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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

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Lun 29 Set 2008 13:39:39 CEST


Dal Gazzettino e dalla Tribuna di Treviso.
Ciao.
Franco (TV)

GAZZETTINO

AZZURRI A ROMA
Raduno per i test, ci sono Orquera e il baby Bacchetti

Con il raduno di oggi e domani alla Borghesiana di Roma, parte la
preparazione dell'Italia ai test-match d'autunno. Il ct Nick Mallett
ha convocato 29 giocatori. Non ci sono gli azzurri della Premiership
inglese, impegnati in un turno infrasettimanale. Invitato come 30. il
seconda linea sudafricano Quintin Geldenhuys (Viadana), che si
aggiunge alla lista degli equiparati. Da segnalare il ritorno nel giro
dell'apertura Luciano Orquera, la chiamata di Franco Sbaraglini al
posto dell'infortunato Ghiraldini e il baby rossoblu Andrea Bacchetti,
l'unico classe '88.
I CONVOCATI - Avanti (15): Robert Barbieri, Mauro Bergamasco,
Costanzo, Del Fava, Bernabò, Derbyshire, Erasmus, Festuccia, Lo
Cicero, Parisse, Perugini, Reato, Rizzo, Sbaraglini, Zanni.

Trequarti (14): Bacchetti, Mirco Bergamasco, Canale, Marcato, Masi,
McLean, Orquera, Riccardo Pavan, Picone, Matteo Pratichetti,
Robertson, Sepe, Toniolatti, Travagli.

BABY AUSTRALIA - Quattro debuttanti nei 34 giocatori dell'Australia
(18 avanti, 16 trequarti) selezionati per i 6 match del tour autunnale
(8 novembre a Padova con l'Italia). Sono David Pocock (flanker), Quade
Cooper (apertura), Sekope Kepu (pilone) e il 18enne trequarti James
O'Connor (classe '90) che se giocherà sarà il secondo più giovane
nella storia ad aver esordito con la maglia dei Wallabies (il
recordman è Brian Ford, '57). Assenti gli avanti Elsom e Vickerman. In
lista perchè ritenuti recuperabili dagli infortuni Barnes (centro),
Tuquiri (ala) e Palu (n.8).

UNDER 20 VITTORIOSA - La selezione under 20 della Fir, costituita per
2/3 da giocatori dell'Accademia "Ivan Francescato", guidata da Ghini e
Romagnoli, ha battuto 36-10 il Narbonne Espoirs (mete di Alberto
Benettin del Petrarca, Petillo e Majesterovic).

LEVRIERI IN TRIONFO - La selezione del nord-ovest (Levrieri) si è
aggiudicata il Trofeo delle Zone under 18 battendo nello scontro
diretto della 5. e penultima giornata la selezione del centro sud
(Heracles) che le aveva inflitto l'unica sconfitta del torneo (12-10)
all'andata. Per il XV della Serenissima, ancora ultimo in classifica,
prima vittoria contro il centro-nord (Duchi).

TROFEO ZONE U17 - Dopo 3 giornate questi i risultati: Levrieri-Duchi
19-5, XV Serenissima-Heracles 24-7, XV Serenissima-Levrieri 29-0,
Heracles-Duchi 57-19, XV Serenissimi-Duchi 26-0, Heracles-Levrieri
27-7; Classifica: XV Serenissima N/E punti15; Heracles C/S 9; Levrieri
N/O 4; Duchi C/N 0. Il 4 ottobre a L'Aquila XV Serenissima-Heracles, a
Mantova Levrieri-Duchi.

Ivan Malfatto
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 Dopo due anni il Benetton è tornato a vincere sul campo di Viadana,
tradizionalmente un terreno poco favorevole ai biancoverdi.

Un Benetton di sostanza, solido mentalmente e caratterialmente, una
squadra che ha sciorinato una prova superlativa, sia in fase
offensiva, sia in quella difensiva, capitolando solo una volta, nel
primo tempo quando si è trovato in inferiorità numerica. Un Benetton
che ha voluto a tutti i costi questo successo ed emblematici sono
stati gli ultimi 5' di gioco, quando Viadana ha tentato con ogni mezzo
di sfondare la difesa trevigiana per trovare la meta che avrebbe
potuto capovolgere la gara, ma il Benetton ha chiuso ogni porta.

