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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 3 Mar 2008 18:51:12 CET


Dal Gazzettino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)

In C il Villadose espugna Monselice. L'Under 19 del Benetton torna in vetta


COPPA ITALIA Bisognerà attendere domani per sapere quali saranno gli
abbinamenti delle semifinali di Coppa Italia. Già qualificati Benetton
Treviso, Overmach Parma e Montepaschi Viadana, per conoscere la quarta
squadra bisognerà attendere l'esito del recupero della gara rinviata
il 22 febbraio tra Carrera Padova e Casinò di Venezia.
Nell'ultimo turno il Carrera ha vinto contro il Benetton e ha
ipotecato qualificazione e primato del girone. Per la qualificazione i
patavini hanno bisogno ancora di un punto, per il primato due.

Girone 1: Benetton Treviso-Carrera Padova 17-20, per il Benetton mete
di Candiago e Mulieri, per il Carrera due mete di Koyamaibole; Casinò
di Venezia-Femi Cz Rovigo 34-17, per i veneziani una meta di mischia
quindi marcature di Higgs, Crane, Krause e Wium, per i polesani mete
di Scanavacca, Barion e Immelman; riposava il Vibu Gran Parma.
Classifica: Benetton 16, Carrera 14, Casinò 9, Vibu 5, Femi Cz 0. In
semifinale Benetton e Carrera (o Casinò).

Girone 2:Overmach Parma-Amatori Catania 33-23, Montepaschi
Viadana-Cammi Calvisano 27-17, riposava l'AlmavivA Capitolina.
Classifica: Overmach 18, Montepaschi 14, Cammi 10, Amatori Ct 4,
AlmavivA 3. In semifinale Overmach e Montepaschi.

SERIE CGirone d'Elite: Alpago-Casale 24-31, Monselice-Villadose 26-32,
Montereale-Belluno 28-43, Montebelluna-Oderzo 12-13, Vicenza-Jesolo
12-27, Conegliano-Lemene 28-18. Casale 71, Monselice 62, Belluno 59,
Villadose 53, Oderzo 43, Montebelluna 42, Jesolo 41, Lemene 30,
Conegliano 27, Alpago 21, Vicenza 13, Montereale 8. Girone Civ: The
Monsters-Pordenone 3-11, Trento-Lido Ve 13-28, Ped. Livenza-SudTirolo
49-14, Valdagno-Valpolicella 13-5, West Verona-Valsugana 10-10,
Valeggio-Cus Verona 3-39, riposava il Frassinelle. Pordenone 72, Lido
Ve 69, Ped. Livenza 65, The Monsters 63, Valdagno 39, Valsugana 38,
Frassinelle 37, Cus Verona, West 32, SudTirolo 14, Valpolicella 13,
Trento 2, Valeggio 1.

UNDER 19 L'AlmavivA Capitolina perde a Calvisano, il Benetton ne
approfitta e si riporta al comando del Girone 1. Nel Girone 2 pari nel
derby di Rovigo tra Femi Cz e Orved San Donà. Girone 1: Benetton
Treviso-Montepaschi Viadana 32-10, Cammi Calvisano-AlmavivA Capitolina
23-0, Laif Benevento-Tarvisium 29-3, Carrera Padova-Easy Living
L'Aquila 35-0, Overmach Parma-Vibu Noceto 34-27. Benetton 55, AlmavivA
52, Cammi 47, Tarvisium 45, Carrera 42, Laif, Vibu 28, Montepaschi 25,
Overmach 23, Easy Living 21. Girone 2: MarchiolSanMarco-Rolly Gran
Parma 3-51, Femi Cz Rovigo-Orved San Donà 17-17, Grande Milano-Donelli
Modena 17-21, Mirano-Banco di Brescia 37-0, Cus Genova-Casale
rinviata. Rolly 66, Orved 61, Donelli 54, Femi Cz 40, Grande Milano
37, Cus Genova, Mirano 33, MarchiolSanMarco 19, Banco di Brescia 11,
Casale 3.

