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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 21 Dic 2009 14:45:09 CET


Dal Gazzettino.
L'U19 ne ha beccati 56 dalla Francia, qualche giorno fa, ora l'U18
Irlandese ce ne rifila 60...
Se questi giovanotti saranno la nazionale del futuro, prepariamoci a
giocare di nuovo costantemente con Romania e Spagna.
Cara FIR, egr. geom. Dondi: volete spiegarci come sono stati
capitalizzati, secondo voi, questi 10 anni di 6 nazioni?
Che fallimento!
Ciao.
Franco (TV)

Solo panchina
e riscaldamento

Jonny Wilkinson durante il riscaldamento al "Battaglini" di Rovigo,
iniziato intorno al 15' del primo tempo (fino ad allora era stato in
tribuna) e continuato fino a 2' dalla fine dietro le aree di meta. A
metà della ripresa il centro Williams si è portato a bordo campo per
un infortunio, Jonny è corso, sembrava dovessi svestirsi ed entrare
per sostituirlo, ma è stato un falso allarme.
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È cominciato con gli sfottò dei "nemici" petrarchini. «A Padova
Wilkinson - è il testo un sms scambiato fra tifosi - sarebbe stato
accolto da una limpida giornata di sole, con visita anche agli
affreschi di Giotto. A Rovigo invece dalla nevicata del secolo, che ci
vogliono le renne di Babbo Natale». È finita con lo stesso Jonny
Wilkinson a spingere il pullman della squadra impantanato al
"Battaglini". Nel corso di un terzo tempo fuori dagli spogliatoi con
-6 di temperatura celebrato a suon di palle di neve fra tifosi e
giocatori del Tolone.
      È rimasto in panchina, ma il numero 10 inglese è stato il
protagonista assoluto di Tolone-Rovigo, 4. turno di Amlin Challenge
Cup. Alla vigilia l’annuncio del suo arrivo (solo giovedì) aveva
scatenato l’attesa. «Perfino mio figlio di 11 anni - confidava
l’allenatore rossoblu Umberto Casellato - ha detto che voleva venire
alla partita. Ma come, gli ho obiettato, se quando te le l’ho chiesto
l’altro giorno mi hai detto di no? È vero, mi ha risposto, ma adesso
che c’è Wilkinson vengo a vedere lui».
      Poi la nevicata del secolo (benedetta dai petrarchini) sembrava
aver rovinato tutto. Invece ha raddoppiato la gioia. Sabato Wilkinson
& C. hanno paralizzato un centro commerciale firmando autografi. Un
tifoso ha conquistato Tana Umaga facendo vedere che aveva il suo volto
tatuato sul polpaccio. «E ora mi faccio tatuare anche l’autografo, che
mi ha fatto sempre lì a pennarello».
      Domenica alla partita, giocata come a Treviso grazie alla
società, agli sportivi e agli old che hanno spalato la neve dal campo,
c’è stato il bis. Alla passerella di Wilkinson sotto la tribuna per
accomodarsi in panchina è scoppiato un applauso. Tanti hanno guardato
più lui riscaldarsi dietro l’area di meta che il match. Poi l’hanno
assediato in centinaia negli spogliatoi. C’è chi si è fatto fare
l’autografo sulla ricevuta di pagamento della quota di socio rossoblu.
Chi su una foto in maglia della nazionale. Chi ha immortalato figli,
morose, amici o parenti al suo fianco. Jonny ha regalato con pazienza
un sorriso a tutti. Poi si scatenato a colpi di palle di neve.
Campione anche fuori, oltre che in campo.
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Under 18
travolta
in Irlanda

Terribile esordio della nazionale azzurra under 18 nel Sei Nazioni di
categoria. Sabato pomeriggio al Donnybrook Park di Dublino è stata
sconfitta per 60-3 dai pari età dell'Irlanda. I tre punti dell’Italia
sono statio segnati di Apperley-Sue. Gli irlandesi hanno messo a segno
9 mete (6 trasformate) e un cp.
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COPPE Sconfitti Petrarca e Femi. Benetton beffato ma in crescita

