[RUGBYLIST] italia inghilterra

Gio 14 Feb 2008 23:41:54 CET

Giustissimo quello che dici.
Pero' non e' che in Italia si gioca a rugby da poco tempo, e quindi direi
che storia da noi ce n'e' stata, Mallet vi ha partecipato, ma la storia non
e' stata accelerata, insomma non si e' concentrata in grandi clubs; per
quanto riguarda il numero dei tesserati, non siamo molto distanti
dall'Irlanda, ma abbiamo un numero di clubs incredibile, come numero di
clubs pro capite per rugbisti siamo al primo posto in Europa, credo.
La tradizione si fa con la storia, come dici te, ma la storia non puo'
essere repressa e rinchiusa in schemi o cassetti federali. Anzi, la storia
va continuamente spinta in avanti. Vedi gli ultimi duemila anni in cui
l'umanita' ha fatto piu' storia che non in decine di migliaia di anni
precedenti! (c'e' stato un certo evento in Palestina che ha attivato e
moltiplicato la storia)
La storia crea la tradizione, ma c'e' anche la didattica, l'attenzione da
esigere nel training, la fantasia nel gioco, insomma non possiamo limitarci
a far scorrere le cose, con incentivi a pioggia sui vari clubs. La storia va
sospinta, soprattutto i giocatori in nazionale devono essere liberi di
giocare, senza posti esclusivi, perche' la maglia azzurra si deve meritare
non con il curriculum ma con la forma attuale.
I risultati sono utili, okay, ma nessuna vittoria e' mai definitiva
Giovanni

----- Original Message ----- 
From: "Luca Oliva" <luca.oliva a katamail.com>
To: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>; "allrugby" <allrugby a gmail.com>
Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Thursday, February 14, 2008 9:55 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] italia inghilterra

> La tradizione si costrisce in un solo modo ... col tempo ...
> La tradizione è la storia: la storia può essere fatta di vittorie (poche)
> e di sconfitte (tante) ma in ogni caso le guerre vanno combattute, perchè
> solo con le guerre si fa la storia e ... quindi ... la tradizione ...
> La tradizione non si fa col movimento, con i numeri, con i tecnici, con
> gli stadi, col  pubblico o con la televisione ... Si fa con la storia ...
> E per la storia ci vuole ... il tempo ...
> Quindi, mettiti calmo, Giovanni, lavora per costruire la storia, se puoi,
> del tuo circolo, della tua città, dei tuoi giovani, della tua squadra e
> mettiti tranquillo, che prima o poi la "tradizione" arriverà ...
> Ma non ci si uò nascondere dietro la tradizione ... A scendere in campo
> non sono i trofei conquistati o i natali rugbystici, sono giocatori di
> rugby, con il loro capacità tecniche, fisiche e mentali e con il loro
> vissuto rugbystico (detto: esperienza), quindi ... cominciamo dai tecnici,
> facciamo crescere i tecnici, aumentiamo i giovani che fanno parte del
> movimento, diamo loro la possibilità di costruirisi un vissuto
> significativo e ... i risultati arriveranno ...
> Ricordo Bettarello quando durante la partita con gli All Blacks del 1978 a
> Rovigo ad un certo punto si girò verso i compagni e disse: "tosi, in fondo
> i xè omani anche loro". Finì 18-12 per gli AB, il miglior risultato di
> sempre della nazionale italiana, anche se gli A non riconobbero il cap ...
> E sempre Bettarello disse: la nazionale della prossima generazione sarà
> quella che giocherà sistematicamente con le più forti nazionali al mondo
> ... si faceva fatica a crederci ... e invece è stato vero ...
> Chi non mi dice che la nazionale della prossima generazione sarà quella
> che batterà le nazionali più forti al mondo ...
> Diamo tempo al tempo, e la storia si farà, e con essa la tradizione, ma
> saranno i risultati a fare la tradizione e non viceversa ...
>
> Luca
>
> ----- Original Message ----- 
> From: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
> To: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
> Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
> Sent: Thursday, February 14, 2008 12:36 AM
> Subject: Re: [RUGBYLIST] italia inghilterra
>
>
>> Io vedo delle cose non solo nel 6 Nazioni ma anche in world cup che,
>> semplicemente, non sono rugby. Anche da parte di squadre storicamente
>> blasonate. Passaggi senza avanzamento, alla fine un ovale buttato alla
>> cieca verso...la linea di touche, questo e' solo un disfarsi della palla
>> che nell'Italia ante 2000 non si vedeva. A mio parere i nostri giocatori
>> in nazionale sono talmente catechizzati per fare certe cose, che
>> finiscono per eseguire cio' a cui vengono istruiti a danno di ogni
>> fantasia e gioco naturale, puntando piu' sull'impatto fisico che sul
>> gioco reale. Qualcuno ha definito Marcato mediocre ma che vuol dire? Se
>> mediocre significa giocare comunque a rugby e non eseguire meccanicamente
>> schemi, ben venga la mediocrita' aurea...
