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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì - 1

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Lun 2 Feb 2009 09:26:07 CET


Dalla Tribuna di treviso.
Ciao.
Franco (TV)

Dieci anni del 6 Nazioni Boom mediatico a rischio: Mallett a caccia di
vittorie

Torneo al via sabato contro l'Inghilterra Quest'anno gli azzurri
tornano a Edimburgo dove grazie a Cusiter partì la «rugbymania»

FABRIZIO ZUPO

Quiz! Qual è stata la coppia in mediana più importante per il rugby
italiano nel Sei Nazioni al via sabato a Londra per il suo decimo
anno, figlio del torneo più antico del mondo (1883 la prima edizione)?
 Per quanto riguarda la maglia numero 10, il mediano d'apertura, il
regista, il ruolo deputato ad usare il piede per far punti, per
lanciare l'attacco o per destabilizzare la difesa altrui, non ci sono
proprio dubbi: Diego Dominguez da Cordoba, provincia azzurra
d'oltreoceano.
 Che ancora detiene quasi tutti i record di realizzazione azzurri, di
cui alcuni sono anche quelli del torneo (3 drop in un match, quello
iniziale vincente contro la Scozia nel 2000 in cui segnò 29 punti).
 Tanto che il suo esempio deprime ancora i successori (Orquera su
tutti, Pez di seguito) schiacciati dal confronto.
 Ma il numero 9 più decisivo? l'alfiere della mischia? Sarebbe facile
dire Alessandro Troncon, che ha giocato quasi tutte le edizioni
lasciando la maglia un paio d'anni a Griffen ed oggi in cerca di un
erede, forse addirittura Mauro Bergamasco per l'ennesima volta da
provare fuori ruolo (centro, ala), panacea di tutte le emergenze.
 Invece no! È, e rimarrà scolpito nella storia, Chris Cusiter, numero
9 della Scozia, l'anti-eroe dei sei minuti più pazzi del rugby
mondiale, nel febbraio di due anni fa a Edimburgo: 0-21 per l'Italia,
grazie a tre passaggi. Pochi secondi dopo il fischio dell'aribtro, con
la palla-uomo a Goodman che tentando di calciare per "liberare" si fa
stoppare da Mauro Bergamasco in meta, all'assist fatto per Scanavacca
per la seconda marcatura, alla lunga palombella verso l'ala
intercettata da Robertson.
 Fu quella vittoria - la prima esterna - e il clamore per come venne
ottenuta, davanti a 6mila italiani seduti al Murrayfield, irradiata in
"chiaro" da La7 ad oltre un milione schermi accesi in un altrimenti
tiepido sabato televisivo, a lanciare il rugby azzurro all'attenzione
di tutto il paese. In serata alzò il telefono anche Prodi a
complimentarsi. Una bomba: in 24 ore tutti diventano rugbisti. Per il
Veneto con i padovani Bergamasco e Bortolami, il veneziano Ongaro, il
trevigano Troncon, il rodigino Scanavacca, un orgoglio in più.
L'evento più importante in 80 anni di storia ovale: un tappo di
champagne che salta con l'intero collo della bottiglia e versa la
schiuma di mille attese frustate, di troppe "quasi vittorie"
soffocate, degli alibi di sconfitte onorevoli. In più - una settimana
dopo - l'entusiasmo trascina al bis contro il Galles a Roma in un
Flaminio finalmente gremito. E finirà il 17 marzo, San Patrizio, con
la sconfitta contro l'Irlanda, ma con diecimila persone in piazza del
Popolo ad aspettare il bus azzurro. Neanche si fosse vinta la coppa
del mondo. Così mentre il calcio, negli stessi giorni, assiste alla
morte di un agente a Catania e ai veleni di Calciopoli, il rugby
diventa lo sport perfetto. Gli azzurri i campioni di un torneo con
classifiche che pochi consultano ma senza retrocessioni, di uno sport
