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[RUGBYLIST] Re: Notizie del luned ì

spidermax spidermax a wupsite.com
Mar 12 Feb 2008 09:17:01 CET


Festuccia ha giocato delle partite in cui poteva essere
benissimo "the man of the match". Dare la colpa solo a lui
per le touche sbagliate mi sembra un pò troppo
semplicistico. Mi sembra che le chiamate le faceva Parisse,
e che avesse ripetuto la stessa giocata più volte
nonostante gli inglesi l'avvessero capita.





----- Original Message -----
Da : Sandro Peruzzo <sandro.peruzzo a tin.it>
A : rugbylist <rugbylist a rugbylist.it>
Oggetto : Re: [RUGBYLIST] Re: Notizie del lunedì
Data : Mon, 11 Feb 2008 23:58:26 +0100

> Se queste sono le condizioni di Festuccia spero che Mallet
> scelga  l'opzione Ongaro
> 
> Sandro
> 
> Psycho a wupsite.com ha scritto:
> > solo un paio di cose:
> > 1) ancora non contiamo nulla a livello internazionale:
> > l'arbitro  fischia contro Castrogiovanni un fallo in
> > mischia dopo aver guardato  da vicino il pilone inglese
> > che con il gomito rivolto verso terra  faceva crollare
> > la mischia. SCANDALOSO! 2) La prima meta nasce da un
> > fallo enorme sul saltatore italiano:  scandaloso anche
> > questo 3) Travagli mi è piaciuto, ha fatto un gran
> > lavoro anche in chiusura.  Anche Picone è stato
> > positivo, perchè dover fare per forza "uno buono, 
> l'altro cattivo"? Ne abbiamo due buoni, significa avere la
> > possibilità  di un mediano "sempre fresco" in campo,
> > magari con diverse  caratteristiche
> > 4) Festuccia non può sbagliare 5 touche di seguito,
non
> > esiste nemmeno  in serie C
> > 5) solo una ocsa sulla telecronaca di Ciccio De Carli
> > (la più  clamorosa): "primo tempo della Scozia
> > COSTERNATO da errori"!!!!!!!!!!! Valeva da solo il
> > prezzo della partita (se fosse stata un pay per  view).
> Ne ha detto un'altra, ma mi sfugge, qualcosa come "il
> > punto  stonato", ma nessuna batte la costernazione del
> > primo tempo!!! Umberto
> >
> >
> >
> > allrugby Scrive:
> >> Ecco quanto riportato oggi dal Gazzettino in fatto di
> rugby. >> Ciao.
> >> Franco (TV)
> >> "Forza azzurri, we can", già trovato il compromesso
> fra Berlusconi e  >> Veltroni
> >>
> >> FORZA AZZURRI, WE CAN -Che siamo in clima di campagna
> elettorale lo si >> capisce anche sugli spalti del
> Flaminio. Pier Ferdinando Casini, altri >> politici e
> autorità affollano la tribuna d'onore. In curva
campeggia
> >> lo striscione "Forza azzurri, we can". Azzeccata
> sintesi fra il >> partito di Berlusconi e il motto scelto
> da Veltroni. Un'anticipazione >> del futuro bipartitismo
> del sistema politico? >> KAINE E MAURO, WE LOVE YOU -Fra
> gli altri striscioni più belli due >> gastronomici
> "Gruppo bevande Malamocco" e "Degli inglesi famo gnamma >>
> gnamma, forza azzurri". Per il bel Robertson la
> dichiarazione di una >> fan "Kaine scusa ma ti chiamo
> amore", che fa il paio con quello visto >> in tribuna a
> Dublino: "Sono bresciana, ma amo un Bergamasco: Mauro >>
> sposami!". >> DENIS LATIN LOVER -In fatto di donne non
> scherza Denis Dallan, ala del >> Parma ed ex azzurro,
> presentatosi in tribuna con Agua, modella >> mozzafiato
> francese di colore. E' la terza fidanzata del genere che
> >> cambia in un anno, fedele al motto del suo ex
> presidente dello Stade >> Francais, Max Guazzini: «A
> Parigi l'ho visto giocare poco, ma amare >> molto!».
> >> ASHTON E ALL RUGBY -Simpatico siparietto pochi minuti
> prima del match >> fra il citì inglese Brian Ashton,
> sistemato con lo staff a fianco >> della tribuna stampa.
