò a far pervenire in list gli
articoli di un altro quotidiano di Treviso (La Tribuna di Treviso),
che permette l'accesso al suo sito web solo a pagamento.
Ribadendo il mio disappunto a tutto ciò che impedisce il libero
accesso alle notizie sul rugby (per ciò che mi riguarda), ed al
diritto ad un'informazione - su internet - slegata dai soliti vincoli
demagogicamente economici.

Faccio appello a tutti i listaroli affinchè aderiscano all'iniziativa
riportata sul Gazzettino, in modo tale da poter ricevere in chiaro
tutte le partite di rugby, almeno della Nazionale, così come accade
per il disincantato e capriccioso calcio.

Mi aspetto notizie elettrizzanti e lusinghiere, sotto quest'aspetto.
Un abbraccio a tutti.
Franco (TV)
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Raccolte in poco tempo 800 firme, gran parte nel Nordest. L'obiettivo
è almeno 3000 per fare pressione su emittenti, parlamentari e
federazione
Mondiali, petizione per vedere l'Italia in chiaro
I promotori: «La nazionale è di tutti, questa dignità non deve averla
solo il calcio». I diritti tv sono di Sky, assenti Rai, La7 e Mediaset

Una petizione tra i tifosi per chiedere di vedere alla tv in chiaro
l'Italia alla prossima Coppa del Mondo in Francia. L'ha lanciata il
sito www.vitadarugby.com con lo slogan "Vediamoci...in chiaro!!!". In
poco tempo le firme raccolte sono state oltre 800, accompagnate da
messaggi che rivendicano: «La nazionale è di tutti!». Oppure: «Non è
il calcio l'unico sport in cui la nazionale è degna di essere vista in
chiaro».
Siamo lontani dal fenomeno di massa che ha fatto gridare
all'indignazione l'anno scorso nel calcio, quando Sky ha acquisito i
diritti di tutto il Mondiale e la Rai solo quelli di 26 partite, ma il
problema è lo stesso. «Non tutti possono permettersi di spendere
parecchi soldi per abbonarsi alla piattaforma satellitare - spiega
Paolo Macchiarola, uno dei promotori della petizione informatica, che
da Campobasso ha scritto al "Gazzettino" per divulgare l'iniziativa -
Di conseguenza appassionati e neofiti non potranno vedere il Mondiale
degli azzurri. Il rugby in Italia sta crescendo e va incentivato anche
con la trasmissione dei grandi eventi in chiaro. Pertanto chiediamo
alla Rai, o alle emittenti private, di intavolare trattative per
acquisire i diritti delle partite degli azzurri».

L'obiettivo è di raggiungere al più presto le 3-5000 firme e poi di
inviarle a tivù, politici (esiste un'associazione di parlamentari
rugbisti che potrebbe fare un'interrogazione), federazione e quanti
possono provare a fare qualcosa perchè «la nazionale di rugby sia di
tutti». Intanto stanno partendo e-mail verso giocatori («Lo Cicero ha
già aderito» dicono gli organizzatori), giornalisti e personalità
varie. Un drappello di promotori salirà fino al raduno azzurro in Val
d'Aosta, per coinvolgere atleti e staff. Fra i firmatari della
petizione è già folta la presenza di appassionati del Nordest (1 su 5
di quelli che hanno indicato la località). Da Cortina a Rovigo,
passando per Padova, Verona, Monselice, Bassano, Treviso, Udine e
altre città è un coro: «Vogliamo la nazionale in chiaro». Sarà
possibile?

Vedremo, visto che i diritti in esclusiva del Mondiale '07 per
l'Italia sono stati acquistati da Sky. Altri grandi eventi (Mondiale
di calcio, Champions League, Formula 1) grazie alla distinzione fra tv
satellitare e analogica si sono potuti vedere sia in chiaro, che
criptati. Il rugby no. E se anche fosse possibile Rai (assente da
anni), La7 (trasmette il Sei Nazioni e nel '03 ha tramesso alcune
partite) e Mediaset (ha sempre ignorato la palla ovale) finora non
l'hanno ritenuto un business sufficiente per impegnarsi in tale
direzione. Chissà che la petizione non serva a dare una scossa. Forse
non porterà a vedere gli azzurri in chiaro ai prossimi Mondiali. Ma
per il futuro magari convincerà chi di dovere a inserire l'Italia
ovale nel patrimonio sportivo che appartiene a tutti (come la
nazionale di calcio, l'Olimpiade, o Wimbledon in Inghilterra e la
finale del campionato di rugby in Francia) e che per questo motivo
deve essere proposto dalla tv in chiaro, e non solo da quella
criptata.

Ivan Malfatto
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 Marcello Cuttitta e la meta che aprì le porte del mondo