di contatto ma solo in campo e non sugli spalti. Oltre allo spirito
del Terzo Tempo che diventa poi, purtroppo, solo retorica nei
talk-show televisivi.
 Così il rugby di colpo piace a tutti: al pubblico, alla televisione,
agli sponsor, con le facce belle e buone della Nazionale ad invadere
programmi, concorsi (miss Italia) e pubblicità e diventare spettacolo
teatrale, termine di confronto. La pallaovale utilizzata come valore
anche nei cortei di protesta come sabato scorso a Roma. Ma il credito
con gli sportivi, il feeling con gli sponsor, il glamour mediatico
quanto potrà durare?
 Non all'infinito se non arriveranno nuovi risultati. Il 6 Nazioni
2009 ha lo stesso calendario del 2007 e dopo Londra, sabato prossimo,
e Roma il 15 contro l'Irlanda, torneremo a Edimburgo. Lì dove tutto è
nato. Non si offenda Troncon, oggi collaboratore di Nick Mallett, per
l'esclusione: il trevigiano è anzi l'uomo dei successi italiani, dal
mai dimenticato 1997 in cui gli azzurri vinsero contro la Francia del
"grande slam" a Grenoble aprendo le porte dell'allora 5 Nazioni
(quell'anno Tronky e soci vinsero anche contro Scozia e Irlanda),
all'esordio contro la Scozia nel 2000, alla doppietta del 2007.
 Ma in questi due anni di risultati ce ne sono stati pochi. A partire
dalla delusione del Mondiale, in cui sono stati falliti i quarti. Per
proseguire col Sei Nazioni 2008, il primo di Mallett, preso per i
capelli da un drop di Marcato (partito estremo e finito apertura,
chiudendo l'esperimento Masi) nell'ultimo e unico match vinto a Roma
contro la Scozia. Anche se le sconfitte di misura (-5 a Dublino, - 4
con l'Inghilterra) sono le più esigue di sempre. E infine i
fallimentari test di novembre (ma potenze come l'Inghilterra hanno
subito 101 punti nella stessa serie), condizionati dall'esordio con
l'Australia. I "se" si sprecano: quella punizione del sorpasso di
Orquera sbagliata di quel "tanto" alla Roby Baggio, ci avrebbe portato
due punti sopra e dato la spinta per chiudere il match. Cosa che
riuscì invece al Galles - nella stessa situazione a + 2 sopra i
canguri - due sabati dopo. E dopo i flop con Pumas e Pacific Islander,
ora tutti temono il "cucchiaio di legno" e tre legnate estive con All
Blacks e Wallabies e chiedono la Celtic come guarigione dalle
debolezze di un Super 10 poco seguito dagli appassionati e per dare
"gambe e ritmo" a chi poi vestirà la maglia azzurra.
 Mallett rattoppa (forse proprio a Padova, un paio di aperture di
Mauro dietro il pack gli hanno suggerito di farlo allenare come
mediano, debutto probabile a Roma con l'Irlanda), rinforza la
pattuglia veneta (10 con Antonio Pavanello al posto di Del Fava, 11
quando rientrerà Ghiraldini) e lancia qualche giovane del Super 10
come Favaro e Bacchetti del soprendente Rovigo.
 Il primo - trevigiano - lasciato andare dalla Benetton, s'è
conquistata la convocazione a colpi di placcaggi.
 L'altro a 17 anni era a Biarritz a far impazzire i fan con le sue
folate, poi subito ritornato a Rovigo forse - si disse - per
nostalgia: «Tenetelo d'occhio e aiutatelo - disse Isidoro Quaglio, ex
ct e bandiera azzurra, fumando una delle sue Winston in una cena con
Berbizier alla Romanina - il bocia è forte. Garantisco io». Non
assisterà al debutto del suo pupillo, ma aveva ragione.
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 Rugby: serie A. Il Benetton sconfitto a San Gregorio: Pucciariello è
infallibile nei calci piazzati