Treviso, dimensione celtica

(a.li) Il Benetton ha sfiorato un altro storico successo in Heineken
Cup. La squadra di Smith, sconfitta 18-21 a Monigo dal Northampton,
terza forza del campionato inglese, ha confermato la competitività a
livello internazionale. Padrona del campo per gran parte del match,
solida in mischia e ben organizzata in difesa, è stata penalizzata da
una scelta poco convincente del tmo su una meta concessa a Dowsona.
Sarebbe bastata anche un po’ più di precisione di Goosen dalla
piazzola. Una partita che comunque dà fiducia ai biancoverdi in vista
dell’arrivo del Munster il 16 gennaio, che si annuncia come una prova
generale di Celtic League. Nuova sconfitta invece del Montepaschi
Viadana in Galles contro l’Ospreys (45-19).
      Ieri nei recuperi di Challenge Cup, la Femi Rovigo è stata
sconfitta dal Toulon al "Battaglini" 30-7 (meta di Pratichetti
trasformata da Basson). Battuto anche il Petrarca in Francia dall’Albi
(38-16). Per i padovani a segno Mercier (2 calci, un drop e una
trasformazione) e Spragg (meta). Nel prossimo turno (15-17 gennaio) i
padovani riceveranno il Montauban mentre il Rovigo andrà a Castres.
      SERIE A - Rinviate per neve le partite di A1, ieri si sono
disputate solo 3 gare di A2: Amatori Catania-Lyons Piacenza 36-10,
Gladiatori Sanniti-S. Gregorio 10-18, Fiamme Oro Roma-Alghero 27-3
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MISCHIA APERTA
di Antonio Liviero

Fino agli anni Novanta si parlava di stili di gioco. Oggi si assiste a
una omogeneizzazione tattica, indotta dalle regole, dal professionismo
e dall’avvento della videoanalisi. Le differenze si sono ridotte. Lo
spartiacque è la mischia aperta, il cui approccio determina durata e
complessità delle costruzioni offensive.
      Sequenze corte, veloci, che cercano la meta, o comunque di
squilibrare la difesa, fin dalla prima fase. Oppure una conservazione
su più fasi, capace di superare il minuto, allo scopo di usurare e
fare esplodere l’opposizione sulla durata o come minimo di indurla al
fallo. Francia e All Blacks appartengono alla prima corrente di
pensiero, Australia e Inghilterra alla seconda, anche che con l’arrivo
di Deans il gioco dei Wallabies è meno strutturato di un tempo.
      Si tratta di un’antinomia tattica che ruota attorno a due
termini: programmazione e adattamento. La programmazione è
indispensabile alla lunga conservazione. Un sistema basato su assi,
zone d’attacco e forme di gioco prestabiliti. I sostegni sanno dove e
come si svilupperà l’azione. E anticipano il loro movimento. Ciò
agevola il ripiazzamento e offre un tempo di vantaggio sulle difese.
Però è una formula dispendiosa, che richiede atleti di grossa
cilindrata. Inoltre dalla quarta fase in poi non è semplice tenersi in
mente ogni dettaglio. E basta un imprevisto perché il sistema possa
andare in crisi. Ma soprattutto è decodificabile.
      Al contrario, l’altro modello preordina solo il lancio di gioco
ed eventualmente la seconda fase. Poi cerca di adattarsi alla
situazione utilizzando punti di riferimento collettivi. Ci sono
giocatori incaricati di leggere gli spazi e di calcolare rapidamente i
rapporti di forza numerici, c’è un sistema di comunicazione verbale e
gestuale collaudato, e ci sono automatismi sul modo di intervento dei
sostegni. La principale bussola è il ritmo di liberazione della palla.
Se è veloce (un paio di secondi) di solito si fruttano i buchi ai lati
del raggruppamento, in mezzo alla linea di difesa o all’esterno.
Quando invece l’uscita della palla è ritardata si impone il gioco al
piede. Mentre una disponibilità immediata sull’impatto chiama una
prosecuzione sull’asse profondo con un pick and go.
      Ciò che è comune a entrambi i metodi è la conservazione ad ogni
costo, anche con interventi al limite del regolamento, e una tecnica
individuale completa che consenta ad avanti e trequarti di giocare
scambiandosi i compiti.
      Al di fuori di questo paradigma tattico, rimane il metodo
classico: conquista, gioco al piede, difesa. Lo utilizza chi, come gli
Springboks, è in grado di fare la differenza in questi settori. Ma
anche chi, più modestamente, non ha i mezzi per seguire modelli
ambiziosi. Come prova a fare l’Italia di Mallett. Non sarà seducente,
ma quanto ad efficacia si fa di sicuro preferire.
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Emiliano Mulieri, ala del Benetton Treviso, è stato il grande
protagonista del match con due mete salvate e una segnata

