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[RUGBYLIST] Amarcord 1972

ruggero rizzi ruggerorizzi a gmail.com
Mar 4 Set 2007 18:48:46 CEST


Anno 1972 Grand Hotel Principe di Savoia, a Viareggio, durante i Campionati
nazionali Universitari di rugby.Ero in visita  ai miei  zii pisani, oggi
ultraottantenni, e lessi su un trafiletto della "Gazzetta dello sport" di
una conferenza sul rugby che si teneva quella sera  in Versilia.
Figurarsi se me la perdo e ci vado.
Nella reception un cartello grande quanto un biglietto da visita, proprio
vicino al campanello sul bancone del portiere, cita: "Stasera il rugbi"
(così, proprio col puntino sulla "i").
Il portiere mi scambia per un cliente e mi porge la chiave di una stanza,
mentre mi chiede i documenti.    Chiarito l'equivoco mi indica una saletta,
sempre sul pianterreno, proprio dietro  la "salle à manger".
Vi erano seduti: Denis Lalanne, scrittore e giornalista de "L'Equipe"
invitato dalla Fir, e Gigi Savoia, Commissario Tecnico della Nazionale Under
23.  Un giovanissimo ( come me del resto) Gian  Paolo Celon e altri che non
ricordo.
Non era una "conferenza" nel senso coreografico: niente palco con i relatori
e  niente platea.
Solo i tavolini di una saletta attigua alla hall, quasi si fosse trattato di
un incontro amichevolmente al bar-
Denis Lalanne, era quello che si dice una "firma" di quelle prestigiose e
confesso che,  poco dopo  mi parve apparentemente un po' frastornato, quasi
disturbato, mentre continuava a soffiarsi il naso e tossire..

Probabilmente vittima di un contemporaneo attacco su tre fonti: raffreddore
di stagione, sigarette di Gigi Savoia (esportazioni senza filtro, in
mancanza delle sue Galoise) e birra , tanta birra. Non ricordo bene tutti
gli interventi: ripeto che si trattava quasi un incontro di amici al bar,
ma, sostanzialmente,  furono gettate le basi per una collaborazione tra  le
due Federazioni circa un reciproco  scambio di tecnici:  un'utopia per quei
tempi.

Lalanne mantenne l'impegno di "dare una mano al rugby italiano" quando
rientrò oltralpe, e fu di parola.

Infatti  un "*certo*" Andrè Boniface, tre mesi dopo era a Tirrenia per
dirigere il raduno della nostra Nazionale, la prima volta di Gigi Savoia neo
Commissario tecnico.

Naturalmente, tre mesi dopo,   nuova mia  visita agli zii pisani  con
"scappatella" di due pomeriggi in quel di Tirrenia, entrando di straforo per
vedere l'allenamento degli azzurri,  sul campo principale, quello vicino
alle foresterie.

Boniface fu apprezzato da tutti per quel breve lavoro, specialmente la cura
degli schieramenti dei trequarti, facendo gli esempi sul campo di tutti i
rispettivi ruoli, dall'apertura all'estremo.

Erano i tempi della difesa con schema "a doppia tenaglia" e a questo
proposito Lino Maffi qui ce ne scriverebbe dieci dispense….!!

Mi pare ci fosse pure lui quei giorni, calzando un basco alla francese,
forse anche questo un retaggio degli insegnamenti del suo ( e nostro) guru,
mi riferisco a quell'indimenticato monumento al rugby: tale Julien Saby.
Era stupefacente vedere e sentire André, col suo italo-francese,  dimostrare
fase per fase, a tutti, come si sarebbe dovuto  mettere in pratica……non
aspettava nemmeno le traduzioni di Gigi Savoia: Boniface le dimostrava…"dal
vivo"Tutte cose che sarebbero servite agli azzurri  nella tourneè
sudafricana (estate successiva).

Il custode del Centro Coni di Tirrenia, che  oramai  mi conosceva per "il
torinese", una volta,  chiuse tutti e due gli occhi riuscendo a farmi cenare
con tutta la comitiva azzurra.

Ricordo una frase di Boniface, proprio  durante una cena di quelle sere
toscane..

 "Il rugby italiano? Vedrete che  doucemènt  doucemènt ce la farete anche
voi……."

 Oggi. ,  dopo 6Naz e Coppa del Mondo a seguire, mi viene in mente questa
frase, sentita più di trent'anni fa e detta da uno che venne definito da "Le
miroir du rugby"  come il poeta della pallaovale.
La prossima volt che vi capita di andare in Francia  provate a chiedere ad
un rugbysta, d'oltralpe,  con qualche capello grigio,   o chissà, forse
anche il primo che vi capita : chi era sul campo tale André Boniface.
Oppure se incontrate Antonio Zibana chiedetelo a lui........ve ne racconterà
di notevoli-

Saluti dalla bassa valle scrivia
Ruggero Rizzi
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