Marchiol: pronto riscatto

Esordio in panchina di Umberto Casellato: blitz a Milano

AMATORI MILANO - MARCHIOL:   9 - 12
AMATORI MILANO: Sandri, Cicerchia, Pietrasanta (5'st Franchi), Garcia,
Opini, Skeen, Cavalleri, Alcacer, Ricciardo (35' st Ferrari), Pagani
(9' st Cipolla); Makin, Ranieri, Vaghi, Rigonelli, Mele. All.
Cuttitta.
MARCHIOL SAN MARCO: Torresan, Furin, Ceccato, Galleschi, Damo, Sauan,
Endrizzi, Biasin, Mereghetti (20' st Benetello), Saviozzi,
Frassinella, Pavanello, Ruffert (32' st Guglielmo), Pompa, Brugnaro.
All. Casellato.
ARBITRO: Passacantando (L'Aquila).
MARCATORI: 6' meta Ceccato (0-5), 20' cp Skeen (3-5), 45' cp Skeen (6-5).
Secondo tempo: 8' meta Pompa tr Sauan (6- 12), 25' cp Skeen (9-12).

 MILANO. Doveva essere riscatto e riscatto, alla fine, è stato. Dopo
il disastro di domenica scorsa con il Mantovani Lazio, il Marchiol San
Marco rialza la testa e vince in casa dell'Amatori Milano per 12 a 9,
risalendo al sesto posto nella classifica del girone 1. Festeggia,
così, Umberto Casellato in panchina al posto di Foglia.
 La formazione moglianese parte con il piede giusto: a sei minuti
dalla fine il San Marco recupera una palla calciata nella metà campo
avversaria e dopo un riciclo continuo apre a Ceccato, che si tuffa in
meta e sblocca il tabellino. E' la svolta.
 Il gioco del Milano si chiude e manca di azioni risolutive: tuttavia
gli errori degli ospiti regalano ai padroni di casa sei punti, con i
piazzati di Skeen al 20' e al 45'.
 Alla ripresa del match, il San Marco mantiene il possesso, riesce a
costruirsi una superiorità numerica e ad aprire al tallonatore Pompa,
ultimo arrivato in squadra, che dopo una fuga di trenta metri appoggia
in area e realizza la sua prima meta con la maglia del Marchiol. Sauan
trasforma, e si passa sul punteggio di 12 a 6.
 Il secondo tempo, la partita vede una difesa implacabile da parte dei
moglianesi, che resistono fino alla fine senza concedere spazio agli
avversari.
 Il calcio di Skeen al 25', però, non è sufficiente per ribaltare il
risultato. «E' stata una partita giocata con grande carattere -
commenta l'assistant coach del Marchiol, Francesco Marangon - abbiamo
dimostrato una difesa incrollabile dal primo all'ultimo minuto di
gioco e la linea di meta è rimasta inviolata. La vittoria ottenuta
ieri a Milano significa per noi un nuovo slancio in vista delle sfide
future».
(Giacomo Molucchi)

SAN GREGORIO CATANIA - BENETTON:   25 - 13
SAN GREGORIO CATANIA: Chiaramello, Di Maura, Iacono, Leonardi,
Scrofani, Pucciariello, Minardi (31' st Failla), N. Duca, Gambadoro
(17' st Carbone, 23' st Miduri), Seve, Arancio, Little, Gens, Lo Faro,
Suaria (1' st Bombaci).
Allenatore: Arancio.
BENETTON TREVISO: D. Duca, Marconato (16' st De Nardi), Pietrobon, A.
Cendron, Bosco, Brussolo, Gobbo (31' st Memo), Borghetto (7' st B.
Pauletti), A. Bot, Simion (31' st F. Bot); Sutto, Gerini (19' st A.
Pauletti), C. Cendron, Zara (16' st Borsato), Muccignat (28' pt
Cenedese).
Allenatore: Zanon-Visentin.
ARBITRO: Damasco di Napoli.
MARCATORI: 4' pt meta Seve, 8' cp D. Duca, 9' pt drop Pucciariello,
11' pt cp D. Duca, 16' pt cp Pucciariello, 23' pt meta Muccignat meta,
tr D. Duca, 30' pt cp Pucciariello, 34' pt cp Pucciariello, 40' pt
meta Scrofani, 20' st cp Pucciariello.

