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[RUGBYLIST] Responsabilità come macigni

Angelo Volpe a fast volpe_angelo a fastwebnet.it
Lun 18 Feb 2008 13:41:56 CET


Il Gazzettino di oggi presenta un interessante articolo di Ivan Malfatto su Marcato, il giovane padovano in forza al Benetton che, come sembra estremamente probabile, dovrebbe sostituire Bortolussi nel ruolo di estremo (anche con compito di piazzare) nella partita contro il Galles. Certamente Franco da Treviso, come d'abitudine consolidata, non mancherà di mandare in list l'articolo in questione.

Il sunto dell'articolo è il seguente e secondo me merita una adeguata riflessione. Marcato non gioca estremo nè ha praticamente mai giocato in questo ruolo (solo 4 volte a sua memoria in carriera di cui due ai tempi del Petrarca, forse in under 21), a Treviso si divide tra la panchina e il ruolo di apertura; in secondo luogo nel Benetton non piazza i calci (lo ha fatto una tantum contro il Catania in campionato) anche se se si allena con impegno per svolgere al meglio questo compito.
Capite benissimo come affidargli la responsabilità della maglia n.15 e di calciatore sia come affibiargli un vero e proprio macigno. Ciononostante il ragazzo ha detto che se lo decide Mallet lui è pronto. Complimenti per la disponibilità e anche per la sincerità con cui ha messo in chiaro le sue carte.

La riflessione è questa. Mallet viene definito da Malfatto pragmatico (e coerente) nel momento in cui lascia Masi all'apertura anche a fronte degli infortuni che hanno rivoluzionato tutto il triangolo allargato difensivo (Bortolussi, Pratichetti, Robertson, Canavosio sono KO). Ma, è la mia opinione, non sarebbe meglio e più realistico accettare il fatto che di fronte agli imprevisti si possa e si debba cambiare il programma adattandolo agli eventi? Marcato deve entrare mentalmente nel ruolo di estremo nell'arco di una manciata di giorni, in più gravato dalla responsabilità di calciare. E se il talento indubbio del ragazzo e la sua volontà di rendersi comunque disponibile alle esigenze della squadra non fossero sufficienti? Il ruolo di estremo (come pressochè tutti i ruoli) non si improvvisa, necessita di colpo d'occhio e senso della posizione, di frequenza al ruolo, di familiarità con situazioni di gioco e automatismi che non possono diventare bagaglio personale in una decina di giorni di allenamento. Una prestazione negativa lo brucerebbe oltre che influire sul rendimento della squadra e del risultato. Merita Marcato il rischio di una bruciatura che potrebbe lasciargli pericolose scorie negative nel prosieguo della carriera e anche a livello personale?
Allora forse, non sarebbe il caso di abbandonare il pragmatismo assoluto e adattarsi alle situazioni? ossia far giocare Marcato dove sa (apertura) e spostare Masi dove ha già giocato e con ottimi risultati (centro, ala, estremo)? La coerenza è certamente una dote rara, ma se diventa testardaggine a tutti i costi... come la vogliamo definire?

Cosa ne pensate?

angelo
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