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I: I: R: [RUGBYLIST] Squadre del Top Ten

Salvatore Messina totorugby a yahoo.it
Ven 5 Dic 2008 10:31:56 CET


Assolutamente no!

E' vero invece il contrario.
Per crescere tecnicamente servono strutture e tecnici di alto livello, oltre che gareggiare al massimo livello possibile. Ciò ha costi altissimi, sopratutto in un periodo di crisi mondiale.
Raggruppare in 2 o 3 entità il meglio del potenziale nazionale (Italiano) dal S10 alla A2, il massimo delle sponsorizzazioni con marchi internazionali, l'apporto di città strategiche (centri economici e/o turistici), mi sembra l'unica via per far crescere il movimento.

Dati alla mano, nonostante decenni di lavoro di base, l'esplosione di tesserati e società nuove (BENVENUTO AL CREMONA RUGBY) si è avuta con l'esposizione mediatica degli azzurri. Non solo con le partite ma anche con gli spot pubblicitari di cui sono testimonial e che martellano l'immaginario collettivo.

Possibile che non si riesca a vedere un futuro in cui a Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino e Napoli si giochino partite di coppa Europa con squadre di alto Budget (sponsor internazionali) in cui militino i vari Parisse, Bergamasco, Bortolami, Marcato, Masi, De Marchi, Bocchino, Buso, Favaro ecc ecc?
Chi ha mai detto che Rovigo, Padova, Treviso, Parma, Brescia debbano morire? Semplicemente giocherebbero il sano e vecchio campionato di serie A a 12 squadre, oltretutto spingendo altri e nuovi giovani al professionismo o semiprofessionismo. Permettendo loro, invece di languire ed invecchiare in serie B o C, cercando di conciliare il rugby con il futuro lavoro, di essere seguiti da allenatori preparati in società con una storia ed esperienza alle spalle.

Non dimentichiamoci che l'Italia, nei confronti di Australia e Nuova Zelanda, è una potenza (pare strano ma è così) economica del G8 e se si riuscisse a mettere in campo tutto il nostro potenziale umano/economico potemmo sicuramente arrivare a pareggiare le altre nel rancking mondiale.
Come avviene normalmente nel calcio, basket, pallavolo in cui, tra alti e bassi, siamo competitivi a livello mondiale.

Altro che schiacciare la base e tagliare le gambe ai nostri giovani!!!!!!! Una struttura di questo tipo produrrebbe una fame di giovani italiani promettenti senza pari nella storia del nostro rugby. Spingendo le società minori ad investire nella ricerca del talento per finanziare (pare brutto ma è la vita) i club amatoriali e/o dilettantistici.

Non dimentichiamoci che NEL MONDO REALE, senza scomodare proverbi indecenti su cosa "tiri" di più, è l'interesse a muovere le politiche. Nessuno ti darà mai dei soldi se gli prometti che in cambio avrà sudore, sangue ed onore. Cose ben diverse da divertimento, guadagno e fama.
Ciò non toglie che ciascuno di noi possa contribuire al rugby solo per passione. Sul volontariato però non si costruiscono startegie di marketing industriale.

Se invece invochiamo il rugby della parrocchia e degli ideali non lamentiamoci se ne prendiamo un sacco e una sporta da stelle mondiali come Giteau che con il guadagno di una stagione si comprano la villa sulla barriera corallina o come Hernandez che può frequentare le notti Parigine!
Nel frattempo, però, risparmiamo i tanti dindini di procuratori, giocatori stranieri ed annessi e connessi, perchè con il portafoglio degli altri sono tutti generosi....

Dico bene o parlo giusto?
 PEACE & LOVE & PLAY RUGBY 


Salvatore Messina 



----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giorgio Betteto <giorgioxt a email.it>
A: rugbylist rugbylist <rugbylist a rugbylist.it>
Inviato: Giovedì 4 dicembre 2008, 23:35:00
Oggetto: Re: I: R: [RUGBYLIST] Squadre del Top Ten

Ciao da Giorgio

Salvatore Messina wrote: 
... e quel poco che trapela sa di catastrofico!!!!!!!!!
Probabilmente il primo colossale FLOP del nostro Presidente Dondi.

Speriamo di no.

