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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 28 Gen 2008 13:33:22 CET


Come di consueto, ecco gli articoli sul rugby apparsi nel Gazzettino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)

Madagascar isola felice Allo stadio più gente che in Italia

(G.T.) Ieri allo stadio di Mahamasina si è disputata la finalissima
del Top 8, il campionato nazionale di rugby del Madagascar 2007, e
contrariamente ai pronostici i giallorossi del Tam Anosibe hanno
prevalso sul favorito 3Fb (il XV del Ministero della Pubblica Sanità)
per 25-22 grazie ad un drop allo scadere dei supplementari (22 pari
all'80') del cecchino Jacquot Harinirina. Il Tam (acronimo che in
lingua malgascia significa "I Giovani di Anosibe che Giocano") dopo
una stagione tutta da dimenticare è riuscito a sgambettare il
blasonato 3Fb che aveva vinto tutto durante il 2007 (Supercoppa, Coppa
dell'Oceano Indiano e Lega d'Analamanga). Festa grande quindi per gli
oltre 30mila presenti (media spettatori del Top 8 circa 9mila ad
incontro) anche perché la gara rappresentava uno degli innumerevoli
derby capitolini. Dopo Sud Africa, Namibia ed Uganda, il Madagascar è
diventato negli ultimi anni la 4^ forza trainante del rugby africano.
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Domani il raduno, domenica (ore 14,30) contro la squadra allenata
dall'ex citì dell'Inghilterra Andy Robinson
L'Italia A sfida la Scozia a Mogliano

C'è attesa a Mogliano Veneto per la sfida che domenica 3 febbraio (ore
14.30) allo stadio Comunale di via Ferretto opporrà gli Azzurri della
Nazionale A ai corrispettivi della Scozia.Un evento al quale farà
seguito venerdì 14 marzo (ore 18.30) ancora un altro confronto Italia
- Scozia, questa volta a livello di selezioni Under 20, valido per il
Sei Nazioni di categoria.L'organizzazione di entrambe le
manifestazioni internazionali è affidata al Rugby Mogliano e a
Buonamusica.it che puntano a fare il tutto esaurito (la capienza del
Comunale sarà portata a 5000 posti. Per info e prenotazione biglietti
è possibile contattare il 339 3493333 oppure spedire una e-mail
all'indirizzo info a moglianorugby.it).
L'Italia "A"dovrà vedersela con una Scozia fortissima, guidata dall'ex
ct della nazionale inglese Andy Robinson e costituita in prevalenza da
atleti appartenenti ad Edimburgh Gunners e Glasgow Warriors, le due
franchigie scozzesi in Heineken Cup. Gli Azzurri si raduneranno a
Mogliano domani e si alleneranno fino alla vigilia del match sui campi
di via Ronzinella. In settimana è previsto anche un test amichevole
con la formazione del Mogliano San Marco, che milita in A1. Questi i
24 atleti convocati dai tecnici Marzio Zanato ed Alessandro Ghini.
Matias Aguero (Saracens), Paolo Buso (Cammi Calvisano), Alessandro
Chillon (Overmach Cariparma), Lorenzo Cittadini (Cammi Calvisano),
Alberto De Marchi (Overmach Cariparma), Paul Derbyshire (Rolly Gran
Parma), Alberto Di Bernardo (Leeds Carnegie), Natale Duca, Jaco
Erasmus, Luigi Ferraro (Montepaschi Viadana), Ludovico Nitoglia (Cammi
Calvisano), Silvio Orlando (Benetton Treviso), Gonzalo Padrò, Enrico
Patrizio (Carrera Petrarca), Gilberto e Riccardo Pavan (Overmach
Cariparma), Antonio Pavanello (Benetton Treviso), Matteo Pietrosanti (
Capitolina), Luciano Rodriguez (Orved San Donà), Franco Sbaraglini,
Fabio Semenzato (Benetton Treviso), Michele Sepe, Giulio Toniolatti
(Capitolina), Mantvydas Tveraga (Overmach Cariparma).Piergiorgio
Grizzo
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Under 19. Per un punto derby alla Tarvisium