>> Vorrei notare come la Francia abbia impiegato molti anni, o piuttosto
>> decenni solo per avvicinarsi agli altri grandi paesi del rugby. E finche'
>> non ha trovato gente capace come Prat ed altri di trasformare in
>> profondita' il movimento, il gioco francese e' rimasto lontano dagli
>> standards del rugby internazionale. Finche' e' stata Lourdes a vincere il
>> campionato francese, i transalpini sono stati lontanissimi, pur con
>> qualche successo nel 5 nazioni, dal competere con Sudafrica, Australia,
>> All Blacks ect.. e perche'? forse perche' non c'erano nel rugby francese
>> le basi della tradizione rugbistica, c'erano dei talenti, questo si, ma
>> non c'erano le famiglie tipo Spanghero che sfornavano rugbisti in  serie,
>> insomma non c'erano le basi della tradizione. Se c'e' la tradizione,
>> certe cose viste nel primo tempo di Italia-Inghilterra non si sarebbero
>> viste. La tradizione, nel rugby, significa che puoi vincere o perdere un
>> match, non di poco o di molto, ma che semplicemente puoi vincere o
>> perdere contro chiunque e non ci sono veri pronostici. Se c'e' la
>> tradizione, il pronostico nel rugby, in un certo senso, non ha senso.
>> Come creare la tradizione del rugby in Italia? Come fare in modo che nel
>> rugby non si diffonda una mentalita' moviolesca del tipo si abbiamo vinto
>> il secondo tempo ed i parametri principali dicono che...ma che ci fai con
>> i parametri se c'e' ancora una tradizione e un ricambio continuo da
>> costruire! Come crearla? qui probabilmente non c'e' una risposta da dare,
>> anzi forse ce ne sono tante, incluso il fatto di avere uno stadio
>> completo, nazionale, nostro, capiente, con delle risorse nostre nazionali
>> che non dipendano da troppe vendite estere di sponsors, biglietti etc..
>> insomma benvenuti gli stranieri allo stadio in Italia, ma nello stesso
>> modo in cui vanno negli altri stadi europei della squadra avversaria, con
>> rispetto ed onore e cioe' si tratta di una minoranza da noi ospitata con
>> posti ben numerati che si rispettano sempre ed il dovuto ordine generale
>> etc..insomma abbiamo forse superato la fase della buona scampagnata a
>> Roma e della botte piena e moglie brilla ma siamo ancora lontani
>> dall'atmosfera direi un po' sacra e ad armi pari dell'imprevedibilita'
>> rugbistica. Un match non puo' essere affrontato dicendo fai questo fai
>> quello ma casomai facendo notare ai giocatori che certi fondamentali
>> vanno eseguiti, comunque
>> Giovanni
>>
>> ----- Original Message ----- 
>> From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
>> To: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
>> Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
>> Sent: Wednesday, February 13, 2008 10:36 PM
>> Subject: Re: [RUGBYLIST] italia inghilterra
>>
>>
>> Il 13/02/08, allrugby<allrugby a gmail.com> ha scritto:
>>> Hai detto bene: "Si puo' perdere di molto, e progredire parecchio,
>>> mentre il contrario e' da dimostrare"  Il sillogismo, però, può essere
>>> rovesciato: a questo punto, quel'è il vantaggio più consistente per un
>>> risultato, un movimento, o una prospettiva?
>>> Perdere bene e giocare male, oppure il contrario?
>>> Non riesco ad individuare l'intreccio filosofico - perchè, a quaesto
>>> punto, non si tratta più solo di sport, ma di filosofia: ed a questo
>>> punto dovremmo ricorrere agli studi di Talete, Anassimandro, Socrate &
>>> Co. per risolvere il rebus.
>>> Credo sia meglio valutare, il più oggettivamente possibile, quello che
>>> offre, oggi, il ns. sport, in termini di reclutamento, scuola,
>>> personale qualificato, prospettive, ecc.
>>> A questo punto, si richiederebbe una valutazione del fenomeno,
>>> globale, ed una risluzione dei problemi, seppur non immediata, ma
>>> perlomeno programmata ed a scadenze precise.