Ennio Grosso
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 RBS SEI NAZIONI Domenica match fra le squadre che hanno più
rinnovato, ma i padroni di casa possono permettersi di pensare al
Mondiale, noi no
Francia-Italia, sfida fra laboratori del futuro
Il novizio Lièvremont contro il guru Mallett. L'infornata di nuovi
talenti Bleus contro l'esperimento di Masi e i giovani azzurri

Laboratorio Francia contro laboratorio Italia. La sfida di domenica
allo Stade de France per la 4. giornata dell'Rbs Sei Nazioni profuma
di futuro. A differenza delle 4 rivali, le 2 nazionali latine hanno
scelto la via sperimentale in questo torneo. Ben consapevoli di poter
pagare dazio. Meno gravoso per i francesi, in quanto perdere un Sei
Nazioni dopo averne vinti 4 nelle ultime 6 edizioni è un prezzo
accettabile. Più pesante per gli italiani, in quanto il ritorno al
cucchiaio di legno dopo 3 anni sarebbe un duro colpo al boom del
rugby. La Francia, insomma, può permettersi di fare i piani
quadriennali e avere l'obiettivo del Mondiale. L'Italia no. La sua
Coppa del Mondo la gioca ogni anno. Vincere 1-2 partite nel Sei
Nazioni vale tanto, se non più, di un quarto di finale iridato. Lo si
è visto nel 2007. Ma tant'è. Questa è la via imboccata e ora va
seguita.
Se il laboratorio ovale è simile, opposte sono le basi di partenza e i
livelli di sperimentazione per le due squadre. La Francia, forte del
movimento di 250mila tesserati, del fiorire di talenti e dell'alta
competitività del Top 14, ha puntato su Marc Lievremont. Citì giovane,
inesperto, figlio della strategia federale che ha in Marcoussis il
cervello tecnico e nell'identità nazionale la bandiera. L'Italia, con
60mila tesserati compresi i bimbi degli enti scolastici che non si
trasformano in vivaio, la penuria di talenti e l'emigrazione
all'estero come strumento di formazione dell'alto livello, ha puntato
sull'esperto Nick Mallett. Il meglio che si potesse trovare in
circolazione. Un guru a cui si chiede il miracolo di compensare con la
sua abilità e il suo tipo di gioco la coperta corta azzurra.
Soprattutto ora che infortuni (come si sapeva) e squalifiche (come si
temeva) la rendono ancora più corta.

Lievremont ha risposto rinunciando a molti senatori, compresa l'icona
Chabal, e puntando su tanti giovani. Contro l'Italia ha cambiato 8/22
rispetto al ko con l'Inghilterra. Ha chiamato 5 esordienti (Fabien
Barcella, Guilhelm Guirado, Ibrahim Diarra, Julien Thomas, Yann David)
oltre ai novizi già lanciati nel torneo (Anthony Floch, Francois
Trinh-Duc, Fulgence Ouedraogo, Jean Baptiste Poux, Luis Picamoles per
fare qualche nome). Praticamente ha rinnovato più di metà squadra.
Oltre che il gioco, tornato più vicino al "French flair" e meno
ancorato a mischia e strutture. Scelta quest'ultimo che allo stesso
tempo può favorire l'Italia, se saprà sfruttare il suo pack di livello
internazionale, o rischiare di demolirla, se come in Galles la difesa
non riuscirà a frenare la verve dei trequarti Bleus.

Mallett ha risposto sperimentando dove aveva dei grossi buchi. Ed è
nata la discussa scelta di Andrea Masi all'apertura, con la quale ha
sacrificato piede, visione di gioco a vantaggio di forza fisica,
talento, doti di placcaggio. Ha risposto privilegiando i giovani e gli
italiani di formazione. E sono nate le scelte di Simon Picone per
Griffen, Andrea Marcato al posto di Pez, Alberto Sgarbi preferito a De
Jager (di cui è riserva al Benetton). Ora con l'arrivo di Jaco Erasmus
si è fatto mezzo passo indietro, ma la strada è quella. Imboccata
sembra anche con la benedizione della Fir, in ossequio alle direttive
Coni. Forza quindi laboratorio Italia. Non avrà i mezzi di quello
francese, ma qualche risultato può portarlo. Magari già a Parigi.

