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[RUGBYLIST] Preoccupante

Piergiorgio De Angelis pierdea a gmail.com
Gio 28 Feb 2008 13:03:31 CET


Ricordo bene l'episodio, ma si trattava della Mantovani Lazio, non della
Futura.
I Carabinieri, presenti in forze, con la Digos (credo) ci dissero, forse
schermendosi, che poteva esserci stato un equivoco. Grazie al Cielo, quel
giorno, ci siamo goduti tutti (anche i CC) una bella giornata di Rugby.
Per quanto riguarda le infiltrazioni, possibili, al Sei Nazioni, che dire ?
Vigiliamo.


Il 28/02/08, lvfi67 a tiscali.it <lvfi67 a tiscali.it> ha scritto:
>
> Cito da Repubblica
>
>
> Preoccupante, oltre a tutto il resto, nel particolare l'ultimo
> paragrafo.
>
>
> Odio, razzismo e culto della violenza
>
> Se alla violenza togli un progetto che non hai o non hai mai avuto,
> resta solo l'odio. Un odio liquido. "Er Talpa" e "Fabbrizzietto", "er
> Nano" e "Vampiro", "Ovo" e "er Bulgaro", "er Capitano" e "Danielone",
> "er Ditta", "lo Sciacallo" e "er Cinese" odiavano sette giorni la
> settimana. Non solo la domenica, quando si ritrovavano in curva o in
> trasferta con qualche lama, qualche mazza o qualche ascia. Odiavano le
> "guardie infami", "quegli zingari dei romeni", "i napoletani", "le
> "zecche" dei centri sociali", "i pennivendoli che si s'azzardeno
> l'aspettamo sotto le redazioni", il vicino di casa che si era permesso
> di guardare un cane ringhioso portato a pisciare senza guinzaglio.
>
> "Fomentavano i 'pischelli'", ragazzini raccattati allo stadio per
> essere spinti come una mandria al pascolo davanti a un deposito
> dell'Atac da occupare, sul ciglio di una discarica in cui "fare a
> pizze" con gli sbirri tra cumuli di "monnezza" o ai lugubri anniversari
> di una Destra neo-nazista (Forza Nuova) di cui indossavano la maschera,
> replicavano le parole d'ordine, frequentavano i luoghi: piazza
> Vescovio, "il Presidio" (nel parco di Villa Ada), il pub "Excalibur".
> E, alla fine, avevano deciso di sporcare di sangue anche le domeniche
> di festa del rugby.
>
> Per otto mesi (dal giugno del 2007 alla scorsa settimana), tirando con
> pazienza e metodo il filo di un'aggressione consumata nel parco di
> villa Ada, il pubblico ministero Pietro Saviotti, la sezione
> anticrimine del Ros dei carabinieri, la Digos, sono rimasti affacciati
> su un abisso di collera di cui hanno registrato ogni voce, ogni
> smottamento, ogni esplosione. L'11 novembre, giorno in cui Gabriele
> Sandri, "Gabbo", veniva ucciso sull'Autosole, hanno ascoltato gli amici
> del dj che lo piangevano di fronte alle telecamere, gridando la propria
> innocenza, pianificarne la vendetta in una notte in cui "Roma brucerà".
> Ne hanno rubato le voci eccitate durante l'assalto alle caserme.
>
> In principio furono i romeni. Il 30 ottobre 2007, Giovanna Reggiani
> viene massacrata a Tor di Quinto alle spalle di una baraccopoli. Il suo
> assassino è un clandestino arrivato da Bucarest. Il 2 novembre, a Torre
> Gaia, quattro romeni vengono bastonati a sangue nel parcheggio di un
> centro commerciale da una prima spedizione punitiva. "Er Vampiro"
> (Alessandro Petrella) ne è ammirato ed eccitato. Ne parla al telefono
> con Alessio Abballe - "Qualcuno comincia ad accenne le micce" - e con
> "Er Talpa" (Fabrizio Ferrari): "A ragà, non è che se stamo a parlà.
> Vedemose e annamo ad assaltà un centro sociale o annamo a pijà i
> napoletani sull'autostrada o pijamo dù rumeni (...) Dovemo fà na cosa
> da fà strippare il culo e far pensare chi ti governa dall'alto: che è
> successo? (...) Bisogna creà un focolaio de persone che nun c'entrano
> un cazzo con la politica e lo stadio. Ragà, questa è una cosa dei
> cittadini, una cosa sociale, d'appartenenza de una città e de un Paese.
> Qui, destra e sinistra e ultras da stadio nun c'entrano un cazzo".
>
> Chi lo ascolta non sa esattamente dove "er Vampiro" abbia intenzione
> di colpire. Forse dietro casa sua, nel campo nomadi di via Walter
> Procaccino, dove già una volta ha tirato una molotov. Sa soltanto che
> sono cominciate le ricognizioni, che l'assalto sarà in pieno giorno,
> che "er Vampiro" ne parla in questi termini a Matteo Nozzetti: "Se
> succede na cosa come a Torre Gaia, nun c'hai più un cazzo de risonanza.
> Perché sai il mondo come gira. Dopo due settimane te fanno un
