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[RUGBYLIST] La filosofia di Berbizier

allrugby allrugby a gmail.com
Mar 13 Mar 2007 14:08:25 CET


Copio ed incollo dal Gazzettino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)

RUGBY Il tecnico francese ha il contratto in scadenza dopo il Mondiale
ed è richiestissimo. Ma il presidente Dondi ha un'idea pronta per
lui...
Il segreto di Berbizier: «Prima di tutto il gruppo»
Il citì dell'Italia dei miracoli ha portato una nuova mentalità. E ha
visto giusto anche quando ha deciso di escludere Scanavacca

Doro Quaglio, gloria rossoblù e suo predecessore sulla panchina
azzurra, gliel'aveva chiesto davanti a una platea di cento persone
prima dell'inizio del torneo. «Pierre, a questa Nazionale manca un
pelo per fare il salto di qualità nel Sei Nazioni. Quel pelo devi
trovarlo tu!». Ieri dal letto d'ospedale a Udine dove è ricoverato per
un intervento (auguri), Doro ha risposto al telefono con voce flebile:
«Dite bravo a Pierre. Il pelo è riuscito a trovarlo!».
Pierre risponde al cognome di Berbizier. La sua grandezza come
rugbista e allenatore è inversamente proporzionale alla statura
(tipica di un ex mediano di mischia). È lui, il 48enne ct che viene
dalla Francia, la vera carta vincente di quest'Italia del rugby che
con la storica doppietta contro Scozia e Galles ha fatto impazzire gli
appassionati e innamorare i profani di uno sport finora condannato
alla nicchia degli addetti ai lavori. È lui che ha trovato l'alchimia
giusta (il pelo!) per trasformare un gruppo di buoni giocatori in una
squadra. Nel senso che anche quando qualcuno dei protagonisti non c'è,
il gruppo sopperisce. Così l'Italia ha incassato senza colpo ferire le
assenze di Bortolussi, Stanojevic, Canavosio prima del torneo. Di
Ongaro, Denis Dallan, Masi durante. Di Canale dopo soli 21' con il
Galles. Eppure è riuscita a imporsi.

«Quella contro i gallesi - spiega Berbizier - era proprio una partita
per le caratteristiche di Canale. Perdendolo abbiamo perso un'arma
importante. Però ognuno ha dato qualcosa per far ritrovare forza alla
squadra, e li abbiamo battuti. Non sono le individualità che portano
alla vittoria, ma il gruppo. Spero che l'Italia l'abbia finalmente
capito». Lo predica da quando è arrivato, nel 2005.

Gruppo, parola magica che nel rugby non è retorica, ma sostanza. Se
c'è imponi il tuo gioco ai rivali. Se non c'è lo subisci. Matematico.
Per trovarlo (il gruppo) ognuno deve rinunciare a una parte di sè.
Anche a costo di finire in panchina. Come il piccolo-grande Berbizier
ha fatto capire ad Andrea Scanavacca, mediano d'apertura eroe di
Murrayfield. La sua esclusione a favore di Ramiro Pez contro il Galles
era apparsa discutibile. Invece anche qui il ct ha visto giusto. In
nome del gruppo.

«L'ho escluso per motivi oggettivi, non personali - racconta - Pez nei
calci ha l'85\% di realizzazione, Scanavacca il 60\%. Pez al piede è
più efficace per occupare il campo, sa alternare bene il gioco. Contro
il Galles in coppia con Troncon ha consentito all'Italia un buon
avanzamento e giocato un'ottima partita. Sono contento di lui. Ma
anche Scanavacca ha fatto molto bene in Scozia. Adesso abbiamo due
aperture entrambe di livello, da utilizzare a seconda delle
caratteristiche dell'avversario. Per fare bene una squadra come la
nostra ha bisogno di tutti».

Di tutti sì, ma in particolare di lui, Berbizier. Che però ha il
contratto in scadenza dopo il Mondiale e ha già offerte dal Racing
Parigi, dal Perpignan e chissà da quanti altri. Il presidente
Giancarlo Dondi prima di Italia-Scozia aveva detto: «Per il rinnovo
vediamo come andrà il Sei Nazioni». Dopo Italia-Galles non ha più
dubbi (se mai li ha avuti): «Presto parleremo del contratto».
Un'ipotesi sul piatto è che a Berbizier, oltre alla panchina di citì,
venga affidata la supervisione tecnica di tutto il movimento
rugbistico italiano: nazionali, sviluppo, rapporti con i club. Qui c'è
bisogno di molto più che un "pelo" per fare il salto di qualità. Ma
Pierre saprebbe di certo trovarlo. Vero Doro?

Ivan Malfatto

RANKING - Confermata la conquista per la prima volta dell'8. posto nel
ranking mondiale Irb per l'Italia superando i gallesi. La Top 10: 1)
Nuova Zelanda 94.59, 2) Francia 85.66, 3) Australia 85.55, 4)
Sudafrica 84.71, 5) Irlanda 84.65, 6) Inghilterra 80.61, 7) Argentina
79.61, 8) ITALIA 76.05, 9) Galles 75, 10) Scozia 73.94.
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(im) Oggi per Mauro Bergamasco è il giorno della verità. A Londra una
commissione disciplinare giudica il caso del pugno inflitto dal
giocatore azzurro a Stephen Jones in Italia-Galles, che ha costretto
l'apertura gallese ad uscire per ferita sanguinante. L'arbitro non
aveva ravvisato scorrettezze durante il match, ma la prova tv forse
sì. Infatti il commissario di campo Jean Claude Legendre (Francia) ha
provveduto a citare direttamente Mauro per gioco scorretto, regola
10.4 (un atleta non può colpire un rivale con un pugno o col braccio).
Il terza linea, autore della meta decisiva con il Galles, rischia la
squalifica sabato contro l'Irlanda, quando l'Italia dovrà già
rinunciare per infortunio a Canale (ufficiale il forfait). Gli
irlandesi invece tirano un respiro di sollievo per O'Gara, che non è
stato a sua volta citato dal commissario Fowler (Galles) per le
scorrettezze commesse contro la Scozia. La prova tv non ha rivelato
nulla. Contro l'Italia ci sarà.



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