Quella trevigiana è rimasta così l'unica squadra incollata
all'Overmach Parma, vittorioso a Favaro contro il Casinò di Venezia e
ancora battistrada del torneo. E' stata una vittoria difficile ma
molto importante, soprattutto per il morale ammette Andrea Marcato,
regista dei biancoverdi un risultato che serve per la classifica, ma
anche in prospettiva della Heineken Cup. A Viadana lo scorso anno
avevamo subìto un duro colpo, direi che da allora sono stati compiuti
dei notevoli passi avanti e non solo per quel che riguarda il
risultato acquisito sul campo.

Viadana sembra avere delle maggiori individualità, ma il Benetton è
sicuramente più squadra, non credi?

Probabilmente è vero, anche se non dobbiamo dimenticare che pure noi
disponiamo di ottime individualità. Penso comunque che venerdì abbia
vinto quella che ha dimostrato di essere più squadra.

In questa prima parte della stagione si vede un Marcato diverso, più
tranquillo e anche più freddo nelle decisioni, come quella del calcio
del 20-14: aver ritentato dalla stessa posizione dove avevi sbagliato
un minuto prima è stata una responsabilità non da poco

Sono abbastanza sereno e questo indubbiamente mi aiuta. Dopo la
partita di Calvisano della passata stagione (sostituito dopo appena
30' di gioco, ndr) ho trascorso un periodo non facile; adesso ho tanta
voglia di far bene e come mi dice sempre Goosen, l'apertura è il punto
di riferimento della squadra, quindi devo sempre farmi trovar pronto.
Per quanto riguarda il calcio di punizione, mi sentivo bene, ho voluto
riprovarci perché sapevo che era nelle mie possibilità ed è andata
bene.

Un Marcato in buona forma, preciso nei calci e costantemente in cabina
di regia nel club: un messaggio a Mallett?

Innanzitutto sono orgoglioso di far parte del gruppo azzurro, poi
giocare estremo o apertura non è che faccia molta differenza,
l'importante è esserci; logicamente dovrò continuare a fare bene a
Treviso, poi se dovesse arrivare la maglia numero 10 ben venga
l'opportunità di giocare in regia anche in Nazionale.

Siamo alla vigilia del derby contro Padova, da ex come vedi la sfida?

Sarà una gara particolare, un vero e proprio derby. Padova ha bisogno
di una svolta, in questa stagione non ha ancora convinto pienamente e
magari una vittoria a Treviso potrebbe scacciare certi dubbi.
Oltretutto non avrà nulla da perdere. Per noi quindi sarà una partita
durissima: comunque non dovremo pensare a quello che ha fatto o
dimostrato il Petrarca finora conclude Marcato dovremo solo pensare a
giocare la nostra gara, con grande determinazione come del resto
abbiamo sempre fatto in questa prima parte della stagione.

Ennio Grosso
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Una formula breve per salvare il campionato

Il campionato ha concluso la terza giornata senza troppo entusiasmo. È
la formula, prima ancora degli scarsi contenuti tecnici, a
condannarlo. Tra coppe europee, test-match autunnali e Sei Nazioni lo
attende infatti un letargo di 5 mesi dal quale in Italia è impossibile
riprendersi: dal primo novembre, data della sesta giornata, al 28
marzo, quando di disputerà la seconda di ritorno, si giocheranno in
tutto quattro turni. Come tenere vivo l'interesse di pubblico e
sponsor in simili condizioni? Leggere una pagina al mese di un giallo
non funziona, anche se si tratta di Follett.
Che il campionato italiano la tirasse troppo per le lunghe,
specialmente in rapporto alle partite giocate, lo pensava già Carwyn
James, l'allenatore del Llanelli e dei Lions vittoriosi in Nuova
Zelanda nel '71, che 30 anni fa guidò il Rovigo allo scudetto.
Sosteneva che la sua importanza per i giocatori e la durata rendevano
l'impegno psicologico logorante. L'avvento del professionismo non ha
modificato le cose. I malanni del torneo anzi si sono aggravati:
ancora più spezzettato, tecnicamente impoverito (le stelle straniere e
quasi tutti gli azzurri giocano all'estero), stadi semivuoti. Le
ragioni di Carwyn sembrano addirittura ingigantite dal nuovo status
economico che richiede più risorse e dunque moltiplica le competizioni
alla caccia di pubblico e sponsor. Inoltre proprio l'aumento degli
impegni di alto livello ha reso ancora più elevata l'usura fisica e
mentale dei giocatori.