SERIE C Girone d'Elite: Montereale-Casale 0-60, Belluno-Alpago 52-11,
Montebelluna-Lemene 28-10, Oderzo-Conegliano 3-29, Jesolo-Monselice
24-30, Villadose-Vicenza 30-7. Casale 52, Belluno 47, Monselice 45,
Villadose 37, Montebelluna 36, Lemene 28, Jesolo, Oderzo 25,
Conegliano 23, Alpago 18, Vicenza 7, Montereale 4. Girone Civ:
Valeggio-Pedemontana Livenza 12-52, Valsugana-SudTirolo 22-12, Lido
Venezia-Frassinelle 17-9, Cus Verona-Valpolicella 12-5,
Valdagno-Trento 22-7, The Monsters-West Verona 27-8, riposava il
Pordenone. Lido Venezia 59, Pordenone 55, Pedemontana Livenza, The
Monsters 50, Frassinelle 32, Valdagno 31, Valsugana 27, West Verona
26, Cus Verona 21, Valpolicella 13, SudTirolo 7, Trento 2, Valeggio 0.
UNDER 19Nel Girone 1 seconda sconfitta consecutiva del capolista
Benetton che ora vede il suo vantaggio sempre più assotigliato. Nel
Girone 2 situazione inalterata con l'Orved San Donà sempre in corsa
per il primo posto. Girone 1: Benetton Treviso-Ruggers Tarvisium
12-13, Montepaschi Viadana-Vibu Noceto 18-10, Carrera Padova-Cammi
Calvisano 27-17, Laif Benevento-AlmavivA Capitolina 15-21, Barilla
Parma-Easy Living L'Aquila 10-7. Benetton 50, AlmavivA 47, Tarvisium
40, Cammi, Carrera 37, Laif 23, Montepaschi, ViBu 21, Easy Living 20,
Barilla 18. Girone 2: Donelli Modena-Casale 68-0, Mirano-Orved San
Donà 7-47, Cus Genova-Femi Cz Rovigo 27-24, Banco Brescia-Rolly Gran
Parma 0-40, MarchiolSanMarco-Grande Milano 17-31. Rolly 56, Orved 54,
Donelli 46, Femi Cz 36, Cus Genova 34, Grande Milano 32, Mirano 23,
MarchiolSanMarco 19, Banco Brescia 11, Casale 3.

Ennio Grosso
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I NUMERI DELL'ANDATA Per la prima volta in sei anni il Benetton non
conquista il titolo di campione d'inverno. È 10,4 punti sotto la sua
media
Giro di boa del Super 10: Rovigo su, Treviso giù
Regna l'equilibrio: solo 20 punti di distacco fra prima e ultima , mai
successo. La crescita maggiore è del Fmi Cz Rovigo

Benetton Treviso mai così in basso. Femi Cz Rovigo mai così in alto.
Campionato mai così equilibrato. Dovessimo trovare la definizione per
fotografare il girone d'andata del Groupama Super 10 in base ai numeri
sceglieremmo una di queste. O tutte e tre. Sono numeri sui quali ora
si potrà riflettere due mesi durante la maxi-sosta per l'Rbs Sei
Nazioni. Aspettando che lo sprint in apnea del girone di ritorno (9
partite consecutive, sarà dura per chi ha le rose meno attrezzate) li
sconvolga o li confermi.
Il titolo di campione d'inverno è andato al Montepaschi Viadana. Da
qui parte la sfida alla statistica di Treviso per confermarsi numero
uno. Nelle precedenti 5 stagioni, da quando cioè nel management
trevigiano è iniziata l'era Zatta-Munari, mai il Benetton aveva ceduto
il platonico titolo. Che tanto platonico poi non è, visto che in
primavera ha portato in dote 4 scudetti su 5. Il dato diventa
eclatante se si osservano i punti in classifica. Non solo -9 rispetto
alla stagione precedente, come mostra la tabella a fianco (solo il
Gran ha fatto peggio), ma -7 rispetto al 2005/06 e andando a ritroso
-11, -13, -12. In media sono 10,4 punti in meno. Mai i campioni
d'Italia avevano chiuso con un bilancio così deficitario, fatto di 5
vittorie, 2 sconfitte e 2 pareggi. A parte la mezza stagione perfetta
del 2003/04 (tutte vittorie), non avevano mai subito più di una
sconfitta e un pareggio (2005/06).

