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[RUGBYLIST] Addio mitica Osteria alla Colonna!

Angelo Volpe a fast volpe_angelo a fastwebnet.it
Mer 30 Apr 2008 15:05:44 CEST


Questo l'articolo del Mattino di PD a firma di Federico Fusetti sull'Antica Colonna, la mitica Osteria padovana ormai non più gestita da Sandro Marchetto (ex pilone petrarchino pluriscudettato) che ha ceduto la propria attività per motivi di salute. In quei locali sono passate generazioni di rugbysti ed ha preso vita il XV della Colonna, selezione ad inviti che osò sfidare gli All Blacks.

Si chiude un'epoca. Quella del rugby e della Colonna. E per molti è un colpo duro da digerire. Per anni l'osteria di via Altinate è stata sinonimo di palla ovale, un "covo" di giocatori e tifosi conosciuto, senza esagerare, in tutto il mondo. Il locale, oggi molto frequentato da professionisti e studenti, raffinato e familiare allo stesso tempo, rimane dov'è, con tutti i suoi clienti. Ma da qualche giorno, dietro al bancone non c'è più nemmeno Sandro Marchetto, che in quel locale ha passato un bel pezzo della sua vita. Prima da appassionato, poi da giocatore, visto che il Petrarca ha festeggiato anche lì tutti i cinque scudetti che ha vinto con la maglia da pilone (tra il 1980 e l'87), infine da "oste". L'Osteria Antica Colonna, in origine, era stata aperta qualche metro più in là da Gino Gasparini negli anni '70, imprenditore appena tornato da un periodo di lavoro in Germania. Tifoso e amico del Petrarca, divenne per tutti "Gino della Colonna", fino a fondare la squadra "XV della Colonna" insieme ad altri dirigenti bianconeri. Una formazione ad inviti che richiamava campioni da tutto il Veneto, e che affrontava formazioni straniere di primo piano (pensate, un'osteria padovana che invita gli All Blacks nel '92, e che riempie il Plebiscito), tutto per beneficenza, per sostenere la lotta alle leucemie. Sei anni fa, dopo la scomparsa di Gino, Sandro Marchetto aveva rilevato il locale, mettendoci passione e professionalità, ma ormai da tempo era la salute in cima ai suoi pensieri: "E' stata la danza classica a rovinarmi", spiega con la battuta pronta, un suo marchio di fabbrica. "Già un anno fa avevo ceduto l'attività ad un amico, ed ero rimasto lì solo a collaborare. Le ginocchia hanno bisogno di una bella revisione, stare in piedi tutto il giorno era ormai insostenibile. Ormai non avevo alternative, questo è un lavoro bello, ma ci vuole fisico". Una scelta sofferta, il rimpianto principale di Sandro è proprio l'interruzione del legame col rugby. "Per quanto mi riguarda ho qualche progetto per il futuro, ma prima ho bisogno di almeno tre mesi per guarire. Con me finisce il connubio Colonna-rugby, e questo ha reso molto più sofferta la scelta. Sono 25 anni che bazzicavo da quelle parti, e con me tanti rugbisti padovani che negli anni d'oro avevano in via Altinate un punto di riferimento". Centinaia le cravatte appese ai muri, oltre a fotografie storiche e quadri "ovali". Sandro ha portato tutto con sé, ora li restituirà ai legittimi proprietari. Tra loro, anche chi negli anni '70 festeggiava così gli scudetti del Petrarca: Gino allestiva tavolate chilometriche lungo via Altinate, bloccando il traffico, mentre canti e risate si arrampicavano sui muri delle case.

 

Federico Fusetti
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