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[RUGBYLIST] Notizie del venerdì

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Ven 28 Nov 2008 13:28:40 CET


Riporto dal Gazzettino di oggi.
Se son rose, fioriranno. Ma se son cachi?
Ciao.
Franco (TV)

RUGBY Rivoluzione in casa azzurra e sostegno ai club - Dondi: «La Fir
aiuterà a trattenere i migliori in Italia» - Checchinato: «Serve più
controllo sui giocatori»
Soldi a chi non fa andare gli italiani all'estero

«Offriremo sostegno economico per trattenere in Italia i giocatori
migliori. La Fir è disposta a metterci del suo per rendere i club
italiani competitivi con le offerte di quelli esteri. In questo modo
ne guadagnerà il nostro campionato e, soprattutto, la Nazionale». Lo
ha detto il presidente della Fir Giancarlo Dondi al ritorno dal
direttivo Irb di Dublino, confermando quanto affermato prima della
partenza: «Parlare di selezioni da noi è prematuro, ma qualcosa va
fatto per migliorare i risultati dell'Italia. Prima del prossimo
consiglio federale, data probabile il 19 dicembre, convocherò i
presidenti del Super 10, farò la proposta che ho in mente e prenderemo
la decisione di come riformare la stagione italiana insieme. Io sono
il presidente espresso dalle società».
«Nella riunione conclusiva dei test autunnali, ai 24 giocatori azzurri
ho chiesto: chi di voi gioca in club esteri se può torni in Italia;
chi è in Italia e vuole andare all'estero aspetti a firmare il
contratto, per vedere cosa succede nella riforma che deciderà il
consiglio federale». Lo ha detto il team manager azzurro Carlo
Checchinato, precisando le indiscrezioni trapelate da Reggio Emilia.
Nessuna concorrenza ai club italiani da parte della Fir quindi, come
temeva qualche presidente, o ipotesi d'ingaggio per una super
selezione. Anzi il contrario, secondo Checchinato. «Il senso del
discorso - continua - era questo: la Nazionale deve avere più
controllo sui giocatori e per riuscirci essi devono rimanere a giocare
in Italia».

Se non è una rivoluzione copernicana del rugby italiano, poco ci
manca. Si tratta indubbiamente di due dichiarazioni importanti dei
massimi dirigenti federali. Venute a seguito di tre eventi di questi
giorni. Il cucchiaio di legno d'autunno conquistato dall'Italrugby (3
sconfitte su 3 nei test autunnali). Il terremoto scatenato
dall'ipotesi di una super selezione che raggruppi gli azzurri,
facendoli giocare fuori del campionato (ieri ha portato al ritiro
della 2. squadra del Viadana dalla serie A perchè «è un chiaro segnale
a disinvestire nel movimento da parte dei club», ha detto il ds Franco
Tonni). La decisione del direttivo Irb di liberare i giocatori per le
nazionali solo 5 giorni prima del match, con una conseguenza pratica
al prossimo Sei Nazioni: inglesi, irlandesi e altri avranno gli atleti
15 giorni prima del torneo, e fermi nelle 2 settimane di riposo,
perchè hanno trovato un accordo con i club; l'Italia solo 5 giorni
prima e dovrà mandarli a giocare la partite di campionato francese e
inglese nelle 2 settimane di sosta del torneo.

Tutto questo ha portato a un'inversione di tendenza totale nella
gestione dei giocatori azzurri. Non è più decisivo per la loro
crescita e per il rendimento della Nazionale che vadano all'estero.
Come predicato finora da quanto è iniziata l'era Sei Nazioni. Serve il
contrario. Ovvero che restino in Italia, in un campionato che cresce e
diventa competitivo. In un sistema di pagamento misto Fir-club che
consenta di averli liberi più giorni possibili per gli impegni azzurri
e dia una boccata d'ossigeno economica alle società. Finalmente, vien
da dire. Il "Gazzettino" e altre realtà venete lo predicavano da
tempo. Speriamo che il tavolo dei presidente convocato dalla Fir
conduca davvero in questa direzione.

Ivan Malfatto



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