I numeri non sono la relatà, ma aiutano a comprenderla. Raccontano
quindi di un Treviso in difficoltà nell'adattarsi ai metodi del nuovo
tecnico Franco Smith (il primo anno di Craig Green tutto era filato
liscio, forse perché aveva già esperienza italiana e di panchina) e
alla nuova super rosa allestita dai dirigenti con ambizioni europee
(in Heineken si è tornati al successo e a sfide più equilibrate con le
big). Se può consolare, i rivali di Calvisano sono messi peggio visto
che non erano mai andati sotto i 30 punti (2004/05, l'anno del
tricolore) e hanno già rimediato 4 sconfitte.

Per Rovigo vale con le dovute proporzioni la considerazione opposta,
nonostante il ko casalingo proprio con il Cammi ridimensioni le
ambizioni. La FemiCz è la squadra che ha messo a segno il progresso
più netto rispetto alla scorsa stagione (+13). Inoltre negli ultimi 6
campionati non era andata così bene. I 22 punti attuali confrontati
andando a ritroso fanno segnare rispettivamente un +6, +7, +5 e +8. La
macchina messa in pista dal trio Badocchi-Brizzante-Brunello, insomma,
a livello di Super 10 funziona. L'auspicio è che continui ad avere
benzina (leggi finanziamenti) per correre e programmare il futuro,
visto che a Rovigo i problemi economico-strutturali (all'opposto di
Treviso) sono sempre in agguato.

Infine c'è l'equilibrio complessivo del torneo. Mai il gap fra prima e
ultima in classifica a fine andata è stato di soli 20 punti
(corrisponde a 4 vittorie con bonus). Andando indietro troviamo 30
punti, 31, 27, 28 e 29. Idem, con un'eccezione, per i 6 punti che
dividono prima e quinta. In passato sono stati 13, 6, 17, 21 e 16. Due
dati di buon auspicio per le altre venete, Casinò di Venezia e Carrera
Padova, in vista della loro corsa verso la salvezza e i play-off.

Ivan Malfatto
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 GLI AZZURRI ALL'ESTERO. PARISSE E I BERGAMASCO VITTORIOSI CON LO
STADE A BOURGOIN
Masi, Dellapè e Perugini in tribuna. "Castro" firma per 3 anni

TOP14 -Nel 7°turno del Top14 arriva la pronta risposta dello Stade
Français che dopo 7 anni di digiuno espugna il terreno del Bourgoin.
Finisce 31-16 per i parigini (Parisse 80', Mauro Bergamasco esce al
55', suo fratello Mirco al 68') in cui nella ripresa ha fatto rientro
sul campo di gioco, dopo un anno dal grave infortunio alla gamba, il
pilone della nazionale Sylvain Marconnet. Il Xv di Galthié e Landreau
sale al 4°posto in classifica dove continua la marcia sicura del
Tolosa (Perugini turno di riposo) facile vincitore ad Auch 34-3.
Battuta d'arresto del Clermont a Castres 14-15 (Canavosio esce al 58')
mentre il Biarritz si riprende vincendo il clou della giornata 21-8
(Masi e Dellapé in tribuna) con un Perpignan che in campionato non
riesce ancora a ripetere gli exploits di Heineken Cup. Nel
Montpellier, vittorioso col Bayonne 37-13, David Bortolussi entra al
64' e a Brive l'apertura azzurra Orquera centra 8 punti nel successo
contro l'Albi 25-6, prima di uscire al 66'. Classifica: 29 Tolosa, 23
Clermont, 22 Biarritz, 21 S.Français, 20 Montauban e Montpellier.
PREMIERSHIP- Sei piazzati della giovane speranza Ryan Lamb sono
bastati al Gloucester (Nieto 80') per respingere l'assalto del Wasps
nonostante la rimonta nel finale di gara del Xv diretto da un Cipriani
in gran spolvero: a Kingsholm finisce 18-17 e i Cherry & White
rimangono in vetta alla classifica avvicinati però pericolosamente dal
Leicester di Castrogiovanni (uscito al 67', in settimana ha rinnovato
per altri 3 anni il contratto con i Tigers) che ha travolto il
Newcastle 41-14 con 21 punti dell'apertura Goode. Un brusco risveglio
per i Falcons dopo essersi recentemente assicurati i servigi di
Wilkinson per altre 2 stagioni. Nell'attesissima sfida tra Saracens e
Bath i primi hanno avuto la meglio 26-20 con Ongaro titolare (uscito
al 55'). Infine in National League 1 sconfitta interna del Newbury di
Pozzebon (in tribuna): Moseley passa 24-22.

