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[RUGBYLIST] Tolone

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Sab 5 Gen 2008 21:53:42 CET


A volte mi chiedo cosa puo' significare che un'intera citta' viva sportivamente solo per il rugby. In Italia cio' non esiste, salvo il caso di Calvisano, che tuttavia non e' una citta'. In altri paesi, invece, dove il rugby e' gia' largamente consolidato, questo accade. Un caso tipico, riportato dal Financial Times di oggi (edizione del 5-6 gennaio, rubrica life and arts), e' quello di Tolone. In questo grande porto francese, che ospita da sempre la marina di guerra transalpina, il calcio risulta pressoche' assente, e si vive alla domenica solo per il rugby. Tutta la citta', e non sono pochi gli abitanti, vive per il rugby, e per una squadra che e' stata tre volte campione di Francia, ma che adesso milita in testa alla seconda divisione. Gli aspetti curiosi del tifo di Tolone sono due. Il primo e' che il club, pur militando in seconda divisione, ha l'onore di ospitare in squadra giocatori di assoluto livello mondiale, tra cui l'attuale campione del mondo sudafricano Matfield, che ha seguito il grande Umaga e poi Gregan. Tolone dispone di un grande stadio (stade Mayol) che farebbe impallidire molti impianti francesi di super14. L'altro aspetto curioso sta nel fatto che questo miracolo di Tolone e' reso possibile dal Presidente del club, Mourad Boudjellal, figlio di emigrati algerini, che per sbarcare il lunario comprava e rivendeva libri comici sul mercato nero del porto, e con questo commercio e' riuscito a mettere in piedi una casa editrice di livello primario. 
Ho citato il caso di Tolone, perche' quando accade che un club di seconda divisione possa consentirsi quello che si consente questa citta' francese, vuol dire che il rugby si e' consolidato per decenni in maniera diffusa e permanente. Quando cio' accade, non conta piu' allora avere piu' o meno stranieri in campionato. E' la passione generale e diffusa che genera giocatori per la nazionale, con o senza stranieri, militando o non militando in prima divisione. Chissa' se in Italia potra' esistere un giorno un Presidente di club con l'iniziativa di Boudjellal, e una citta' che vive solo per il rugby, magari in seconda divisione. Quando cio' accadra', vorra' dire il rugby avra' preso davvero piede in Italia in modo irreversibile, a livello di giocatori, di pubblico, e di tradizione. Mi sembra che ancora adesso il rugby italiano sia governato certo da galantuomini e/o da gente di passione ed anche da buoni educatori, arbitri compresi, ma non coinvolga sufficientemente dei self-made men ben radicati in tutti gli ambienti chiave, ed in grado di issare questo sport ai vertici di una passione cittadina totale.
Sarei ben felice, pero', di essere presto od anche istantaneamente smentito in questa valutazione!
Giovanni           
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