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[RUGBYLIST] Notizie della domenica

allrugby allrugby a gmail.com
Dom 23 Nov 2008 23:18:01 CET


Riporto dal Gazzettino, moooolto tardi.
A domani.
Ciao.
Franco meneghin

RUGBY A Reggio Emilia nell'ultimo test-match sconfitta contro una
selezione che non aveva mai vinto: è l'autunno peggiore dal 2002
Italia disastrosa: ora il Sei Nazioni fa paura
Tre mete subite nel primo tempo. Nella ripresa gli azzurri giocano 37'
su 40' nella metà campo rivale, ma non passano

Reggio Emilia
NOSTRO INVIATO

Disastro Italia. Perde anche l'ultimo Cariparma test match contro una
selezione che si ritrova ogni due anni e non contro una nazionale.
Regala il primo successo nella storia (dopo 8 sconfitte) ai Pacific
Islanders. Chiude la campagna d'autunno con un bilancio di tutte
sconfitte (non succedeva dal 2002, allora 2 test) e una valigia di
perplessità, come canterebbe Paolo Conte, che mettono i brividi in
vista del prossimo Sei Nazioni. Prima fra tutte l'inconsistenza in
fase offensiva. Resta lo spettacolo del pubblico, a Reggio Emilia a
quota 19mila, che incita nonostante tutto i suoi beniamini fino al
fischio finale. E resta l'immagine emotivamente forte dei guerrieri di
Figi, Tonga e Samoa: a inizio partita impegnati nella feroce danza di
guerra, alla fine raccolti a cerchio in preghiera, con gli azzurri che
li aspettano per gli applausi del corridoio. Se li sono meritati
tutti.

Se contro l'Argentina l'interrogativo di fondo è stato: come si può
dominare la conquista e finire ko? Contro i Pacific Islanders la
domanda è: come si può giocare 37' su 40' palla in mano nel campo
avversario segnando solo una meta e beccando un calcio? È quanto
successo nella ripresa allo stadio del Giglio. Quando i guerrieri
avevano speso tutto fisicamente e non riuscivano più ad uscire dai
loro 22 metri. Nonostante 3 calci da buona posizione giocati alla mano
(potevano essere 9 punti) e il tambureggiare delle azioni, l'Italia è
passata solo con Mauro Bergamasco. Dopo mezzora di pressione, una
partenza da mischia e un delizioso sotto mano di Parisse (prima si era
mangiato un buon pallone giocando un calcio a 10 metri) hanno liberato
il flanker che è volato in meta. L'azione simbolo dell'impotenza
offensiva si era avuta pochi minuti prima (22'). Quando una 14. fase
svolta sempre all'interno dei 22 avversari finiva con un passaggio di
Bortolami fuori, perchè al largo non c'era il sostegno.

La partita l'Italia l'ha comunque persa nel primo tempo. Quando i
Pacific Islanders con il loro ritmo basso e la superiorità fisica
nell'uno contro uno ha retto il campo ed è riuscita ad andare tre
volte in meta grazie a palle di recupero, possesso vicino al pack e
piede. Armi che, in teoria, avrebbero dovuto sfruttare gli azzurri. La
prima marcatura arriva quasi alla prima azione. Masi perde palla a
metà campo. L'ex petrarchino Koyamaibole piazza una delle sue tante
percussioni devastanti. Fermato, dal raggruppamento esce l'ovale e Bai
cesella un calcetto velenoso nel box scoperto. Arriva Tagikakibau,
fissa l'uomo e libera Delasau che rompe l'ultimo placcaggio.

L'Italia è choccata, ma risponde. All'8' Marcato capitalizza con un
calcio un fallo su raggruppamento. Al 12' la mischia macina i rivali
con Nieto in grande evidenza. Dopo il terzo crollo nei 22 parte
un'azione che arriva alla 5. fase. Qui un cambio di fronte e un tocco
rapido di Parisse su Robertson libera Ghiraldini nel ruolo di terza
linea aggiunta all'ala. Il tallonatore padovano invece di correre
sull'out, dove rischia di essere gettato fuori da due avversari in
recupero, taglia verso l'interno e, pur placcato, riesce ad andare
oltre la linea con il sostegno di Mirco Bergamasco. È la meta del
sorpasso italiano, ma la manna dura poco. Nonostante il dominio in
touche (una rubata a testa da Reato e Bortolami) e la superiorità
numerica per il giallo a Bai (placcaggio alto) gli isolani riprendono
il sopravvento.