G.T.
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LE AVVERSARIE Gli inglesi lanciano Cipriani, se l'Irlanda fallisce
salta O'Sullivan. Il Cardo con un buon mix
Galles autarchico, Francia con 6 esordienti

Come ogni torneo post Mondiale, anche questo si preannuncia come un
Sei Nazioni dal sapore fortemente sperimentale. Tre squadre hanno un
nuovo tecnico e quasi tutte hanno introdotto diverse facce nuove.
GALLES -I primi a cambiare sono stati i gallesi dopo la figuraccia
rimediata contro le Figi. È arrivato in panchina il neozelandese
Warren Gatland che si avvarrà della collaborazione di Robert Howley e
Shaun Edwards, fedelissimi ai tempi dei Wasps. Gatland ritiene che per
salvare la tradizione del rugby gallese sia basilare tornare alle
origini selezionando solo giocatori locali anche per restituire
quell'orgoglio e quel senso di appartenenza che hanno fatto dei Red
Dragons una forza ammirata e temuta da tutti fino vent'anni fa. Nuovo
anche il capitano: il numero 8 Ryan Jones leader della mischia degli
Ospreys qualificati ai quarti della Heineken Cup. Un giocatore su cui
confida molto Gatland per la ricostruzione, così come sul funambolico
trequarti Gavin Henson, promessa mai del tutto maturata fino ad oggi,
e al veterano flanker Martyn Williams rientrato dopo l'abbandono di
quattro mesi fa.

INGHILTERRA -Dopo gli addii di Catt, Corry, Robinson e Dallaglio
l'Inghilterra del riconfermato Brian Ashton cerca di aprire un nuovo
capitolo. L'emergente apertura dei Wasps, Danny Cipriani, e la potente
ala del Gloucester di origine tongana, Lesley Vainikolo, sono le
maggiori novità del gruppo capitanato dal pilone Phil Vickery, dove
non hanno più trovato ospitalità Lewsey, Farrell e Hipkiss.

FRANCIA -Un taglio netto con la precedente gestione è stato dato dal
nuovo citì transalpino Marc Lièvremont. Tra i 22 convocati per la
trasferta in Scozia ci sono ben 6 esordienti (Brugnault, Faure, Parra,
Mela, Trinh-Duc e Malzieu) e 5 cavalli di ritorno tra cui il potente
terza centro Vermeulen. Solo 11 i "mondialisti" confermati. Grande
sorpresa per l'omissione del "cavernicolo" Chabal, mentre il seconda
linea del Castres Lionel Nallet è stato nominato capitano del nuovo
corso.

IRLANDA -Solo un paio di volti nuovi nell'Irlanda di capitan Brian
O'Driscoll. Dopo la disastrosa Coppa del Mondo il citì Eddie O'
Sullivan è chiamato a un immediato riscatto per riportare il XV del
Trifoglio nelle posizioni che ha regolarmente occupato dal 2000 in
poi. L'infortunio del seconda linea O'Connell ha scombinato i piani
difensivi, ma al Croke Park di Dublino sarà comunque difficile per
tutti: sia per la veemenza con cui saranno accolti gli avversari, sia
perché O'Sullivan rischia il posto.

SCOZIA -Chi dorme sonni tranquilli è il riconfermato Frank Hadden alla
testa della Scozia. Un bilanciato mix di esperienza e gioventù agli
ordini di capitan Jason White promette di dare filo da torcere a tutti
volendo confermare i progressi evidenziati nell'ultimo Mondiale.

Giampaolo Tassinari
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Raccolto l'appello di Venezia: partita e festa con Ollie Campbell

«Siamo i figli della Serenissima. Vorremmo giocare contro i "pazzi
pazzi" irlandesi e dimostrare che il rugby è vera fratellanza».
L'appello è stato lanciato nei giorni scorsi su giornali e siti
internet di Dublino dai tifosi veneziani, capeggiati dall'infaticabile
Michele Munaretto, al seguito dell'Italia sabato prossimo a Dublino.
L'invito è stato raccolto dall'Old Belvedere che il primo febbraio
giocherà contro gli under 19 del Lido e il 3 con gli Old che
schiereranno Claudio Torresan all'apertura. Suo avversario diretto
sarà un mito del rugby: Ollie Campbell. Seguirà il terzo tempo.
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 Il genio del dottor Kyle e lo slam del Trifoglio