Dopo i 70 punti incassati dagli All Balcks nella Coppa del mondo '87,
l'Italia si trovò a giocare una difficilissima partita a Christchurch
contro l'Argentina. All'inizio dell'ultimo quarto, gli azzurri erano
sotto 10-16. Sugli sviluppi di una touche a metà campo gli avanti
italiani abbozzarono un maul. La palla uscì rapida per la "giocata 4":
Collodo, salto del primo centro, inserimento dell'estremo, discesa
dell'ala. Al 64' del 28 maggio sul lato aperto del Lancaster Park
c'era Marcello Cuttitta: temperamento latino, scuola sudafricana,
dinamite nelle gambe. Quel giorno Marcello era toccato dalla grazia di
Ovalia. Aveva 21 anni, la vita davanti e la fiducia in canna. Si era
liberato da qualche settimana di un peso che lo opprimeva: la salute
del padre, ammalatosi durante un viaggio di lavoro in Pakistan. Una
disidratazione ne aveva messo in pericolo la vita. Lui e Massimo, il
gemello pilone che lo raggiungerà presto in maglia azzurra, erano
piombati in una spirale di angoscia terribile. Ma il giorno della
partenza per la Nuova Zelanda, il babbo si era presentato a sorpresa
all'aeroporto di Fiumicino per salutarlo e rassicurarlo sulla completa
guarigione. Marcello ne fu enormemente sollevato e da quel momento
potè pensare solo al rugby. Inoltre nella tormenta All Blacks, non
avendo avuto palla per l'incanto delle sue corse, aveva immolato i
suoi 85 chili al placcaggio perpetuo di quei bisonti scatenati,
uscendone rinfrancato nello spirito dagli elogi personali della stampa
e degli osservatori neozelandesi.
Forse per tutti questi motivi su quella palla candida e svelta che
Tebaldi gli servì al minuto 64, Cuttitta sbalordì il mondo con una
mossa che in Italia, nel mezzo della notte, sfuggì all'occhio
assonnato del telespettatore inesperto: rallentò la corsa. Proprio
così: anziché lanciare subito le sue falcate esplosive dentro la
difesa, appoggiò leggermente il piede sul pedale del freno. Lo fece
d'istinto. Con un movimento che appartiene solo ai fuoriclasse. In
questo modo si allineò ai difensori preparandosi il terreno.

Il primo puma che si gli parò di fronte fu il diretto avversario, Juan
Lanza: lo saltò con una finta secca. Poi accelerò. Puntò l'estremo
Salvat e lo stordì con il suo folgorante interno-esterno. Entrato
nell'area dei 22 gli arrivò lateralmente l'altro Lanza, che aveva
attraversato tutto il campo. Marcello lo respinse con un frontino e si
involò verso la meta. Silva però stava rinvenendo e tentò di
abbrancarlo da dietro prima della linea, ma l'ala italiana, fiutato
l'odore della belva ferita che tornava, terminò la sua corsa deliziosa
di 50 metri con un tempestivo tuffo liberatorio: 16-16.

L'Italia lottò. In prima linea Lupini non perse colpi nel massacrante
duello con Dengra, il pack azzurro tenne testa alla temuta bajadita. E
a sette minuti dalla fine arrivò addirittura la palla della vittoria.
Fabio Gaetaniello si trovò libero davanti alla porta, a due metri
dalla linea. Sarebbe bastato un comodo calcetto per sospingerla in
area e schiacciarla. Invece tentò di raccoglierla e commise un in
avanti. Gli azzurri difesero un pari che poteva una fortuna per il
rugby italiano fino a un minuto dalla fine, quando Porta li pugnalò
con un piazzato. A tempo scaduto la meta di Gomez su una touche rubata
suonò come una beffa.

Rimase impressa di quella partita la gemma di Cuttitta. Una delle mete
più belle del mondiale, che contese alla travolgente cavalcata
coast-to-coast di Kirwan contro l'Italia il premio messo in palio da
una casa automobilistica giapponese.

A. Liviero
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Giazzon a Rovigo Bressons al Ghial Zatta da 10 e lode

Ghial Calvisanoscatenato sul mercato. I bresciani, che potrebbe
prendere il posto libero in B dper la fusione Brescia-Leonessa, ha
ingaggiato il 2. linea australiano Ben Hand, il pilone sudafricano
Ruan Vermeulen e il mediano di origine australiana Mattew Bressons, ex
Rovigo e Cus Padova, l'anno scorso in forza all'Alghero. L'Overmach
Parmaha preso il pilone sudafricano Attie Winter, il 2. linea samoano
Pelu Taele e ha convinto l'ex dg del Gran Rugby Roberto Manghi ad
assumere l'incarico di direttore dello sviluppo e del Marketing.
L'Arix Viadanaha ingaggiato il trequarti, scozzese di formazione
italiana ed ex under 21 Ross Curle.
Infine ilFemi Cz Rovigo.La nuova cooperativa del Rugby Rovigo ha già
incontrato i primi ostacoli, visto che si trova a far fronte a
problemi di stipendi e premi salvezza dello staff tecnico, medico e
dei giocatori. Intanto, dopo gli arrivi di Bocchini, Estomba e
Sanchez, un nuovo tassello con Davide Giazzon, tallonatore del
Mogliano e Nazionale under 21. Sul fronte allenatore dovrebbe essere
Massimo Brunello ad assumere la carica, mentre Nelie Smith potrebbe
diventare responsabile tecnico del settore giovanile.

Amerino Zattaha centrato sabato l'ambito traguardo dei dieci anni da
presidente delBenetton Rugby.Era infatti il 7 luglio 1997 quando
assunse la carica. Zatta entrò a far parte del consiglio del Benetton
Rugby nella stagione 1981/82, il 25 settembre 1989 venne eletto vice
presidente e poi, come detto, il 7 luglio 1997, assunse la carica di
Presidente, ruolo che ricopre tuttora. Una cavalcata di successi. Da
dirigente del Benetton Zatta ha vinto 11 scudetti, uno da consigliere,
3 da vice presidente e 7 da presidente, 2 Coppe Italia e una
Supercoppa.

Ennio Grosso
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