Ivan Malfatto
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 Clerc, serial-sprinter che fa volare i Galletti


L'icona del nuovo corso francese è un serial-sprinter di 26 anni con
l'aria da Peter Pan. Chioma sbarazzina, un sorriso malizioso disegnato
su una faccia da ragazzino. E da copertina. Vincent Clerc in fatto di
glamour ha sostituito Michalak, da poco emigrato in Sudafrica. Ma è
grazie alle mete e al gioco che sta facendo sognare gli esteti di
mezzo mondo. Lui e i suoi due compari del triangolo esterno dei Bleus,
l'estremo Cedric Heymans e l'altra ala Aurélien Rougerie, con le corse
fulminanti, la ricerca istintiva degli spazi e la complicità nel
sostegno, hanno risvegliato l'anima profonda del rugby alla francese.
Un "french flair" a lungo frustrato dal metodo Laporte, fautore di una
sorta di taylorismo che prvedeva un'organizzazione scientifica del
lavoro. E libertà individuali ridotte.
Con l'arrivo di Marc Lievremont alla guida della nazionale, e Emile
Ntamack ad allenare la linea arretrata, le consegne sono cambiate.
«Lasciatevi andare» ha detto ai suoi trequarti. Il capo allenatore ha
concesso libertà di iniziativa e il diritto di sbagliare. Risultato: a
Edimburgo 9 contrattacchi dall'area dei 22. E il ritorno di giocate
che ricordano il Tolosa anni Novanta. Come quella ammirata su un
calcio in touche della Scozia dai 22 metri. Elissalde ha giocato una
rapida per Heymans che ha subito incrociato con Clerc. L'ala tolosana
dopo essere sfuggita a tre avversari ha disegnato una diagonale secca
come una saetta risalendo il campo fino alla zona in cui si trovavano
gli avanti scozzesi affaticati da una serie di ruck. Ad occhi chiusi
ha allora servito Heymans che aveva seguito l'azione ed è andato a
innescare un raggruppamento vicino alla linea meta. Un'azione
illustrata dai giornali inglesi con tanto di disegno dello schema. Per
inciso: due mete di Clerc. La settimana dopo si è migliorato
rifilandone tre all'Irlanda, portandosi al comando della classifica
dei metamen.

Clerc, che ha un fisico normale (1,78 per 88 chili), è un finisseur
implacabile che piomba sulla partita con la disinvoltura di un felino
crudele. Fiuta l'evolversi dell'azione ed esplode in scatti che
stordiscono. Il gioco d'appoggi è frenetico: le sue scarpette
arancioni disegnano sull'erba movimenti dall'effetto ipnotico. Quando
infila il corridoio è imprendibile. L'intesa con Heymans, suo compagno
al Tolosa, è telepatica. Segui uno e trovi l'altro. Ma Clerc non è
solo un uomo meta. È diventato molto altro. Dopo l'inattesa esclusione
dal mondiale del 2003 ha saputo rimettersi in discussione. «Non ero
continuo né polivalente. E il mio gioco al piede era mediocre» ha
riconosciuto. Ha lavorato duro. Ora gioca per la squadra, interviene
su tutta la linea d'attacco, sostiene l'azione. «Ha una visione
tattica che gli consente di creare per gli altri» sottolinea Guy
Novès, il suo allenatore nel Tolosa.

Una maturazione tattica coincisa con quella umana. Clerc studia
management all'università di Tolosa. «La mia sfida è soprattutto nella
vita». E nella vita oltre a giocare e studiare è impegnato in un
progetto che aiuta i bambini ospedalizzati a Tolosa e le loro
famiglie. «Non ho miti - ha detto -. Per me gli eroi sono quelli che
sanno donare la loro vita agli altri. Sono loro che fanno progredire
la società». Dietro quella faccia da Peter Pan c'è la saggezza del
gufo delle fiabe. Chissà che non gli serva anche in campo quando le
difese sono più ermetiche di quelle di Scozia e Irlanda. E rendono
tristi certe notti degli spiriti liberi.
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Accertamenti per Robertson

(im) Tutto in regola al raduno azzurro di ieri a Roma in vista di
Francia-Italia, domenica alle ore 15, a parte piccoli acciacchi a Masi
e Canale. Accertamenti per l'ala Kaine Robertson, al rientro
dall'infortunio, ma a Parigi dovrebbe esserci. «Nessuna conseguenza -
fisica - spiega il manager Carlo Checchinato - dai match di club del
week-end. Hanno giocato 80' solo Nieto e Masi, in 5 hanno disputato
spezzoni di partita, tutti gli altri hanno riposato».
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DAL 15 AL 22 MARZO
In Veneto per la terza volta il campionato europeo U.18 Gli azzurrini
debuttano a San Donà con la Romania

(e.g.) L'ottava edizione del campionato europeo Under 18 si svolgerà
dal 15 al 22 marzo in Veneto. La nostra regione tornerà dunque ad
ospitare la manifestazione per la terza volta dopo le positive
esperienze del 2004 e del 2006.
L'Europeo è la più importante manifestazione continentale della
categoria, con 30 formazioni partecipanti ed un alto livello tecnico
garantito dalla presenza delle selezioni di Francia, Inghilterra,
Irlanda ed Italia.