Il 13 marzo saranno 60 anni esatti dal primo e finora unico grande
slam dell'Irlanda. Jack Kyle ne fu il simbolo. Cresciuto a Belfast,
occhi vivi, zazzera impertinente, studiava medicina alla Queen's
University. Con la cui maglia ovviamente giocava. «In Irlanda giocare
con l'università era qualcosa di speciale, nascevano esperienze e
amicizie che ti restavano per la vita» ha raccontato. L'orgoglio per
la casacca verde col trifoglio lo portava dentro, come il legame con
la sua terra. Ma la voglia di voltare pagina dopo gli orrori della
guerra, di ricostruire dalle macerie un mondo di speranza nacque tra i
banchi e il campus. E Jack cercò di trasferirla nel gioco. Non aveva
compiuto 21 anni quando nel '47 debuttò a Dublino contro la Francia
nel Cinque Nazioni, dopo sei anni di interruzione. Fu una sconfitta,
dovuta soprattutto alla forza del pack dei galletti. Ma l'impronta
della nuova generazione si vide subito: squadra solida, approccio
positivo, pieno di allegria. Un entusiasmo mai scriteriato: i
fondamentali erano sacri.
Kyle giocava apertura ed era il genio del gruppo. Aveva tutte le
qualità: visione di gioco, passaggio preciso e piede diabolico.
Creativo e pieno di temperamento. Forte in difesa. Ma la dote più
sbalorditiva era l'imprevedibilità. Luciano Ravagnani nella sua
monumentale storia del rugby mondiale dalle origini ad oggi, scritta
in collaborazione con il compianto Pierluigi Fadda (Sep editrice), lo
tratteggia con efficacia: "La sua costanza nell'attesa che la difesa
avversaria si deconcentri un solo attimo per sferrare l'attacco si
dice insuperata". Caratteristica confermata da un simpatico ricordo di
Cliff Morgan, apertura del Galles e suo grande rivale: «La prima volta
che dovetti affrontarlo rimasi giorni a studiare nervosamente tutte la
sfaccettature del suo gioco. Quando entrai in campo a St. Helens però
non accadde nulla. Ma non appena mi cullai in un falso senso di
sicurezza Jack decollò all'improvviso, mi superò e andò a segnare la
meta che salvò la partita».

Pioveva a Parigi il primo gennaio del '48 per l'apertura del Torneo.
Gli irlandesi segnarono a freddo con Reid e il furetto rosso, McCarty.
Soro, che proprio quell'anno sarebbe stato battezzato il leone di
Swansea, guidò la riscossa del pack francese che pareggiò il conto
delle mete. Ma Kyle, sottraendosi con abilità ai placcaggi dei Jean
Prat, cominciò a far ammattire con i suoi calci l'estremo Rouffia. E a
pochi minuti dalla fine lo sorprese di nuovo consentendo a Mullen di
marcare la meta della sicurezza (6-13). Quest'ultimo, anch'egli
medico, venne nominato capitano il 14 febbraio a Twickenham. La
ricetta del dottor Mullen funzionò: il pack sfilacciato di Parigi si
compattò attorno al nuovo leader. Sfiancò gli avanti inglesi e lasciò
a Kyle la gestione della partita. Il mediano lanciò l'ala Barney
Mullan, uno spettacolare finisseur, solo a colpo sicuro: finì con un
successo di un punto, 11-10. Liquidata la Scozia (6-0) a Dublino,
arrivò il gran finale: il 13 marzo a Ravenhill contro il Galles. Una
sfida di pazienza. Kyle, obbedendo rigorosamente alla tattica scelta
da Mullen, mise a dura prova con il gioco al piede i nervi dei
Dragoni. Il loro errore arrivò puntuale nel finale e John Daly, un
pilone veloce ed elettrico, raccolse l'imbeccata del suo numero dieci
per la meta del 6-3 che valeva triplice corona e grande slam.

Kyle giocò 46 test dal '47 al '58, segnando 7 mete e un drop e
rivincendo il Cinque Nazioni nel '49 e nel '51. Chiusa la carriera
andò nello Zambia dove ha fatto il medico per 35 anni. Nel 2000 è
tornato nell'Ulster per dedicarsi ai nipoti.



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