Certo si potrebbe obiettare che il calendario internazionale è uguale
per tutti in Europa. E che in Francia e Inghilterra la pressione è
sicuramente maggiore. Ma è altrettanto vero che Premiership e Top 14
sono più continui. E poi ciascuno si adatta al professionismo e ai
suoi impegni con i mezzi di cui dispone e meglio che può. Galles,
Irlanda e Scozia non a caso hanno dato vita a una Celtic League
riservata alle franchigie che consente di dosare le energie degli
internazionali.

In Italia una riforma del Super 10 appare urgente. E una riduzione
della durata, concentrandolo da metà febbraio al primo week end di
giugno, potrebbe rappresentare l'alternativa al suo totale
declassamento che qualcuno va proponendo per concentrare l'élite in
due selezioni macroregionali. Giocando due volte in concomitanza con
il Sei Nazioni ci sarebbero 15 settimane per assegnare lo scudetto.
Poche? Se tre mesi sono sufficienti per l'Npc in Nuova Zelanda e lo
svolgimento del Super 14, perché ai nostri club non dovrebbero
bastarne quattro?

La formula breve, oltre a rendere più leggibile e seguito il torneo,
avrebbe il pregio di liberare spazio a una seconda competizione,
magari aperta alle società di serie A. Da ottobre a gennaio si
potrebbe così giocare con una minor pressione in termini di risultato,
puntando alla ricerca del gioco e al lancio dei giovani. Solo in
questa prima parte della stagione sarebbe ipotizzabile la
sovrapposizione di un'attività riservata ai migliori giocatori
italiani e stranieri finalizzata alla coppe europee. E che potrebbe
vedere coinvolti i primi due club del campionato oltre a due
franchigie. Poi tutti in mischia per lo scudetto. Una soluzione che
certo non potrebbe bastare, da sola, al pieno rilancio del rugby
italiano. Ma che contribuirebbe a crearne premesse fondamentali.
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TRIBUNA DI TREVISO

AZZURRI IN RADUNO Euganeo verso l'esaurito per il match Italia-Australia

Ventotto i convocati da Mallett da ieri a Roma, Canale in forse
Checchinato registra il nuovo boom di ragazzi nei club del Veneto
Padova come Marsiglia in Francia? Piazza fissa per i test di novembre

