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[RUGBYLIST] Notizie domenicali

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Dom 21 Ott 2007 17:44:54 CEST


Prendo e riporto dal Gazzettino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)

RUGBY Per la seconda volta gli Springboks conquistano il titolo più
ambito: l'Inghilterra scende dal trono, ma a testa alta - Nessuna meta
Il Mondo ovale finisce nella mani del Sudafrica
Nel secondo turno del Super 10 Rovigo batte Padova in un derby
equilibrato, Benetton leader con l'Overmach

La vendetta è un piatto che si consuma freddo. Eddie Jones ha
aspettato 4 anni per gustarlo. Nel 2003 era sulla panchina
dell'Australia a cui un drop di Wilkinson ha soffiato all'ultimo
secondo il titolo mondiale. Ieri sera era sulla panchina del Sudafrica
(assistant del ct Jake White) che battendo 15-6 a Parigi la stessa
Inghilterra ha conquistato la Webb Ellis Cup 2007. L'arcobaleno è
tornato così a splendere sul mondo ovale (era già successo nel '95) e
parte del merito va a questo tecnico "mercenario". Capace di insegnare
agli Springboks i segreti, appresi dal ko di 4 anni fa, per battere i
maestri inglesi. Vendetta, sportiva, è compiuta.
Il Sudafrica ha vinto il secondo Mondiale (unica nazione con
l'Australia) al termine di un match senza mete, ma di grande
intensità. Superba le difensiva, intelligente il gioco tattico al
piede, rigorosa la disciplina. Alla fine ha vinto la squadra favorita,
ma l'Inghilterra lascia a testa alta il titolo. Toccante la preghiera
in cerchio alla fine dei sudafricani, come nel '95.

Parte bene il Sudafrica rubando le prime 2 touche (4 contro 0 in tutto
il match) e obbligando Tait all'errore (tenuto) mentre scivola nel
tentativo di partenza dai ventidue. Punizione, Montgomery non perdona:
3-0 alla prima volta nella metà campo rivale. È però l'Inghilterra a
fare la partita nel primo quarto. Controlla il possesso con conquista
sicura e avanzamento costante alternato al piede, raso mischia e al
largo. In una di queste aperture (11') fallo su Sackey e 3-3 con
calcio angolato di Wilkinson. Al 14' stupidaggine di Moody, sgambetto
sul calciatore dell'up and under, e Montgomery dai 40 metri non
perdona (6-3). Wilkinson cerca di restituire subito la pariglia (16')
con un drop da touche vinta, riciclo e ruck, ma sbaglia. Idem per
Steym al 22' con un calcio da metà campo.

Brivido meta per il Sudafrica al 25', con James che recupera un
calcetto a scavalcare e solo un placcaggio provvidenziale di Robinson
lo ferma. La partita continua ad essere in equilibrio. Dominata da
feroci difese contro le quali fare un metro è un'impresa. Ma nel
secondo quarto l'inerzia scivola dalla parte degli Springboks. Infatti
al 35' una serpentina di Steyn e una successiva raffica di ricicli
portano il Sudafrica a un passo dalla marcatura. La palla cade in
avanti, ma per gli inglesi è un campanello d'allarme. La mischia
successiva è girata, il Sudafrica vince l'introduzione, Rossouw e
Botha sono placcati ancora a un passo. Per punire gli inglesi che non
rotolano via al 40' arriva il calcio del 9-3 di Montgomery che chiude
il tempo. Gli Springboks sembra abbiano le mani sul Mondiale.

Invece al 2' Tait riapre i giochi con un buco sontuoso a metà campo.
Quando è placcato a un passo dalla linea ruck, apertura finalizzata da
uno schiaffetto di Wilkinson per Cueto che schiaccia in meta. Il tmo
però annulla (toccata la linea di touche) dopo minuti interminabili.
Mazzata per gli inglesi, che devono accontentarsi del calcio di
Wilkinson, dato per il vantaggio (9-6), e che poi perdono Robinson. Il
Sudafrica risale così il campo e con pazienza riprende le distanze con
Montgomery (12-6). Il primo quarto si chiude in equilibrio e parte il
rush finale.

