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[RUGBYLIST] dichiarazioni lorigiola

Angelo Volpe a fast volpe_angelo a fastwebnet.it
Mar 23 Dic 2008 19:56:39 CET


Dal Mattino di Padova del 22 dicembre
La frase a cui ti riferisci è riportata in fondo all'articolo (l'ho evidenziata in grassetto). Non è la prima volta che Lorigiola accenna a questa eventualità. Infatti l'argomento era già stato affrontato nel 2004. Per completezza, più sotto riporto anche questo articolo tratto dal Mattino di PD dell'epoca.

Angelo

CELTIC? PADOVA C'È 
Il bivio, ancora Super 10 o cercare club e sponsor
il mattino di Padova - 22 dicembre 2008   pagina 36   sezione: ALTRE 

«Per ora di certo ci sono due consiglieri che vanno a Glasgow a farsi dire se ci accettano o meno, due o 4 non importa»: Fulvio Lorigiola, presidente del Petrarca inquadra così il momento, a 48 ore dalla scelta Celtic League fatta dalla Fir.  Un "new deal" rugbistico che se accettato a gennaio dalla Magners Celtic League a Glasgow (dove i consiglieri Gavazzi e Gaetaniello andranno in missione con un'offerta fra sponsor e altro) porterà - fra 9 mesi - alla più grande rivoluzione in 80 anni di storia: lo scudetto tricolore non sarà più il massimo trofeo del rugby.  La gerarchia sarà questa: il Super 10 per i club; Challenge Cup (accesso delle prime classificate del Super 10); Celtic riservata (nel caso di 4 opzioni) a una o due selezioni federali e restanti a club; Heineken Cup riservata alle selezioni e comunque tolta ai club, il 6 Nazioni. Un azzurro può giocare 39 match di livello in un anno: 22 (o più con 4 team) di Celtic, 6 di fase iniziale di Heineken, 11 in Nazionale.  Un canale di comunicazione fra Super 10 e Celtic League rimane: nel caso di due posti, uno sarà federale e l'altro di club (chi vince lo scudetto avrà diritto a una promozione diretta o a un barrage con il club di Celtic). In caso di 4 posti tutto raddoppia (due selezioni federali, due club in barrage con le prime del Super 10 in un gioco di promozione-retrocessione e, a scendere, le altre in Challenge cup).  Servono però i requisiti (la League vuole 8 milioni di cauzione per entrare), e non è possibile pensare che un club si attrezzi per la Celtic per uscirne l'anno dopo.  Tutto questo è il frutto di una scelta politica su cui Dondi ha dato un'accelerata decisa, ma anche di un compromesso. Il disegno originale era quello di due selezioni pubbliche in Heineken cup e stop, con le società di Super 10 a godersi solo i diritti della Challenge. Ma la riunione di 7 club su 10 dei giorni scorsi ha avuto l'effetto di far ridisegnare la strategia che porterà - comunque - l'elite italiana a giocare un rugby vero per molti mesi all'anno e non pochi giorni.  Se riportiamo tutto alla realtà italiana: Treviso, Calvisano e Viadana sono le uniche società che potrebbero già domani imbarcarsi per l'avventura. Dovrebbero però aumentare budget e rose (hanno già seconde squadre di peso). E tutte le altre società?  Dovrebbero accontentarsi di un campionato che da Semipro tornerebbe dilettantisco? «Sono in attesa - dice Lorigiola - di vedere i protocolli di accesso, se ci accetteranno. Chi va dove? cosa succede? E devono dirci quale fine faranno i giocatori che una selezione o un club dovrebbe prelevare dal Petrarca. Perché è chiaro che solo sulla carta resterebbe nostro. Ci sono tante ricadute di cui parlare: noi abbiamo fatto contratti con sponsor per una certa vetrina che sono ancora in essere. Ora che cambia lo spettacolo, come la mettiamo? E lo stesso vale per gli stranieri sotto contratto per i prossimi anni: per un Super 10 di serie B dovrò tagliarne molti. Chi risarcisce? La Fir dovrebbe pensare a una sorta di "ammortizzatore". Detto questo, però il Petrarca cascherà sempre in piedi, perché abbiamo un grande vivaio da cui pescare. Ne volevamo far esordire 4 o 5, vorrà dire che i giovani si affacceranno prima in Super 10. Oppure dovremmo fare il salto?».  In che senso? «Noi comunque dovremmo, per serietà, parlare con gli sponsor. Ma invece di prospettargli uno scenario basso, potremmo anche parlare di Celtic League. Una volta conosciuto il criterio di accesso e, fatti i calcoli economici, se qualcuno ci sta, potremmo anche pensare una fusione con Rovigo e Venezia e tentare l'avventura». (Fabrizio Zupo) 