> trafiletto ed è già finita. Famo quarcosa de serio. Pe na volta nella
> nostra vita deve uscì la perfezione. Je devi mette pepe ar culo. Che
> quelli pensano: cazzo, ma se questi hanno fatto una cosa del genere, me
> se presentano sotto al Parlamento e me danno la caccia".
>
> Dei romeni non se ne fa nulla. Domenica 11 novembre 2007, Gabriele
> Sandri, "Gabbo", viene ucciso da un colpo di pistola esploso sull'A1 da
> un agente della stradale che risucchia ogni goccia di odio disponibile,
> convogliandola altrove. Sulla macchina in cui viaggia Sandri ci sono
> "Ovo" (Marco Turchetti), "Maverick" (Francesco Giacca), "er Messicano"
> (Federico Negri), "Simone" (Simone Putzulu), il pantheon di "In Basso a
> destra" e degli "Irriducibili", le sigle che ospitano i mazzieri della
> curva nord laziale. Ad Arezzo, Turchetti "Ovo" - un tipo che in
> questura hanno già fermato una volta su un furgone carico di martelli,
> coltelli e spranghe - piange l'amico morto e mobilita la risposta. "Er
> Nano" (Francesco Ceci) sale su una macchina per raggiungere Arezzo, ma
> intanto dà disposizioni a chi resta. "Er Nano" è un leader riconosciuto
> e temuto. E' pappa e ciccia con Fabrizio Ferrari, "er Talpa", romanista
> dei "Bisl" (basta Infami solo lame"), un tipo che l'ultima coltellata
> l'ha data il 18 febbraio, prima di Roma-Real Madrid.
>
> "Er Nano" dà ordini a uno come Fabrizio Toffolo (capo storico degli
> "Irriducibili" che alterna il suo tempo tra galera e domiciliari) e,
> neppure due mesi prima, se l'è promessa al telefono con un tale
> "Carlo", ultras napoletano, convenendo che "alla prossima, i machete
> dei laziali" si incroceranno con "le mannaie dei napoletani". "Er Nano"
> parla col "Bulgaro" (Andrea Attilia), che di Gabbo è amico fraterno,
> perché senta i romanisti. Perché si mobilitino "er Vampiro" e "quel
> matto di Pierluigi", Pierluigi Mattei, capobastone laziale di "In Basso
> a destra". Il "Vampiro" ha problemi. Gli è morta la nonna nella notte,
> ma mentre in casa si piange, lui si aggiusta per la serata: "Vojo
> brucià tutto. Stasera vojo brucià tutto".
>
> Pierluigi Mattei impazzisce. Alla madre che lo chiama mentre sta
> andando allo stadio, grida: "A Ma', lasciame perde... Che devo fa, eh?
> Sarebbe da sparaje in faccia alle guardie. Che te credi che non
> m'andrebbe de ammazzalla na guardia? C'hanno paura degli scontri sti
> coniji delle guardie. Devono avè paura". Alla fidanzata, racconta che
> ha brandito un coltello tra gli occhi a un autista dell'Atac che
> rompeva e come ha conciato il vicino, che ha incontrato mentre portava
> a pisciare il cane: "Jo detto: A brutta faccia de cazzo. Che c'hai da
> guardà? Lo vedi sto guinzajo? Te lo metto ar collo e t'ammazzo. Nun me
> devi rompe li cojoni. Quando passo abbassa lo sguardo". Con la
> fidanzata si vanta di aver commesso due omicidi (polizia e carabinieri
> non sono ancora riusciti a verificare se millanti o meno): "De rumeni
> n'ho mandati due al creatore e ne ho feriti gravemente altri due.
> Perciò, se vengono da me trovano la morte". E quando la fidanzata gli
> chiede cosa farebbe lui a due rumeni se li vedesse fare a lei quel che
> lei gli ha visto fare ad un'estranea (palpeggiarla), dice: "Io c'avevo
> la macchinetta che dà le scosse. Ma quelle merde della polizia me
> l'hanno tolta. Perciò ne ammazzerei dieci".
>
> Com'è andata la notte dell'11 novembre è noto. Ma avevano deciso che
> all'odio non dovesse rimanere estranea la festa del rugby. Già il 13
> ottobre del 2007, "Er Nano" si informa sull'arrivo dei tifosi del
> Livorno Rugby, impegnati in una partita con la "Futura Park". "Mò
> fomento un po' de gente. Famme sapè l'orario". Poi, il 10 febbraio
> scorso, allo stadio Flaminio, si gioca Italia-Inghilterra, partita del
> sei Nazioni. Fuori dallo stadio, la polizia ferma Simone De Castro,
> cugino di Gabriele Sandri. E' un diffidato. Non può avvicinarsi a
> nessun impianto sportivo del Paese. E si accompagna a un altro
> diffidato, Ruggero Isca. Vengono alle mani con la Polizia e il gruppo
> che è con loro se la squaglia. "Er Talpa" annuncia a Isca la vendetta
> per i conigli: "Hanno toccato mio fratello. Stavolta li ammazzo. Li
> faccio inginocchiare, Ruggiero".
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