Su un'ostruzione a metà campo al 22', dopo ping pong al piede, il
Sudafrica trova il break meta con calcione di Steyn (15-6) e vede il
traguardo. Due simili ostruzioni al 26' di Pietersen e Smit non
vengono fischiate. L'Inghilterra cerca la meta, ma il Sudafrica
inibisce ogni tentativo con difesa e gioco al piede superlativi. Anche
il drop della disperazione di Wilkinson, a differenza di 4 anni fa, si
spegne prima dei pali (31'). E con esso si spegne il ruggito del Leone
inglese. Il mondo è ai piedi del Sudafrica

Ivan Malfatto
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 Alla seconda giornata il Super Ten vede una coppia in testa:
l'Overmach Parma, che ha vinto un'emozionantissimo confronto esterno a
Viadana, ed il Benetton Treviso, senza problemi a Monigo contro il
ripescato Amatori Catania grazie anche a quattro mete dello scatenato
Sgarbi.
Il clou della giornata era comunque, almemo in chiave veneta, il derby
di Rovigo dove un superlativo Andrea Scanavacca ha trascinato la
FemiCz alla meritata vittoria sul Petrarca. Il capitano rodigino, al
ritorno al Battaglini dopo la stagione a Calvisano e le amarezze
azzurre, ha posto il proprio sigillo al derby segnando tutti i punti
rossoblù firmando anche una splendida meta. La 138ma sfida
Rovigo-Padova, il match più disputato nel rugby italiano, pur non
riservando particolari emozioni sul piano tecnico con tantissimi
errori e ben 26 calci di punizione fischiati dal modesto Passacantano,
è stata in bilico sino alla fine con il decisivo piazzato
dell'apertura rodigina scoccato al 43' della ripresa. Ha vinto la
squadra che ha più osato, ha creduto di più nella vittoria ed ha
saputo meglio far fronte alla proprie lacune. Si è imposta una FemiCz
che ha faticato moltissimo nelle fasi statiche (perso 6 touche su 15 e
2 mischie su 10) dalle quali ha avuto pochi palloni di qualità ed ha
evidenziato comprensibili mancanze nell'amalgama, ma il XV di Brunello
ha cercato ugualmente di imporre il proprio gioco trascinato anche dal
generoso Legora (man of the match), dal concreto Immelman e
dall'utilissimo Ayala.

Con il punteggio costantemente in equilibrio (9-9 all'intervallo)
Rovigo ha avuto il merito di provare a costruire e a variare la
proposta offensiva sfruttando tutto il campo. Non così il Petrarca che
ha "giocato di rimessa", cinico nel colpire dalla piazzola con Preo
(4/5) ogni volta che si è proposto nella metà campo avversaria, ma
incapace di sfruttare il dominio nella conquista dell'ovale con una
manovra lenta e prevedibile. Certo, la meta del Carrera firmata
dall'ex Padrò è giunta al termine della più brillante azione della
gara, ma le difficoltà degli ospiti sono evidenziate dal fatto che nei
22 avversari si sono presentati solo una volta nel primo tempo e tre
nella ripresa. Troppo poco per far valere i favori del pronostico, un
organico da invidiare, completo e ampio, con il mancino Mercier
lanciato solo nei minuti finali e che ha dimostrato di poter far
muovere con efficacia i trequarti petrarchini, pur sprecando un comodo
piazzato (perchè non continuare con Preo essendo da sinistra?) sul
23-23 al 36'.

Il Casinò di Venezia guadagna un punto a Roma contro l'Almaviva
Capitolina, anzi no: ne perde tre per come si era messa la gara nel
secondo tempo, con i veneziani avanti nel possesso dell'ovale e del
campo, e i romani sorretti dal piede e dalla mano di Raineri. Due
episodi, due ingenuità dei neopromossi di Casellato, spianavano la
strada all'Almaviva che allungava con una doppia marcatura, prima di
essere riavvicinata nel finale dai lagunari con la meta di Maci
Perziano, buona per il primo punto in classifica. Bene nel Casinò di
Venezia tutta la mischia e il mediano Crane, capace di dare gioco e
sicurezza alla squadra in ogni situazione. In crescita i nuovi
stranieri, tra i quali si è messo in risalto il maori Rameka. Migliore
in campo Wium.