DATECI LE SELEZIONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
MILANO
TORINO
ROMA
massì, anche Venezia....
Non riesco proprio a capire con quale coraggio Mallet (e non solo lui) possa dare la colpa dei risultati della nazionale al "basso livello del s10" ! la maggioranza dei suoi giocatori viene da campionati di livello *superiore* alla Magners League!

Io sono completamente contrario alle "selezioni" : sono solo una soluzione di brevissimo termine e durata,  forse per superare un probabile "cucchiaiodilegno2" al 6N che si teme possa affossare il bel giocattolo azzurro ...

così scrivevo poco tempo fa :

Per migliorare effettivamente la nostra competitività bisogna avere più giocatori di qualità ; per avere più giocatori di qualità servono delle condizioni alle quali non si sfugge : 
- Maggior base da cui selezionare = numero dei praticanti 
- Crescita del livello qualitativo complessivo 
- Possibilità di confronto ripetuto e frequente ad alto livello 

Le "Selezioni" non danno alcuna risposta a queste esigenze, anzi! la riduzione a semiprofessionistico del massimo campionato italiano , conseguenza quasi inevitabile (e pure auspicata da qualcuno ) non può altro che ridurre il livello qualitativo. 
L'Accademia federale , o anche le accademie locali quanti ragazzi possono formare ? 20 , 30 l'anno ? sono troppo pochi... sono certamente una cosa positiva, ma non sufficiente 

E se invece ripensassimo tutta l'organizzazione ed il sostegno allo sviluppo del Rugby Italiano nell'ottica della *produzione e formazione* di giocatori ? 

un pò di proposte sparse buttate là ... 

- Revisione dei campionati giovanili u15 e u17 nello stesso stile di quello U19 : girone nazionale di elite ai quali si accede da barrage meritocratici 
- Eliminazione della norma che permette di avere la formazione italiana dopo 2 stagioni di U19 , se non sei mai stato tesserato OK, altrimenti o hai fatto la U15 in Italia o resti di formazione straniera (questo per incentivare la produzione dei giocatori piuttosto che l'acquisto all'estero) 
- Finanziamento FIR dei Club molto maggiore rispetto ad adesso, sia per coprire i maggiori costi dei gironi nazionali sia proprio come supporto della attività, discriminante della divisione dei €€€€ la quantità di giocatori che si schierano in campo nei vari campionati ... non su tesseramenti più o meno veritieri ma con verifiche reali ed effettive 
- Libertà di iscrivere quante squadre si vuole 
- Supporto e soldi dalla FIR per lo sviluppo dei settori tecnici dei club : una inversione a 360° rispetto al "pensiero unico" attuale ...spingiamo invece per le più differenti idee di sviluppo tecnico, sarà il campo poi a giudicare. 
- Supporto economico della FIR per l'ingaggio di tecnici stranieri di *alto livello* , con condizione però di affiancamento di un tecnico italiano , così il "know-how" resta e non si perde... 
- Abolizione dei "livelli" per allenare , non servono a nulla, al limite il primo.. ma dove c'è qualcuno che paga ha il diritto di scegliersi chi vuole; 
- Riformulazione del "parametro" per i giocatori giovani, permettendo anche una forma di pagamento rateale o di compartecipazione dei guadagni , così si possono tenere insieme l'esigenza di far giocare più giovani possibile con la difficoltà delle sqadre di *dover* scommettere... 
- Capovolgimento (o almeno riequilibrio) del sistema di compensazione dei giocatori in nazionale : indennità di formazione pari o superiore a quella di appartenenza... 
- Cambio del sistema per il conteggio stranieri/comunitari/formazione italiana , la FIR potrebbe finanziare i club che decidono per esempio di tesserare 4 stranieri invece di 6, per convincere le squadre a prendere dei Latham e non dei giocatori di scarto del T14 o GP , questo magari in modo progerssivo, perchè ora forse non abbiamo tutti i giocatori italiani che servirebbero... ma se li produciamo bene ogni stagione potrebbe portare 30/40 giovani di livello... 

Chiaro che ci vogliono soldi per tutto questo, e non pochi ... d'altra parte se vogliamo fare 2 selezioni con un minimo di speranza di non fare il fondo di classifica della Magners League.... servono almeno 12/14 milioni di euro. 



      
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