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[RUGBYLIST] Viadana e altro

allrugby allrugby a gmail.com
Sab 29 Nov 2008 19:32:47 CET


Al di la della decisione di Viadana di ritirare la squadra cadetta dal
campionato nel quale stava gareggiando, al di la di
probabili/possibili e - comunque - auspicabili sanzioni - anche
pesanti, nei confronti del club, al di la delle motivazioni che hanno
spinto la dirigenza della società ad arrivare a tali decisioni (ci
sarà un seguito?), quest'episodio è sintomo di qualcos'altro.
Del malessere che, da tempo,ormai, pervade il movimento, delle
decisioni non prese o rinviate, delle occasioni perdute, delle scelte
che non sono state fatte (superficiali o profonde), della tutela degli
interessi di pochi sacrificando i bisogni primari di molti altri.
E questo, indipendentemente dalle ultime tre sconfitte che, forse,
hanno agito da goccia per far traboccare un vaso ormai pieno, un
contenitore che non riesce più a contenere nemmeno uno spillo.
Frutto di anni di, ahimè, miopia federale (Dondi: quest'anno unico
candidato alla presidenza FIR! - non c'era nessun altro? Non lo so,
per cui non giudico, ma m'interrogo), di ottime occasioni perdute per
rifarsi, perlomeno, il trucco (o Treviso, ma credo anche in altre
parti del Veneto, un proverbio dice: "spago e pitura fa bea figura" -
cioè legare i cocci e dargli una mano di bianco fa sembrare la "cosa"
tutta nuova). Ma non è così. Prima o dopo i nodi vengono al pettine.
Galleggiare finchè c'è bonaccia è facile; è la tempesta che complica
le cose.
Pur con tutto il riguardo per quello che di buono è stato fatto negli
ultimi anni, probabilmente non è stato fatto tutto o più
semplicemente, non è stato fatto di più. Incompetenza? Poca
professionalità?  Di nuovo, miopia?
Ma qualcosa doveva scuotere qualcos'altro: il Viadana, piuttosto che,
magari, la rinuncia di qualche club di vertice al S10 del prossimo
anno, o la "rivolta dei poveri" (che poveri non sono ma, anzi, sono il
pane ed il companatico di tutto il movimento) atta a "desertificare" i
campionati minori.
Mi auguro solo che, non prendendo esempio dalla politica, qualcuno "in
alto" si prenda le proprie responsabilità e che ciò serva soprattutto
a tutelare il lavoro e la passione dei tanti che, ogni giorno, si
trovano a dover risolvere problemi che, "lassù", dove non osano
nemmeno le aquile, neanche s'immaginano.
Ci vogliono persone che decidano, decorosamente, per l'alto decoro -
comunque meritato - del ns. sport e non per mero interesse.
Ciao.
Franco (TV)



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