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[RUGBYLIST] italia-scozia

Luca Oliva luca.oliva a katamail.com
Dom 30 Set 2007 20:06:00 CEST


Non parlerei di sfortuna ... Quando un calcio esce, anche se di poco, è un calcio sbagliato ... la differenza fra i campioni e i buoni giocatori la fa proprio questo ... Chi vuol capire, capisca ...
  ----- Original Message ----- 
  From: Angelo.Volpe 
  To: Luca Oliva ; allrugby 
  Cc: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Sunday, September 30, 2007 7:59 PM
  Subject: Re: [RUGBYLIST] italia-scozia


  In quella situazione, due punti sotto e una manciata di minuti alla fine, non si poteva non calciare. Sarebbe stato assurdo, a mio modo di vedere, tentare altre soluzioni. Come ha detto Franco, con i se e con i ma non si costruisce granchè. Bortolussi non sarà Wilkinson ma non è neanche una ciofeca come calciatore e in fin dei conti il calcio è uscito di poco. Nello sport a volte la differenza la fa anche la fortuna...

  angelo
    ----- Original Message ----- 
    From: Luca Oliva 
    To: allrugby 
    Cc: rugbylist a rugbylist.it 
    Sent: Sunday, September 30, 2007 5:34 PM
    Subject: Re: [RUGBYLIST] italia-scozia


    La realtà della partita giocata mi dice - ma ragiono a livello di intuizioni 
    ... - che abbiamo rispettato il piano di gioco, ma non abbiamo avuto il 
    coraggio di osare quando dovevamo ... Quel calcio a 3 minuti dalla fine 
    poteva entrare - e sarebbe stato apoteosi ... - ma era impegnativo. Entrare 
    nei loro 22 voleva dire giocarsela tutta nella loro metà campo gli ultimi 3 
    minuti ...
    Ma nessuna recriminazione, le partite vanno come devono andare, sono fatte 
    di scelte e di episodi ... A noi che sta fuori, se permetti, commentare ... 
    A questa squadra - che è una bella squadra, come anche quella del 2003 ... - 
    è mancato ancora qualcosa sul piano della personalità ...
    In fondo, questa squadra, che è fatta di ottimi giocatori, qualcuno 
    eccezionale, manca il giocatore in grado di fare la differenza nei momenti 
    di difficoltà, quello che è stato Paterson nella Scozia ... Ecco, potendo 
    scegliere, avrei portato Paterson, solo lui, dalla nostra parte ... nessun 
    altro scozzese, ma questo sì è uno dei motivi profondi, remoti, di questa 
    squadra ...
    Ciò detto, sono personalmente orgoglioso di come questa squadra si è 
    comportata e ammiro molto ciascuno dei giocatori che è sceso in campo con la 
    maglia azzurra ... Loro sono i miei eroi, i nostri eroi ... !!!

    Ciao.
    Luca Oliva
    ----- Original Message ----- 
    From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
    To: "Luca Oliva" <luca.oliva a katamail.com>
    Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
    Sent: Sunday, September 30, 2007 4:33 PM
    Subject: Re: [RUGBYLIST] italia-scozia


    Caro Luca, purtroppo con le supposizioni non si è mai vinto e mai fatto 
    nulla.
    Chi ha detto che con Bortolami avremmo preso le touche nei 22 scozzesi?
    Chi ha detto che avremmo sfondato con la mischia o con i 3/4?
    Sono solo congetture, dettate anche da un orgoglio represso in tutti
    noi, ma solo ipotesi.
    Non c'è alcuna certezza salvo quella che abbiamo davanti: la realtà
    della partita giocata.
    I "se" ed i "ma" non corrispondono mai alla realtà.
    Alla prossima partita con la Scozia (ma anche Galles ed Inghilterra)
    per metterci di nuovo in discussione.
    Ciao.
    Franco (TV)

    Il 30/09/07, Luca Oliva<luca.oliva a katamail.com> ha scritto:
    >
    > Oggetto Italia-Scozia, proprio così, con l'Italia ancora davanti alla
    > Scozia.
    > Mi piace concludere così un sogno durato esattamente 7 mesi e 5 giorni,
    > tanti ne sono passati da quel magico 24 febbraio a Murrayfield.
    > Abbiamo perso. I motivi sono tanti, remoti e contingenti, come sempre in
    > queste situazioni. Superati ma non sconfitti, si potrebbe dire echeggiando
    > il famoso detto: "Non potrai mai battere i gallesi, al massimo potrai fare
    > più punti di loro ...".
    > Ma uscendo da quel pò di retorica che sempre prende in questi momenti di
    > amarezza, si deve dire che l'Italia ha recuperato, nel momento in cui
    > contava, disciplina e rigore tattico, cuore e determinazione, ma non fino 
    > in
    > fondo quella lucidità che serve per decidere il risultato quando una 
    > partita
    > è in equilibrio.
    > Lucidità figlia del coraggio, della determinazione e di un pizzico di
    > spregiudicatezza, figlia della fiducia in sè stessi.
    > Certo, mancava Bortolami, e quelle due touche nei 22 scozzesi non le 
    > avremmo
    > perse, e avremmo avuto una buona base da cui tentare un drop, o una
    > penetrazione con gli avanti, o un'apertura al largo con i trequarti.
    > Ma quel calcio a tre minuti dalla fine è stato un azzardo, un tentativo
    > disperato: certo, se entrava saremmo stati 1 punto avanti a tre minuti 
    > dalla
    > fine. Ma quel calcio era difficile, le possibilità di successo non erano
    > alte, e Bortolussi, cui è stata scaricata la responsabilità di quel 
    > calcio,
    > non è ne Botha nè Dominguez, nè Wilkinson nè Hugo Porta, quel tipo di
    > giocatore che ha la freddezza di mettere dentro quel calcio decisivo in 
    > quel
    > minuto della partita.
    > Ecco, lì ci voleva la decisione coraggiosa, di buttare quel calcio dentro 
    > i
    > 22 scozzesi e di andare a giocare la touche decisiva a 10 metri dalla 
    > linea
    > di meta scozzese, con il lancio a favore. Entrare con la mischia, o
    > procurarsi un fallo a favore, o tentare un drop dalla linea dei 22 
    > scozzesi.
    > Così si poteva vincere: non abbiamo azzardato abbastanza da meritarci la
    > vittoria.
    > Ciò detto, nessuno si poteva illudere che un accesso ai quarti di finale 
    > di
    > un mondiale avrebbe risolto i problemi del rugby italiano: certo, una 
    > bella
    > "botta" mediatica gliel'avrebbe data, a risolvere i problemi di 
    > reclutamento
    > giovanile, nei piccoli e grandi club italiani. Ma nessuna "spinta" 
    > mediatica
    > può toglierti il lavoro che dvei fare quotidianamente nei club e nelle
    > scuole per fare sì che questo sport diventi realmente uno sport 
    > "italiano".
    > In fondo i nostri valori sono rimasti saldi, i rugbysti rimangono ancora 
    > fra
    > i pochi portatori "sani" dei veri valori dello sport, e questo mediamente 
    > la
    > gente lo sa bene, e non lo dimentica ...
    >
    > Appuntamento a fra 4 anni, Italia del rugby !!!
    >
    > Luca Oliva
    >
    >
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