Paolo Ponzetti

RISULTATI: M.Paschi Viadana-Overmach Pr 33-34; BENETTON-Amatori Ct
50-8, Rolly Gran Parma-Cammi Calvisano 38-20, AlmavivA
Capitolina-CASINÒ Ve 24-17, FEMICZ Ro-CARRERA Pd 26-23.

CLASSIFICA: BENETTON e Overmach 9; AlmavivA 8; M.Paschi e CARRERA 6;
FEMICZ e Rolly 4; Cammi e CASINÒ 1; Amatori 0.

PROSSIMO TURNO (sabato): Amatori-FEMICZ, CARRERA-AlmavivA,
CASINÒ-Cammi, M.Paschi-BENETTON, Overmach-Rolly.
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 Undici mete dei Leoni, Sgarbi fa un poker da record
Nel debutto casalingo, un Benetton incompleto si sbarazza dell'Amatori
Catania con l'ottima prestazione dell'ala biancoverde

Treviso
Il Benetton dilaga nel debutto casalingo contro un Amatori Catania
vistosamente in imbarazzo di fronte alla potenza e alla tecnica dei
Campioni d'Italia. Undici mete a una, bonus conquistato dopo mezz'ora
e primato in classifica raggiunto.

Una partita a senso unico, 5 mete nei primi 40', 6 nella ripresa. Un
Benetton che ha fatto vedere gioco pregevole, buon ritmo e tante mete
costruite. Quattro marcature personali di Alberto Sgarbi, ala che
giorno dopo giorno sta compiendo enormi progressi, doppietta di
Michael Horak, marcature comunque segnate dopo che la palla è passata
per più mani prima di trovare quelle conclusive.

Una regia impeccabile di Marius Goosen, il quale dopo aver destato
qualche perplessità il sabato precedente, giorno dell'esordio contro
Venezia, ieri ha fatto vedere di essere non solo utile, ma addirittura
indispensabile in questa squadra fatta di nomi illustri. Una touche
che ha fatto il bello e cattivo tempo e un pack conquistatore di
moltissimi palloni. Con questi presupposti è stato anche più facile
per la linea veloce trevigiana andare in meta a ripetizione e chiudere
di fatto l'incontro dopo mezz'ora, o poco più, con 4 mete e il logico
bonus all'attivo.

Franco Smith è all'esordio casalingo come tecnico, non vuole fare
brutte figure, cambia qualcosa rispetto alle partite precedenti, alla
sfida di Supercoppa di Viadana e al debutto in campionato a Venezia.
De Jager parte dall'avvio all'ala, così come Heidtmann al centro,
Kingi in chiusura del pack e Antonio Pavanello in seconda linea. I
risultati sono subito eloquenti, è un Benetton arioso ma soprattutto
efficace, che detta legge davanti in fase di conquista ed è molto
incisivo dietro col reparto veloce che non va per il sottile. E' un ex
a schiodare lo zero dal punteggio dopo 4', Ben De Jager, infatti,
segna la sua prima meta biancoverde proprio contro Catania e nello
spazio di un quarto d'ora è imitato da Sgarbi e Horak. Al 34' la
quarta meta e la partita è incanalata in un binario fin troppo
favorevole a Treviso che prima dello scadere segna la quinta marcatura
con Vidal, altro ex.

Nella ripresa la musica non cambia. Passa un minuto e Kingi aumenta il
divario prima dell'unica meta ospite. E' un fuoco di paglia perché
Treviso riprende subito a segnare, prima con Williams, poi con
Marcato. Sul 50-3 e 8 mete all'attivo un attimo di rilassamento anche
perché la fatica si fa sentire, ma prima dello scadere ci sarà tempo
per altre 3 mete, due di Sgarbi che calerà un poker senza precedenti
in Super Ten e la seconda di Horak. Treviso è più che mai in palla:
Viadana, l'avversario di sabato, è avvertito.