Per esigenza della Fira-Aer, le sedi degli incontri della
manifestazione sono state concentrate rispetto alle precedenti due
edizioni giocate in Veneto. Jesolo ospiterà gran parte degli atleti
che parteciperanno alla rassegna, mentre si giocherà nell'ambito delle
province di Venezia e Treviso, con le finalissime previste per sabato
22 marzo sul terreno dello stadio di Monigo a Treviso.

Otto saranno le località dove si svolgeranno gli incontri di
qualificazione: Casale, Jesolo, Mirano, Mogliano, Pieve di Soligo, San
Donà, Silea e Villorba, mentre come detto le finali si giocheranno a
Treviso. Particolarmente impegnati saranno gli impianti di San Donà e
Casale che ospiteranno rispettivamente 12 e 11 partite.

L'organizzazione si avvale del patrocinio della Regione Veneto, della
Provincia di Treviso, del Comune di Treviso e del Comune di Jesolo, ma
particolarmente importante sarà la collaborazione delle società che
ospiteranno gli incontri.

La squadra da battere è la Francia, Campione d'Europa in carica,
risultato centrato lo scorso anno a Biarritz, ma tra i favoriti
troviamo pure Inghilterra e Irlanda, quest'ultima finalista l'anno
scorso, mentre l'Italia cercherà di sfruttare al meglio le sue chance
di outsider. Dopo l'esordio contro la Romania, il 16 marzo a San Donà
alle 16, gli azzurrini troveranno sulla loro strada proprio la
Francia.
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 ALL'ESTERO
Lièvremont perde per infortunio Papé e Harinordoquy In Premiership
Castrogiovanni si avvicina a Bortolami

BLEUS ACCIACCATI-Weekend amaro per il Ct Lièvremont: cinque convocati
per la sfida con l'Italia sono usciti malconci dal turno di Top14.
Sicuro assente sarà la terza centro Harinordoquy del Biarritz al cui
posto è già stato richiamato Bonnaire. Nella vittoria dei biancorossi
contro lo Stade Français 9-6 (Masi 80'), contusioni alla spalla destra
e alla coscia sinistra per il centro Traille mentre il seconda linea
parigino Papé (lesione al menisco del ginocchio sinistro) ha dato
forfeit: al suo posto convocato Méla. Colpi duri anche per l'ala
Vincent Clerc del Tolosa battuto a Bourgoin 30-23 e per il mediano
d'apertura Trinh-Duc nel Montpellier (Stoica 71') sconfitto a
Montauban. Vittoria del Brive (Orquera 15 punti) ad Auch 30-20 e del
Clermont (Canale 40') 27-3 con il Bayonne. In ProD2 cartellino giallo
a Festuccia nel Ko del Metro Racing a Bordeaux.TIGRI FEROCI-In
Premiership si avvicina a soli due punti dalla vetta il Leicester
(Castrogiovanni entrato nel 2°t.) che approfitta dello stop del
Gloucester con gli Harlequins 30-25 (Nieto 80', Bortolami dentro nella
ripresa). Non basta un buon Ongaro (60') ai Saracens contro i London
Irish, 24-27.RIPRESA ULSTER- Nella Magners League 2^ vittoria
consecutiva per l'Ulster (Del Fava ultimi 20') che ha superato il
Llanelli 20-8. Bene Pucciariello (80') nel Munster battuto dal
Cardiff, 25-22.TRIALS TONGA- Convocati in tutto ben 114 giocatori
nelle due compagini provinciali tongane Tautahi Gold e Tau'uta Reds
che parteciperanno da metà aprile alla Pacific Cup. Nella finale
dell'Aoniu Tournament vittoria del Kolomotu'a per 32-19 contro
Havelu.KIWI IN FUGA-Dopo tre turni di Super14, Blues e Crusaders
dominano il lotto con i soli Sharks di Michalak (meta decisiva a
Pretoria contro i Bulls) a tenere il passo. Crescono le lamentele
contro gli arbitri per l' interpretazione delle nuove regole
sperimentali introdotte dell'Irb.
Giampaolo Tassinari



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