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R: [RUGBYLIST] Calvisano.Petrarca 20-13

gigi bianchi avjrb a tin.it
Dom 1 Giu 2008 13:41:20 CEST


Innanzi tutto complimenti al Petrarca, che ha dato tutto e di più, meritava
qualcosa in più, anche se a mio avviso il Calvisano ha qualcosa in più,
sull’arbitraggio ho anch’io delle perplessità soprattutto sulla
interpretazione del tenuto che è stato applicato a mio avviso in modo troppo
frettoloso e ha penalizzato soprattutto il Petrarca (il Calvisano è stato
intelligente ad adeguarsi rapidamente all’interpretazione dell’arbitro).

Sulla meta anche in televisione non è stato chiaro ed evidente il toccato a
terra, ma se fossimo stati senza TMO e guardando la dinamica dell’azione si
poteva dare, ma tantè che il TMO guardando le sole immagini a disposizione
da parte di SKY non poteva non darla.

Comunque complimenti al rinato Petrarca per la partita tosta e tatticamente
ineccepibile, complimenti al Calvisano che a mio avviso ha meritato la
finale e TANTISSIMI auguri a Cittadini, ragazzo splendido e eccellente
pilone, che dovrà saltare finale e tour della nazionale per il grave
infortunio subito ieri (rottura di tibia e perone scomposta, è già stato
operato e speriamo in bene per Calvisano e la nazionale e soprattutto per
lui).

Ciao e arrivederci alla finale.

Ciao gigi da brescia

 

  _____  

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Angelo Volpe @fast
Inviato: domenica 1 giugno 2008 11.23
A: list@
Oggetto: [RUGBYLIST] Calvisano.Petrarca 20-13

 

Delusione è il termine che meglio descrive lo stato d'animo dopo la seconda
semifinale persa 20-13. Delusione per non aver vinto, per non aver raggiunto
la finale, nel non vedere il Petrarca affermare definitivamente e a tutti la
propria rinascita cominciata l'anno scorso e proseguita in questa stagione.
L'obiettivo stagionale era di entrare nei play off. Ok, obiettivo raggiunto.
Ma la delusione nasce anche a fronte dell'entusiasmo che ci hanno messo
tutti, da Pasquale Presutti all'ultimo dei tifosi che hanno onorato la
trasferta di Calvisano con la voglia di tornare a casa festanti e vincenti
nonostante i pronostici avversi e i soliti "sportivi" pronti a "gufare" alla
grande.

Ma il sentimento di delusione non è addebitabile minimamente i giocatori
petrarchini perchè hanno fatto il loro dovere e nessuno può loro imputare
scarso impegno o poca voglia di combattere. Hanno fatto la loro partita fino
all'ultimo secondo. Hanno commesso degli errori come è umano che sia, hanno
subìto una squadra più forte e compatta in ogni reparto, ma non hanno mai
mollato nè abbassato la testa. Bravi. La delusione per come sono andate le
cose non li riguarda, hanno fatto il loro dovere e alla fine gli applausi
dei tifosi petrarchini che si sono attardati in tribuna proprio per
salutarli se li sono meritati tutti.

Eravamo in tanti ieri al San Michele; direi che un terzo della tribunetta
era bianconera, anche se forse non eravamo molto visibili, sommersi come
eravamo dalle bandiere giallonere dei calvini. Bel tifo sereno e festoso,
genuino. Peccato che gli impianti siano assolutamente insufficieneti. Occhio
e croce, tra la tribunetta e la gradinata in tubi sul lato opposto saremo
stati circa 1500/1800 persone o poco più. Per assicurarsi un posto a sedere
siamo dovuti arrivare alle cinque del pomeriggio, ben un'ora e mezzo prima
dell'inizio... Chi è arrivato dopo ha visto la partita in piedi o a bordo
campo. Incomprensibile come una società con grandi ambizioni (sette finali
negli ultimi anni) e  un budget così importante non riesca a darsi delle
strutture all'altezza e in grado di ospitare in maniera adeguata il proprio
pubblico e quello ospite. Buona invece l'hospitality per quanto riguarda i
beveraggi....  ;-)

 

Il Petrarca ha dato il massimo nella fascia centrale della partita, sulla
fine del primo tempo e all'inizio del secondo. 20-25 minuti di grande
pressione durante la quale sinceramente pensavo che ce l'avremmo fatta a
sfondare. Nel primo tempo il Calvisano ha messo a segno due mete che a me
sono sembrate viziate da due "veli" netti, ma non fischiati dall'arbitro.
Due veli che hanno messo in condizione gli attaccanti calvini di segnare.
Grave e determinante. Cosa si è visto in tivvù? I due TMO sono stati vissuti
dalla tribuna come un thriller in stile Alfred Hitchcock. Via cellulare, da
chi era a casa davanti alla televisione, arrivavano notizie contrastanti: la
prima meta sub judice non c'era..., mentre probabilmente la seconda sì....
Boh. Certo è che l'arbitro Pennè sulla seconda meta dubbia era a non più di
un metro e in posizione favorevole. Possibile che non abbia visto nulla e
che ritenesse che lo scalcinato TMO allestito con una sola telecamera mobile
a bordo campo e altre due a chilomtetri di distanza potessero davvero
illuminarlo? Oggi, sulla Gazzetta, Gobbi ha scritto proprio che
probabilmente la seconda meta dubbia era stata in realtà segnata (suppongo
che la sua affermazione sia successiva lla visione dei replay). Secondo me i
casi sono due: o il TMO è allestito come si deve oppure diventa una vera
lotteria, nella speranza che l'unica telecamera a ridosso dell'azione sia
ben posizionata. Non si possono fare le nozze coi fichi secchi.... e questo
non c'entra nulla con l'arbitro addetto alla valutazione, se le immagini non
ci sono o non sono chiare non è colpa sua. Ma Pennè che era lì a un passo
come ha potuto non vedere? Su Pennè ci sarebbe da dire anche che soprattuto
nel secondo tempo sembrava che l'unica squadra in campo a commettere falli
fosse il Petrarca. Inesorabile e implacabile l'arbitro ha fischiato di tutto
e di più. Non so se in tivvù le immagini gli diano ragione, ma dalla tribuna
la cosa è sembrata quantomeno singolare e frustrante e la precisa sensazione
è che per lunghi tratti il Calvisano si sia tenuto a galla proprio in virtù
dei fischi di Pennè. Parlo di impressioni dalla tribuna, non emetto sentenze
(chiaro?) e mi riservo di rivedere la partita in cassetta. Ma la sensazione
è quella che ho descritto. 

 

Bravo Petrarca. Tutto è perduto, fuorchè l'onore... E' il rugby.
L'importante è onorare la maglia con l'impegno, la volontà e il coraggio.

 

angelo

 

 

 

 

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