«Alla pari degli inglesi
Meritiamo la Celtic»

Ha segnato una meta, ne ha salvate due. Forse la palma del migliore in
campo sarebbe spettata a lui. Emiliano Mulieri, ala del Benetton, è
stato sabato uno dei maggiori protagonisti della sfida che ha visto il
Benetton andare vicino ad una nuova grande impresa contro il
Northampton, attuale terza forza del campionato inglese e in piena
corsa per la qualificazione ai quarti della Heineken Cup.
      Come detto, due mete salvate e una segnata, probabilmente la più
bella della giornata.
      “Sì, devo ammettere che è stata una bella azione – conferma
Mulieri – ma io ho solo il merito di aver finalizzato, molti meriti
sono anche di McLean, il quale ha calciato la palla in maniera
deliziosa mettendomi nella condizione di poter poi schiacciare in
meta”.
      Quanto rammarico dopo questa sconfitta?
      “Parecchio, perché abbiamo giocato alla pari del XV inglese.
Abbiamo sempre creduto nella possibilità della vittoria e siamo stati
bravi anche perché stavolta abbiamo tenuto per tutti gli 80’. Perdere
di soli 3 punti contro questo avversario, assomiglia molto ad una
vittoria anche se non porta molti punti in classifica”.
      Un Benetton che partita dopo partita conquista sempre più
rispetto da questi avversari, un tempo inarrivabili…
      “Come ho detto, abbiamo giocato alla pari del Northampton, una
squadra che non è l’ultima arrivata. E’ terza nella graduatoria del
campionato inglese, ha intatte possibilità di proseguire il cammino in
Europa e dispone di molti Nazionali. Davanti la nostra prova è stata
impeccabile e dietro credo che non abbiamo certo demeritato. Loro nei
trequarti sono molto forti, se gli lasci un po’ di spazio fanno vedere
di cosa sono capaci e se fanno uscire i palloni veloci diventano
imprendibili”.
      In prospettiva Celtic League che valore assume questa prestazione?
      “Stiamo dimostrando di essere una squadra che merita di poter
disputare il torneo Celtico. Northampton, come del resto le altre
squadre che affrontiamo in Heineken Cup, hanno una maggiore abitudine
agli scontri di livello, un vantaggio non da poco nei nostri
confronti. Se il prossimo anno saremo in Celtic League, anche noi
avremo la possibilità di confrontarci ogni settimana a grandi livelli
e questo – conclude Mulieri – potrà far crescere ancor più la nostra
esperienza e le nostre capacità”.
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Campionato
Si riprende
il 6 gennaio
con il Prato