> Il collega Umberto Piccinini gli ha allungato >> l'ultimo
> numero del mensile "All Rugby". Lui l'ha preso e
> ringraziato >> con gentilezza, quasi fosse più
> interessato alla rivista che alla >> partita. Visto come
> ha giocato l'Inghilterra, forse faceva meglio a >> pensare
> un po' più alla seconda. >> MEZZANOTTE AL DUE MORI
> -Gianni Sponzi, gestore della storica osteria >> "Due
> Mori" vicino al ponto di Rialto, aveva promesso: «Se
> battiamo >> l'Inghilterra torno a Venezia, apro l'osteria
> a mezzanotte e faccio >> festa fino al mattino».
È
> andata male, per poco. Se battiamo Galles o >> Scozia la
> promessa vale ancora? >> LO SPIRITO DEGLI ALL BLUFF -Come
> ad ogni match casalingo del Sei >> Nazioni banchetto
> offerto a tutti dagli All Bluff, club di ex >> giocatori e
> appassionati, che vogliono mantenere vivo il vero spirito
> >> del rugby e del terzo tempo. Peculiarità : ogni
> associato porta dalla >> città d'Italia da dove viene
un
> prodotto caratteristico. La tavola >> imbandita diventa
> così un simbolo di amicizia. >> VIGILI SEVERI -Li
hanno
> imitati un gruppo di romani, con un barbecue >> vicino al
> palasport di viale Tiziano, dove c'erano pane di Genzano e
> >> vino dei Castelli per tutti. Gli inglesi, circa 10mila
> quelli stimati >> a Roma, hanno apprezzato. I vigili
> urbani, temendo problemi fra >> tifosi, un po' meno. Sono
> arrivati a dare un'occhiata. Ora avranno >> capito anche
> loro il vero spirito del rugby. >> CONTROLLI? NO GRAZIE
> -Uno spirito afferrato dal controllore di uno dei >> treni
> partiti in mattinata dal Nordest alla volta di Roma. Sono
> saliti >> un'ottantina di tifosi, ma nessuna segnalazione
> alle forze >> dell'ordine. «Con voi del rugby non ce
n'è
> bisogno, siete tranquilli» >> è stata la sua
risposta.
> Con i tifosi di quale altro sport ce ne sarà >> mai
> bisogno? >> TOTEM AZZURRI -All'uscita dalla stazione
> Termini di Roma appassionati >> accolti da giganteschi
> Totem della Peroni con immagini di Bortolami, >> Parisse e
> degli altri azzurri, corredate da frasi ad effetto sul >>
> rugby. Forte l'impatto, potere degli sponsor... >>
> BIGLIETTI, MAI DISPERARE -Erano esauriti due ore dopo la
> messa in >> vendita su internet, ma alla Monti Rovigo ne
> sono stati offerti dalla >> Fir quaranta una settimana
> prima del match. Genitori e mini-rugbisti >> ieri mattina
> sono partiti festanti. (im) >>
> --------------------------------------------------- >> A
> quattro punti dal sogno. Le speranze ... >> A quattro
> punti dal sogno. Le speranze dell'Italia si infrangono
> lì. >> Battere l'Inghilterra resta un tabù, ma
gli
> azzurri in 17 anni di >> battaglie contro i maestri del
> rugby non ci erano mai andati così >> vicino. Bastava
una
> meta in più, parsa alla portata nei palpitanti >>
minuti
> finali. Peccato, resta il rimpianto, perchè le
onorevoli
> >> sconfitte non fanno storia. >>  Non è stata una
bella
> partita. Di quelle che fanno spellare le mani >> per
> virtuosismi tecnici, o sensazione di potenza delle due
> squadre. >> Tutte e tre le mete sono venute su grossolani
> errori degli avversari. >> Basta questo per misurarne il
> livello. Però è stato uno di quei match >> che
> riscattano tutto nei 5' finali. Concentrando le emozioni e
> , in >> questo caso, le ambizioni di vittoria azzurre che
> nei 75' precedenti >> erano state soffocate.
