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[RUGBYLIST] VECCHIARELLI E I FRATELLI ROM

paolo ferraglio paolferr a yahoo.com
Gio 2 Ott 2008 10:09:13 CEST


per quanto ne so io entrambi i fratelli, che conosco personalmente , sono stati messi fuori squadra da l calvisano dopo le loro dichiarazioni



----- Messaggio originale -----
Da: tempodirugby <tempodirugby a gmail.com>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Mercoledì 1 ottobre 2008, 17:22:58
Oggetto: [RUGBYLIST] VECCHIARELLI E I FRATELLI ROM


Parlo in forma diretta a Valerio Vecchiarelli, ma è chiaro che il discorso è aperto a tutta la List.
Gentile Valerio, non condivido proprio il Suo atteggiamento sulla vicenda dei fratelli Rom.
Innanzitutto non mi piace quel Suo "rispondere controvoglia". Lei è un giornalista, come me (mutatis mutandis); come me è quindi un personaggio pubblico, che vive di un lavoro che ha un risvolto pubblico ed un'importanza pubblica grossi come una casa; quindi deve mettere nel conto di poter finire in discussione. La contestazione è anzi il sale di questa professione. Dio ci scampi da un mondo dove tutti leggono passivamente e ciondolano il capo imbesuiti!
Non deve rispondere controvoglia, ma sollecitamente e con buona grazia: perché i Suoi lettori sono la Sua forza, e Le danno il pane: anche quelli a sbafo su Internet, perché comunque Le danno notorietà (che si può capitalizzare in denaro o altre utilità).
Detto questo, ribadisco che non ci sono state reazioni al Suo articolo: nel senso che non ci sono state reazioni ufficiali. Che poi i dirigenti del Calvisano o non so chi L'abbiano chiamata, cazziata o quant'altro, attiene alla Sua sfera personale, non pubblica. Anzi, biasimo il fatto che Lei e il "Corriere" non abbiate reso note le minacce di querela ecc. Mi sembra anche questa una notizia! Mi dice come avremmo dovuto sapere di tutta questa solfa, se si è limitata a scazzi privati fra Lei e loro? Di più: spero che Lei abbia risposto a tono, perché non c'è niente di più triste, in questa nostra professione già così malconcia, di un giornalista che china la testa e batte in ritirata. Il Calvisano non ha preso posizione ufficialmente: nessun comunicato, nemmeno sul sito del club, ed alla mia esplicita richiesta di dichiarazioni hanno risposto con il silenzio.
Poi cosa significa che, a posteriori, non avrebbe scritto l'articolo? Se Lei ha scritto la verità, è tranquillo con la Sua coscienza, e non deve rendere conto di altro. "Il pubblico ha il diritto di sapere": credo che l'avrà sentita, qualche volta, questa frase!
Un uomo deve saper soffrire per le Sue idee, altrimenti queste non valgono niente, o non vale niente lui: che adagio magnificamente vero! Le faranno una querela? Pazienza! Alle spalle ha il "Corriere della Sera", il più importante giornale italiano: La proteggerà e pagherà eventuali risarcimenti. E se fosse stato, come me, un giornalista di provincia con alle spalle piccoli media? Ho subito querele, ho sostenuto processi, mi sono beccato una condanna ad otto mesi di reclusione (poi annullata), macchina vandalizzata più volte, minacce fisiche, aggressioni (una volta durante un consiglio comunale!), cause civili (che ancora mi trascino dietro!) e tutto per quattro soldi alla fine del mese, tanto che poi ho dovuto ripiegare su un impiego "classico". Ma sono sempre un giornalista e lo sarò fino alla morte, perché è come essere sacerdoti o Carabinieri: lo si è per sempre.
Non sono mai indietreggiato, perché credo di essere un uomo e perché già Cristo ci ha ammonito che la verità ci farà liberi.
Se Lei si fa tanti scrupoli, allora forse ha sbagliato mestiere. Di certo il sacro fuoco della notizia non arde in Lei.
Chiarisca, infine, se quello che ha scritto è vero o no: i Costantini dicono chiaramente, nell'articolo, quanto segue: "Noi alla nostra Italia abbiamo dato molto, ma l'allenatore del Calvisano (il francese Marc Delpoux) ci ha fatto capire chiaramente che per le sue idee non siamo giocatori da Super 10. L'unica cosa che posso pensare è che la nostra origine gli dia fastidio, magari nella sua vita ha avuto qualche problema con i rom e adesso ne paghiamo le conseguenze. Giochiamo da quando avevamo 6 anni e mai abbiamo avuto problemi in squadra, mai un compagno o un avversario che ci abbia fatto pesare la nostra origine. Adesso invece...»."
Mi sembra ben diverso dalla Sua versione in List: "La risposta, testuale, e ripeto in enorme buona fede e senza alcuna malizia o rancore anzi seguita da una bella risata, è stata: "Boh, forse in passato il nostro allenatore ha avuto problemi con qualche zingaro…".
Insomma, qual è la verità?
Un saluto a Lei ed a tutta la List.

Massimo Coppa Zenari
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