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[RUGBYLIST] La mia prima convocazione in serie A

Luigi Meccariello lordmec a hotmail.com
Mer 23 Apr 2008 18:20:03 CEST


Questa è una lettera scriita, a
una mia corrispondente, dove leillustro le mie sensazioni della mia
prima convocazione in serie A. Credo che siano uguali amolti giocatori
che giovani hanno esordito nella serie A di tutti i tempi. Se vi
interessa leggere le altre lettere ( non parlano tutte di rugby) potete
leggere su http://lordmec.spaces.live.com Buona discussione...




Ciao Flavia,


In questa lettera ti voglio raccontare una storia, quelle che
potrebbero ispirare quei film fatti da successo per sudore e impegno.
Da più di una settimana cerco di scriverti questa lettera, un po’ per
colpa del computer che non funziona, un po’ perché ho cercato di
cercato di scrivere tutto ciò a mente fredda, ma mi è stato difficile.
Sono stato affetto da euforia fino a martedì pomeriggio. Mentre ti
scrivo è una settimana fa ero già da un ora sul pulman che mi portava
verso il Tre Fontane a Roma.




Per raccontarti il mio 12 aprile 2008, bisogna fare però un salto
indietro di un anno e sette mesi, quando ho iniziato a giocare a rugby.
Reiniziato, perché le mie esperienze con la palla ovale si limitavano,
a fugaci allenamenti e partite estive in Inghilterra e una preparazione
fatta con il Quarto circolo IV, un under 15 di Benevento, mentre io ero
già Under 17. L’occasione di ricominciare me l’ha data, una mail
scritta dal Marketing del Benevento Rugby, Giovanni Severini, che mi
chiedeva se volevo iniziare a scrivere per il sito della squadra,
tentennai un po’ ma poi accettai. La mia prima prova da giornalista
andò bene come la squadra che vinse 47 a 0 contro l’Avezzano. Più
andava avanti il campionato di serie A, più in me nasceva il desiderio
di giocare, l’occasione mi è stata data dalla seconda squadra del
Benevento, che poteva farmi conciliare lo studio della medicina, con
questa passione. Così decisi di iniziare, i primi allenamenti erano
faticosi, tanti anni di pancia fatta sui libri, si sentiva, ce ne è
voluto di tempo per riacquistare la forma e soprattutto la tecnica. La
mia prima partita la giocai il 28 ottobre contro I Wasps Stabia, giocai
20 minuti a risultato acquisito vincemmo per 43 a 5 quella partita. Per
lamia prima partita da titolare dovetti aspettare sette mesi
l’occasione me la diede la partita contro la Partenope, dove sfoderai
la mia migliore individualità il placcaggio, placcai tutto anche l’erba
e presi il titolo di man of the match. Ma di mete l’anno scorso neanche
a parlarne.




Altra storia invece questo anno, già da agosto mi stavo preparando
sia fisicamente che tecnicamente a casa, per la stagione che doveva
venire, pensavo che sarebbe stata una grande stagione, per tutto il
movimento del Benevento Rugby, ma soprattutto mi sarei tolto qualche
soddisfazione personale. La preparazione inizia bene, questo anno nel
farmi diventare un campione ci stanno provando Francesco Furno e
Francesco de Nigris, l’anno scorso hanno sgrezzato ”il diamante”
Pasquale Cavuoto, Luigi “ Gigggione” Donisi. Devo dire che questo anno
sono stato in grado di Competere almeno fisicamente con i ragazzi della
prima squadra. Gli allenamenti si sono fatti più duri sotto il
francese, ogni martedì e mercoledì facciamo contatto. Memorabili sono
state le side per un periodo fra me e Santiago Padrò, non per
credermela ma qualche volta sono uscito io vincitore. La mia carriera
di giornalista, ha subito una svolta, ho avuto una promozione, sono
diventato anche telecronista su una emittente regionale, Tv7.
sfortunatamente il campionato di A1 non sta andandomolto bene ora siamo
penultimi matematicamente retrocessi, domani c’è l’Alghero dobbiamo
vincere, per avere più possibilità di vincere lo spareggio per restare
in serie A2 e non sprofondare nella B. Molti miei compagni di squadra
hanno avuto l’onore di indossare la maglia della prima squadra lungo
l’arco di questa stagione. Un po’ in me c’era invidia, ma tanta voglia
di provare a me stesso che ce la potevo fare, così ho intensificato i
miei allenamenti spronato da De Nigris e dal mio capitano Antonio
Tornusciolo, che mi dicono sempre:<< Meccariè se ta allien può fa
a seiere A>>.




Così venne il giorno della telefonata più bella da me ricevuta,
erano le tre del pomeriggio ero in macchina al cellulare stavo quasi a
casa, percorrevo la solita strada che si butta fra campi dove ci sono
alberi da frutta tutti in fiore, è uno spettacolo sempre gradito,
quando toni dall’ospedale, dopo 6 ore fra Cardiologia e Malattie
Infettive. La telefonata dice, domani sabato 11 fatti trovare alle 9 al
campo che parti con la serie A per Roma. Flavia, penso che anche tu
consoci la sensazione di stupore, a una notizia a cui non vuoi
credervi? Tutta la giornata sono stato sospeso fra incredulità ed
eccitazione. Ma alcune volte i sogni spariscono presto così sola sera
che se recupera un mio compagno di squadra andrà lui in panchina e non
io. Un po’ di tristezza aleggiava nei miei occhi, ma un po’di speranza
è rimasta. Così la mattina del 12 aprile mi alzo presto alle sei per
prendere il pulman per Benevento, borsone a seguito sotto la pioggia mi
incammino, verso il campo, aspetto circa un oretta l’arrivo di tutti,
mi distraggo leggendo il libro di Chirurgia Toracica. Per tutoli
tragitto del pulman mi sono messo a pensare, quante cose si possono
fare sacrificandosi. Penso che ne è valsa la pena farmi per quasi due
anni 32km all’andata e al ritorno, per andare da casa a Benevento ad
allenarmi,pensavo a quanti allenamenti sotto al pioggia, a quanti
sanguinamenti di naso, quanti rimproveri ho dovuto fare o ho avuto. Ma
alla fine c’è l’ho fatta ero li nel pulman con persone che giocano il
Rugby da sempre, che lo giocano a uno dei livelli più alti in Italia,
che comete si sacrificano per farlo. Non so se puoi immaginare quanta
gioia, a ricordarmi ho il viaggio di andata verso il Tre Fontane. Si
arriva al campo e so che andrò in tribuna, la cosa non mi turba come
avrei pensato. Siedo in tribuna con il Professor Ascatini , Marco e
Daniela Petrone, a quali si sono aggiunte le cugine americane, che
stavano facendo le proprie vacanze romane. La partita finisce male per
noi 43 a 10. E’ stata un po’ il sunto della nostra stagione, incapaci
di reagire di fronte le difficoltà. Vedere un simbolo del nostro rugby
come Gerardo Polizia a terra, con la spalla lussata dopo aver segnato
la meta fa un po’ di impressione, forse questa è l’immagine che rende
più di tutte l’idea del campionato di questo anno. Del ritorno a casa
non mi ricordo niente, ho dormito solo,mi sono stancato di emozioni…











In attesa della tua risposta 

 Luigi 


        
        
          
          
                      
            
            
          
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