>>> Ciao. Franco (TV)
>>>
>>>
>>>
>>> Il 13/02/08, Giovanni Ciraolo<jxcira a tin.it> ha scritto:
>>> >
>>> > Mi sembra la tua un'analisi piu' che corretta. Di questo passo,
>>> > giudicheremo
>>> > le prove della nostra nazionale solo per la differenza punti con le
>>> > altre
>>> > squadre del 6 Nazioni. Se perdiamo di poco, avremo fatto grandi
>>> > progressi.
>>> > Ma chi l'ha detto??? Si puo' perdere di molto, e progredire parecchio,
>>> > mentre il contrario e' da dimostrare. Il nostro problema secondo me e'
>>> > che
>>> > dobbiamo trovare una stabilita' di gioco. Non possiamo scommettere
>>> > sulle
>>> > trovate di questo o quel giocatore o sul grande cuore del Flaminio. Il
>>> > nostro gioco deve assumere una forma compiuta, questo e' ancora il
>>> > problema
>>> > numero uno. Se un giocatore riceve palla e non sa cosa fare se non una
>>> > mossetta, vuol dire che c'e' un gioco da cercare, trovare, o
>>> > semplicemente
>>> > ripetere quello visto nella stessa top ten. Il secondo tempo con
>>> > l'Inghilterra dimostra una cosa, a mio avviso: bisogna continuare ad
>>> > innovare. Introdurre nuovi giocatori gia' individuati nel giro
>>> > nazionale
>>> > inferiore, senza paura alcuna, e senza riserve mentali sull'eta'
>>> > (Wilkinson
>>> > ha esordito a 22 anni).
>>> > In data 13 novembre, avevo inviato alla rugbylist una ipotesi di rosa
>>> > nazionale innovativa (ed alcune scelte di Mallett confermano gia'
>>> > certe
>>> > intuizioni). La ripropongo: tallonatori Ongaro, Ghilardini, Ferraro;
>>> > piloni,
>>> > oltre a Castrogiovanni, Perugini e Lo Cicero, Staibano e Milani;
>>> > seconde
>>> > linee, oltre a Bortolami e Reato, Beccaris, Bernabo' e Filippini;
>>> > terze
>>> > linee, oltre Parisse, Persico, Bergamasco, Sole, anche Barbieri, Duca,
>>> > Zanni, Benatti, Vella; mediani di mischia, Travagli, Toniolatti,
>>> > Patelli;
>>> > aperture, Marcato e Buso, ma quanto prima possibile soprattutto
>>> > Rubini; tre
>>> > quarti, da inserire Talotti, Pratichetti, Pace, Nitoglia, Spadaro,
>>> > Accorsi,
>>> > Pedrazzi, e...Masi al posto giusto.
>>> > Giovanni
>>> >
>>> > ----- Original Message -----
>>> > From: Antonio Mangano
>>> > To: Piero Filotico
>>> > Cc: rugbylist a rugbylist.it
>>> > Sent: Monday, February 11, 2008 7:24 PM
>>> > Subject: Re: [RUGBYLIST] italia inghilterra
>>> >
>>> > Io voglio andare contro corrente. Partita di gran cuore. Ma nulla di
>>> > più. Ma
>>> > quante di queste partite in 8 anni di VI nazioni abbiamo giocato. Vi
>>> > ricordate della partita giocata a Parigi contro la Francia al primo
>>> > addio di
>>> > Dominguez? E devo dire che se prima, era Berbizier, nel nulla totale
>>> > c'era
>>> > un'avvisaglia di gioco sui tre quarti, ora è totalmente scomparso.
>>> > Ieri
>>> > quando la palla andava al largo indietreggiavamo!!!! Ma ciò nonostante
>>> > siamo
>>> > rimasti a 4 punti dall'Inghilterra. Il nostro gioco consiste ancora
>>> > nello
>>> > sfiancare gli avanti e sostituirli, potendo permettercelo, nel secondo
>>> > tempo
>>> > con forze fresche che mantengono alto il ritmo. Niente di più. Un po'
>>> > poco.