> >> Minuto 35', l'Italia è sotto 23-12. Sta gestendo
una
> buona superiorità >> di possesso: 24' a 18' in tutto
> l'incontro, il doppio dei rivali nella >> ripresa. Idem
> per l'occupazione: 50' a 38', ma sempre di cattiva >>
> qualità , ovvero lontano dall'area dei 22 metri. Macina
> fasi su fasi >> senza avanzamento. Spostandosi a
> fisarmonica da un lato all'altro del >> campo, senza
> trovare il break. Solo due volte sembra "bucare". Ma una
> >> francesina (fatta dagli inglesi!) beffarda, il gesto
> più simile al >> concetto di Davide e Golia nel
> placcaggio, spegne la corsa >> dell'attaccante. Al 29' la
> subisce Alberto Sgarbi, debuttante, dopo >> splendido
> incrocio con Masi. Lo schiaffetto è dell'astro
nascente
> >> Danny Cipriani, appena entrato. Al 30' è Kaine
> Robertson, lanciato >> sull'out, cadere sul tocco di Jamie
> Noon. >> Quando ogni attacco sembra destinato a
> infrangersi, l'erede un po' >> spocchioso di Jonny
> Wilkinson combina la sua. Si fa stoppare da Simon >>
> Picone un goffo calcetto a scavalcare e il mediano di
> mischia azzurro >> fila in mezzo ai pali. Tripudio e cori
> fra i 30mila del Flaminio, >> tutto esaurito. Terrore
> negli occhi degli inglesi, alle corde >> fisicamente e
> già una settimana prima ko con il Galles a causa di >>
> un'incredibile rimonta. Energie moltiplicate fra gli
> italiani, che >> tornano all'assalto e conquistano la
> metà campo rivale. Due buone >> touche consecutive,
però
> , sono perse su lancio di un Festuccia >> incerto,
> subentrato a Ghiraldini. E qui muoiono le speranze >>
> dell'Italia. Il parziale di 13-3 nella ripresa non serve a
> realizzare >> il sogno.
> >> Prima il match è controllato da un'Inghilterra mai
> così in difficoltà >> con gli azzurri, ma campione
di
> sano realismo. L'ultimo infortunio di >> una lunga serie
> (capitan Vickery dato nel XV dà forfait in mattinata)
>>
> non mina le certezze. La mischia senza i due piloni
> titolari dovrebbe >> cedere di fronte alla super prima
> linea azzurra, invece la mette in >> difficoltà . La
> touche ruba (5 in tutto) o sporca tutto, penalizzando >>
> la conquista. E non a caso già al 3' una rimessa
laterale
> rubata a >> fondo schieramento da Lipman aziona il
> micidiale piede di Wilkinson. >> Calcetto a scavalcare per
> se stesso, palla a Sackey quando è placcato, >> due
> contro zero a largo e meta (7-0). >> Il vituperato David
> Bortolussi, oggi 100\% al piede ma da brividi >> quando ha
> la palla in mano, e la grande fallosità degli inglesi
(10
> >> penalty concessi a 6) ci tengono a galla. Fallo a terra
> di Regan, >> tenuto di Vainikolo, tutt'altro che
> "vulcanico" a dispetto del suo >> soprannome, ed è
7-6.
> Ma è lo stesso Bortolussi a gettare gli azzurri >>
nella
> costernazione quando al 15' si fa stoppare (anche lui, 1-1
> con >> Cipriani) un calcetto a seguire da Noon. Palla a
> Wilkinson oltre la >> linea del vantaggio, poi a Flood che
> corre in orizzontale per evitare >> il disperato tentativo
> di Masi e meta (14-6). Con suggello di >> Wilkinson, che
> con la trasformazione tocca il record dei 1000 punti in >>
> maglia inglese (alla fine saranno 1009). Sommati a quelli
> dei Lions >> fanno 1076. Davanti nella storia dei migliori
> marcatori ora ha solo ha >> solo Neil Jenkins (1090),
> ormai nel mirino. >> Davvero "divino". Come il suo piede.
> Che continua a punire gli azzurri >> per crollo di Del
> Fava in maul (31') e fallo di Castrogiovanni in >> mischia
> (37'). Quella che doveva essere uno dei nostri punti di
> forza. >> Il destino all'intervallo sembra segnato. Ma
> questa non è >> un'Inghilterra capace di uccidere le
> partite. Così l'Italia risale la >> china a suon di
calci
> , punendo due simili falli degli inglesi (al 3' >> in
> mischia, al 13' su maul). Ancora del Fava non rotola via
> da ruck >> nei 22 metri (19') e poi inizia il monologo
> d'attacco azzurro, >> sostenuto dai nuovi entrati che
> danno ritmo. Apparentemente è sterile. >> Fino a
quando
> lo sprazzo di Picone infiamma lo stadio. E lo fa >>
> bruciare di passione, che si spegne solo a 4 punti dal
> sogno. >> Ivan Malfatto
> >> ------------------------------------------------
> >> Una squadra senza regia La scommessa di Mallett  (A.
