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I: I: R: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....

Salvatore Messina totorugby a yahoo.it
Mar 10 Feb 2009 17:26:50 CET


Ribadisco: valgono per la Spagna le stesse regole dell'Italia.
Le agevolazioni per i sudamericani non sono proprio così automatiche e riguardano solo la rinuncia alla cittadinanza originale in caso di richiesta per residenza (10 anni come in Italia).

PEACE & LOVE & PLAY RUGBY 


Salvatore Messina 



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Da: Bounty . <yanagisawa11 a hotmail.com>
A: totorugby a yahoo.it
Inviato: Martedì 10 febbraio 2009, 15:58:48
Oggetto: RE: I: R: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....

Cazzata? Falsità? 
Stai un pò calmino che poi alla fine dici quello che dico io.
Informati meglio prima di sparare c.....e fasità
 
http://archiviostorico.corriere.it/2008/novembre/02/Spagna_cittadinanza_discendenti_degli_esuli_co_9_081102077.shtml
 
 
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Date: Tue, 10 Feb 2009 13:30:37 +0000
From: totorugby a yahoo.it
Subject: I: R: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....
To: rugbylist a rugbylist.it


Quella del passaporto Spagnolo per gli argentini è una gran c....a falsità.
La Spagna semplicemente, come l'Argentina fino a ieri, per miopia o per intelligenza non ha mai voluto aprire al professionismo. Nel momento in cui lo facesse avrebbe gli stessi problemi (oltre ai vantaggi) nostri e di tutto il mondo.
Per quanto riguarda il passaporto italiano lo possono avere solo i figli e quindi discendenti di italiani in quanto, appunto, italiani per il nostro diritto. Lo stesso dicasi per quello spagnolo.

I giocatori pumas, che tanto hanno meravigliato ai mondiali, sono gli stessi che per bocca di Pichot hanno pressato per entrare nel Three Nations per poter rimanere agganciati al resto del mondo. Cio comporterà anche una rivisitazione dei loro campionati interni, non adeguati al professionismo ed all'alto livello internazionale.

I problemi del movimento italiano dipendono solo dal fatto che noi italiani siamo fondamentalmente degli egoisti conservatori. Finchè il mio orticello cresce chi me lo fa fare di mettere l'impianto d'irrigazione, concimarlo o addirittura riseminarlo. Poi il tempo passa, l'erba diventa gialla ed alla prima siccità secca. Allora siamo nel panico, vogliamo subito l'erba verde e rigogliosa come quella del vicino, il quale da tempo ha investito soldi e tempo per mettere l'impianto e curare il prato. Subito vuol dire comprare un bel prato in rotoli, che costa più di tutti gli interventi che non abbiamo voluto fare.
Alla fine abbiamo l'erba più bella del vicino. Solo che, senza cure, anche questa in un paio d'anni muore...

Le critiche all'ingresso in Celtic o al progetto statura sono le stesse che venivano fatte per l'ingresso nel 6N. Adesso ce la prendiamo perchè non lo vinciamo.
Crescere è difficile e costa sacrificio. Crescere bene figuriamoci! Chi non ha desiderato avere la maggiore età ed un lavoro per essere indipendente. Peccato che poi ci tocca lavorare, pagare il mutuo e le bollette della luce...
Tranne qualcuno che fa il furbo che continua a farsi mantenere dai genitori e poi al sabato sera prende la BMW e la carta di credito di papà e se la spassa. Questo è però un altro discorso.

Parliamo di meritocrazia in un paese dove si chiede la raccomandazione per non fare la fila dal gelataio?
Dove una miriade di partiti si scanna, con i nostri soldi, per avere un seggio in parlamento e quando qualcuno vuole agire viene accusato di anticostituzionalità o peggio?
Un paese in cui ad una persona che ha ottenuto il brevetto di allenatore l'anno scorso viene affidata la preparazione e la scelta di un mediano di mischia della nazionale?
Certo, parlando in generale, chiediamo a gran voce brevetti, controlli di qualità eccetera.
Poi, quando si fa il nome di Troncon, si chiede una deroga perchè lui "è una bandiera dell'Italia" un monumento nazionale e via discorrendo.
Ma chi l'ha detto che potrebbe essere un buon tecnico? Cosa totalmente diversa da essere uno dei più grandi giocatori di rugby del nostro paese.

Chiediamo progetti validi a lunga scadenza ma poi ci girano perchè abbiamo perso con la peggior Inghilterra che mi ricordi. Chiediamo professionalità e poi non diamo una copertura assicurativa adeguata ai nostri ragazzi che rimangono su una sedia a rotelle per un incidente di gioco.
Alziamo gli scudi del purismo tecnico e poi ai concentramenti dei bambini vediamo schierati ragazzi fuori età perchè "più grossi" fanno vincere le partite.