 SAN GREGORIO. Non ce la fa il Benetton a spuntarla nell'insidiosa
trasferta di San Gregorio, in Sicilia. La formazione allenata dalla
coppia Zanon-Visentin è stata abbattuta sotto i colpi dei calci
piazzati di Pucciariello, che, alla fine, si è dimostrato impietoso da
ogni posizione del campo. Subito sotto per una meta di Seve, il
Benetton non ha avuto la forza per riorganizzarsi.
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Rugby: serie B. Cadono Tarvisium e Villorba

Paese corsaro a Rubano Casale divide la posta

RUBANO-PAESE: 5-12
ROCCIA RUBANO: M. Bertagnin, J. Bertagnin, Callegaro, Pieretti,
Casotto, Carroll, Bano, Ricardi, Baraldo, Targa, Rocchio, D'Ottavio,
Cusumano, Toniato, Salizzato. Allenatore: Baratella. PAESE: Busi
Angeli, Fornarolo, Ceselin, Pavan, Rosina, Vendramin (12' st
Gasparello), Bergamo (9' st Franceschin), Puxeddu (8' st Durigon), L.
Genovese, Grippo (4' st Rufoloni), Trombetta, Maggiolo, Rebellato,
Gigliodoro, Rossi (4' st Zanatta). Allenatore: Zaffalon. MARCATORI:
4'pt meta Targa, 15'pt cp Busi Angeli, 26'pt cp Busi Angeli, 33'pt cp
Busi Angeli, 30'st cp Busi Angeli.

CASALE-VALSUGANA PADOVA: 13-13
CASALE: Alberto Ceolin, Vittori (15'st Alessandro Chinellato),
Benetti, Scuglia, Nordio (33'st Luca Bellio), Dotto, Medea, Criveller,
Meggetto, Chiaratto, Toffanello (5'st Alberto Chinellato), Turchetto,
Chelemenic, Brunello (38'pt Dotto), Baldo. Allenatore: Pavin.
VALSUGANA PADOVA: Waterhouse, Pantono, Salvagnini, Dandolo (18'st
Zara), Lorenzo Bottone, Andrea Bottone (7'st Gambetta), Fratti,
Zaggia, Da Silva, Cardo, Zecchin, Paesotto (32'st Fabio Baldo), Pillot
(14'st Pettenello), Pigatto, Testagrossa (18'st Rodighiero).
Allenatore: Roden. MARCATORI: 15'pt meta Nordio; 22'pt cp Dotto; 40'pt
cp Waterhouse; 3'st meta Vittori; 11'st cp Waterhouse; 30'st meta L.
Bottone, tr Waterhouse.

TARVISIUM-PETRARCA: 0-36
RUGGERS TARVISIUM: Fadalti (32'st Pistore), Durante (25'st
Martinelli), Visonà (13'pt Visentin), Saracco, Sartor (38'pt
Ganio-Mego), Luciani, Lauro (12'st Sutto), Tosone, cioni (20'pt
Golfetto), Baccini, Cesco-Frare, Sartoretto, Vergani, Longo,
Martignago (12'st Maiese). All.: Visentin. PETRARCA: Ragazzi, Mason,
Faggiotto, Sandonnini, Rigoni, Politeo, Villot, Amadio, Cucchio,
Sabbion, Breschigliaro, Mainardi, Gastaldi, Costa, Sindoni.
Allenatore: Salamon. MARCATORI: 9'pt cp Ragazzi; 21'pt meta Costa, tr
Ragazzi; 23'pt meta Ragazzi, tr Ragazzi; 27'pt meta Breschigliaro, tr
Ragazzi; 36'pt meta Rigoni, tr Ragazzi; 40'pt meta Faggiotto.

VILLADOSE-VILLORBA: 17-5
VILLORBA: Codato (24'st Rofarè), Guerrieri (7'st Moro), Zanchetta,
Luison, Fusaro, Liotta, Borsato, Simionato, Soligo (36'st Vezzani),
Bonfiglio, Bortoletto, Ceccato, Berto, Zuccon (7'st Vendramin), Perin.
Allenatore: Bianchin-Zambon. MARCATORI: 9'pt meta Perazzo; 34'pt meta
Davide Barbujani, tr Perazzo; 5'st meta Davide Barbujani; 20'st meta
Berto.



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