TREVISO - (e.g.) La sfida contro Northampton ha segnato l’ultima
fatica del 2009. Treviso ha chiuso con una sconfitta, ma a dare torto
ai biancoverdi è stato solo il punteggio: prestazione, carattere e
determinazione hanno invece detto che il Benetton c’è e se l’anno
prossimo sarà in Celtic League, non sarà certo una comparsa. Si
riprenderà il giorno della Befana, il 6 gennaio, infatti, tornerà il
campionato dopo un mese di pausa con la prima giornata di ritorno.
Avversario del Benetton sarà il Consiag I Cavalieri Prato, formazione
che proprio in virtù di quanto accaduto nella sfida di andata contro
il Benetton (penalizzazione di 4 punti e tolto il punto di bonus
conquistato) si trova ora al settimo posto, altrimenti sarebbe in
piena zona playoff.
      Franco Smith ora lascerà un po’ di riposo ai suoi giocatori, ma
da martedì prossimo tutti nuovamente a sudare e a smaltire i
panettoni. Oltre alla sfida contro i toscani, 4 giorni dopo, il 10
gennaio, trasferta a Padova, quindi le ultime due sfide di Heineken
Cup, in casa contro gli irlandesi del Munster e a Perpignan contro i
Campioni di Francia.
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TREVISO - (E.G.) Senza di loro non sarebbe stato possibile giocare il
quarto match di Heineken Cup tra i Campioni d’Italia del Benetton e
gli inglesi del Northampton Saints.
      Ovviamente il riferimento è ai volontari, ai giocatori, ai
tifosi e ai dirigenti che sin dalle prime ore di sabato mattina,
nonostante un tempo inclemente e un freddo polare, si sono prodigati
per liberare dalla neve il terreno dello stadio di Monigo in tempo per
il fischio d’inizio. Un lavoro estenuante, ma che alla fine ha dato i
suoi frutti.
      Una organizzazione impeccabile e a fine gara non sono stati
pochi coloro, tra giocatori e dirigenti, che hanno voluto ricordare
chi in una maniera, chi in un’altra, ha dato il suo contributo per
rendere agibile il terreno dello stadio trevigiano.
      Chi arrivava a Monigo non chiedeva se si sarebbe giocato, bensì
cosa c’era da fare, come si poteva aiutare chi magari era già da
qualche ora sul posto.
      Anche una reginetta di bellezza a prodigarsi sul bianco manto,
Tania Zamparo, Miss Italia 2000, attuale conduttrice delle
trasmissioni di rugby su Sky, appena arrivata allo stadio di Monigo,
dove ha poi introdotto in diretta il match, si è subito data da fare
offrendo il suo contributo liberando la postazione tv dalla neve.
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 SUPERDIECI Pipitone e Gritti vogliono una seconda linea per
sostituire Montauriol
Il Casinò cerca rinforzi

   Il Casinò di Venezia ha svolto la scorsa settimana l'ultimo
allenamento prima della pausa natalizia che si interromperà lunedì 28
dicembre con la ripresa della preparazione, in vista della prima
giornata del ritorno di Super Dieci, la trasferta al “Battaglini” di
Rovigo in programma mercoledì 6 gennaio. Nel frattempo Pipitone e
Gritti stanno sondando il mercato per ingaggiare una seconda linea in
grado di sostituire l'italo-francese Jean-Francois Montauriol, legato
contrattualmente alla società di Favaro Veneto fino al 30 giugno del
2010, ma formalmente sospeso dall'attività sportiva.
      Montauriol infatti si trova attualmente in Francia, intenzionato
a passare a giocare con l'Agen senza però il consenso del club
lagunare, che vorrebbe ricevere dai francesi almeno i trentamila euro
che gli spetterebbero dalla Federazione italiana come premio per le
società che hanno nella rosa un giocatore azzurro di seconda fascia,
come è infatti Montauriol.
      Il sostituto del transalpino, che proprio nella precedente
edizione del Sei Nazioni debuttò a Londra con i colori azzurri,
dovrebbe arrivare da Sud Africa o Nuova Zelanda dove attualmente
l'attività di vertice è ferma prima dell'inizio del Top 14 nel
febbraio 2010. In ogni caso difficilmente il nuovo straniero potrà
essere in campo per la gara contro Rovigo, dove si dovrebbe invece
rivedere Manuel Dallan al rientro da un lungo stop per problemi fisici
al collo.
      Michele Salin
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RUGBY CHALLENGE CUP