 ROMA. Il ct azzurro Nick Mallett ha convocato 28 giocatori (esclusi
solo gli "inglesi") arrivati ieri alla Borghesiana di Roma.
 Eccoli: Bacchetti (Rovigo), Barbieri (Benetton), Mauro e Mirco
Bergamasco, Valerio Bernabò, Gonzalo Canale, Salvatore Costanzo
(Benetton), Carlo Antonio Del Fava, Paul Derbyshire (Petrarca), Jaco
Erasmus, Carlo Festuccia, Andrea Lo Cicero, Andrea Marcato (Benetton),
Andrea Masi, Luke McLean, Luciano Orquera, Sergio Parisse, Riccardo
Pavan, Salvatore Perugini, Simon Picone (Benetton), Matteo
Pratichetti, Tommaso Reato (Rovigo), Michele Rizzo (Petrarca), Kaine
Robertson, Franco Sbaraglini (Benetton), Michele Sepe, Giulio
Toniolatti, Pietro Travagli, Alessandro Zanni. Sotto esame medico
Canale che sabato in Clermont-Biarritz ha subito una forte contusione
alla coscia sinistra su un placcaggio di Masi.
 Si tratta del primo dei due mini-raduni in vista dei test match di
novembre contro Australia, Argentina e Pacific Islanders (selezione di
Fiji, Samoa e Tonga).
 Il primo è più difficile si giocherà a Padova l'8 novembre
all'Euganeo contro l'Australia. Non che gli altri siano più
abbordabili: i Pumas, pur in riallestimento e battuti in giugno a
Cordoba, sono arrivati terzi al mondiale di Francia; la selezione del
Pacifico forse manca di amalgama, ma con stelle come Bobo Sireli (ex
ala del Parma, due scudi di Brenno col Biarritz) o Rauluni può punire
qualsiasi squadra.
 Per il match padovano si registra una corsa al tagliando: ne sono già
stati staccati 19mila a 13 giorni dall'apertura delle casse, conto a
cui sfuggono le prenotazioni internet, ma che fanno prevedere a 40
giorni dall'evento il "sold out". Curve e posti più economici bruciati
in poche ore. Sarà che gli azzurri mancano dal Veneto praticamente
dalla nascita del Sei Nazioni con un match di livello: 7 anni da
Treviso (Fiji 2001), 8 da Rovigo (Canada), 12 da Padova (Australia).
Di certo sarà un incasso "pesante" e quasi una candidatura a piazza
fissa per i test novembrini come Marsiglia per la Francia.
 L'Euganeo ha una capienza di 32.336 posti a sedere. L'Italia di Lippi
contro l'Islanda catturò 16 mila spettatori (20mila con gli omaggi).
Il record di presenze è di un Milan-Padova di serie A nel 1995
(mancava ancora la curva sud). Ma il confronto vero è che per il
Padova Calcio la capienza è limitata a 18mila posti (grazie ai
"tornielli", l'anno scorso era della metà): «Il rugby - afferma il
team manager azzurro Carlo Checchinato - non è considerato uno sport a
rischio violenza. Per noi la capienza utilizzabile è quella massima.
Magari il Veneto diventasse come Marsiglia per i bleus, farei la
firma. Ero sicuro che Padova avrebbe risposto perché sono
impressionato dai "numeri" dei nuovi tesseramenti di ragazzini in club
importanti come il Petrarca, ma pure in piccoli come Valsugana o
Valpolicella. Anche in club come il Rovigo dove la partecipazione
s'era rallentata, ha avuto nuovo impulso. Manca poco all'esaurito per
l'Australia, ma va detto che il rugby sta vivendo un momento speciale:
avremo l'Olimpico di Torino al completo per l'Argentina e solo il
terzo test a Reggio Emilia non ha ancora fatto il pieno. Non parliamo
del 6 Nazioni: tre test a Roma senza neppure uno strapuntino. Mancano
solo le curve mobili del Flaminio, altri 2mila posti, ma abbiamo
richieste e prenotazioni in esubero».
 Tornando a Roma guardiamo l'aspetto tecnico di questo raduno: «Con un
mese e mezzo di tempo - afferma Nick Mallett - questo raduno serve a
cementificare il gruppo, rivedere alcuni atleti che non abbiamo avuto
modo di seguire al tour o durante il raduno estivo in Valle d'Aosta.
In questi due giorni focalizzeremo l'attenzione sulle partite che ci
aspettano e parleremo molto delle regole sperimentali per valutare
quale sia il livello di apprendimento degli azzurri».
 Intanto Parisse, primo azzurro della storia, è candidato a "Giocatore
dell'anno dell'Irb", l'oscar del rugby che sarà assegnato il giorno
dopo la fine dei test novembrini a Londra. Se la vedrà con l'All
Blacks Daniel Carter, lo scozzese Mike Blair e i gallesi Shane
Williams e Ryan Jones.
 Infine La Fir confermerà domani la sua candidatura all'International
Board per organizzare un mondiale in Italia, confortata anche
dall'incontro con il sottosegretario Crimi che ha garantito
l'interesse del Governo per la proposta. Altri paesi candidati per il
Mondiale 2015 sono: Inghilterra, Australia, Irlanda, Giappone, Scozia,
Sudafrica e Galles. Tutte, tranne l'Inghilterra ma con l'aggiunta
"naive" di Giamaica e Russia, sono in corsa anche per il 2019.
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 Graham «Meglio vincere anche giocando male»

 QUI PADOVA

PADOVA. Il Carrera continua a soffrire ma, in vista del derby di
sabato prossimo a Treviso, la vittoria sulla neopromossa Roma è una
boccata di ossigeno. Certo, è stato un brutto Petrarca, quello visto
al Plebiscito, dalle idee confuse pur nelle evidenti potenzialità.
Dopo la sconfitta bruciante di Parma, chi si aspettava una reazione
tutta grinta e carattere è rimasto deluso, perché a mostrare desiderio
di rivalsa sono stati in pochi, in particolare «Paperino» Matteralia.
 Il pilone in ottima forma che, a 37 anni, sta vivendo una seconda
giovinezza, premiato sabato come uomo del match. Bene anche, al suo
ingresso in campo, Billot il mediano del vivaio, che ha dato
un'accelerazione al gioco, in combinazione con Little, e con il
conseguente spostamento di Mercier ad estremo, come nella seconda
parte della scorsa stagione. Certo, i sei calci falliti dal francese
(cinque piazzati e una trasformazione), alcuni alla portata, avrebbero
potuto disegnare un match diverso, e così diviene inevitabile parlare
con il tecnico scozzese George Graham di Nicky Little in panchina, e
della sua convivenza con l'apertura transalpina. «Non ho mai detto che
non possono giocare insieme - spiega - e conosco anche le qualità di
Nicky. Però sta recuperando la condizione dopo l'infortunio, e io sto
aspettando che ritorni in forma. Possono certamente convivere, ma al
momento secondo me Little non è pronto per giocare dall'inizio, né per
tutti gli 80 minuti». Vista la giornata infelice di Mercier, vien da
pensare che il figiano poteva essere inserito prima, per piazzare:
«Non sono certo quello che sostituisce un giocatore solo perchè
sbaglia qualche piazzato - replica Graham - non è giusto. Direi
piuttosto che i nostri errori hanno fatto sembrare la Roma più forte
di quanto lo sia in realtà, e che anche la loro meta è nata da un
pallone rubato su un nostro attacco. A volte, pur giocando male, è
meglio vincere: è già qualcosa».
(Federico Fusetti)
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QUI TREVISO