> Liviero) >> Ancora una rimonta incompiuta. A Roma come
> sette giorni prima a >> Dublino. Ancora una sconfitta di
> stretta misura. All'Italia di >> Mallett, come a quella di
> Berbizier, manca sempre una meta per >> spuntarla. I
> problemi sono soprattutto nella direzione del gioco. La >>
> scommessa del citì non riguarda però Masi
nell'inedito
> ruolo di >> mediano d'apertura, quanto la possibilità 
che
> una squadra possa >> giocare senza un'apertura.
> Rinunciando cioè al regista. Eresia? >> Mallett
è un
> pragmatico. Parte da una presa d'atto: l'Italia non >>
> dispone per ora di un numero dieci di livello
> internazionale. Quindi >> ha deciso di farne a meno. Ha
> riadattato la formula dei tre centri >> lanciata dal
> predecessore, avanzando il roccioso trequarti aquilano a
> >> formare il vertice superiore del triangolo interno
> della linea >> arretrata. Ma di fatto più che da
regista
> agisce da primo attaccante, >> da semplice innesco
> offensivo. >> Una scelta che presenta limiti evidenti.
> Innanzitutto nella lettura >> del gioco che richiede oltre
> all'attitudine di base, un lungo >> affinamento. E poi nei
> calci tattici, fondamentali per occupare il >> campo
> avversario, aprire difese sempre più serrate,
avanzare >>
> risparmiando energie e avvicinarsi il più possibile
> all'area di meta. >> Masi non ha un piede da apertura.
> Possiede in virtù del suo passato da >> estremo, un
> calcio robusto ma che va sgrezzato e reso più preciso
per
> >> non regalare palloni al contrattacco. Inoltre aprendo
> sistematicamente >> alla mano per non rischiare con i
> piedi, finisce col rendere il >> movimento del tutto
> prevedibile. >> Problemi che non sfuggono a Mallett, il
> quale è obbligato a fare di >> necessità 
virtù,
> inseguendo soluzioni alternative per ora solo >> abbozzate
> , guardando più che ai limiti alle opportunità 
offerte
> della >> nuova posizione di Masi. La più importante
> riguarda la copertura del >> corridoio interno che pochi
> garantiscono come il "Trematerra" del >> Biarritz: forte
> fisicamente, aggressivo, con un placcaggio duro. Ciò
>>
> ha rafforzato la difesa (tre mete incassate in due
> partite), che è un >> fattore base, assieme alla
> conquista, nella costruzione di una >> squadra. Ma la
> soluzione Masi potrebbe offrire anche inedite opzioni >>
> in mezzo alla linea d'attacco con combinazioni costruite
> con tre >> centri. Un'altra carta potrebbe essere la
> penetrazione diretta del >> numero dieci, sfruttando la
> sua forza esplosiva, in quella zona >> fragile di ogni
> sistema di opposizione, quella della cerniera mediana. >>
> Così come sarà da verificare la capacità 
dell'aquilano
> di resistere in >> piedi ai placcaggi per impostare dei
> mini-maul rapidi in pieno campo, >> per assorbire
> avversari e trasformare l'azione all'esterno. Schema che
> >> Mallett ha già applicato con successo allo Stade
> Français. >> Più in generale si tratterà di
organizzare
> un sistema di gioco che >> possa prescindere da Masi in
> termini di scelte strategiche. Non dico >> una regia
> collettiva, ma allargata. Aumentando al più presto le
>>
> opzioni tattiche al piede. Aspettando la maturazione di
> Travagli, che >> deve migliorare la precisione, ma anche
> facendo usare i piedi sulla >> corta distanza ai centri.