>>> > A fine torneo che faremo? Considero schierare Masi apertura un azzardo
>>> > senza
>>> > futuro. Anche perché il progetto per avere un seguito dovrebbe avere
>>> > continuità nel club. E ciò non è. Tanto vale dare fiducia a chi nel
>>> > ruolo,
>>> > gioca. Ditemi ciò che volete io avrei riproposto Pez o avrei scomesso
>>> > su
>>> > Marcato. Nel rugby moderno a questi livelli non credo ci sia spazio
>>> > per
>>> > esperimenti. Anche perché andrebbe ricordato che il nostro target
>>> > sportivo e
>>> > di marketing è il VI nazioni. Gli esperimenti nei tour. L'obiezione
>>> > alla mia
>>> > critica potrebbe essere quella che sia in una fase di transizione. Si
>>> > ma
>>> > siamo una squadra del VI nazioni e per questo motivo queste partite
>>> > dobbiamo
>>> > vincerle. Altrimenti altro che DVD e aperture a 9 colonne. Sabato sul
>>> > corriere dello sport c'era un'intervista Bortolami che credo abbia
>>> > ancora un
>>> > po' di livore. Non è mi piaciuto lui e il consiglio a Robertson. Ma
>>> > tant'è e
>>> > del vecchio capitano questa squadra non può fare a meno. Un'ultima
>>> > considerazione "biscardiana". Ma davvero un arbitro può essere così
>>> > scarso.
>>> > Concordo pienamente con Psyco. Inoltre se il giudice di linea lo fa un
>>> > giapponese allora perché non può un italiano arbitrare nel VI nazioni.
>>> > ----- Original Message -----
>>> > From: Piero Filotico
>>> > To: paolo ceravolo ; rugbylist a rugbylist.it
>>> > Sent: Monday, February 11, 2008 5:10 PM
>>> > Subject: Re: [RUGBYLIST] italia inghilterra
>>> >
>>> > Hook, Jones, Parks, Skrela ecc. sono dei signori n°10, non scherziamo,
>>> > per
>>> > favore.
>>> > Credo che abbia ragione Liviero sul Gazzettino: questo abbiamo e
>>> > questo
>>> > teniamo.
>>> > Le opzioni al piede non possono (ancora per ora) venire da Masi,
>>> > tutt'alpiù
>>> > dal n°9 e,
>>> > senza nulla togliere a Travagli, qui Picone è superiore. Ma sta ancora
>>> > recuperando
>>> > e non ha ancora maturato 40', come dice lui stesso.
>>> > Quanto a Marcato, sono d'accordo con Giovanni Sonego: nei minuti in
>>> > cui ha
>>> > giocato
>>> > ha fatto proprio quello che non doveva fare. Calciar fuori.
>>> > Forse i centri potrebbero sfruttare di più il grabber. Altro non mi
>>> > viene in
>>> > mente.
>>> > Ma per fortuna questi sono problemi di Mallet...
>>> > Piero
>>> > ----- Original Message -----
>>> > From: paolo ceravolo
>>> > To: rugbylist a rugbylist.it
>>> > Sent: Monday, February 11, 2008 4:12 PM
>>> > Subject: [RUGBYLIST] italia inghilterra
>>> >
>>> > Non ho ancora i dati che cercavo, comunque ringrazio Giorgio per il
>>> > suo
>>> > aiuto e spiego la mia sensazione chiedendo conforto a voi. In queste
>>> > due
>>> > partite, pur con tutti gli errori che sappiamo e che abbiamo messo in
>>> > evidenza, ho avuto la sensazione che la squadra tenga più fasi
>>> > rispetto al
>>> > passato, sterili, comunque ha aumentato il numero di fasi e i minuti
>>> > di
>>> > mantenimento palla. Credo che se questa mia sensazione fosse veritiera
>>> > dia
>>> > una spiegazione possibile ai due buoni secondi tempi. Mettiamo sotto
>>> > pressione e stanchiamo di più gli avversari che negli ultimi venti
>>> > minuti
>>> > sono in debito d'ossigeno mentre noi aumentiamo o almeno manteniamo il
>>> > ritmo
>>> > partita. Una volta che l'efficacia dei nostri attacchi migliorerà
>>> > possiamo
>>> > fare davvero paura a tutti. Confermo poi quanto scritto da Giovanni
>>> > Sonego:
>>> > anch'io ho sempre criticato Del Fava, ma credo che sia uno dei
>>> > giocatori
>>> > italiani più migliorati negli ultimi due anni. Ha messo consistenza e
>>> > mi
>>> > pare meno falloso. Poi Bortolussi è questo, un buon giocatore e nulla
>>> > più,
>>> > sicuramente attualmente il miglior estremo che possiamo mettere in
>>> > campo.
>>> > Miglioramenti? la gestione tecnico tattica della partita. Abbiamo
>>> > affrontato
>>> > le due squadre con i due mediani d'apertura più forti in Europa e
>>> > credo al
>>> > mondo, che ci hanno fatto a pezzi con i loro calci a seguire e con la
>>> > capacità di leggere tutto. Ora dobbiamo affrontare squadre con n. 10
>>> > più
>>> > umani e potremo migliorare anche questo lato del gioco. Almeno spero.
>>> > Paolo Ceravolo
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