Smith smorza l'entusiasmo «Ora attenti al Petrarca»

 TREVISO. A Viadana s'è visto uno dei migliori Benetton degli ultimi
tempi: determinato, lucido, molto essenziale. Ma della serie «nessuno
è perfetto» a raffreddare gli animi ci pensa il perfezionista Franco
Smith: «Diciamo che in attacco c'è molto da lavorare. E' evidente che
questo successo per noi è un ottimo risultato, abbiamo fatto tutto
abbastanza bene ma credo che l'attacco non sia al massimo. Anche in
difesa, abbiamo subito troppe punizioni per poca disciplina».
 Beh, però se c'è una cosa che ha impressionato è stata proprio la difesa, no?.
 «Ma certo, lì tutti i giocatori hanno messo orgoglio e tanta volontà
ed il risultato non è mancato. Ed anche se tre partite sono poche,
guai a guardare troppo lontano».
 E' una situazione che vi dà fiducia soprattutto in vista dell'esordio
in Heineken?
 «Sì, però la prossima sfida è con Padova, non con il Perpignan, per
cui preferisco non andare troppo in avanti, dobbiamo preoccuparci
delle nostre cose, non di quelle degli altri. Con il Petrarca è una
classica del rugby italiano, un derby che per noi credo sarà
difficile. L'anno scorso contro di loro non abbiamo vinto, un pari e
una sconfitta in campionato, una sconfitta in semifinale di Coppa
Italia. Quindi dovremo prestare molta attenzione».
 Sembra però che la situazione oggi sia alquanto diversa.
 «Nel rugby non c'è logica. Ogni successo si deve costruire
dall'inizio: Rovigo ha battuto il Calvisano e poi è andato a perdere
contro il Gran Parma. Il Petrarca è forte anche quest'anno e noi
dovremo tenere gli occhi aperti».
 Dunque dobbiamo attenderci un derby di quelli tosti?
 «Sicuramente: loro a Treviso troveranno nuove motivazioni. Ogni
avversario che ci affronta è come se giocasse una finale, anche se non
siamo noi i campioni d'Italia ci considerano come tali».
(Silvano Focarelli)
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QUI VENEZIA

Pipitone dà la striglia ai suoi «Non belle figure ma punti»