Il Petrarca cede nel gelo di Albi
dopo un primo tempo equilibrato

MARCATORI: pt: 2' cp Boulogne, 11' meta Poujol, 13' cp Mercier, 26'
meta J. Stewart tr. Boulogne, 28' meta Spragg tr. Mercier, 33' drop
Mercier, 37' cp Mercier, 38' cp Boulogne; st: 1' cp Boulogne, 17' cp
Boulogne, 33' meta Maynadier tr. B. Stewart, 39' meta J. Stewart J.
tr. B. Stewart.
      PETRARCA: Acuna, Spragg, Chillon Ale., Patrizio, Ricciardi (16'
st Faggiotto), Mercier (18' st Dal Corso), Leonardi (26' Billot),
Padrò, Galatro, Derbyshire, Cavalieri (12' st Filippini), Fletcher (8'
st Bezzati), Chistolini (18' st Gastaldi), Gatto (12' st Marchetto),
Costa Repetto (26' st Caporello). All. Presutti.
      Arbitro: McMenemy (Scozia)
      Note: spettatori 2.000, pt 18-16, cartellino giallo 36' pt Delpuech.
      (a.z.) Nel gelo di Albi (la partita si è giocata ieri alle 14,
ma era in programma sabato alle 19) il Petrarca regge per un tempo e
poi come era accaduto sette giorni fa al Plebiscito, cede all’urto dei
francesi nella ripresa. Presutti, dimostrando di non snobbare la
Challenge Cup schiera la squadra titolare recuperando Costa Repetto,
Acuna e Derbyshire e rinunciando ancora una volta a Milroy.
      Entrambe le squadre, già eliminate dalla competizione, giocano a
un buon ritmo e come sempre tra i bianconeri si distingue Ludovic
Mercier che mette nell’h anche un drop. L’allenatore dell’Albi, Pèchu,
rinuncia inizialmente a Blair Stewart e fa giocare all’apertura Kevin
Boulogne: la mossa si rivela azzeccata e soprattutto nella ripresa,
grazie al gioco alla mano, l’Albi riesce a prendere il largo.
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Nel frigorifero del Battaglini, dove il termometro segnava -6, Femi Cz
Rovigo e Tolone hanno confezionato una partita piuttosto divertente
che per quasi tutto il primo tempo è stata anche abbastanza
equilibrata. Il merito è stato di entrambe le squadre che, nonostante
il freddo pungente ed il terreno pesante, hanno cercato di giocare un
rugby manovrato rilanciando sempre l’azione. Lo hanno fatto sia i
francesi, più abituati ad usare questi “ferri del mestiere”, che i
rossoblù, i quali hanno accettato la sfida a viso aperto anche per
riscattare la batosta dell’andata in questo 4° turno di Amlin
Challenge Cup.
      E’ stata una partita vera soprattutto nei primi quaranta minuti
con il Rovigo che è rimasto a lungo attaccato al risultato, pur
soffrendo il maggior possesso del Tolone. I primi a portarsi in
vantaggio sono stati i transalpini con un piazzato di Contepomi al 2’,
ma la reazione dei rossoblù è stata immediata con una profonda
incursione del pack nei 22 avversari. Da un brutto passaggio di
Contepomi, per il resto impeccabile tanto da meritare senza
discussione il titolo di migliore in campo, è nata la meta di
Pratichetti che all’11’ ha intercettato l’ovale nei propri 22 ed è
filato sotto i pali avversari.
      Il Tolone ha subito ridotto le distanze con un altro penalty
dell’apertura argentina ed ha cercato di prendere il controllo del
match. Ma i rossoblù, pur soffrendo nelle mischie ordinate, non si
sono fatti sorprendere dai continui cambiamenti di fronte operati dai
francesi. Al 25’, però, la difesa rodigina non è riuscita a bloccare
un’iniziativa del Tolone che ha smarcato Loamanu lungo la linea
laterale per una meta facile. La squadra di Casellato non si è,
comunque, disunita anche se ha accentuato la propria fallosità,
implacabilmente punita dal fiscalissimo arbitro gallese Morris che,
specialmente nella ripresa, ha molto penalizzato i rossoblù nei punti
di incontro. Al 38’ il Tolone ha allungato con una marcatura di
Missoup sospinto in meta dai compagni dopo una touche vinta dai
francesi.
      In avvio di ripresa il Toulon ha replicato la stessa azione da
rimessa laterale mandando in meta il pilone Ryan. Pochi minuti dopo
per i francesi è arrivata anche la meta del bonus grazie a Lozada,
bravo nel sostenere un’incursione di Henjak. Con il risultato al
sicuro, bonus compreso, il Toulon ha rallentato il ritmo e la partita
ha perso smalto, anche a causa dei tanti cambi.
      Quello più atteso, però, non è arrivato, perché Jonny Wilkinson
è stato l’unico giocatore della panchina francese a non essere
utilizzato dal tecnico Saint-Andrè. Peccato. Mandarlo in campo, anche
per qualche minuto, sarebbe stato un bel gesto nei confronti dei
tifosi rossoblù che hanno sfidato il gelo per vedere la partita.
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IL "BATTAGLINI" CON LA NEVE

