[RUGBYLIST] IL PELLEGRINO CON LA PALLA OVALE

[GIAN DOMENICO MAZZOCATO]

Cari amici della rugbylist,

penso di fare una cosa gradita a tutti inviandovi il copiaincolla del mio editoriale apparso oggi sui quotidiani del gruppo EPOLIS e dedicato al pellegrinaggio che Roberto Bortolato, presidente del Comitato Interregionale delle Venezie, sta compiendo verso Santiago di Compostela. La sua impresa nasce dalla volontà di proporre i temi della disabilità come li portano avanti Giancarlo Volpato e gli amici della Colonna.

Per chi volesse il giornale (pagina 6) è scaricabile a questo indirizzo: http://www.ILTREVISO.IT

Un abbraccio a tutti

DE VISU

 

di Gian Domenico Mazzocato*

 

IL PELLEGRINO CON LA PALLA OVALE

 

Da Venezia a Santiago di Compostela. A piedi naturalmente, come si addice alla tradizione antica dei pellegrini che vanno per voto là dove san Giacomo ha segnato la storia e le origini del cristianesimo occidentale. L'idea è venuta (due anni fa e poi coltivata con pazienza e serenità) ad un cinquantaseienne veneziano, con un buon passato da rugbista e ciclista, Roberto Bortolato. Che del resto continua il suo impegno attivo nel rugby come presidente del Comitato Interregionale delle Venezie. E come sportivo pratica la maratona (tre volte quella di Venezia). Ma questa impresa ha qualcosa di epico: 2338 kilometri, con Alpi e Pirenei da valicare. È partito ai primi di maggio, arriverà ai primi di luglio. Quando, qualche anno fa, mi sono fermato al passo di Roncisvalle (vergognosamente comodo nella protezione del mio camper), li ho visti i pellegrini che recano la concha (cioè la conchiglia) come simbolo del loro andare: si muovono da soli o in gruppo, hanno una luce particolare negli occhi, capisci che recano pensieri generosi ed emozioni forti da usare come benzina. Poi li ritrovi sfatti dalla fatica davanti all'incredibile barocco della chiesa di san Giacomo. Ti dicono: i primi 15 giorni sono terribili. La strada ti massacra i piedi, adesso che ho i kilometri nel sangue, continuerei fino in capo al mondo. E sorridono, perchè capiscono di aver fatto una cosa grande. Ma Roberto parte da Venezia: non si era mai sentito. Lo fa perchè ha nel cuore gli occhi del suo amico Giancarlo Volpato. Giancarlo, anche lui rugbista, qualche anno fa durante una azione di gioco subì una lesione spinale che lo mise su una sedia a rotelle. Da cui ha cominciato a lottare fondando La Colonna, una associazione che si propone di aiutare tutti coloro che hanno subito lesioni spinali irreversibili. Roberto cammina anche per lui e per tanti altri. Sulla strada lo attende, preceduto dal tam tam che solo il mondo della palla ovale sa suonare, un universo intero di amici rugbisti: gli daranno ospitalità e appoggio di tappa in tappa. Naturalmente sono tempi moderni e sarà possibile seguire Roberto di giorno in giorno sul sito dedicato all'impresa. Lui, dal canto suo, ha fatto i conti. Semplicissimi. Ha calcolato tre paia di scarpe: uno per l'Italia, uno per la Francia, uno per la Spagna. Semplice, come il camminare. Per chi non può farlo. Grazie Roberto.

* scrittore

 

 








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