FAVARO VENETO. «Rispettavamo al massimo il Casinò di Venezia,
conoscendo il valore dei suoi giocatori e quello della guida tecnica
dell'amico Gajan eravamo consapevoli delle difficoltà che avremmo
incontrato in casa loro. Il match è stato molto spigoloso e poco
spettacolare e di questo mi spiace per il pubblico, ma alla fine siamo
davvero soddisfatti di aver centrato una vittoria così difficile
contro la squadra più ostica incontrata finora»: così Franco Pavan
diesse Overmach.
 Parole a metà tra l'obiettivo ed il diplomatico, che non servono a
stemperare i pensieri cupi in casa amaranto-oro all'indomani della
terza sconfitta consecutiva. Come contro il Montepaschi all'esordio,
il XV di Gajan ha dimostrato di essere alla pari con le migliori, ma
il fatto è che le giornate corrono ed i veneziani sono al penultimo
posto aggravato dall'inatteso rendimento di Gran Parma e Futura Park
Roma, peraltro prossima avversaria a calendario. Una situazione che,
nel caso di un quarto insuccesso di fila, con la prospettiva di dover
poi ospitare Calvisano alla 5ª giornata, rischierebbe di poter
ufficialmente aprire il capitolo crisi: «Parlare di crisi è al momento
esagerato, - commenta il presidente lagunare Pipitone - ma è indubbio
che sia contro il Montepaschi che contro l'Overmach abbiamo perduto
due importanti occasioni di piazzare il colpo pesante, ed ora la
classifica è quella che è. Sapevamo che le prime cinque giornate ci
erano sfavorevoli, dovendo incontrare le quattro candidate più
autorevoli ai playoff e la Futura Park fuori casa, ma in virtù dei 7
punti già accumulati proprio dai romani è chiaro che la gara di sabato
sarà delicatissima. A noi adesso servono i punti e non più solo le
belle figure». Bollettino medico post-Overmach: unico assente certo a
Roma sarà Harley Crane (microfrattura all'avambraccio), possibile
impiego di Walter Pozzebon, il cui ginocchio pare essersi assestato.
(Gianluca Galzerano)
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GUINNESS PREMIERSHIP. Quarta giornata in Inghilterra: Wasps interrompe
la peggior serie ...

BIGLIETTI. Sono 19mila i biglietti per l'Euganeo venduti in 13 giorni,
l'Italia di Lippi arrivò a 16 mila, il Milan a 25.807

GUINNESS PREMIERSHIP. Quarta giornata in Inghilterra: Wasps interrompe
la peggior serie di sconfitte iniziali (tre) da quando c'è la Prima
Divisione, battendo addirittura il Leicester, finora mai sconfitto.
Intanto l'estremo di Bath, Nick Abendanon (nato in Sudafrica), si
candida per la maglia della Nazionale con una serie di ottime
prestazioni. I risultati: Sale-Gloucester 23-9, Newcastle-Bristol
17-3, Leicester-Wasps 19-28, Bath-Worcester 37-19,
Saracens-Northampton 26-12, Harlequins-London Irish 27-28.
 MAGNERS LEAGUE. Quinto turno della cosiddetta Celtic league: Cardiff
Blues-Connacht 58-0, Dragons-Edinburgh 11-9, Glasgow-Scarlets 34-20,
Ospreys-Ulster 43-0. In testa sempre Ospreys e Munster.
 TOP 14. Nel campionato francese Tolosa si dimostra in ottima forma
superando Perpignan, mentre lo Stade Francais vola a sei vittorie
consecutive (tutte, dall'inizio), e resta in vetta. Vincono Clermont,
con un gioco tutto d'attacco, e Montpellier, partito molto bene,
mentre il Tolone stellare (c'è anche l'ex-petrarchino Sisa) non brilla
affatto. I risultati: Bourgoin-Stade Francais 25-32, Clermont-Biarritz
32-6, Montauban-Castres 24-23, Mont de Marsan-Montpellier 16-22,
Brive-Dax 41-9, Tolosa-Perpignan 30-20, Bayonne-Tolone 19-15. Class.:
Stade F. 26, Bayonne 20, Tolosa 19, Montpellier 18, Perpignan 17,
Clermont 16.
 UMAGA RESTA. Smentite le voci di un possibile esonero
dell'ex-capitano degli All Blacks Tana Umaga, attuale coach del
Tolone, che starebbe per essere sostituito dall'australiano John
Connolly. Il presidente del club francese, Mourad Boudjellal, ha
infatti confermato la fiducia a Umaga, nonostante i risultati non
brillanti.
 CURRIE CUP. In Sudafrica gli Sharks di Durban volano in testa, e si
assicurano la semifinale in casa. Per i Lions, invece, decisiva la
prossima trasferta a Città del Capo con Western Province. I risultati:
Falcons-Cheetahs 7-78, Griquas-Blue Bulls 22-58, Kavaliers-Western
Province 6-23, Lions-Sharks 20-34. Class.: Sharks 52, Bulls 49, Lions
41, Cheetahs 37, W. Province 36.
 NUOVE REGOLE. Oltre alle 13 regole sperimentali in vigore dal primo
agosto, Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia ne stanno sperimentando,
grazie ad una deroga, altre tre, che garantiscono un maggior numero di
calci liberi. Ora però il Sudafrica vorrebbe allinearsi all'Emisfero
Nord e abbandonarle, mentre le altre due spingono per proseguire anche
nel Super 14. Lo scontro politico tra le tre potenze è già iniziato.
(f.f.)



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