> Soprattutto provando ad avanzare >> all'occorrenza
> Bortolussi. L'estremo francese con origini friulane, >>
> certo non è immune da errori. Però è
sufficientemente
> freddo da >> realizzare, come ieri, il 100\% dalla
> piazzola e possiede di gran >> lunga il piede migliore
> della squadra. La grossa incognita >> dell'Italia, se
> vuole una vittoria, sta proprio nel gioco al piede e >>
> nell'occupazione del campo. È qui che il citì
deve
> trovare la chiave. >>
> -------------------------------------------------- >>
> Battere gli inglesi? Non manca molto >> (Ro.Ro.) Dino Zoff
> , avversario del citì Mallett in una sfida >>
golfistica
> di qualche giorno fa, ha visto in tv Italia-Inghilterra.
> >> «La squadra azzurra che ha lottato fino alla fine
per
> la vittoria >> contro una formazione molto forte che
è
> vice campione del mondo. Credo >> che ormai manchi davvero
> poco all'Italia per riuscire a vincere >> partite di
> questo livello. Ci siamo quasi. Basta continuare su questa
> >> strada e sono certo che arriveranno i risultati che ci
> si aspetta dal >> gruppo. Ho conosciuto Mallett. Mi sembra
> in gamba. Con lui l'Italia >> può ancora
migliorare».
> >> -------------------------------------------------------
> >> IL PROTAGONISTA Il mediano di mischia: «Ho visto
che
> la palla andava a >> verso di lui e mi sono fiondato sul
> suo piede di calcio» >> Picone stoppa il calcio e
umilia
> la star Cipriani >> Roma
> >> NOSTRO INVIATO
> >> (im) Danny Cipriani, il nuovo Golden Boy del rugby
> inglese, non se ne >> fa un cruccio. Ha l'aria
> strafottente. Già da star ad appena >> vent'anni.
> L'esatto contrario dell'umiltà di Jonny Wilkinson del
> quale >> deve prendere l'eredità . E giustifica
così il
> suo errore madornale in >> partita: «Ho seguito
l'istinto
> di giocare e il mio calcio è stato >> stoppato. Conta
la
> prima cosa, non la seconda». Punto e basta. Un bel >>
> caratterino, non c'è che dire, per il futuro mediano
> d'apertura >> dell'Inghilterra.
> >> Dall'altra parte il meno predestinato Simon Picone, 25
> anni, mediano >> di mischia del Benetton Treviso,
> infortuni a raffica e finora solo 12 >> caps azzurri,
è
> al settimo cielo: «Questa meta è il momento
più bello
> >> della mia carriera in Nazionale. Completamente diverso,
> ma >> paragonabile come gioia solo a uno scudetto vinto
> con Treviso». >> L'"intercetto" su Cipriani poteva
> davvero cambiare le sorti della >> partita. Sentire dalla
> sua voce che non è stato casuale, ma frutto di >> una
> precisa volontà tecnica, lo riempie ancora più di
> significati. >> «Ho capito che gli inglesi aprivano
su
> Cipriani - racconta Picone - e >> sono andato d'anticipo
> sul suo piede di calcio. Questione di secondi, >> mi
è
> andata bene. Non è stata fortuna, ma voglia di
provarci.
> La >> fortuna c'è stata sul rimbalzo del pallone, che
> sempre in questo tipo >> di azioni. L'ho preso al volo
> dopo il primo tocco a terra e sono >> filato via. Mi sono
> guardato indietro, per vedere se c'erano rivali o >>
> sostegno, mi sono accorto che potevo farcela e sono andato
> fino in >> fondo».
> >> Picone è partito dalla panchina e sostituito poco
> prima dell'ora di >> gioco Pietro Travagli. Un cambio
> frutto anche questo di una strategia. >> «Era una
> sostituzione prevista - spiega Simon - Sto recuperando da
> un >> infortunio e ho 20' nelle gambe. Con il Galles spero
> siano già 30' o >> di più. Il citì Mallett mi
ha
> chiesto nell'ultimo quarto di dare più >> ritmo alle
> azioni e far giocare la squadra, per mettere in
> difficoltà >> la più stanca difesa rivale». E
lui c'è
> riuscito. Ora potrebbe >> soffiare il posto da titolare al
> compagno. «Ormai nel rugby moderno - >> chiude- si
gioca
> in 22, non in 15. La squadra più forte è quella
che >>
> ha i ricambi migliori, in grado di dare la svolta alla
> partita. Non >> esiste più titolare o riserva, ma la
> specificità dei ruoli». >>
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