Sappiamo benissimo come vengono fatte le selezioni e soprattutto come spingono i vari club anche di serie C perchè un ragazzo venga inserito nella rosa. Sappiamo benissimo quanti ragazzi "forti" potenzialmente non garantiscano la continuità necessaria per entrare nel professionismo e per questo si ricorra sempre agli stranieri (vecchi, rotti ed interessati solo alla pagnotta).
Quando fu varata l'accademia la maggior parte di noi censurò la cosa come ridicola e utopistica. Adesso gli stessi chiedono che ne vengano aperte per tutte le categorie giovanili. Lo spiegate voi alle mamme italiane che i loro bambini di 15/16 anni se ne vanno a vivere in collegio a 200/300 km da casa?

Ma ci siamo o ci facciamo?

P.S. Non per difendere il nostro presidente che non ne ha bisogno ma perchè se è così incapace è stato rieletto 4 volte? Secondo voi quando una società sportiva offre il suo voto lo fa per una nazionale italiana vincente ed un movimento all'avanguardia o per un proprio interesse personale? Se contassero solo i meriti ed i buoni propositi S. Francesco sarebbe diventato papa...

 PEACE & LOVE & PLAY RUGBY 


Salvatore Messina 



----- Messaggio inoltrato -----
Da: Bounty . <yanagisawa11 a hotmail.com>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Martedì 10 febbraio 2009, 11:50:52
Oggetto: RE: R: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....

Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
Dopo 10 anni di partecipazione al 6 Nazioni siamo ancora in giro con una "nazionale" imbottita di equiparati e che non riesce a schierare un mediano di mischia di ruolo contro l'Inghilterra, esponendo un flanker di livello mondiale come Mauro Bergamasco a una figura di merda: "la peggior prestazione di un rugbista a livello internazionale a memoria d'uomo", come hanno scritto i giornali inglesi..
 
E tu mi parli di Celtic League? Per far crescere chi?
 
Il livello del vertice si eleva solo lavorando sulla base.
 
A fare una squadra di vertice sono capaci tutti: lo possono fare anche le isole Far Oer.
 
Ricordati che la Spagna potrebbe fare una squadra fortissima domani, se volesse: perchè alcuni argentini hanno (o potrebbero avere) passaporto italiano, ma TUTTI gli argentini hanno (o potrebbero avere) passaporto spagnolo.
 

 
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From: 14cavallopazzo a libero.it
To: rugbylist a rugbylist.it
Subject: Re: R: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....
Date: Tue, 10 Feb 2009 10:26:58 +0100


Una delle ragioni per cui la Nazionale di rugby italiana negli ultimi anni non riesce ad elevarsi
nei ritmi di gioco e superare quei gaps tecnici di cui in list ormai molti scrivono è a mio avviso
la mancanza di abitudine al gioco del rugby praticato dall'elite mondiale. Quando Coste predicava
che per imparare a giocare bene occorre giocare contro le grandi squadre trovava in me terreno fertile.
I nostri giocatori sono di primo livello certamente in Italia ma non altrettanto certamente in Europa.
La nostra Nazionale non è formata da 15 giocatori di primo assoluto livello europeo. Ad essere magnamini
ce ne può essere quattro o cinque. Penso che i giocatori che partecipano alla Celtic League a forza di
giocare partite ad alto livello si affinino tecnicamente, si irrobustiscano fisicamente e psicologicamente.
Ho notato dei progressi non indifferenti nelle Nazionali britanniche e superiori ai nostri e ai francesi e, forse,
anche perchè i loro giocatori partecipano alla Celtic League. Pertanto non sono contrario in modo pregiudiziale
alla partecipazione a questo torneo da parte di squadre italiane. Anzi, credo che sia necessario passare
da lì per la crescita della nostra Nazionale. Poi, la gestione e le modalità di partecipazione mi preoccupano
enormemente perchè non ho idea di quali conseguenze potranno avere sul rugby dei nostri campionati.
Penso che i nodi al pettine siano proprio questi. Ma non metto in dubbio la bontà della scelta di partecipare
alla Celtic League.
Un caro saluto da Cavallo Pazzo.
----- Original Message ----- 
From: Bounty . 
To: rugbylist a rugbylist.it 
Sent: Monday, February 09, 2009 2:21 PM
Subject: RE: R: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....
Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
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Invece i nostri capoccia tirano fuori dal cilindro l'assurda idea della partecipazione alla Celtic League... Non ho parole!


 
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Date: Mon, 9 Feb 2009 12:34:02 +0100
From: fionah a fastwebnet.it
To: rugbylist a rugbylist.it
Subject: R: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....

Bravo Ivano, ben detto!
Se avessimo iniziato a lavorare SERIAMENTE 10 anni fa, quando siamo entrati nel 6N, oggi avremmo una generazione di 20-23 enni pronti per il rugby mondiale. Invece continuiamo a seguire programmi (?) sterili che producono poco o niente. Eh si che di talenti ce ne sono, basta guardarsi in giro
Avevo visto la scelta di Mallett di schierare Mauro a N°9 come una provocazione nei confronti dei settori nazionali giovanili che sono sterili, e forse è proprio così. Di sicuro però ha sbagliato il modo...

Fiore



----Messaggio originale----
Da: bonacina.i a iol.it
Data: 08/02/2009 0.33
A: "rugby list"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] I: forse sbaglio....