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Petrarca e Rovigo insieme in Europa?
il mattino di Padova - 26 febbraio 2004   pagina 44   sezione: SPORT 

 Una selezione territoriale veneta per essere più competitivi in Europa? La prima volta se n'era parlato due anni fa, con Andrea Rinaldo presidente del Petrarca. E dato che in pentola bolle una possibile riforma delle Coppe già a partire dalla prossima stagione, l'ipotesi di collaborazione tra Padova e Rovigo per dare vita ad una squadra unica da iscrivere in Europa torna di grande attualità.  All'ultima assemblea i vertici della Lire, la Lega dei club che partecipano al Super 10, hanno così aperto la porta alle «Selezioni territoriali», squadre formate da giocatori di più club secondo il criterio di vicinanza territoriale.  I primi a dimostrare disponibilità in questa direzione sono state Roma e L'Aquila da una parte, Rovigo e Petrarca dall'altra. L'assemblea ha lasciato ora tempo fino al 30 aprile per stendere proposte concrete, che il delegato Sandro Manzoni (presidente del Calvisano) inoltrerà poi all'Erc, la società che organizza le Coppe.  «L'obiettivo è chiaro», spiega il presidente del Safilo Petrarca, Fulvio Lorigiola, «ed è quello di migliorare le prestazioni in Europa e avviare una collaborazione con Rovigo. Se ne era già parlato con Rinaldo, e visto che teoricamente ci sono ora anche i presupposti regolamentari, non escludo che ci incontreremo presto con i dirigenti polesani per studiare un percorso comune».  Lorigiola non nasconde le difficoltà, che sono soprattutto burocratiche e finanziarie.  «Ormai non si può più disgiungere l'aspetto tecnico da quello organizzativo. Abbiamo impegni formali con gli sponsor, che secondo me oggi superano anche quelli strettamente legati alle esigenze della squadra. Detto questo, non c'è nulla di male a verificare le rispettive disponibilità».  Sulla stessa linea il presidente dell'Ard Rovigo, Adriano Pavan: «Che questa idea parta dalle piazze più tradizionali non può che stimolare e incentivare l'intero movimento del rugby italiano. In un certo senso possiamo dare l'esempio all'intero movimento. Discorso diverso per il Benetton, privilegiato sotto l'aspetto economico visto il budget più corposo che ha a disposizione, e quindi favorito nel proseguire l'esperienza continentale da solo».  Pavan, a differenza di Lorigiola, ritiene più facile superare gli ostacoli finanziari.  «Non dico che sia un problema secondario, ma so per certo che trovare sponsor per sostenere l'iniziativa sarà possibile. Anche perché una selezione competitiva che punti a qualche vittoria in più dà un ritorno d'immagine più interessante. Venerdì discuterò la questione con il consiglio d'amministrazione, e già dalla prossima settimana scenderemo nel dettaglio con i nostri dirigenti e con quelli padovani».  Lorigiola chiude con un invito alla prudenza. «Attenti a non celebriamo matrimoni prima del fidanzamento, ma è chiaro che il beneficio potrebbe essere molto concreto. Non pretendiamo certo di cambiare la mentalità italiana, saldamente e storicamente legata ai club, ma facciamo piuttosto i conti con tesseramenti e norme federali. Risolto questo aspetto, la strada sarà tracciata». - Federico Fusetti
  ----- Original Message ----- 
  From: Luca Oliva 
  To: rugbylist 
  Sent: Tuesday, December 23, 2008 3:19 PM
  Subject: [RUGBYLIST] dichiarazioni lorigiola


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  Su "La Gazzetta dello Sport" di stamattina si fa riferimento ad una 
  presunta dichiarazione del Presidente del Petrarca Lorigiola sulla 
  disponibilità del Petrarca ad unirsi con Rovigo e Venezia per costituire 
  una franchigia per partecipare alla Celtic League.
  Qualcuno sa se è una "bufala" o una notizia con qualche fondamento ? E 
  magari riesce a riportare un articolo di stampa ?

  Ciao.
  Luca Oliva





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