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R: [RUGBYLIST] Notizie... arretrate

solorugby a libero.it solorugby a libero.it
Ven 13 Feb 2009 21:54:29 CET


Ero in tribuna, alla meta di Ivan tutti esultammo e parlai col mio vicino 
(penso un inglese) decantando le gesta dei fratelli Francescato, gli dissi che 
erano 6 fratelli. Il simpaticone mi disse........che Dio benedica quella 
signora che ha dato alla luce 6 rugbisti.
Saluti G.A.
>----Messaggio originale----
>Da: allrugby a gmail.com
>Data: 11/02/2009 11.51
>A: <rugbylist a rugbylist.it>
>Ogg: [RUGBYLIST] Notizie... arretrate
>
>Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
>Riporto l'articolo di Antonio Liviero, tratto dal Gazzettino di lunedì
>09 febbraio '09.
>"... si è chiusa un'epoca: l'epoca degli artisti guidati dall'istinto,
>capaci di lirismo tecnico, sedotti dalla libertà d'azione".
>Meditiamoci su un pochino.
>Ciao.
>Franco (TV)
>
>"Anno 1991. Pomeriggio d'ottobre nella campagna dello Yorkshire. Il
>vetusto e glorioso stadio Otley ospita il debutto dell'Italia in Coppa
>del Mondo contro gli Stati Uniti. Il campo è un pascolo verdissimo
>dalle zolle un po' sconnesse. Sarà per quello o per l'avversario molto
>fisico che gli azzurri faticano. Iniziano il secondo tempo in
>vantaggio appena per 9-3.
>C'è una touche sui 10 metri americani. Pivetta lancia corto sul primo
>saltatore, Favaro. Palleggio svelto per Ivan Francescato. Tutto lascia
>pensare che servirà Dominguez per un attacco al largo. Il tallonatore
>USA Flay crede di aver capito e carica. Ivan col movimento del torero
>fa un passo laterale e lo manda a vuoto. Poi uno scatto secco come una
>sberla scuote il match. L'istinto e l'astuzia lo portano nel corridoio
>dei 5 metri lasciato sguarnito dal tallonatore. Ha visto il branco
>degli avanti rivolto verso il centro del prato. Prende tutti i grossi
>in controtempo. Li supera e va all'appuntamento con l'avversario
>diretto. Daily gli arriva di lato, ringhioso, e si getta disteso a
>cercare la caviglia. Ivan accelera e l'americano si ritrova tra le
>mani fili d'erba.
>Adesso è tutto più facile per Ivan. E' come imboccare la Highway 66.
>Sente già i versi di Keruac: i tuoi angoli si aprono/San Francisco. Il
>sax di Charlie Parker accompagna la corsa swingante, la chioma scossa
>dal vento. Gli si para davanti l'ala. Francescato rallenta, lo guarda
>negli occhi: testa da una parte, gambe dall'altra. Gioco d'appoggi
>esterno-interno. Anche Whitaker si butta alla disperata per
>abbrancargli un piede. Ivan alza il destro lieve, con la malizia del
>gatto che sottrae beffardo la zampa alla trappola. Infine punta verso
>la bandierina perchè sta arrivando l'estremo di traverso. Come gli si
>avvicina cambia direzione tagliando di nuovo all'interno lasciando
>l'altro deragliare verso la touche. Al tuffo in meta applaudono
>persino i fotografi. L'Italia vincerà: 30-9. E la sua perla verrà
>ricordata come una delle più belle mete del mondiale.
>Ivan Francescato muore otto anni dopo in una notte di gennaio, vittima
>di un avversario invisibile, il solo che potesse batterlo: una
>malformazione cardiaca impossibile da diagnosticare. Nel 2000 l'Italia
>entra nel Sei Nazioni. Ma con la scomparsa del talento trevigiano si è
>chiusa un'epoca: l'epoca degli artisti guidati dall'istinto, capaci di
>lirismo tecnico, sedotti dalla libertà d'azione. Ne discutevo qualche
>sera fa con Nello, uno dei suoi celebri fratelli, tra i migliori
>centri al mondo a cavallo degli anni Ottanta. <Ivan era un mediano di
>mischia con la grande abilità di giocare arretrando, di leggere il
>gioco e di approfittare delle situazioni - osserva - Aveva il dono
>dell'imprevedibilità. Oggi invece mancano le personalità, se non sei
>un metro e novanta e pesi duecento chili non ti fanno giocare. L'estro
>ha lasciato il posto all'omologazione. E chi porta l'acqua suggerisce
>ai giocatori la tattica che gli ha telefonato l'allenatore dalla
>tribuna. Non si diverte più nessuno. E credo che anche Ivan non si
>sarebbe trovato troppo a suo agio>.
>Di Ivan Francescato restano gesti tecnici incantevoli, l'amicizia che
>ha profuso con generosità e un libro di Elvis Lucchese, con contributi
>di Andrea Passerini, pieno di feeling e poesia (edizioni Aviano).
>Purtroppo mancano gli eredi. Nove anni di Sei Nazioni sembrano
>trascorsi invano. E pensare che ai suoi tempi c'erano Troncon, cui
>cedette la maglia numero 9 per trasformarsi in centro, e Casellato.
>Ricordarlo è l'augurio migliore per il rugby moderno e la nazionale
>italiana".
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