Delasau concede il bis spinto oltre la linea da una serie di pick and
go, dopo che Vaki con un break ha scavato una voragine di 40 metri.
L'arbitro chiede il tmo per vederci chiaro, ma la meta è lampante. Poi
a mettere paura agli azzurri tocca a Bai (rientrato) con un palo su
calcio (36') e ancora a Delasau (39'), che non raccoglie un grubber
per un maldestro rimbalzo quando davanti non ha più nessuno. Ci pensa
Tagikakibau a chiudere i conti, recuperando un pallone vagante a metà
campo e lanciando Ratuvou in una galoppata nella libere praterie. C'è
ancora un tempo intero per recuperare. Ma la sterile Italia della
ripresa con la palla in mano 37' non riesce a sfruttarlo. E merita la
sconfitta.
Ivan Malfatto
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MESTO DOPO PARTITA
Ora la rivoluzione: il prossimo consiglio Fir cambierà il campionato

Reggio Emilia
NOSTRO INVIATO

Dopo il disastro (tutti i test autunnali persi) è in arrivo la
rivoluzione. L'annuncia il manager azzurro, nonchè consigliere
federale, Carlo Checchinato, nella mesta conferenza stampa del dopo
Italia-Pacific Islanders. «Il prossimo consiglio federale di metà
dicembre valuterà tutte le proposte di riforma del campionato, della
stagione agonistica italiana e prenderà una decisione. Un cambiamento
è necessario. È sempre più difficile avere giocatori a disposizione
per essere competiti nei match internazionali. Dobbiamo avere un
maggiore controllo su di essi se vogliamo mantenere l'Italia a questo
livello».

Nasceranno quindi le selezioni, con ridimensionamento dei club e
trasformazione del campionato? Sì vedrà. Di certo un autunno così
negativo per il gioiello della federazione (la Nazionale) non sembra
destinato a finire senza conseguenze.

Il citì Nick Mallett non si sottrae alle responsabilità sul ko. Ma si
difende esaltando più la propoensione al gioco che la sterilità del
secondo tempo. «Sono orgoglioso di quanto fatto dai miei nella
ripresa. Abbiamo prodotto tanto gioco e avuto la palla in mano 37' su
40'. Non abbiamo segnato solo perchè nelle azioni in cui ci siamo
andati vicino, ad esempio, un giocatori di 85 chili come Robertson si
trovava di fronte un avversario di 115 e non poteva superarlo.
Purtroppo in Italia non abbiamo fisici del genere. Sono contento
comunque della prestazione dei ragazzi. Mirco, Travagli che ha preso
buone decisioni, Marcato al piede e nella gestione, Robertson 5 volte
con la palla in mano, Masi, Parisse e Mauro, sono stati tutti bravi
nel secondo tempo".

Fra i giocatori (Masi e Sole ko entrambi per una grave distorsione
alla caviglia destra) capitan Sergio Parisse sottolinea che adesso in
vista del Sei Nazioni "è importante ripartire da zero. Voglio poi dire
grazie al pubblico per il calore. Credo siamo l'unica nazionale al
mondo a perdere e avere ugualmente un entusiamo del genere intorno a
noi". Il debuttante da titolare Tommaso Reato ha fatto una bella
figura, nonostante la sconfitta: "E' stata una grande emozione.
Giocare a questi livelli fa capire che dobbiamo lavorare molto, io per
primo, per abituarci a questi ritmi". L'autore della prima meta
Leonardo Ghiraldini mette il dito sulla piaga dei problemi difensivi:
"Siamo stati carenti nei placcaggi e a questi isolani se permetti di
rompere la prima linea di difesa sono dolori". Mauro Bergamasco tira
il bilancio complessivo dei test: "E' negativo, ma non è tutto da
buttare. Si costruisce sempre, sia dalle vittorie che dalle sconfitte.
L'importante è essere coscienti e analizzare".

I. M.
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Il Sudafrica travolge l'Inghilterra: 42-6

(g.t.) Il lungo digiuno dei Red Dragons continua. A Cardiff il Galles
crolla nella ripresa sotto i calci di Carter subendo anche le mete di
Nonu e Kaino con gli All Blacks che vincono 29-9. Ad inizio ripresa la
Francia ribalta momentaneamente il risultato sfavorevole con
l'Australia ma una meta di Hynes ed un piazzato di Giteau permettono
ai Wallabies di vincere 18-13 allo Stade de France. Rinascita degli
Springboks a Twickenham. I campioni del mondo vincono 42-6 contro
l'Inghilterra. Solido successo irlandese con i Pumas: al Croke Park
finisce 17-3. Ad Aberdeen sei mete scozzesi (2 di Walker) stendono il
Canada per un eloquente 41-0.



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