Il 6-6 con la Francia e la millesima partita rossoblu

(R.R.) Il Battaglini, la neve, i francesi e le mille partite. Le
peripezie che hanno accompagnato la sfida di Challenge Cup tra la Femi
Cz Rovigo ed il Tolone rimandano la memoria ad un paio di episodi
difficili da dimenticare. Il primo pensiero va al 6 febbraio del 1983
quando, per la prima nella storia, l’Italia giocò contro la Francia
senza perdere. Quel 6 a 6, che interruppe cinquant’anni di sconfitte,
si giocò nello stadio rodigino imbiancato di neve, che continuò a
scendere per tutto l’incontro, ma che permise un regolare svolgimento
della gara. Sempre la neve è stata la protagonista della millesima
partita del Rovigo in Serie A, per la quale la società rossoblù aveva
organizzato un’adeguata celebrazione. Una fitta nevicata rese quel
giorno, il 9 febbraio 1991, ancora più particolare. L’immagine di quel
gruppo di tanti rossoblu di ogni epoca, tutti insieme sul terreno
imbiancato del Battaglini, è da tenere sempre nel libro dei ricordi.
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 HANNO DETTO

Wilkinson: «Avrei voluto giocare». Casellato: «Gara oltre le aspettative»

(A.S.) Alla fine non è sceso in campo, anche se la folla era tutta per
lui. "Avrei voluto - ha spiegato il campione del mondo Jonny Wilkinson
- Ma non è successo. Va bene lo stesso. Sapevamo che Rovigo era una
buona squadra, abbiamo avuto qualche difficoltà, ma alla fine siamo
riusciti a vincere e a conquistare il bonus".
      Felipe Contempomi è stato il man of the match. Argentino, Pumas,
è il fratello di Manuel che ha giocato a Rovigo nella stagione
2006-2007. "Spesso mi ha parlato di Rovigo - ha affermato Felipe - E
mi ha raccontato di essersi trovato molto bene". Sulla partita e sul
premio personale dice: "Ciò che conta è il gruppo. Siamo contenti,
abbiamo raggiunto l’obiettivo dei cinque punti. Temevamo di non
incassare il bonus e lo abbiamo confidato a Buquete, quando domenica
scorsa siamo andati a trovarlo all’ospedale di Tolone dove è stato
operato".
      Soddisfatto il coach Umberto Casellato: "Abbiamo tenuto la gara
oltre le aspettative. Avevamo studiato una strategia di difesa,
soprattutto focalizzata su Williams, che ha dato un ottimo risultato.
Ora vado a brindare con i miei ragazzi". Ha messo il suo sigillo sulla
partita Andrea Pratichetti con una meta di intercetto e una calvacata
a tutto campo. "Sono fiero della meta e della prestazione di squadra.
Siamo migliorati molto rispetto all’andata e oltre a difendere, siamo
riusciti anche a giocare discretamente. E’ sempre un onore giocare
contro team che in Europa sono i migliori".
      Leggera iperestensione alla spalla per il pilone Massimiliano
Ravalle, l’unico infortunato, che però recupererà riposandosi questa
settimana. Luke Mahoney per la prima volta ha giocato da capitano. Al
termine del lungo pomeriggio rossoblu, staff e giocatori si sono
scambiati gli auguri in un noto ristorante polesano.
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