O Mamma mia, siamo alle solite.....prima di ogni 6 nazioni siamo entusiasti ed ottimisti, poi più passano i minuti i campo e più ritorniamo con i piedi per terra.Ho scommesso sulle prime due partite dell'Italia, la passione prevale sulla realtà. ma è una storia che si ripete spesso,quasi sempre , ed è allarmante guardare i risultati nelle coppe europee, perchè stiamo nel sei nazioni come invitati "speciali", ho visto irlanda -Francia....che partita ,che ritmi, e chissa domani a Edimburgo. A dimenticavo...ma siamo sempre qui a raccontarci le solite delusioni...Jhonstone,Kirwan,Berbizier,Mallet....Cambiano i nomi ma ,per caso, non è che i problemi sono al vertice  o alla base, del nostro movimento....Mi sembra di avvertire un abilità molto italiana di saper mantenere il posto o ruolo,di assecondare i capi, ma non di  crescere, di sfidare, di provare ad andare OLTRE..Questi siamo....... Ah dimenticavo il mediano di mischia francese del secondo
 tempo,e l'ala destra,ed il n°7, l'anno scorso giocarono a parabiago con la francia u20. Cosi solo un dettaglio. Ivano
 

----Messaggio originale----
Da: plmaciocia a mclink.it
Data: 07/02/2009 19.55
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: R: [RUGBYLIST] Inghilterra - Italia

> 
…si, e dopo il training mandiamoli tutti in pellegrinaggio a Lourdes, ma forse trovano chiuso!!!

MENO CIPRIA E PIU’ FANGO SULLE CHIAPPE ecco il mio”esperimento”
 
plm
 
 
Da:rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Giovanni Ciraolo
Inviato: sabato 7 febbraio 2009 19.13
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Inghilterra - Italia
 
Spesso la list nei suoi commenti tende ad una certa emotività. Si tratta dello stesso difetto che attanaglia la nostra nazionale, ed il nostro rugby: una gestione della propria emotività non consona allo spirito del rugby. Anche negli allenamenti delle giovanili quest'emotività impropria viene fuori: ragazzi disattenti, gestualità indipendente da quella dei compagni etc...Contro l'Inghilterra abbiamo fatto, specie nel primo tempo, una massa di passaggi largamente superiori all'avversario senza mai avanzare e talvolta perdendo palla in modo scomposto, ansiogeno, con un'emotività a sbalzi. A fine match, i volti degli avversari, che pure hanno prodotto uno sforzo fisico importante, erano distesi, al contrario dei nostri. Persino Mallett ormai ha l'emotività di un italiano e non è più disteso come una volta!
Con le nuove regole del rugby, l'impatto psicologico della pressione da gioco si è enormemente accresciuto. Se vogliamo progredire nella scala dei valori, dobbiamo trovare quell'equilibrio interiore, quella capacità di dominare noi stessi, senza la quale nello sport e nella vita non si fanno progressi. Contro l'Inghilterra, c'era secondo me un solo modo di vincere, quello di sfruttare i loro errori e di conquistare palla, magari anche di farli correre e placcarli come spesso si è fatto. Invece sono loro che ci hanno sorpreso in modo banale, quasi scontato. 
Come lavorare sull'emotività dei nostri giocatori? Un metodo molto usato è quello del training autonomo, un approccio cognitivo che aiuta i giocatori a controllare il loro ambiente e restare focalizzati sul proprio compito. I nostri giocatori talvolta non credono abbastanza in sé stessi e reagiscono in eccesso (sia in positivo che in negativo) alle circostanze del match, sprecando molte risorse. Non certo come una volta, ma siamo comunque sempre indietro rispetto agli altri teams. Manchiamo di comunicazione e sicurezza, e questo non si inventa con nuovi ruoli assegnati a giocatori anche bravi come Mauro Bergamasco.
Giovis       
- Original Message - 
From:Claudio Litrico 
To:rugbylist a rugbylist.it 
Sent:Saturday, February 07, 2009 5:53 PM
Subject:RE: [RUGBYLIST] Inghilterra - Italia
 
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Ohibò...complimenti. Che dire? Tanto orgoglio nel secondo tempo, ma gioco e lucidità pari a zero... Paghiamo quell'inizio penoso figlio in gran parte dell'esperimento andato a male... Ma la touche come la si spiega?

P.S. Chiedo scusa per aver mandato questa mail ad allrugby per sbaglio, prima. 


> Date: Sat, 7 Feb 2009 16:26:17 +0100
> From: allrugby a gmail.com
> To: rugbylist a rugbylist.it
> Subject: [RUGBYLIST] Inghilterra - Italia
> 
> Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
> Seconda meta anglosassone. Siamo in balìa degli inglesi. Il ns.
> possesso è sterile. Mauro dimostra i limiti del ruolo che gli è stato
> affidato. Non siamo capaci di contrattacare e loro ci puniscono
> sistematicamente.
> Con un amico listarolo avevo previsto un 36-12 per l'Inghilterra, ma
> viste le premesse...
> Speremo ben!
> Ciao.
> Franco (TV
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