Ennio Grosso
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 RUGBY Super 10
Carrera, una sconfitta imprevista giunta all'ultimo minuto
Nel derby di Rovigo, il quindici bianconero si mostra lento,
prevedibile ma anche sprecone. A metà ripresa debutto di Mercier, a
segno con un piazzato

MARCATORI: 2' cp Scanavacca, 8' cp Preo, 10' cp Scanavacca, 16' cp
Preo, 23' cp Scanavacca, 36' cp Preo; st 5' cp Preo, 7' meta
Scanavacca, 13' cp Preo, 19' e 23' cp Scanavacca, 28' meta Padrò, 30'
cp Scanavacca, 32' cp Mercier, 39' cp Scanavacca.
FEMI CZ ROVIGO: Basson (33' st Bacchetti); Calanchini, Pizarro,
Pellegrini, Di Maura; Scanavacca, Legora; Immelman, Barion (35' st
Rubini), Ayala (43' st Badocchi); Montalto (8' st Britz), Reato;
Orlandi (16' st Gasparini), Sclosa, Faliva. All. Brunello.

CARRERA PETRARCA: Martin (20' st Mercier); Lopez Gonzales, Acuna,
Patrizio, Faggiotto; Preo, Leonardi; Padrò, Galatro, Cavalieri; Davis,
Grimes; Paoletti (10' st Matteralia), Alvarez, Rondinelli (10' st
Rizzo). All. Presutti.

ARBITRO: Passacantando (L'Aquila).

NOTE: man of the match Legora (FemiCz), osservato un minuto di
raccoglimento in memoria di Carlo Ranzato. Spettatori circa 1500.

Petrarca giustamente favorito, Rovigo meritatamente vittorioso.

Alla Femi Cz è riuscita l'impresa di conquistare il derby al termine
di una partita emozionante per l'altalenanza del punteggio. Equilibrio
rotto solo al 39' della ripresa con il piazzato decisivo di Andrea
Scanavacca che meglio di così non poteva suggellare il ritorno al
Battaglini. Man of the match è stato il mediano di mischia Juan Cruz
Legora, immenso nel recupero di palloni e nel rilancio del gioco,
generoso anche se impreciso nel lanciare le touche; ma il match winner
è stato il capitano: 7/8 dalla piazzola, 0/1 nella trasformazioni, una
meta di astuzia e bravura sgusciando dalla chiusa, bravo a propiziare
due calci subendo altrettanti placcaggi in ritardo, con la macchia di
un paio di tenuti.

Ma la FemiCz non è stata solo i due mediani. L'intero collettivo ha
gettato il cuore oltre l'ostacolo. Pur commettendo alcuni gravi errori
nel cercare a volte il gioco al largo quando era meglio usare il
piede, pur con uno scarso possesso di qualità dalle fasi statiche (la
touche attende un tallonatore di ruolo e in settimana arriverà il
neozelandese Mahoney e con Britz a tempo pieno la musica cambierà
anche in mischia) ha meglio impressionato di un Petrarca lento,
prevedibile e sprecone. Sprecone perchè il pack ha sfornato palloni in
quantità, ma solo Padrò ha dato verticalità attorno ai raggruppamenti
(sua la meta sull'out infilando Barion e Immelman), sprecone perchè i
trequarti si sono fatti imbrigliare nella rete difensiva tesa da
Brunello.

Così, nel primo tempo botta e risposta tra Scanavacca e l'ex Preo
dalla piazzola per il 9-9 finale con Martin graziato per un placcaggio
alto su Pizarro lanciato verso la meta e poche fiammate. Quindi, al
rientro, altro piazzato del bianconero, la meta del capitano rodigino
sgusciato dalla chiusa nonostante la pressione dopo un raggruppamento
sui ventidue. Altri piazzati per il 20-15 e la splendida meta firmata
da Padrò dopo un gran cambio di fronte successivo a uno splendido buco
di Patrizio. Calcio di Scanavacca, calcio di Mercier che poi sbaglia
da comoda posizione e realizzazione decisiva del rossoblù prima della
difesa rodigina con i denti del primo, meritato, successo stagionale
della Femi Cz.

Paolo Ponzetti
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