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[RUGBYLIST] Flaminio OK per il Sei Nazioni

tempodirugby tempodirugby a gmail.com
Mer 8 Ott 2008 18:24:04 CEST


Fumata bianca da parte del Comune di Roma, in vista innanzitutto del Sei
Nazioni

*FLAMINIO, I REPERTI ARCHEOLOGICI NON BLOCCHERANNO I LAVORI*


In un irresistibile sketch che veniva inscenato in un'edizione di "Mai dire
gol" di oramai molti anni fa, il comico Gene Gnocchi, impersonando "Hermes
Rubagotti", un cronista avvinazzato della Bergamasca, parlando (se ricordo
bene) di una partita dell'Atalanta, affermava che un certo giocatore (il
nome si perde nelle nebbie della mia memoria) era inciampato e, finendo a
terra, aveva scavato un buco nel prato del terreno di gioco, dal quale era
emerso un clamoroso ritrovamento archeologico: un'antica necropoli camuna.

Pressappoco la frase era questa (chiedo scusa ai glottologi per le sicure
imprecisioni nella trascrizione del dialetto): "*G'ha incespicà e g'ha
scava' un biuso nel terreno. Tutto lo stadio g'ha guarda' nel biuso e g'ha
dito: Ooooohhhhh, una necropoli camuna!*".

Ebbene, un fatto del genere è accaduto veramente allo Stadio Flaminio, a
Roma. Un mausoleo sepolcrale (addirittura!) era emerso dal terreno nei
pressi di una tribuna, mentre erano in corso i lavori per la
riqualificazione dell'impianto, assolutamente necessari sia per
l'adeguamento agli standard di sicurezza che nell'ottica di continuare ad
ospitare degnamente il Sei Nazioni, ed ancor più in vista di un'eventuale
assegnazione dei Mondiali.

Si temeva, nella migliore delle tradizioni italiche, che i lavori sarebbero
rimasti bloccati per lungo tempo, mettendo a repentaglio innanzitutto il
torneo delle nazionali europee, che comincia a febbraio.

Ma il delegato allo Sport del Comune di Roma, Alessandro Cochi, ha gettato
finalmente acqua sul fuoco, ribadendo che si terrà fede a tutti gli impegni.

Cochi ha dichiarato: "*Stiamo completando i lavori per la realizzazione di
due grandi scale all'esterno della tribuna che saranno fisse per tre anni,
in modo da consentire al pubblico di entrare allo stadio. Un lavoro da circa
dieci milioni di Euro diviso in tre fasi. I reperti per adesso saranno
coperti, ma con la Sovrintendenza ai Beni Archeologici stiamo pensando di
mettere un vetro in modo da farli vedere anche al pubblico del rugby, a
partire dal 2010. Una cosa che all'estero piace molto e che sappiamo già che
avrà un certo successo*".


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(Massimo Coppa Zenari)
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